user39791 | inviato il 14 Agosto 2016 ore 11:42
Michael Wolf è un fotografo tedesco nato nel 1954. Vive tra Parigi e Hong Kong, fa molte cose: ha iniziato come fotogiornalista con la rivista tedesca Stern, ha vinto per due anni il World Press Photo (nel 2005 e 2010) e nel 2010 è stato selezionato per il prestigioso Premio Pictet (è infatti sua l'immagine del catalogo di quell'anno, il cui tema era Crescita). Wolf ha collezionato, sotto forma di album fotografici, diversi aspetti della vita quotidiana provando a descrivere il ruolo delle persone sole in mezzo alla massa, soprattutto nelle grandi città. Una serie interessante si intitola Architecture of density ed è una grande collezione di fotografie dei palazzi di Hong Kong. Fotografati da vicino, escludendo qualsiasi riferimento che possa connotarli (dall'inquadratura sono esclusi il cielo e la terra), in maniera piatta, i palazzi, diventano pattern astratti, ripetizioni infinite di moduli architettonici senza persone ma con piccole e mimetizzate tracce di vita umana. www.ilpost.it/2013/04/17/architettura-della-densita/ photomichaelwolf.com/wp-content/uploads/a39_48x72.jpg www.designboom.com/wp-content/uploads/2014/01/michael-wolf-architectur www.designboom.com/wp-content/uploads/2014/01/michael-wolf-architectur s-media-cache-ak0.pinimg.com/originals/9f/4d/0f/9f4d0f52cbec1768dca31d lensmagazine.net/wp-content/uploads/2016/01/a20_Michael-Wolf_Architect markdamianphoto.files.wordpress.com/2013/10/architecture-of-density-mi photomichaelwolf.com/wp-content/uploads/a04_48x58.jpg artblart.files.wordpress.com/2014/12/wolf_night_20-web.jpg markdamianphoto.files.wordpress.com/2013/10/large_4bd9de2c0c7fb.jpg immunemedia.org/wp-content/uploads/2013/12/immune_wolf-08.jpg www.christopheguye.com/assets/images/Michael-Wolf/a12_Michael-Wolf_Arc |
| inviato il 14 Agosto 2016 ore 11:44
Che spettacolo. Grazie Filiberto. |
user39791 | inviato il 14 Agosto 2016 ore 17:51
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user39791 | inviato il 14 Agosto 2016 ore 18:37
Concordo Roberto. |
| inviato il 15 Agosto 2016 ore 9:33
Concordo anch'io! |
| inviato il 18 Agosto 2016 ore 16:08
Spettacolo |
user132716 | inviato il 28 Febbraio 2021 ore 9:59
ni,per come la vedo io, direi in, niente di sensazionale, ci sono scatti nati dall'animo umano , e scatti che lo sono meno , questi sopra appartengono per il mio modo di vedere a quelli, tecnicamente perfetti ,in stile tedesco, tecnica, tecnica e ancora tecnica.. poca poesia, ma non perché i palazzoni siano brutti ,e di fatto lo sono, ma tutto questo cogliere l'invisibile per altri ,si e no, più la capacità di far quadrare tutto ,cosa che farebbe anche un software ,se proprio vogliamo esagerare. non disdegno il genere, ma certo sempre a mio avviso non da mettere sullo stesso piano dei migliori fotoreporter. |
user132716 | inviato il 28 Febbraio 2021 ore 13:16
Ho sbirciato un'attimo sopra questo topic, postato in ultimo.. E i coniugi... Blabla... Vabbe'il nome non importa, parlano di oggettivazione per far rientrare la fotografia nel rigore, e che l'immagine catturata non sia distorta in modo soggettivo, dando così un taglio e quell'errore dell' espressionismo, per farci tornare alla realtà... Aiutooooo Sono in totale disaccordo. Cosa ne sarebbe dei quadri di Van gogh, o Monet o Picasso.. Ok non sono fotografia, ma dipinti.. Ma la realtà tale e quale senza una visione soggettiva.. La fa anche perseverance |
| inviato il 28 Febbraio 2021 ore 14:55
Se ci impantaniamo in un discorso del tipo: "questa è Vera Arte e questa no!", "questo è bbuuuono e questo nobbbuooono", non se ne viene più fuori. Ho soltanto segnalato una certa corrente dell'estetica contemporanea, quella che passa sotto la denominazione "Neue Sachlichkeit", indispensabile per inquadrare storicamente e interpretare certe tendenze della fotografia, in particolar tedesca; ma soprattutto dell'architettura e del design, facendo menzione della Bauhaus e al movimento olandese De Stijl, senza i quali le successive vicende dell'architettura, del design e dell'urbanistica non possono essere comprese. Ma anche riguardo alla fotografia, se si prescinde dalla tradizione "Neue Sachlichkeit", che ha avuto negli anni '20 e '30 del secolo scorso rappresentanti quali August Sander, Albert Renger-Patzsch, Karl Blossfeldt, non si può capire il senso dell'opera dei coniugi Becher e dei i loro allievi della scuola di Düsseldorf: Candida Hofer, Thomas Ruff, Andreas Gursky, Thomas Struth e Axel Hütte e probabilmente anche questo Michael Wolf che, anche se non ho trovato riferimenti espliciti, ha tutta l'aria di collegarsi a questa scuola. Ovviamente non è obbligatorio farsi piacere i fotografi sopra menzionati (e neppure le opere degli architetti e designer di Bauhaus e De Stijl); semplicemente ritengo che vadano inquadrati nella tradizione cui si richiamano. |
user132716 | inviato il 28 Febbraio 2021 ore 17:01
È normale che ognuno abbia le proprie preferenze, altrimenti non ci sarebbe confronto e... Crescita. Non volevo farne prettamente un discorso del tipo : questa è arte e questa no.. Però in parte mi sia concesso che la foto geometrica, si può fare anche se non è necessario. Aver seguito una corrente stilistica, come diversamente il cubismo, dadaismo ecc. Il rigore che crea qualcosa da inscrivere in un frame che assomiglia ad una divisione di elementi in modo geometrico su un foglio di carta millimetrata, e qualcosa a cui si può arrivare in modo del tutto razionale.. È più questo che intendo... Poi che ci sia stata una corrente a cui bisogna far riferimento per fare questo tipo di fotografia, non lo trovo del tutto necessario, quando invece in altri stili è abbastanza evidente la contaminazione di certe correnti.. Cioè, le composizioni geometriche,le cerco anch'io spesso, poi logico non ho nella mia piccola città potenzialità simili a quelle di Hong Kong, non ho il tempo, non ho accesso ai luoghi, non ho i contatti per tali accessi ecc. E magari egualmente non le farei come Wolf, questo è chiaro, poiché lui vede, probabilmente quello che altri non vedono, avendo seguito questo percorso. C'è molta composizione tecnica a cui probabilmente arriverebbe anche un software istruito a dovere, se impara le proporzioni, perché di cose insolite ed impreviste in quel genere non c'è spazio. Questo estremizzando il concetto in modo provocatorio. |
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