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Brevetto Canon 70-200 f/2.8 DO


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avatarsenior
inviato il 20 Giugno 2016 ore 23:52

Ma il 400 DO II è un obiettivo fisso TOP, costa non una, bensì DUE follie ... confrontarlo con uno zoom è scorretto ...

oggi mediamente il pubblico è molto più esigente e critico, rispetto al passato, sia in termini di qualità d'immagine, che di accuratezza e precisione della messa a fuoco (basta leggere le varie discussioni sui forum)


Ecco, appuinto il "pubblico da forum", che rappresenta quanto? Il 5% dei "fotografi" totali?
Secondo me meno, molto meno del 5%.
Questa percentuale (io compreso sia chiaro) sta a guardare se i pixel sono tondi o quadrati, ma l'utente medio, eh, quello no ... quello punta, scatta, e come viene viene, altro che "qualità".

avatarsenior
inviato il 21 Giugno 2016 ore 1:03

Secondo me le ottiche difrattive hanno avuto una pessima pubblicità da parte dei DO 400mm f4 prima versione e 70-300mm f3.5-5.6, che effettivamente avevano una resa deludente e costavano uno sproposito; il prezzo è rimasto decisamente alto, ma la seconda versione del Canon 400mm f4 DO e il Nikon 300mm f4 PF sembrano avere ben altre prestazioni.

avatarsenior
inviato il 21 Giugno 2016 ore 7:28

"Che ne pensi Alessandro? "

L'avvento del digitale ha cambiato non solo il mondo della fotografia, ma, e forse di più ancora, la tecnologia delle ottiche per fare quella fotografia.

Le ottiche per uso digitale sono state modificate ed adattate per essere usate in congiunzione obbligatoria con una elettronica di macchina, e spesso anche esterna, che comunque DEVE essere presente in una fotocamera digitale per fare e vedere la foto.

Questa complementazione elettronica dell'ottica ha cambiato la natura stessa dell'ottica da fotografia, e se prima, a pellicola, l'ottica della fotocamera era un sottosistema OTTICO separato, con operatività a sé stante, in digitale l'ottica NON è più un sottosistema a sé stante, non ha più una sua operatività a sé stante, ma è divenuto un complessivo ELETTROOOTICO con il software della fotocamera, e/o esterno, inseparabile.

La complementazione del sistema ottico con il software della fotocamera e di sistemi software esterni alla fotocamera, ha cambiato, e drasticamente, la parte ottica di quel complessivo elettroottico, ed oggi, di software, vengono corrette aberrazioni e operatività un tempo corrette col vetro, anche se per alcune è richiesto un lavoro ancora congiunto, col vetro e con il software, e per alcune la correzione è solo parziale. di grado più o meno elevato:

- Vignettatura
- AC (laterale e longitudinale)
- Distorsione geometrica
- Microcontrasto e Risoluzione, ai bordi e generale
- Focus shift per residuo di aberrazione sferica
- Aloni da flare
- Diffrazione

Con tutto questo lavoro di complementazione di software della componente ottica, le ottiche per il digitale rispetto al passato sono:

- di prestazioni molto più elevate
- di dimensioni più piccole (CONSIDERANDO le prestazioni!)
- assai meno costose (sempre considerando le prestazioni)

In altre parole, il passare da complessivi ottici a complessivi elettroottici per le ottiche (tutte) ha alzato, e di molto, l'asticella delle prestazioni, ed abbassato l'asticella dei prezzi.

Alzando molto l'asticella delle prestazioni, ottiche che un tempo non erano in grado di fornire prestazioni decorose, oggi, che si sono trasformate in elettroottiche, per usi di bassa esigenza, lo sono: ecco l'uso di ottiche diffrattive in fotografia oggi.

Le ottiche diffrattive andranno sempre meglio in futuro, ma anche quelle tradizionali: un complessivo elettroottico fatto bene, senza diffrattori, sempre complementato dal software giusto, avrà sempre e comunque prestazioni più elevate di uno con diffrattori.

Un diffrattore costa un sacco, ma veramente un sacco di soldi in meno di un gruppo ottico "buono", ed è solo ed unicamente per questo che Canon traffica coi diffrattori da oltre 20 anni: il ragionamento fatto oggi da me sopra, Canon l'ha fatto venti anni fa.

Con 20 anni alle spalle sui diffrattori, Canon mette oggi a disposizione del Cliente della roba che costa e pesa meno rispetto a delle ottiche fatte bene: al Cliente decider dove e come spendere i suoi soldi ed un trade off di peso e soldi può essere vincente su eccellenza ottica, ed infatti le DO Canon le vende.

Canon è seria e questo gap negativo di prestazioni dei diffrattori Canon lo dichiara, non lo nasconde: Canon stessa NON ha mai fregiato con la “L” dell'eccellenza ottica i suoi trabiccoli coi diffrattori.

….….è fisica, non ci fai nulla!

avatarsenior
inviato il 21 Giugno 2016 ore 7:43

Alessandro, ho cancellato il mio intervento precedente (per aiutarti a rafforzare le tue convinzioni...)
Io torno a giocare con il mio trabiccolo ;-)

avatarsenior
inviato il 21 Giugno 2016 ore 8:09

"Alessandro, ho cancellato il mio intervento precedente (per aiutarti a rafforzare le tue convinzioni...)
Io torno a giocare con il mio trabiccolo"

Ma perché lo hai cancellato? Stavamo approfondendo un argomento interessante, sicuramente per molti utenti, nuovo, e....in modo tranquillo e pacato.

Da discussioni tecniche ci si impara sempre qualcosa, e servono proprio a questo.

Tutte le attrezzature hanno punti di forza e di debolezza, e conoscerli aiuta ad usarle meglio: questa discussione è un'occasione per un approfondimento sulle ottiche coi diffrattori in schema, magari può essere utile conoscerli meglio, per chi li vuol comprare, e per chi non li vuol comprare, ed anche per chi ce l'ha: sapere che un diffrattore è messo alle corde da luci puntiformi, alti contrasti etc, può aiutare ad esempio nella selezione del posto da dove si fanno gli appostamenti per foto naturalistiche, etc, è utile a tutti.

Occhio poi che sulle curve MTF che le case mettono a disposizione del Cliente, il dato del Flare NON è visibile, le MTF il flare non lo vedono, è come per il Coma Sagittale, Flare e Coma Sagittale sono invisibili alle MTF.

Purtroppo è proprio il Flare il tallone di Achille delle ottiche coi diffrattori in schema: usare le curve MTF per misurare la bontà di un'ottica, cosa sempre da NON fare, è cosa particolarmente sbagliata quando si esaminano ottiche che hanno diffrattori in schema.


Mah...altro dirti non so.


avatarsenior
inviato il 21 Giugno 2016 ore 14:06


Se il Canon EF 70-300mm f/4.5-5.6 DO IS USM costa circa 1000€ in piu della versione non DO immagino che il 70-200 f2.8 L iS DO superi abbondantemente i 3000€

Premettendo che si tratta di un brevetto, e che non è detto che da questo segua la progettazione e sviluppo di un'ottica, non è detto che i prezzi sarebbero così inaccessibili.

Il punto è a mio avviso un altro: quali sono i difetti più sostanziali dell'ef 70-200 2.8 L II is usm? Ben pochi, dato che è una delle migliori ottiche zoom prodotte finora da canon, e rispetto alla concorrenza è ancora su livelli di eccellenza, nonostante sia oramai sul mercato dal 2010.

Prezzo a parte, in genere chi ha dubbi se acquistare tale modello o la versione f4, la questione è sul peso. Pertanto, se con la tecnologia DO riuscissero ad avere una resa ottica superiore al modello precedente, ma contenendo gli ingombri (in lunghezza) e peso, sicuramente offrirebbero un prodotto più versatile e appetibile. Chiaramente progettare un'ottica DO zoom è più complesso, rispetto ad una fissa (come spiegavano nell'articolo che avevo citato), dato che l'angolo di incidenza della luce che colpisce le lenti DO (anche in base alla loro posizione nello schema ottico) può variare in base alla lunghezza focale, e quindi bisogna tenere conto della cosa.

Tuttavia oramai sono molti anni che lavorano su tale tecnologia e, considerati gli eccellenti risultati ottenuti con il 400 do II is usm, non mi stupirei se in futuro riuscissero a produrre un 70-200 2.8 DO con prestazioni degne di nota.

SE decideranno di agire in tal senso, chiaramente il prezzo non potrà essere molto superiore a quello del precedente 70-200 2.8 II, dato che l'ottica diverrebbe invendibile.

avatarsupporter
inviato il 21 Giugno 2016 ore 14:15

Alessandro Pollastrini: perche' affermi che le curve mtf non dovrebbero essere considerate per misurare la bonta' di un'ottica? Sergio Namias e tutti fotografi hanno sempre affermato il contrario.Confuso

avatarsenior
inviato il 21 Giugno 2016 ore 14:28

Non sono un riferimento assoluto, dato che fanno riferimento solo ad una distanza di messa a fuoco fissata e presentano i risultati solamente per due aperture del diaframma. Inoltre molte delle aberrazioni che un'ottica ha non si riescono a determinare dalla lettura dei grafici mtf, così come per la resa in controluce.

Tuttavia sono un punto di partenza, per valutare il comportamento di un'ottica: per il resto conviene sempre valutare sul campo la resa effettiva, nelle specifiche condizioni in cui si andrà ad utilizzare l'attrezzatura (anzi, direi che una volta fatto questo il resto è poco rilevante, ai fini di decidere se un prodotto sia adatto o meno a ciò che si debba fare).

Segnalo anche il seguente articolo:

www.learn.usa.canon.com/resources/articles/2013/reading_MTF_charts.sht

avatarsenior
inviato il 21 Giugno 2016 ore 14:37

Comunque non si può negare che obiettivi piccoli e leggeri come il Canon 400mm f4 DO e il Nikon 300mm f4 PF siano davvero comodi, oltre alle prestazioni finalmente ottime.

avatarsenior
inviato il 22 Giugno 2016 ore 10:46

"
Alessandro Pollastrini: perche' affermi che le curve mtf non dovrebbero essere considerate per misurare la bonta' di un'ottica? Sergio Namias e tutti fotografi hanno sempre affermato il contrario"

Mi sono espresso in modo incompleto, sopra quando ho detto " usare le curve MTF per misurare la bontà di un'ottica, cosa sempre da NON fare" andava scritto "usare SOLO le curve MTF per misurare la bontà di un'ottica, cosa sempre da non fare..."

Ho detto quello perché le curve MTF che le case forniscono, NON BASTANO per misurare la bontà di un'ottica, e per nulla.

Detta matematicamente, la "bontà" della curve MTF fornite dalle case è una condizione necessaria ma non sufficiente oer assicurare la qualità di un'ottica.

In altri termini, le MTF devono essere "buone", se non lo sono l'ottica non è "buona" di sicuro, ma il fatto che siano "buone" non garantisce, e per nulla, che un'ottica abbia prestazioni elevate quando poi si va ad usare in fotografia, sul campo.

Le curve MTF fornite dalle case NON danno indicazioni su:

- tenuta al flare ed ai riflessi, nulla: già solo questo è gravissimo, la tenuta ai riflessi conta quanto e spesso di più della risoluzione di un'ottica.

- vignettatura ( oggi meno importante, si recupera di software)

- distorsione geometrica ( anche questa meno importante, si recupera di software)

- Coma sagittale: importantissima in certi usi, NON si recupera di software, nulla

- Focus shift: non è molto importante, e su certe fotocamere ( NON le 35mm) si recupera di software

- cromatismo: importante, anche se uno usa il fotoritocco: se l'ottica ti spara dominati serie e/o certi colori alterati, è estremamente difficile recuperale bene

Ci sono altre famiglie di curve, che le case non forniscono e che nessuno tira fuori con misure, e quelle sono a mio avviso più importanti delle solite curve che si trovano agiro e che le case forniscono.

Ad esempio, il 14 - 24 F 2,8 Nikon se la dà praticamente alla pari con il Distagon/Milvius 21 mm F 2,8 della Zeiss, come risoluzione e microcontrasto, addirittura chiusa ad F 4 - f 5,6 il mio sembra un capello migliore del Distagon.

Bene.

Ma........se hai il sole forte in campo, o il Distagon ti tira fuori una immagine bella pulita e limpida, mentre il 14 - 24 il più delle volte la stessa immagine te la rovina, riflessi e flare a tutta randa.

E con un grandangolo spinto, il sole in campo per chi fa paesaggi è, in pratica, quasi la norma.

Il 14 - 24 è buono? Sì, ma solo per certi usi, e le limitazioni che ha sono importanti, molto serie.

E questo le MTF non te lo dicono.

avatarsenior
inviato il 22 Giugno 2016 ore 11:27

Sinceramente è una cosa molto interessante, se mantiene una certa qualità media.
Ho preso il 70-200 f4 proprio per costi e pesi per i miei concerti, affiancandogli dei fissi per ovviare.

Il 70-200 2.8 II canon è lo zoom prof di riferimento, mi sento di dire che mai e poi mai butteranno fuori qualcosa di mediocre, piuttosto lo faranno bene facendolo costare 2 spropositi.

Stefano

avatarsenior
inviato il 22 Giugno 2016 ore 12:56

Che possa costare più dell'eccelso 70-200/2.8 L IS II lo dobbiamo dare per scontato visto che parlando di DO si tratta di una tecnologia tutto sommato quasi inedita e poi ... vi ricordate quanto costava lo Stato dell'Arte all'epoca della sua ucita vero?
Ma da qui a parlare di due spropositi mi pare esagerato, probabilmente uscirà sui 2600 euro e dopo un annetto si assesterà su un 10-15% in più rispetto all'IS II.
Sempre che esca beninteso e che loro intendano davvero venderlo ... perché se poi lo fanno solo per far vedere che sono capaci di farlo è tutto un altro discorso chiaramente.

avatarsenior
inviato il 22 Giugno 2016 ore 13:26

- Focus shift: non è molto importante, e su certe fotocamere ( NON le 35mm) si recupera di software


Intendi che esistono fotocamere che al variare del diaframma impostato variano la messa a fuoco prima dello scatto? Sai dirmi quali?

avatarsenior
inviato il 22 Giugno 2016 ore 14:18

"Sai dirmi quali? "
Hasselblad, con le ottiche sue nuove.

avatarsenior
inviato il 22 Giugno 2016 ore 15:32

Marco Cavina parlava anche di un brevetto per un 50mm f2 DO ad altissima risoluzione.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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