| inviato il 07 Giugno 2016 ore 13:49
Salve a tutti!
Vorrei in questo post dei consigli su come utilizzare gli strumenti che ho per scattare delle foto ad un'amica ad un saggio di danza (è un tipo di evento in cui non ho mai fotografato).
È un po' di tempo che sono ferma dalla fotografia perciò volevo qualche consiglio da qualcuno che è sicuramente più esperto di me!
Ho una Canon Eos 1000D
come obiettivi ho un Tamron AF 18-200 mm F/3.5-6.3 e un Tamron AF 55-200 mm 1:4-5.6
Grazie! Qualsiasi consiglio può essere prezioso! |
| inviato il 07 Giugno 2016 ore 15:41
Dipende un po' dalla luce, in che ambiente si svoglerà ?
Per lo più potrai sfruttare il 55-200 e di base considera un tempo minimo 1/250 ma purtroppo non hai degli obiettivi luminosi che ti possono aiutare a tenere gli iso basi, sta a te sfruttare i tempi di pausa o più lenti del movimento. |
| inviato il 07 Giugno 2016 ore 15:52
È un genere molto particolare, purtroppo, in cui l'attrezzatura conta quanto la bravura del fotografo. Il tempo minimo è quello indicato su, ma vale, come già detto, solo in momenti statici, altrimenti considera tempi prossimi al millesimo di secondo. Il tutto va a scapito degli ISO, con il sensore che purtroppo verrà usato al limite. Spesso il tipo di luci in questi eventi porta ad avere luminosità alte in alcuni punti e buio altrove, quindi anche la gamma dinamica del sensore è importante (e normalmente agli alti ISO è molto risicata). E si dovrà fare attenzione a non bruciare le alte luci. Dovrai lavorare bel po' in fase di postproduzione. Infine consiglio un monopiede (di solito i treppiedi "non ufficiali" sono vietati) per cercare di non aggiungere mosso al mosso. |
| inviato il 07 Giugno 2016 ore 16:20
Dipende dal saggio di danza.
Un conto è la danza classica, come il Lago dei Cigni con luce costante, ballerine che si muovono in un certo modo e tutte vestite di bianco, un altro è un musical tipo Grease con luci che variano di continuo, ballerini/e che saltellano ovunque e gesticolano, oltre al fatto che gli abiti sono di colori differenti dal chiaro allo scuro.
Non è semplice, servono obiettivi luminosi come il f/2.8 o anche f/4, ma con ISO che possono arrivare oltre 3200.
I tempi possono stare intorno a 1/250s, ma tutto dipende dalla mobilità dei ballerini.
Evitare come la peste la misurazione dell'esposizione Valutativa e Media pesata al centro, ma utilizzare la spot (però la 1000D non ce l'ha).
Usare l'impostazione M aprendo al massimo il diaframma ed esponendo possibilmente sul viso, evitando di lasciarsi condizionare dall'ago della scala dell'esposizione che va da dal massimo negativo al massimo positivo nel giro di pochi secondi a seconda di ciò che si inquadra in quel momenrto.
Comunque io ho avuto solo tre esperienze piuttosto faticose e questo è ciò che mi è capitato di apprendere. 
Giorgio B. |
| inviato il 07 Giugno 2016 ore 17:20
Vi ringrazio per avermi risposto!
il saggio è di danza classica e si svolgerà in un teatro! Purtroppo ho un po' trascurato la passione che ho per la fotografia e devo prendere in mano di nuovo l'attrezzatura e sperimentare! |
| inviato il 07 Giugno 2016 ore 17:52
Proprio ieri sera ero in teatro per il saggio di fine anno della palestra di ginnastica artistica/ritmica che frequenta mia figlia, in pratica danza e figure tipiche del corpo libero sotto le luci colorate del palcoscenico.
Prima di tutti gli obiettivi, servono luminosi, la focale dipende dalla posizione in cui scatti, io ho usato il 100/2.8 macro+ monopiede sulla 550D, la consorte un vecchio 50/1.8 a vite chiuso a 2.8, a mano libera su 500D, lei abbracciava quasi completamente il palconscenico, io poco meno della metà.
Nelle tre ore di spettacolo ho avuto modo di provare tecniche diverse, AV, TV, M, ISO auto ecc. alla fine i risultati migiori e costanti li ho avuti a ISO 1600 in TV con tempi che variavo fra 1/250 e 1/125 a seconda della dinamica e compensazione fissa a -2/3 per evitare di bruciare le zone molto illuminate; in rari casi l'automatismo impostava un diaframma più chiuso di 3,2, mentre nella scene scure avevo la segnalazione lampeggiante di apertura insufficiente. Con ISO auto invece la macchina cercava di schiarire anche il buio andando a 3200 e oltre...
Oggi ho cominciata a guardare gli scatti e a parte una certa percentuale di fuoco non ottimale, i risultati sono più che apprezzabili, il rumore c'è ma non è invadente, a volte c'è una piccola dose di mosso "creativo" a sottolineare la velocità dei movimenti, in moltissime anche senza strani interventi in pp, si distinguono bene le ciocche dei capelli, l'iride, i particolari dei costumi.
In definitiva ho degli ottimi ricordi e non solo, alcuni genitori mi hanno già chiesto gli scatti..
Certo se vuoi riprendere la tua amica a perfettamente definita a fotogramma intero, o addirittura farle un primo piano le cose sono un tantino più fuori dalla portata di attrezzatura non pro come la tua o la mia |
| inviato il 01 Luglio 2016 ore 9:45
Rispondo in ritardo. Si può fotografare anche con ottiche poco luminose. Il problema è un altro, come tutti gli eventi teatrali, si realizzano delle prove. Bisogna andarci con l'attrezzatura che si ha, chiedere il permesso ( a tutti i presenti ) e fare le "nostre" prove insieme a loro. Meglio ancora sarebbe seguire un paio di lezioni di fine anno, nella palestra. Eseguiranno una, due, dodici volte lo stesso pezzo e anche se non con le luci e gli abiti definitivi, si vede il ritmo, si ascolta la musica, si prova quale momento è topico.. e quale è carino ma in foto non rende o non riusciamo a renderlo.
Il lavoro vero del fotografo si fa prima dello spettacolo. Ci vuole anche passione. Come per la macro di insetti.
Poi ho fotografato di tutto a teatro, migliorando pian piano il parco ottiche, è vero che più sono luminose meglio è, è anche vero che fotografando con un 135mm f2.0 la profondità di messa a fuoco diventa minima, meglio chiudere a f5,6.
A teatro le luci sono molto più intense - sul soggetto - di quanto non sembri all'esposimetro, e anche qui vanno fatte delle prove, con Canon usavo il semi-spot, con Nikon il matrix e una correzione della esposizione. Il classico 35mm per Aps-C o il 50mm per Ff sono usabilissimi da sotto il palco, meno da dietro le quinte. Con gli zoom si tende sempre a isolare un soggetto perdendo il quadro d'insieme. Dipende dai gusti personali scegliere cosa fare. E poi c'è il mosso "voluto" che crea immagini magiche.
Chi sa fare uno spettacolo teatrale, sa fare di tutto nel campo della cerimonia, del convegno e persino del matrimonio che alla fin fine è una rappresentazione con attori non professionisti ma con un copione ferreo.
Lo strumento tecnico, rispetto ad altri generi di fotografia, conta per meno di un terzo del risultato finale. Mia opinione. |
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