| inviato il 09 Maggio 2016 ore 19:03
Lo so quello che scriverete. ....la natura e cosi ecc.ecc. Ma io non riesco a guardare foto pur bellissime di predazione specialmente volatile con volatile per esempio airone e papero, siete proprio sicuri che non si potrebbe dare un altra possibilità al piccolo volatile.? A me è successo più volte di perdere una foto in capanno e uscire urlando rovinando la giornata, ma salvando magari per un ora o una notte o forse per sempre il malcapitato. Io la penso così è continuerò a non guardare foto del genere e perdere magari la foto della vita ma tornare a casa senza scatti ma con la soddisfazione di provare a dare a chiunque un altra Possibilità........ Ciao Ross |
| inviato il 09 Maggio 2016 ore 19:15
www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&bk=l-1-s&t=208498 Torto non ti do. Naturalmente la natura è così e quando una vita viene sacrificata come nella foto che ho linkato, quella vita consentirà ad un altro soggetto di vivere. A me però dà molto fastidio chi gode ed ha piacere durante la predazione ed ancor di più chi usa prede per poter scattare la sua "bella ed inutile" foto |
| inviato il 09 Maggio 2016 ore 19:25
No questo non lo voglio neanche pensare....usare prede vive per una foto? Nooooooo |
| inviato il 09 Maggio 2016 ore 19:26
capisco che di fronte a scene del genere viene sempre spontaneo 'simpatizzare' per la preda, però razionalmente se la preda scappa, è il predatore che rischia la vita... senza contare che 'predatore' e 'preda' sono sempre termini relativi, perchè ciascuno a sua volta è predatore di una qualche creatura più piccola - animale o pianta che sia - e preda di una più grande... insomma, penso che entrambi meritino lo stesso rispetto e 'simpatia'. capisco però la scelta di non guardare foto del genere, su questo ciascuno è libero di fare come preferisce |
| inviato il 09 Maggio 2016 ore 19:31
Verissimo, ho scritto questo post dopo aver visto, l ' airone a un palmo dall'anatroccolo postata penso oggi, che dire grande documento e bellissima foto, ma non si poteva far niente per provare a salvarlo, io non riuscirei a scattare in quella situazione mi verrebbero le lacrime agli occhi. Capiamoci bene non sto condannando nessuno, e solo il mio pensiero. Ross |
| inviato il 09 Maggio 2016 ore 19:32
le immagini di predatori rinsecchiti dalla fame sono ugualmente drammatiche.
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| inviato il 09 Maggio 2016 ore 19:33
Il discorso è che salvando la preda e dandole un altra occasione hai ucciso il predatore, che magari non mangiava gia da tempo e allo stremo delle forze non potrà più cacciare e morirà di fame. Quindi perchè salvare la preda "uccidendo" il predatore? O comunque dando una seconda possibilità alla preda da te salvata ne farai uccidere un altra che capiterà sotto tiro al predatore. I carnivori sono carnivori, è la catena alimentare ed è la natura, a questo punto meglio non intervenire e lasciare il suo corso inalterato. A meno che, unica eccezione secondo me, sarebbe nel cercare di salvare un esemplare in via d'estinzione a scapito di un predatore comune. |
| inviato il 09 Maggio 2016 ore 19:38
Curioso come l'uomo riconosca la predazione, e più in generale accetti la violenza insita nell'universo, come "fatto" della natura che si regola da sé e mantiene in equilibrio ecc., sempre: tranne quando si tratta di se stesso. In tal caso vengono a cadere le leggi naturali e vince l'illusione (perché tale è) che ci siamo costruiti di poter essere arbitri del destino nostro e altrui. Magari per fini assolutamente marginali e trascurabili come la rappresentazione fotografica: il rimanere inerti di fronte allo scempio che il predatore fa della vittima, questo è ancora concepibile proprio per quel che dice Juza qui sopra; nutrirla artificialmente no; mettere gli insetti in frigo per semiassiderarli al fine di impedirgli i normali movimenti (credevo fosse una leggenda urbana, ma l'ho sentita con le mie orecchie), è una pratica certamente non commendevole. E potrei continuare. Per la cronaca, sono dalla parte di Rossofumi. |
| inviato il 09 Maggio 2016 ore 19:39
Lo so che funzione così, forse non avete capito il mio pensiero, e quello che ho salvato, un ora in più o un giorno non penso che l'airone moriva dopo un ora ma il papero magari tornava dalla mamma.... |
| inviato il 09 Maggio 2016 ore 19:41
Grazie Andrea ho scritto questo post apposta per sensibilizzare poi certo il discorso si allarga...... |
| inviato il 09 Maggio 2016 ore 20:40
Secondo il mio pensiero in capanno oltre a mantenere il rigoroso silenzio noi abbiamo solo il privilegio di osservare cio' che è la natura con le sue leggi non create da noi,ritengo che non possiamo sentirci dei giudici per decidere chi deve sopravvivere e chi no ....detto cio' anche a me come tutti son capitate scene cruente che giustamente ci colpiscono emotivamente ma è cosi..funziona cosi,morte tua vita mia. |
| inviato il 09 Maggio 2016 ore 21:14
A me la frase morte tua vita mia non e mai piaciuta, scusami ma la vedo così, e poi non pensò neanche di fare il giudice ma solo come da titolo dare una seconda opportunità. Ciao Ross |
| inviato il 09 Maggio 2016 ore 21:30
Ma se al posto dell'airone e della papera ci fossero stati un rapace e un serpente ad esempio, avresti comunque tifato per la preda? Ciao. |
| inviato il 09 Maggio 2016 ore 21:34
Certo.....scontato. Ma vi capisco e io che sono cosi, sempre per chi e messo peggio. Ciao Ross |
| inviato il 10 Maggio 2016 ore 14:29
gli unici che non hanno tifosi sono i fili d'erba, i bambù, ecc... che vengono divorati sotto l'indifferenza totale, e a piena gioia di chi osserva la scena. Sono esseri viventi, ma l'empatia scatta solo se l'altro riesce a stimolare i nostri neuroni specchio, o in altri più semplici termini, se in qualche modo sentiamo che ci somiglia. |
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