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Parla il grande fotografo Veneziano, in una straordinaria intervista realizzata nella sua casa al Lido di Venezia, in occasione della mostra a lui dedicata presso il Museo Civico di Bassano del Grappa.
Fulvio Roiter non l'ho conosciuto di persona, ma ho conosciuto bene Italo Zannier, suo grande amico, dal momento che mi sono laureato all'IUAV dove lui ha insegnato per decenni "Storia e tecnica della fotografia". Ricordo di piacevoli conversazioni nel baretto all'ingresso della vecchia sede dell'IUAV ai Tolentini, in cui raccontava di interminabili discussioni in cui commentavano le foto di Moholy Nagy e di altri fotografi che orbitavano intorno alla Bauhaus o comunque alle avanguardie degli anni '20, come Rodchenko, che appunto fotografavano con la macchina inclinata. Roiter non lo accettava: "il xse mati, nol se tiene la machina storta", e Zannier cercava di convincerlo della legittimità di questo modo di fotografare. Alla fine restavano ciascuno della propria opinione. Al di la di queste opzioni di composizione che possono parere conservative (il che non gli ha impedito di divenire uno dei più grandi fotografi della sua generazione), in altre scelte è stato rivoluzionario. Ad esempio quando già fotografava a colori mentre era ancora forte il pregiudizio secondo cui la Fotografia d'Autore dovesse essere esclusivamente in bianco e nero.
Sono un grande estimatore di Fulvio Roiter, ti ringrazio di cuore per questa intervista che mi godrò stasera a casa. Si potrebbero raccontare molte cose interessanti su Roiter, a me piace ricordare che le foto del suo libro più celebre sono state scattate (quasi tutte) con un solo obiettivo, il Summicron 50R. Una bella lezione per tutti.
Al di la della grandezza del personaggio, quello che mi stupisce che in un sito di fotografia con 90.000 iscritti ci siano solo 6 interventi su questo topic, mentre su topic su cui alla fine si discute del nulla, tipo jpeg vs raw, non bastano 15 pagine d'interventi! Buona notte
Effettivamente i topic come quelli qui elencati, che finiscono inevitabilmente in flame e in cui, altrettanto inevitabilmente, si ripetono sempre le stesse cose: www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&show=15&t=1726913#8116420 in un attimo riempiono le 15 pagine.
Ciò nonostante non sarei del tutto pessimista. Se guardi il contatore delle visite è a 472. Il topic dedicato a Gabriele Basilico vedo che è a 1304. Alla fine c'è ancora qualcuno interessato ai grandi fotografi.
Mi sono emozionato a vedere e sentire il filmato , altro che guerra dei sensori , umiltà e tanta visione delle immagini ancor prima di scattare , adesso a vedere le mie , mi rattristo , ma cerco di carpirne un granellino e sarebbe per me tanto , grazie Lauro
Rispondo a Mauro: secondo me il fotografo è un cacciatore solitario immerso nelle proprie riflessioni, intento in visioni solo sue. Torna e ritorna sui suoi passi, senza misura del tempo.... Una vera tragedia per mogli, mariti etc. etc....hai tutta la mia comprensione
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