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Pellicole bianco e nero: ISO


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avatarjunior
inviato il 19 Aprile 2016 ore 15:18

Ciao,

Volevo chiedere un parere sulle pellicole in Bianco e Nero, ero curiosa di provare a scattare qualche rullino.

Dunque, vedo che Agfa ed anche Ilford le producono ancora e sono in genere 100 e 400 uso.

Ma per un uso "generalista" quindi per uscita fotografica non programmata, su qualche gamma di sensibilità conviene orientarsi?

La 100 sicuramente va bene in giornate luminosissime, ma non so se col cielo nuvolo possa andare, per contro la 400 forse ha troppa grana e necessità poi di tempi molto stretti.

A voi il suggerimento

Grazie!

avatarjunior
inviato il 19 Aprile 2016 ore 15:30

Io ricordo che usavo la fp4+ della ilford da 125 iso e che potevi esporla da 50 a 200 iso. Chiaramente quando decidi a che sensibilità lavori su quel rullino segnatelo senno poi quando sviluppi non ti esce niente di buono Cool

avatarsenior
inviato il 19 Aprile 2016 ore 16:05

Ci sono anche kodak, rollei, kentmere, fuji, foma, adox e altri che producono pellicole b/n.

Per uso generalista, meglio una 400 iso. Se vuoi grana fine, ci sono le delta 400 e t-max 400.

avatarjunior
inviato il 19 Aprile 2016 ore 16:15

vai di Kodak Tri-X 400 ASA.
però scattare il bianco e nero su pellicola e poi farsela sviluppare da un laboratorio esterno non ha molto senso

avatarjunior
inviato il 19 Aprile 2016 ore 16:23

Nemmeno da laboratori che fanno tutto in analogico? ( costa caro ma ne conosco uno)

user33434
avatar
inviato il 19 Aprile 2016 ore 16:31

Con le 100 ASA e cielo nuvoloso mi è capitato di trovarmi con tempi un po' troppo lunghi. Con le 400 se non sei in pieno giorno dovresti trovarti meglio. Della grana non mi preoccuperei troppo, a 400 dà alla foto uno spessore che a me personalmente piace

avatarsenior
inviato il 19 Aprile 2016 ore 16:33

No, perchè il B/N non finisce con l'esposizione, ma il processo creativo continua con lo sviluppo e la successiva stampa.
Delegarlo ad altri equivale a controllare solo una piccola parte di quello che si fa.

Inoltre laboratori che fanno tutto in analogico sono molto rari.
Lo sviluppo è per forza di cose chimico.
La stampa è solitamente fatta scansionando il negativo e stampando inkjet... e mediamente si ottengono schifezze.

user33434
avatar
inviato il 19 Aprile 2016 ore 17:50

quoto Carlo e Roby. In analogico "fare una foto" comprende tutte e tre le fasi (foto vera e propria, sviluppo e stampa). Tralasciando gli ultimi due passaggi ti perdi gran parte del divertimento. Con i costi attuali degli ingranditori si può fare. Se poi conosci chi fa sviluppo e stampa e ti fa partecipare al procedimento allora è diverso

avatarsenior
inviato il 19 Aprile 2016 ore 18:14

Nemmeno da laboratori che fanno tutto in analogico? ( costa caro ma ne conosco uno)


Volendo, se ti rivolgi a un laboratorio serio (e ce ne sono pochi) puoi anche farti sviluppare i rullini esattamente come vuoi tu invece che in qualche brodaglia "standard" e farti fare le stampe seguendo esattamente le tue istruzioni, ma spenderesti veramente uno sproposito...

user94858
avatar
inviato il 19 Aprile 2016 ore 18:26

Usa un 125 ASA, lo sviluppo poi vedi te in effetti non è complicato è "come preparare un buon caffè"cit. E non costa troppo. Comunque se è per provare una volta tanto vai dal laboratorio Io sono andato da un laboratorio che fa tutto alla vecchia maniera non è costato tanto e mi ha fatto un ottimo lavoro

avatarsenior
inviato il 19 Aprile 2016 ore 18:30

Dai pero' magari qualcuno vuole provare il gusto di scattare a pellicola qualche rullo.
Anche io scatto ancora qualche rullo, ma mica ho tempo, spazio e voglia di svilupparmeli.
Ci sono associazioni/ gruppi che si organizzzano per farlo ( ci ho partecipato, ne vale la pena)

Per un uso diurno da esterno, con la luce e il cavalletto la b/n che ho preferito resta la ilford panf plus e un 50
Io la uso con la contax G.

Per uso più generalistico uso la ilford pf4, 120 iso, ti hanno già consigliato e detto tutto, la tiri anche di più di quello che han detto ma serve chi sappia davvero sviluppare e che ci metta cura.

Se la luce cala e si inizia in interni luminosi a me piace la Kodac t-max 400, ha una grana fine ma tutta sua, e la tiri senza problemi (ovviamente segna come esponi il rullo)

avatarsenior
inviato il 19 Aprile 2016 ore 18:54

Hp5 esposta a 200 per uso generale va bene. Però devi regolarti durante lo sviluppo per darle il contrasto necessario

avatarjunior
inviato il 19 Aprile 2016 ore 19:10

Kodak tx-400 e fai tutto, come già consigliato segna l'indice di esposizione che hai scelto ;-)
Per quanto concerne i laboratori ti dico la mia, ho iniziato facendo sviluppare e stampare a loro.
Dopo poco le stampe andavano strette perché non erano quello che volevo, ho preso un ingranditore ed ho iniziato a stampare o meglio, sto ancora imparando a stampare.
Dopo un po' iniziarono ad andare stretti gli sviluppi preimpostati e mi sono segnato ad una scuola di fotografia analogica..
Risultato? ho iniziato a fare qualche sviluppo scegliendo io cosa fare e perché in base al risultato che voglio..
Quindi ben vengano i laboratori se usati come "esperimento" temporaneo per vedere se ci si appassiona Sorriso

avatarsenior
inviato il 19 Aprile 2016 ore 21:27

Dai pero' magari qualcuno vuole provare il gusto di scattare a pellicola qualche rullo.
Anche io scatto ancora qualche rullo, ma mica ho tempo, spazio e voglia di svilupparmeli.
Ci sono associazioni/ gruppi che si organizzzano per farlo ( ci ho partecipato, ne vale la pena)

Per un uso diurno da esterno, con la luce e il cavalletto la b/n che ho preferito resta la ilford panf plus e un 50
Io la uso con la contax G.

Per uso più generalistico uso la ilford pf4, 120 iso, ti hanno già consigliato e detto tutto, la tiri anche di più di quello che han detto ma serve chi sappia davvero sviluppare e che ci metta cura.

Se la luce cala e si inizia in interni luminosi a me piace la Kodac t-max 400, ha una grana fine ma tutta sua, e la tiri senza problemi (ovviamente segna come esponi il rullo)


Tiraggi, tiraggi... ma che vi hanno fatto di male le pellicole?
Il tiraggio è una pratica barbara, che fa ottenere negativi molto contrastati, con dettaglio nelle ombre ridotto o assente, luci solitamente molto dense, tutte cose che in stampa vi faranno diventare matti.
Le pellicole hanno una tolleranza quasi nulla alla sottoesposizione (il tiraggio è sottoesposizione seguita da sovrasviluppo, che NON compensa in alcun modo la sottoesposizione, ma è come una pezza messa in malo modo).
Perchè cavolo le tirate 'ste pellicole?

Usatele a sensibilità nominale se vi fidate ciecamente dell'esposimetro matrix/ponderata centrale, usatele con la sensibilità reale se avete un esposimetro spot/lettura stretta e state studiando il sistema zonale.
La sensiiblità reale va/andrebbe determinata sperimentalmente per quella combinazione pellicola/chimico/concentrazione, ma per un inizio o per chi non ha voglia di sperimentare un'approssimazione decente è esporre la pellicola alla META' della sensibilità nominale.

avatarsenior
inviato il 21 Aprile 2016 ore 18:24

@Roby ti do ragionissima, una pellicola tirata perde tanto, ma se non so quando e come le usa ste pellicole, chiaro per foto solo di giorno, all'aperto con contrasti non eccessivi, se la luce è troppa mal che vada chiudi il diaframma.
Manco so che macchina usa, se usa il cavalletto che tempi supporta, magari usa una vecchia meccanica con esposimetro ttl che sballa con le alcaline, o magari usa la regoletta e va a naso.

Io ho cercato di conigliare consigliato rulli che da quel che ho provato e ricordo, si trovano ancora, permettano anche di sottoesporre e che non abbiano hanno sviluppi particolari come le 400cn o le xp2 che prima del digitale le facevi sviluppare a colori in poco tempo.

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