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E questo video mi chiarisce perché c'è tanta ambiguità sul tema:
A seconda di come si pone la domanda la risposta cambia. Mi sembra di poter dire che siano opzioni diverse di ragionamenti comunque corretti. La PDC non è influenzata in senso fisico dalla grandezza del sensore, ma per ottenere una stessa inquadratura è necessario avere una focale diversa o una distanza dal soggetto diversa (quindi diversa PDC), e quindi i sensori più piccoli hanno (a parità di inquadratura ) più PDC rispetto ai più grandi.
Aveva ragione Albert , tutto è relativo , ho scoperto che qualcuno riesce anche a rallentare la luce , proprio come diceva lui , proprio per questa relatività del tutto però , potreste evitare di enunciare verità universali e sopra tutto evitare di contrapporsi con modi irriverenti .
Ciao Maurizio, siccome vedo che hai scritto adesso questo tuo post, e immagino tu ti riferisca a me.. Io ho detto "mi sembra di poter dire", non mi pare di avere usato un tono da enunciazione di verità universale ..ho mancato di riverenza verso qualcuno? Non ho avuto modi abbastanza ossequiosi? Non so, a me pare che in precedenza si sia risposto in modo anche ironico e anche sarcastico, quasi di scherno. Ovviamente non sapevo di toccare tematiche che a qualche purista magari non vanno proprio a genio.. ma insomma, peace and love!
Credo che, nel campo fotografico, il concetto di profondità di campo sia il più empirico di tutti.
Il guaio è che dipende dalla nostra percezione, da quanto è grande l'immagine che vediamo, dalla distanza a cui la vediamo..... e badate bene che non ho ancora parlato di fotocamere, dimensioni del sensore, diaframma, distanza di maf, lunghezza focale...
Mi fermo quì perchè non ho letto tutta la discussione e vedo che siete alla 15a pagina
Andreagosto , non mi riferivo a te nell'esortare a toni riverenti , ho citato la tua affermazione solo come esempio per collegarmi alla relatività di Einstein , il concetto di profondità di campo è quanto di meglio si possa usare per dimostrare che Albert aveva ragione
La relatività non dice che tutti possono dire quel che gli pare come gli pare, ma dice che le cose vanno dette giuste in base al "punto di osservazione" (cioè in base a chi le dice e a cosa si riferisce). Per la pdc e i sensori è lo stesso. Sai quante volte ho visto due o tre utenti massacrarsi a caso, quando in realtà tutti stavano dicendo una cosa giusta dal loro singolo punto di vista?
Resterà terreno di scontro e scornamenti anche quando qualcosa soppianterà i cellulari. Questo post lo lascio ad imperitura memoria della mia previsione.
“ A seconda di come si pone la domanda la risposta cambia. Mi sembra di poter dire che siano opzioni diverse di ragionamenti comunque corretti. „
Di solito una immagine è più efficace di tante parole che possono essere male interpretate, e l'immagine che invio è sempre questa, che illustra la differenza tra lo stesso obiettivo (con la stessa focale se zoom) e apertura di diaframma su due diversi sensori, se il fotografo rimane esattamente nella stessa posizione.
Anche in questa la posizione del fotografo rimane uguale ma cambia la focale dell'obiettivo
Qui invece un vero test che feci in casa anni fa per rispondere in una discussione simile, con la stessa scena ripresa dalla stessa posizione sul treppiede, con la 6D e con la 50D e lo stesso obiettivo 50mm f/1.8
Spero di dire qualcosa di sensato ma prego di non aggredirmi se ho capito male: Allora sappiamo che l'intensità dello sfocato è influenzato da lunghezza focale, diaframma e distanza di maf, ma forse questa è solo parte della storia non vorrei dire una assurdità ma conta anche l'ingrandimento ergo a parità di lunghezza focale, distanza di maf e apertura diaframma un formato piccolo che ingrandisce di più ottiene uno sfocato più intenso. Tuttavia appunto mantenendo costante la lunghezza focale mentre aumenta l'ingrandimento il campo inquadrato diminuisce e obbliga il formato piccolo ad aumentare la distanza per mantenere l'inquadratura costante. Al di là di questo pippone teorico seguendo fotografi che scattano con banco ottico e quindi grande formato vedo che il 4*5 con un Aero Ektar 178 2.5 (su cui dovrebbe essere circa un normale) produce uno stacco dei piani che per la mia vista risulta impressionante, e che non ritrovo certo sul digitale nemmeno utilizzando obiettivi normali molto più luminosi di 2.5.
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