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Profondita' di campo e sensore


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avatarjunior
inviato il 12 Aprile 2016 ore 11:40

Chiedo gentilmente ai tecnici di Juza di spiegarmi la differenza di profondita' di campo tra un sensore APSC e un sensore Fullframe a parita' di ottica e di apertura diaframma usati. Grazie per le risposte.

avatarsenior
inviato il 12 Aprile 2016 ore 11:59

È dovuta al fatto che a parità di tutte le altre condizioni l'immagine in formato APS-C deve naturalmente essere ingrandita di più rispetto a quella in formato FF. Da notare che si tratta di un confronto tra due fotografie diverse, quindi ha scarsa utilità nella pratica. Per approfondire, consiglio questo articolo (in inglese): toothwalker.org/optics/dof.html .

avatarjunior
inviato il 15 Aprile 2016 ore 11:56

Grazie Ironluke della risposta. Abbiamo avuto una discussione tra amici fotografi dilettanti circa la profondita' di campo nella foto macro nella quale io sostenevo che con un sensore FF si riesce a sfocare meglio lo sfondo rispetto a quelle fatte con un sensore APS-C. Un amico sosteneva che, siccome usando un sensore APS-C la lunghezza focale dell'obiettivo usato viene"allungata" 1,5 x, la PdC rimane uguale come se si usasse il FF. Chi ha ragione? Grazie e Buona luce

avatarjunior
inviato il 15 Aprile 2016 ore 12:08

Un amico sosteneva che, siccome usando un sensore APS-C la lunghezza focale dell'obiettivo usato viene"allungata" 1,5 x, la PdC rimane uguale come se si usasse il FF. Chi ha ragione?


il tuo amico ha ragione.
La profondità di campo la fa l'obbiettivo, non il sensore.
Uno sfocato di un 50mm sarà sempre uguale su qualsiasi sensore.
La differenza sta nel fatto che su una FF un 50mm è un 50mm, mentre su una dx il suo angolo di campo diventa un 75mm circa, ma lo sfocato è sempre uguale, cambia solo l'angolo di campo.

avatarsenior
inviato il 15 Aprile 2016 ore 12:09

Aetius, quello della macro è un caso molto particolare. Ti consiglio di distinguere due casi diversi:


1: a parità di rapporto di ingrandimento (per es., raggiungendo con entrambi i corpi la minima distanza di messa a fuoco);

2: a parità di porzione inquadrata (ingrandimento diverso).


avatarsenior
inviato il 15 Aprile 2016 ore 12:15

Abbiamo avuto una discussione tra amici fotografi dilettanti circa la profondita' di campo nella foto macro nella quale io sostenevo che con un sensore FF si riesce a sfocare meglio lo sfondo rispetto a quelle fatte con un sensore APS-C. Un amico sosteneva che, siccome usando un sensore APS-C la lunghezza focale dell'obiettivo usato viene"allungata" 1,5 x, la PdC rimane uguale come se si usasse il FF. Chi ha ragione?


Per dare una risposta è necessario definire esattamente tutte le condizioni di scatto.

avatarjunior
inviato il 15 Aprile 2016 ore 12:16

In teoria ma non vorrei sbagliarmi con un aps-c e 50mm devi stare più distante dal soggetto quindi con minore profondità di campo perché come si sa più ti allontani dal soggetto meno sarà la profondità di campo mente con una ff e 50mm devi stare più vicino al soggetto per avere la stessa inquadratura dell'aps-c quindi con una minore profondità di campo dato che sei più vicino al soggetto

avatarsenior
inviato il 15 Aprile 2016 ore 12:22

In teoria ma non vorrei sbagliarmi con un aps-c e 50mm devi stare più distante dal soggetto quindi con minore profondità di campo perché come si sa più ti allontani dal soggetto meno sarà la profondità di campo mente con una ff e 50mm devi stare più vicino al soggetto per avere la stessa inquadratura dell'aps-c quindi con una minore profondità di campo dato che sei più vicino al soggetto


A parte il refuso (devi aver invertito meno e più), nota che il ragionamento è giusto e funziona in molti casi. Ma il caso che interessa Aetius è un altro, e riguarda la macro.

L'articolo di prima (http://toothwalker.org/optics/dof.html ) dà tutte le risposte e tratta a parte il caso macro a parità di ingrandimento.

avatarsenior
inviato il 15 Aprile 2016 ore 12:23

La profondità di campo la fa l'obbiettivo, non il sensore.


Non è proprio così. La scelta del diametro massimo accettabile del circolo di confusione, che definisce la profondità di campo, dipende di solito, tra le altre cose, dall'ingrandimento dell'immagine e quindi dalle dimensioni del sensore. Vedi il link che ho indicato sopra e l'altro articolo sullo stesso sito, o per esempio anche il solito www.dofmaster.com/dofjs.html .

avatarsenior
inviato il 15 Aprile 2016 ore 13:11

Aetius, quello della macro è un caso molto particolare. Ti consiglio di distinguere due casi diversi:
1: a parità di rapporto di ingrandimento (per es., raggiungendo con entrambi i corpi la minima distanza di messa a fuoco);
2: a parità di porzione inquadrata.

straquoto.

sono 2 casi completamente distinti, poichè nella macro puoi usare qualsiasi lunghezza focale macro.

essendo, la macro in apsc, null'altro che un crop della macro in ff, aumenterai il diametro dei cerchi di confusione, conseguentemente fotografando macro in apsc aumenti lo sfocato ingrandendo di più (anche il soggetto). in 2 parole, se ingrandisci l'ape, ingrandisci anche lo sfocato dell'ape, così hai ape + grande e sfocato più grande.

Ma

nel caso tu non faccia macro, ma fai un ritratto con inquadratura a mezzo busto, e vuoi una identica inquadratura in apsc e ff. se con il ff usi un 80mm con l'apsc devi usare un 50mm. (angolo di campo 30,2°).
supponendo che stai ritraendo il soggetto da 150cm con entrambe le fotocamere (ovviamente non ti muovi, tieni sempre i 150cm di distanza) decidi di voler avere un bello sfocato. quindi, cerchi poca pdc.
se in apsc con il 50mm (angolo di campo 30,2°) usi f2,8 avrai una pdc di 9,36cm
con il ff e il 80mm (angolo di campo 30,2°) userai f4,7 per avere la stessa pdc.
www.dofmaster.com/dofjs.html

quindi si può affermare che il ff (esclusa la macro), ha capacità di sfocato non eguagliabili dall'apsc. Ovvero un diaframma f2 in ff, sfoca molto di più di un diaframma f2 in apsc, se questo diaframma è riferito a 2 ottiche che restituiscono lo stesso angolo di campo sui 2 differenti formati.

avatarjunior
inviato il 15 Aprile 2016 ore 18:08

quindi si può affermare che il ff (esclusa la macro), ha capacità di sfocato non eguagliabili dall'apsc. Ovvero un diaframma f2 in ff, sfoca molto di più di un diaframma f2 in apsc, se questo diaframma è riferito a 2 ottiche che restituiscono lo stesso angolo di campo sui 2 differenti formati.
Grazie Ooo, e' quello che volevo sentire e che conferma quanto mi dice la mia esperienza fotografica.
Grazie a tutti e "buona luce"

avatarsenior
inviato il 15 Aprile 2016 ore 18:43

Grazie Ooo, e' quello che volevo sentire e che conferma quanto mi dice la mia esperienza fotografica.


Ai fini della discussione con il tuo amico, spero non ti sia sfuggita la nota che Ooo ha indicato tra parentesi.

avatarsenior
inviato il 15 Aprile 2016 ore 18:53

Ironluke, MrGreen;-)

avatarjunior
inviato il 15 Aprile 2016 ore 21:11

Me la spiegate questa cosa? Io non l'ho mai sentita.
Provengo dalla pellicola quindi ragiono in modo "analogico", ma mi risulta che una differenza di formato del sensore (o negativo) non porta a una diversa esposizione o sfocato, ma solo un diverso angolo di campo.
Anche perchè, se effetivamente ogni sensore (o negativo) avesse la sua personale esposizione in base alla propria grandezza, allora gli esposimetri esterni non avrebbero senso di esistere.
Quando io uso il mio Lunasix so che quella lettura esposimetrica che mi dà è esatta per il 35mm, per il medio formato ecc... Perchè da quanto ne so, come dicevo sopra, un 50mm rimane sempre un 50mm su FF, su dx ottiene un angolo di campo equivalente a 75mm e infine sul medioformato "diventa" un 24mm circa.
Insomma alla fine non altro che un crop... E da quanto mi risulta lo sfocato è sempre dato dal medesimo vetro.

Però è un pò che leggo su questo forum che le cose non starebbero cosi.
Me lo spiegate? O va bene anche un link di una vecchia discussione. Io non saprei cosa cercare...

avatarsenior
inviato il 15 Aprile 2016 ore 21:46

mi risulta che una differenza di formato del sensore (o negativo) non porta a una diversa esposizione o sfocato, ma solo un diverso angolo di campo.

occorre capire cosa si intende per maggiore o minore sfocato.
se usi un 85 f2 con fuoco a 2 metri avrai un certo quantitativo di sfocato a 10m. questo quantitativo è identico sia che tu monti quest'ottica su ff, su apsc, sul 4/3.
Accade però che se tu prendi le 3 immagini fatte con i 3 formati, avrai differenti tagli. per esempio, nel ff potresti avere un piano americano, nell'apsc un mezzo busto, nel 4/3 un primo piano.
Questo in ragione del fatto che l'ottica è sempre la stessa ma il sensore ritaglia differenti porzioni.
Adesso andiamo a stampare queste 3 immagini, tutte alla stessa dimensione 60x40.
Noteremo che le immagini fatte con il 4/3 colgono solo una parte di quanto non abbia colto il ff. La persona sarà inquadrata per circa la metà della misura inquadrata nel ff.
Anche i suoi occhi, saranno nella stampa lunghi il doppio.
conseguentemente, anche i circoli di confusione che generano lo sfocato saranno grandi il doppio.
così lo sfocato, apparendo ingrandito, apparirà maggiore anch'esso.

Si tratta quindi, in questo caso, di un banale ingrandimento del tutto, conseguentemente anche dello sfocato. quindi maggiore sfocato.

Adesso rimpiccioliamo l'immagine del 4/3 alle dimensioni di 4x3, una sorta di francobollo. lo sfocato sarà sparito, tutto appare a fuoco.
Lo sfocato quindi è dimensione dipendente.


gli esempi discussi invece riportano a quanto accade tra apsc e ff volendo usare la stessa porzione dalla stessa distanza. con un 100ff hai un angolo di campo 24,4° su ff.
per avere lo stesso angolo su apsc dovrai usare un 62,5mm
accade però, a questo punto, che con pari distanza il diaframma non potrà essere lo stesso per ottenere lo stesso sfocato, con queste 2 differenti ottiche che procurano uguale angolo di campo nei 2 diversi formati.
per avere lo stesso sfocato dovrai dividere il diframma in ff, supponiamo f4 per circa 1,7, ottenendo f2,4
qui in questo topic per la eventuale discussione
www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=1796298

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