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Il magico mondo di Ambon


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Il magico mondo di Ambon, testo e foto by Seb46. Pubblicato il 09 Marzo 2016; 15 risposte, 3688 visite.


Vi è mai capitato in aereo di abbassare le palpebre e fantasticare tra sogno e veglia senza più sapere distinguere l'uno dall'altra? A me succede spesso nei lunghi viaggi, quando le ore sembrano allungarsi come gli elastici di una vecchia fionda. In questi lunghi momenti di non tempo vagavo tra la realtà rumorosa del volo e il miraggio di lasciare un'impronta sul suolo lunare.
Quando finalmente si atterra, svaniscono le chimere e si spalancano gli occhi al nuovo che ci viene incontro. Ecco un cartello che mi cerca: Mr. Sebastiano Guido. “Here I am!” rispondo, “andiamo”.
Avete presente quei cani, gli shar-pei, che sembra indossino la pelle di un mastino di sei taglie più grande, tant'è inframmezzata da solchi che paiono canyon profondi? All'aeroporto era venuto ad accogliermi un tale, col volto in versione umana del muso di uno di questi: cinque file di rughe profonde, pendenti una sull'altra in ogni punto del viso. Quando qualcuno con questo aspetto vi si presenta, dicendovi di essere la vostra guida e di chiamarsi Ali Babà, forse potreste incominciare a credere di essere arrivati in un luogo fatato e che chi vi ha accolto sia così travestito per sfuggire ai 40 ladroni. Forse potreste avere torto sul personaggio. Non sulla località.


Un rifugio galleggiante adibito ad appoggio ed abitazione provvisoria per i pescatori che mettono parte delle loro prede nelle larghe reti galleggianti per la conservazione e l'ingrossamento


Raggi di luce dorata filtrano da una schiera di manghi e palme di cocco. I pochi bungalow ne sono avviluppati. Una costruzione centrale, uso direzione e sala pranzo, affianca la spiaggia sassosa che termina col pontile. Il tutto basta e avanza per chi abbia solo fame di paesaggi sottomarini inconsueti.
-Fin qui nulla di magico- direte: in effetti dovrete attendere la prima immersione e le altre che seguiranno per scoprire tutti i personaggi fiabeschi che popolano questi fondali.
Il golfo dove ci immergeremo è solcato da perpetue correnti che scavano il letto del mare lasciandolo pietroso e brullo. Dove l'acqua è più calma o dove la vita ha saputo prevalere sul moto convulso delle correnti sono cresciuti meravigliosi giardini dove le creature più incantate si nascondono.
In una magica foresta di halimeda, inframmezzata da lunghe dita di spugne viola a ed allampanati ciuffi di coralli molli, appare improvvisamente la prima fata: il suo nome è Rhinopias aphanes. Adorna d'un kimono giallo fiorato pare stia pronunciando qualche incantesimo. Forse vuole sigillare l'ingresso di quel mondo alieno da cui penetrano i grossi animali (noi) che assordano con tonanti bolle che corrono verso la luce. Si muove con alterigia noncurante, da sovrana d'un magico paese. Mi squadra indifferente e scompare.
Circondata da una festa di steli fioriti che aprono e chiudono le corolle al suo passaggio, la cugina dell'incantatrice di poc'anzi mi degna anch'essa di uno sguardo perplesso. Ha lo stesso sguardo fiero di famiglia ma il manto austero, di leggera tinta viola. Anch'essa sembra pronunciare la magica formula che precede il momento della sparizione. Non faccio in tempo a girarmi e si è dissolta.


Una Rhinopia mostra la sua splendida tenuta violetta. La livrea di questi rari pesci è sempre un tripudio di colori.


Ai margini del loro regno, sabbie brune o nere con grossi sfasciumi di corallo fanno da stanze alle damigelle delle fate. Una, tutta bianche trine, che qualche sapiente si ostina a chiamare Tritonia bollandi, dice di chiamarsi Spumeggiante. Ha una vaporosa veste aranciata da cui fuoriescono candidi fiori.
Una seconda ancella di nome Chromodoris fidelis è a poca distanza dalla prima. Il mantello bianco da cui spunta una stella ornamentale è contornato di nero e porpora. Un latteo cappuccio, adorno di due pennacchi, completa la tenuta.
Sorvegliata da un pretoriano di corte, un'altra ancella si offre agli occhi ammirati di chi la osserva. E' vestita di un pigiama palazzo a macchie smeraldine da cui emergono gambe sottili che una calzamaglia a bande bianco-rossicce rende irresistibili. Anche il guardiano ne è affascinato e spalanca gli occhi a bocca semiaperta.


Un raro gambero Saron sp. sfugge a una murena offrendosi alla vista del fotografo. Quasi tutte le specie di Saron hanno armature coloratissime molto mimetiche e l'abitudine di starsene rintanati tra i coralli con grande scorno di chi li vuol riprendere.


Sotto l'abile guida di Ali Babà, uno dopo l'altro meravigliosi personaggi appaiono e si dileguano come fantasmi. La stessa guida non cessa mai di stupirmi: nonostante le mille pliche del suo viso non l'ho mai sorpresa a svuotare la maschera, mentre i suoi occhi, seminascosti dalla coltre rugosa, scoprivano sorprese sempre nuove. Ecco una strega dall'aspetto dimesso: il suo nome è Inimicus didactylus.
Emerge da sotto il fango dove viveva, scrollandosi di dosso la morbida coperta e da vera signora un po' civetta mostra gli arabeschi dell'abito sgargiante dietro la cui bellezza nasconde tristi minacce.
Esseri ancor più burberi appariranno in questo e nei prossimi giorni. Maghi e troll, gnomi ed orchi scaturiranno dai recessi di questo liquido mondo straordinario.
Gli orchi abitano sotto il fango o in mancanza di questo sotto la sabbia. Si nascondono alla vista sporgendo solo occhi e bocca dal nascondiglio. Pazienti attendono malcapitati passanti per catturarli ed impadronirsi dei loro corpi.
L’aspetto è deforme, con grandi teste irte di denti sgangherati.


Uno Stargazer (astronomo), così chiamato in inglese perché fa emergere gli occhi (ed i denti) solamente di notte, ma non per guardare le stelle! Spesso protende da una fessura fra i denti una lingua sfrangiata che utilizza come zimbello per attirare sopra la bocca incaute prede.


Diversi da loro, i troll vantano acuti stiletti occultati sul dorso. Se ne stanno acquattati con lo sguardo maligno rivolto al cielo. Essere trafitti dalle loro bacchette magiche scarica sugli incauti una stregoneria crudele, spesso mortale.
Solo il sortilegio di un forte calore, sott'acqua quasi sconosciuto, può battere il perverso maleficio del troll Synanceia verrucosa.
Lo sguardo vacuo, le guance incavate e la mandibola sporgente caratterizzano il troll Synanceia horrida, il cui sorriso spalancato è in grado di inghiottire prodigiosamente bocconi pari o superiori alla propria taglia. Anche questo essere possiede aguzze bacchette magiche sul dorso. Celate tra le pieghe della pelle sono in grado di ferire ogni avversario e di ucciderlo.
Unico rimedio la magia bianca di un'elevata temperatura.


Una Synanceia horrida (pesce pietra d'estuario) emerso dal fondale sabbioso. Velenoso come il cugino verrucoso abita abitualmente zone sabbiose d'estuario dove s'infossa nel fondale ad attendere la preda. Le sue spine velenose, calpestate in acqua bassa, sono in grado di attraversare una scarpa con suola in gomma.


Ogni giorno regala sempre nuove sorprese: ecco il mago Brachysomophis henshawi; il suo sguardo da basilisco vorrebbe paralizzare il fotografo, ma questa volta gli è andata male e riesco a sottrarmi dopo averne catturato parecchie immagini.


Un Brachysomophis henshawi dalla bocca irta di denti aguzzi


Piccolo, ma non per questo meno maligno, il folletto peloso Lauriea siagiani mi minaccia agitando le dita fatte a forbice. Il suo regno, che condivide con molti suoi fratelli, è una grossa spugna a barile.
Un'altra fatina scivola sul fondo. Si tratta della Thysanozoon sp.1 che sulla nera veste porta il desiderio dell'intero cielo stellato. Il suo capo eretto rammenta un po' la maschera di un antico templare.


I Thysanozoon sono specie di vermi piatti che con grazia si spostano sul fondo facendo fluttuare il mantello. Anche il loro nuoto ondeggiante è uno spettacolo di una grazia incredibile.


Anche questa Chromodoris ha la nostalgia delle stelle e se le raffigura in un universo di fuoco. Scoprirò in seguito che è una briccona e che sotto la veste nasconde spesso un paggetto di nome Periclimenes imperator.
L'ancella vista in precedenza (Saron marmoratus) si è liberata dal guardiano e birichina anch'essa esibisce molte paia di cosce.
Un troll la osserva da lontano, mangiandosela con gli occhi.
“Che belle gambe e che splendido corpo, un vero bocconcino” sembra dire.


Il blennide Petroscirtes breviceps ha l'abitudine di nascondersi in bottigliette e manufatti che l'incuria dell'uomo procura in abbondanza. Nasconde nella mascella inferiore delle zanne ripiegate che, fatte le debite proporzioni, impedirebbero a una tigre di richiudere la bocca.


In un mondo così da fiaba mancava all'appello solo Aladino. “Credo che ormai sia in pensione” mi ha detto l'ex genio della lampada che, modernizzatosi e gettata la lucerna ormai vecchia, nei panni di un piccolo blennide si è trasferito in una moderna lattina di alluminio. Purtroppo il prodotto industriale di serie ha dei poteri molto limitati: “Posso soddisfare un unico desiderio” si è scusato.
Come nel dormiveglia sull'aereo, tra la realtà e la fantasia del magico mondo che mi circondava, senza riflettere ho strofinato la lattina mentre riaffiorava il sogno di posar piede sulla luna...
Eccoti accontentato” ho subito sentito. Ed effettivamente ho visto la luna, anche se non ci ho posato né piede né mano ed aveva l’aspetto di un pesce.


In effetti questo pesce luna (Mola mola) è stato un miracolo: nei 12 anni di gestione del diving non ne erano mai stati visti: abbandonato Ali Babà ho trascorso mezzora in compagnia del soggetto (1,80 mt di diametro) lasciandomi trascinare con lui dalla corrente.


Poste circa a cavallo dell'equatore, le Molucche il cui nome locale Maluku sembra derivare dall'arabo Jazirat al-Muluk (l'isola dei re), sono un gruppo di isole conosciute in passato come l'arcipelago delle spezie.
Qui gli antichi navigatori si rifornivano della noce moscata, del chiodo di garofano, del macis e di molte altre spezie meno conosciute. In quei tempi un viaggio andato bene poteva significare la ricchezza per l'armatore perché tali aromi in Europa si compravano a peso d'oro. Un migliaio di isole contese tra portoghesi e olandesi che alla fine ebbero la meglio e sfruttarono l'arcipelago attraverso la Compagnia delle Indie orientali. Sciolta la società, la zona continuò ad essere alternativamente retta da inglesi e olandesi fino alla breve e cruenta occupazione giapponese della seconda guerra mondiale. Dopo la sconfitta del Giappone ed un'effimera esistenza come stato indipendente sono entrate a far parte dell'Indonesia formando le provincie di Maluku e Nord Maluku.
Tra il 1999 e il 2002 sono state teatro di un conflitto interreligioso tra cristiani e musulmani che ha portato qualche migliaio di morti. Oggi la situazione sembra tranquilla, esiste un trattato di pace tra le due comunità, anche se sporadicamente possono succedere fatti incresciosi. Il clima è caldo umido con intense precipitazioni stagionali che favoriscono una vegetazione lussureggiante. La conformazione del suolo è perlopiù montuoso-collinosa. Nelle zone più interne delle isole maggiori è alta la possibilità di malaria e dengue. Il capoluogo è Ambon, cittadina di circa 250000 abitanti fondata nel 1521 dai portoghesi che a testimonianza del loro passaggio hanno lasciato un forte, rimaneggiato poi dagli olandesi dopo la sua conquista e ribattezzato fort Victoria. La struttura ora sta collassando in alcune parti anche a causa dei diversi terremoti che si sono verificati nei secoli. Giungono ad Ambon le rotte aeree della Garuda, Lion Airlines e Sriwijaya air e partono da qui le rotte marittime per le varie isole. Nella zona il turismo è quasi sconosciuto.


Sebastiano Guido, appassionato fin da ragazzo del mare, dopo anni da apneista inizia a immergersi con le bombole ed a praticare la foto subacquea.
Con all'attivo decine di migliaia di fotosub riprese in giro per il mondo e con l'interesse ad approfondire gli argomenti di cui ha la passione, ama ricercare sempre nuove specie, in particolar modo nelle acque calde dell'Indo-Pacifico. Istruttore subacqueo, pubblica saltuariamente qualche fotografia ed articoli su riviste del settore. Ha pubblicato fotografie anche su stampa estera. E' appena stato pubblicato e presentato al salone internazionale della subacquea (EUDIShow) il suo libro "Creature pericolose dei mari e degli oceani - guida al riconoscimento e al primo soccorso" edito da Magenes.




Risposte e commenti


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avatarsupporter
inviato il 09 Marzo 2016 ore 14:01

Molto bello questo reportage Sorriso

Narrato simpaticamente, corredato da foto molto suggestive, si focalizza sugli aspetti importanti e caratteristici del posto e degli splendidi e desueti animali che lo abitano.

È sempre affascinante scoprire nuove specie e molti degli animali da te fotografati non li avevo mai visti.

Grazie per la condivisone e complimenti ancora! ;-)

avatarsupporter
inviato il 09 Marzo 2016 ore 15:33

Ancora una volta ho letto affascinata la tua nuova ''favola'', ricca di dettagli, curiosità e novità del mondo sommerso, accompagnata da bellissime foto di questi esseri sconosciuti.
Tantissimi complimenti per questo lavoro e per le tue continue ricerche sempre interessanti.
Un caro saluto, LullySorrisoSorriso

avatarjunior
inviato il 09 Marzo 2016 ore 15:55

Bel racconto, complimenti.
Come ti invidio la Rhinopia !! eheheh...una sana invidia. Prima o poi la vedrò anche io
Ambon e Alor sono nella mia wish list MrGreen
Un saluto
Alex

ps: peccato non esserci incontranti all'Eudi;-)

avatarsupporter
inviato il 09 Marzo 2016 ore 17:19

Tanti tanti complimenti per l' interessante reportage, per l'esclusività delle immagini e del sito:-P
Una gioia poter condividere...Eeeek!!!
Un salutoSorriso

avatarsupporter
inviato il 10 Marzo 2016 ore 2:14

Finalmente Seb sei tornato a postare foto del tuo meraviglioso mondo marino. Come sempre immagini dai colori incredibili e spettacolari. Non conoscevo la tua vena di scrittore "fiabesco", una bella sorpresa.:-P Mi è piaciuto molto questo viaggio subacqueo e credo sia piaciuto molto anche a te;-). Tanti complimenti!!

ciao Tiziana

avatarsenior
inviato il 10 Marzo 2016 ore 5:53

Complimenti un racconto bellissimo

Ciao Francesco

avatarjunior
inviato il 11 Marzo 2016 ore 14:25

Come per Alexv, Ambon è una meta .... nella mia Lista !!
Complimenti
Saluti da nadia

avatarjunior
inviato il 11 Marzo 2016 ore 18:33

In ritardo come al solito, (perdonatemi ma è un periodo di troppo poco tempo disponibile) ringrazio gli amici che hanno commentato questo articolo e tutti quelli che mi hanno visitato.
Un caro saluto e un abbraccio a tutti.
Sebastiano

avatarjunior
inviato il 11 Marzo 2016 ore 22:48

Davvero un ottimo articolo, corredato da splendide immagini.
Grazie Seb46 di averci raccontato la tua esperienza, e finalmente un po' di articoli sub!MrGreenMrGreen

Alla prossima.

Sonar.

avatarjunior
inviato il 12 Marzo 2016 ore 18:32

Ciao Seb,
complimenti per le tue foto che oltre ad essere di rara bellezza rittraggono dei pesci non propio facili da incontrare e fotografare.
Sono anni che spero di incontrare un pesce luna, che considero uno degli animali più affascinanti e misteriosi,
e chissà, forse lo incontrerò nelle immersioni che farò nel prossimo viaggio in Malesia - Indonesia, ma non mi illudo più di tanto!
Tu però posta immediatamente una foto che lo ritragga a figura intera, quella che chiude il tuo articolo non gli rende per niente giustizia.Cool

avatarjunior
inviato il 12 Marzo 2016 ore 19:00

ciao Castif,
grazie per il passaggio. Purtroppo i pesci luna si nutrono di plancton ed il soggetto in questione ne era completamente circondato e gozzovigliava nel mucchio. Per riprendere il soggetto a tutto tondo, pur col massimo grandangolo, avrei dovuto allontanarmi (cosa che ho tentato in parecchie foto) col rischio, puntualmente realizzato, di trovare pezzi di medusa, salpe e creature mucillaginose varie tra il mio obiettivo e il soggetto. Ho scaricato la batteria della fotocamera sul soggetto ma di foto come si deve ne sono uscite pochine e quelle dove il soggetto era ripreso completamente presentavano tutte fastidiosi ospiti inopportuni. Per quanto ho potuto le ho ripulite col photoshop ma i risultati non mi soddisfano. Forse ne ho messa una qui su Juza anche se non ne sono sicuroCool

avatarjunior
inviato il 01 Settembre 2016 ore 19:18

Complimenti per l'articolo e soprattutto per le foto bellissime Sorriso

avatarjunior
inviato il 14 Settembre 2016 ore 18:54

Grazie Jenny... Che denti acuminati che hai!! ;-)

avatarjunior
inviato il 10 Ottobre 2018 ore 3:18

Per chi ama la fotografia sub, specialmente macro, vi segnalo il Kalinaun Marine Natural Park.
www.kalinaun-marine-natural-park.com

avatarjunior
inviato il 29 Novembre 2018 ore 18:20

Grazie,





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