| inviato il 10 Febbraio 2016 ore 12:39
Oggi presento un altro fotografo della mia top list di fotografia paesaggistica.
Guy Tal, nato in Israele, è un fotografo professionista, scrittore. Si avvicina nel mondo della fotografia in età adolescenziale, qualche anno prima dell'introduzione della famosa Fujichrome Velvia o del primo Photoshop. Sin da piccolo amava trascorrere il suo tempo all'aperto, nella natura, fin quando non decise di dare importanza e documentare tutto ciò. Affascinato dai paesaggi americani, affondò le sue radici nel terreno quando negli anni 90, all'età di 26 anni, l'azienda per cui lavorava gli propose di trascorrere 30 giorni nella Silicon Vallery.. Non tornò più in Israele (e menomale direi) .
Le immagini di Guy Tal sono molto lontane dagli stereotipi attuali americani; abbandona quasi del tutto il lato figurativo al paesaggio, preferendo immagini con elementi visivi ed estetici naturali come metafore evocative.
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sito: guytal.com/gtp/ |
| inviato il 10 Febbraio 2016 ore 13:58
Uno stile molto pittorico, ma interessante ..una paesaggistica solitaria ed intensa. |
| inviato il 10 Febbraio 2016 ore 14:03
Guy Tal assieme a Ward, Gatto, Plant, Boosbon e Strand (che mi han fatto scoprire da poco) è uno dei miei fotografi preferiti. Fotografo che rappresentano il suo io piuttosto che andare dietro a stereotipi da social |
user39791 | inviato il 10 Febbraio 2016 ore 16:49
Grazie ragazzi, essendo una capra nel genere paesaggio mi state facendo conoscere grandi fotografi! Di Guy Tal apprezzo in modo particolare l'uso che fa del tele nelle foto di paesaggio, che è anche l'ottica che prediligo quando tento di cimentarmi in questo genere. Concordo con Skyler relativamente all'aspetto pittorico delle sue foto, a volte forse un pelo eccessivo. |
| inviato il 10 Febbraio 2016 ore 17:57
È un piacere Filiberto :) |
| inviato il 13 Febbraio 2016 ore 10:38
Appena ho guardato le foto ho pensato a Fortunato Gatto! Incredibile somiglianza soprattutto nell'utilizzo dei colori!
Tuttavia, per puro gusto personale, devo dire che non mi piacciono molto le loro fotografie (pur riconoscendone il valore sia chiaro)...sono così pittoriche, poco contrastate e con colori così tenui...non so, mi sembrano indefinite, difficili da focalizzare, non attirano la mia attenzione! 
Ad ogni modo grazie per la proposta! |
| inviato il 13 Febbraio 2016 ore 14:07
Luca, per carità, i gusti sono gusti, ma quella per me è la vera fotografia. In quelle foto (sia di Gatto che di Tal) io riesco a vedere il vero collegamento tra fotografo e fotografia, tutto ciò che il fotografo vuole esprimere nel proprio io, fotografie piene di anima, lontani anni luce dalle foto di paesaggio acchiappa like, ma prive di fondamenta, a cui siamo abituati oggi |
| inviato il 13 Febbraio 2016 ore 14:47
Ti dirò Antonio, non credo che le fotografie di paesaggio ad effetto "wow" siano prive di fondamenta, e ne è stato discusso a lungo ad esempio quando ho proposto Adamus come paesaggista...tutti bene o male concordavamo sul fatto che, a livello tecnico, di abilità ce ne fosse in abbondanza, come anche di passione nel fare quello che faceva...
Io credo che la differenza maggiore tra questo tipo di paesaggi e quelli invece "spettacolarizzati" a cui siamo più abituati, stia nelle scelte stilistiche sopratutto riguardanti l'utilizzo del colore...nel caso di Tal e Gatto sono volutamente meno brillanti e meno contrastati, il che sia chiaro non è un difetto, ma semplicemente una scelta più congeniale al loro modo di esprimersi! Insomma non credo che un tipo di fotografia sia più vero o genuino di un altro, sono semplicemente diversi...
Ad ogni modo non è tanto l'utilizzo di questi colori un po "smorti" a non convincermi (infatti tra i loro lavori ci sono anche immagini che apprezzo molto), ma l'eccessiva mancanza di nitidezza di alcune immagini dovuta al contrasto ridotto all'osso...io sono un po' fanatico della nitidezza, sarà perché mi da fastidio non poter mettere bene a fuoco le cose! 
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| inviato il 13 Febbraio 2016 ore 16:12
Al contrario io trovo questo linguaggio pieno di spirito..
Ci vedo un superamento del mezzo puramente fotografico, l'esercizio tecnico intendo almeno per quanto riguarda lo sharp, e viene rimarcato, almeno a mio parere, la sensazione che il paesaggio suscita nel momento dello scatto con una bella postproduzione (credo ce ne sia tanta)
Sono dei quadri che appenderei volentieri in casa mia.. |
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