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Fotografia di oggi, la corsa verso il nulla - articolo di Vittore Buzzi


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avatarjunior
inviato il 12 Gennaio 2017 ore 1:02

Leggere ciò che altri scrivono è come guardare un immagine....se ti perdi nella definizione...nitidezza, densità, nello spettro dei colori...corri il rischio di tralasciare il significato...e di non "vederla". Capita più spesso di quel che si pensa,,,inconsapevolmente.

@Emmegiu,
la tua non è "un affermazione" romantica..è più semplicemente, purtroppo, il ritratto crudo della realtà. (detto in quattro parole) ...(ho lo stesso problema: non so con chi parlare i fotografia... Materialmente. Dove vivo, non conosco nessuno. Siamo in tanti.. ;-) )

avatarjunior
inviato il 12 Gennaio 2017 ore 1:22

Concordo appieno con l'articolo.
Oggi il mondo ha preso una direzione, e la fotografia facendo anch'essa parte di questo mondo,come altre arti viene portata in quella direzione.
Oggi tutti possono fare tutto, poiché ci sono più mezzi, ma con quale pressappochismo!
Si confonde la popolarità con la bravura. E si vuol far credere poi che tutto può essere arte.
Tutti fotografi, cuochi, cantanti, e chi più ne ha più ne metta.
Il problema è che chi potrebbe avere una "autorevolezza artistica e professionale"o tace o viene fatto tacere. Il niente viene fatto passare per oro...ma niente rimane (per quei pochi che li sanno riconoscere).

avatarsenior
inviato il 12 Gennaio 2017 ore 1:55

@abulafia: Buzzi ha vinto un wordpress e ne avrebbe meritati altri. Ha oltre 20 anni di lavori di reportage di una bellezza rara alle spalle. Non esattamente uno che ha "imparato quattro cose" come dici tu (30 secondi di ricerca su Google ti sarebbero bastati).

Consiglio a chi interessato di cercare qualche sua intervista perché è un vero piacere sentirlo parlare di fotografia. Trasmette grande passione riuscendo ad essere al contempo molto calmo e sereno.

Il suo modo di lavorare e soprattutto il rapporto che lui riesce ad instaurare con i soggetti e le storie delle sue foto sono tra le cose che secondo me si stanno perdendo in questa generazione di fotografi che vogliono tutto subito.

Ci sarebbe tanto da imparare, altro che 4 cose.

avatarjunior
inviato il 12 Gennaio 2017 ore 2:05

Hai "beccato" il fulcro: Il niente.
La cosa drammatica è che il niente è parte integrante della "normalità" riconosciuta come tale...e in quel niente chi emerge ha il solo merito di essere riconosciuto dai più attraverso canoni pre-stabiliti/ordinati.

Ho seguito una discussione sulla canon MIV e se questa sia o no una macchina per matrimoni.
Il più delle volte si fa le pulci alla tecnologia dimenticandosi che un apparecchio fotografico è comunque "solo" un mezzo.

avatarsenior
inviato il 12 Gennaio 2017 ore 2:59

E' da un po' di tempo che leggo ( senza intervenire ) i contenuti di molti 'temi' trattati qui in Juza. Leggo e seguo lo sviluppo di molti dibattiti riguardanti soprattutto le attrezzature fotografiche e lo faccio con interesse. Così mi rendo conto che il mio interesse ( attuale ) per le fotocamere e per le ottiche nasconde in realtà una difficoltà personale, che dura da un po' di tempo, nei confronti della Fotografia.

Faccio parte di un Gruppo abbastanza vivace e partecipe, formatosi da qualche anno nel 'mare magnum' di Flickr, come, immagino, moltissimi di voi. Mi ritengo un fotoamatore assai poco attrezzato, anche se amo molto la Fotografia, che ho cercato di approfondire anche con l'aiuto di qualche buona lettura e con un'osservazione attenta e, oserei dire, umile e silenziosa.

Ho pensato di intervenire in questa discussione perchè il tema proposto da Buzzi, almeno a livello personale, mi colpisce nel vivo: ho un'attrezzatura fotografica di gran lunga più che sufficiente, eppure mi lascio catturare da una sorta di feticismo ( che ho riscontrato anche in altri iscritti ) per i vari oggetti del desiderio ; il che significa, al di là dell'innocente gusto per gli strumenti di livello ( sono un violista in pensione e sono abituato, quindi, al gusto per la buona liuteria...), il che significa, dicevo, che ciò che più conta, ovvero la Fotografia, qualche progetto, un percorso da seguire, qualcosa da esprimere con schiettezza attraverso l'immagine, si è addormentato o forse esaurito.

Era da un po' di tempo che ci pensavo e i momenti passati a condividere ( in silenzio ) le 'scimmie' divoranti che affliggono a periodi molti di voi e anche me, le diatribe su pixels e diaframmi, i dilemmi su quale ottica aggiungere al 'parco', che pure sono divertenti, hanno evidenziato ciò che Buzzi ( che pure non scopre l'America nel dirlo ) vuole segnalare come un certo impoverimento del 'fare Fotografia'.

In questo caso ho pensato di condividere con voi queste semplici riflessioni, le quali non aggiungono granchè, ma nascono dall'esigenza di unirmi alla voce di altri che, con me, condividono questa passione. Grazie.

avatarjunior
inviato il 12 Gennaio 2017 ore 3:37

...la notte mette in luce pensieri...e persone. Grazie per questo scorcio di "pensiero e fotografia".

avatarsenior
inviato il 12 Gennaio 2017 ore 10:42

Mi è piaciuto il commento di risposta a un lettore, dove dice: faccio corsi per persone consapevoli che un corso non farà di loro dei fotografi.


Noto però, nello stesso commento, che l'italica usanza del "lei non sa chi sono io" resta ben radicata:

un corso in cui ci sono 20 anni di esperienza e un terzo posto al World Press Photo


Mi ricorda il marchese del Grillo...

avatarjunior
inviato il 12 Gennaio 2017 ore 10:49

si , ok......
in buonissima parte anche io condivido quanto detto nell'articolo, però poi bisogna anche soffermarsi un pò a riflettere e contestualizzare il tutto nella vita reale, nel tempo che viviamo, coi tempi che viviamo e , purtroppo........le cose sono cambiate.

Io non credo che la fotografia stia vivendo una crisi creativa "solo" perchè le cose vengono fatte più rapidamente, è ovvio che vengano fatte più rapidamente, sono stati i "veri fotografi" del passato a sviluppare e portare avanti nuove modalità e nuove tecniche affinché le cose andassero in questo senso, ora però non è che siccome loro sono "arrivati" possano indottrinare tutto il resto del mondo e chieder di rallentare , pensare, sviluppare ideee, progetti di anni etc etc.

e poi, innanzitutto e soprattutto, secondo me si dovrebbe iniziare la discussione con 3 distinguo ben chiari, ovvero:
1- chi fotografa per lavoro
2- chi fotografa per "mostrarsi"
3- chi fotografa per se stesso, per puro piacere di farlo

una volta distinte bene queste tre macro categorie, allora si possono anche andare ad analizzare i vari "nulla" presenti qua e la (che ovviamente ci sono) , ma andare da uno che fotografa per divertimento suo personale e dirgli "smetti perchè non produci nulla di buono" non ha alcun senso e nessuno se ne può prendere il diritto.

e poi,,,,,tutto sommato, anche a me fa un pò riflettere sentire certi discorsi da persone che poi, grazie a questo stagno di nulla, ci campano , creando corsi e tutorial vari.
non ne metto in dubbio ne le capacità ne l'esperienza, ma dico solo che magari, nei tempi passati, quando forse c'era meno "nulla" in giro, magari ai suoi corsi invece che 20 o 30 iscritti per volta, ce ne andavano 4 o 5 se andava bene.

avatarjunior
inviato il 12 Gennaio 2017 ore 10:57

faccio copia e incolla dalla homepage del lorosito:

"Con noi imparerai ad usare al meglio la tua macchina fotografica attraverso lezioni di fotografia teorica e con esercitazioni pratiche.
Ti insegneremo a vedere e a capire le fotografie, come migliorare il tuo workflow fotografico come organizzare l'archivio e post produrre e presentare le tue foto con i software più diffusi sul mercato. Lezioni fotografiche teoriche seguite da esercitazioni pratiche in modo da mettere subito in pratica quello che imparate nei nostri workshop fotografici un metodo consolidato per ottenere il meglio a livello didattico."


poi però nell'articolo...
"Macchine, scatole, obiettivi, tubi con lenti…
Per me sono modi diversi di espressione… ma forse perchè mi illudo di avere qualcosa da dire. Qualcosa che non si esaurisce nel possesso di uno strumento o di un libro o di un biglietto di ingresso della mostra più “a la page”. Tutte cose che incitano al consumismo più bieco al cui centro rimane la tecnica e non l'uomo.
Così nella gallery che vedete qui sotto c'è di tutto dall' 8×10 alla compatta digitale ma sopratutto ci sono degli autori con dei progetti con delle idee."


si , va bene..... ma intanto i corsi li presenti parlando di tecnica, di teoria, di postproduzione, di workflow etc etc.


avatarsenior
inviato il 12 Gennaio 2017 ore 11:11

secondo me ci sta, allora bisogna distinguere tra un corso base e qualcosa di più avanzato.
Chi inizia deve avere i mezzi e le basi, ovviamente nulla vieta di buttare gia degli spunti da subito, ma per fare certi ragionamenti devi saper scattare

avatarsenior
inviato il 12 Gennaio 2017 ore 11:12

Actdrum, è facile insegnare la tecnica, difficile insegnare a "vedere".
Scritto così sembra, banalmente, un like alla tua ultima frase e in parte lo è, se non altro per l'eccesso di "insegnanti" che c'è in questo momento, però la maggior difficoltà nell'insegnare a vedere consiste nel fatto che la "visione" reale è e deve rimanere un fatto personale: o ci riesci, o non ci riesci. Se il Maestro tenta di insegnartela, ti trasmetterà solamente il SUO modo di vedere, a rischio che tu lo imiti pedissequamente senza sviluppare una tua capacità critica.
Spesso ho sentito commentare negativamente proprio i tentativi di insegnare a vedere.

avatarsenior
inviato il 12 Gennaio 2017 ore 11:18

la tecnica si insegna, quindi puoi comprarla, l'esperienza di vita e la personalità che ti porta a fare certe immagini no.

avatarjunior
inviato il 12 Gennaio 2017 ore 11:34

ok.....e quindi come ne usciamo da questa empasse ??
bisogna fotografare per esprimere qualcosa, ma per farlo e farlo bene la tecnica ci vuole , ce ne vuole tanta e deve essere molto ben padroneggiata.
tutti i vari discorsi di super professionisti che dicono che il mezzo non conta quando poi hanno decine di migliaia di euro di attrezzatura come vanno considerati ??

io sono sempre un pò combattuto tra il prenderli come una lezione di vita da parte di chi ci è già passato o sentirmi preso per i fondelli da persone che una volta riuscite nell'ardua impresa di distinguersi dalla massa vogliono il più possibile tener fuori dal loro orticello eventuali nuovi "concorrenti".

ok sul discorso delle mode, ok sul discorso che ormai definirsi fotografi è "troppo facile", però prima di dire, buttate tutto tanto l'importante è il messaggio, preferirei l'onestà di dire che per essere definiti fotografi, occorre passione, studio, tecnica , tempo da dedicare in ricerca di manuali libri etc etc....e poi, solo poi, anche se in fine è la cosa più importante, quando hai in mano gli strumenti per dipingere, è fondamentale avere anche delle belle idee su cosa dipingere.

altrimenti, prendo una tela bianca, ci faccio tre tagli sopra e lo spaccio per un capolavoro.....
ah...no, ops....mi sa che qualcuno sta t*fa l'ha già fatta .
:)

avatarsenior
inviato il 12 Gennaio 2017 ore 11:37

ok.....e quindi come ne usciamo da questa empasse ??

avendo una vita meno vuota. un bel problema nel mondo che si è venuto a creare.

è la vita + significante che fa fare foto significanti, ogni fotografia è sempre un autoritratto.

avatarsenior
inviato il 12 Gennaio 2017 ore 12:00

Dall'articolo di Buzzi: "...durante il Corso di Reportage e di Story Telling insistiamo molto [...] sull'idea marxista e socialista della fotografia…"

Temo che ciò - vecchio vizio italico - voglia significare: se sei orientato politicamente in quel senso, sei "dei nostri" e quindi un fotografo, altrimenti... (tanto per usare i puntini di sospensione cari all'autore come rilevato da Abulafia)... concetto elitario o elitista che dir si voglia, in contrasto rispetto a quanto "Engels ci spiega[:] che in qualsiasi società in cui arte, scienza e governo sono monopolio di pochi, questa minoranza userà e abuserà di questa posizione per i propri interessi" (da www.marxismo.net/index.php/arte-e-rivoluzione/91-il-marxismo-e-l-arte- ).
O sbaglio?

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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