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Tesi fotografica







avatarjunior
inviato il 26 Gennaio 2016 ore 8:15

Salve ragazzi,

Mi accingo ad iniziare la mia tesi di laurea in cultura e progettazione della moda (curriculum grafica e fotografia). Avevo pensato come argomento principale alla solitudine nella fotografia, volevo fare una serie di ritratti a figura intera in luoghi in cui ci si può sentire molto persi, quasi abbandonati. Volevo ricollegare il tutto ad una ricerca sullo solitudine nella moda e anche nell'arte contemporanea.

Avete suggerimenti o idee?

avatarsupporter
inviato il 26 Gennaio 2016 ore 8:47

Il termine MODA non mi sembra vada in empatia con il termine "solitudine" sono quasi antagonisti, due modi di pensiero opposti.
Spesso si è dibattuto in passato sull'unicità o meno che deve avere come requisito identificativo un'opera d'Arte, producendo un'interessante fermento di idee ed opinioni al riguardo che hanno portato ad estremizzazioni dei due concetti antagonisti arrivando ad esporre una m.e.r.d.a di artista in un barattolo di vetro, asserendo che quella era un'opera d'Arte in quanto irripetibile ed unica MrGreen
Una vera è propria lotta senza quartiere tra i due opposti pensieri. Dall'altro lato la ripetitività dell'opera intesa essa stessa come Opera d'Arte la famosa Campbell's Soup di Andy Warhol
www.khanacademy.org/humanities/art-1010/pop/v/andy-warhol-campbell-s-s
o il volto di Marilin Monroe che si ripete all'infinito.
Ma anche una comunissima tazza da cesso (se non ricordo male della Pozzi Ginori, ma non ci giurerei :) ) esposta anch'essa come Opera D'Arte decontestualizzandola dalla sua funzione. Tesi abbracciata anche da Picasso con la trasformazione/trasfigurazione di parti di bicicletta da corsa trovandogli un qualche senso antropomorfo,
www.google.it/search?q=la+bicicletta+di+picasso&biw=2048&bih=1029&tbm=

.... Pardon si è fatto tardi ...vado al lavoro .. anche il lavoro è una moda tra le piu diffuse anche se ho sentito di persone alle quali non piace molto MrGreen
Un Saluto
Baldassarre

avatarjunior
inviato il 26 Gennaio 2016 ore 9:06

Beh, il fatto che nella denominazione del corso di laurea ci sia la parola moda non fa sì che necessariamente debba per forza affrontare la moda come argomento principale. Comunque, nei visi di alcune modelle, anche circondate da persone e da un mondo falsamente "luccicante" c'è una profonda solitudine e tristezza, questo vorrei cogliere ed enfatizzare nelle foto che farò.. Comunque i riferimenti all'arte contemporanea che hai messo sono molto esemplificativi!

avatarsenior
inviato il 26 Gennaio 2016 ore 9:10

la solitudine va di "moda"........MrGreenMrGreenMrGreen

questo il mio unico consiglio............

giocati proprio questo contrasto..........

user71191
avatar
inviato il 26 Gennaio 2016 ore 9:16

« Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di Sole:
ed è subito sera. »
S.Quasimodo.

La parola fotografia deriva quindi dalle due parole greche: luce (??? | phôs) e grafia (????? | graphè). Fotografia significa quindi scrittura/disegno di luce (Wikipedia).

Magari la citazione ti può servire. Comunque sempre meglio di un bigliettino dei baci perugina.MrGreen

avatarsupporter
inviato il 26 Gennaio 2016 ore 9:30

...arrivando ad esporre una m.e.r.d.a di artista in un barattolo di vetro, ...


Se alludi a Piero Manzoni, lui ai primi anni '60 ha effettivamente realizzato vari barattoli di "Merda d'artista", però non erano di vetro ma chiusi, tipo quelli del tonno in scatola; ed è tutt'ora in dubbio se dentro ci sia la sostanza in questione.




Si tratta di autentica arte "scatologica" (in entrambi i sensi).

Ha relizzato anche questo:







l'uovo con la sua impronta:




e quest'altro:













www.pieromanzoni.org/PDF/Manzoni_Merda_artista.pdf
www.pieromanzoni.org/index_it.htm

user71191
avatar
inviato il 26 Gennaio 2016 ore 9:40

Manzoni era figlio di mr. "Manzotin". Ovvio che fosse inscatolata! MrGreen
Non mi stupirei se dentro ci fosse della carne, dato che potrebbe aver usato i macchinari di "famiglia".

avatarsupporter
inviato il 26 Gennaio 2016 ore 9:48

Sul contenuto delle scatolette:
tonyface.blogspot.it/2013/03/merda-dartista.html

Stando a questo:
www.accademiaitalianaforza.it/kandinsky-piero-manzoni-e-la-%E2%80%9Cme
Piero Manzoni, oltre che imparentato con i proprietari della Manzotin, sarebbe discendente da Alesssandro Manzoni...

user71191
avatar
inviato il 26 Gennaio 2016 ore 9:52

Questo aggiunge dettagli ma non svela il mistero. Effettivamente per riempire di merda tutte quelle scatolette servirebbe un bello sforzo!

avatarsupporter
inviato il 26 Gennaio 2016 ore 9:55

Comunque dinnanzi a opere "concettuali", l'opinione che in genere si sente è: "avrei potuto farla anch'io!".
In questo caso è più che motivata.

user71191
avatar
inviato il 26 Gennaio 2016 ore 10:07

Mmm. Il mondo va come va. Se vogliamo parlare di abilità e competenze anch'io avrei potuto gestire meglio di Tronchetti Provera la Telecom, pur facendo l'operaio di mestiere. E sicuramente sarei stato più bravo e onesto di Bondi al ministero della cultura. il fatto è, tornando alle "opere d'arte", che Manzoni ha fatto quello che ha fatto e io no. Forse, oltre alle capacità artistiche, serve pure del coraggio. Anche se fosse venuta in mente a me, 'sta faccenda della merda inscatolata, conoscendomi, l'avrei buttata lì solo come un'idea stupida ad una cena tra amici (ubriachi). Lui è andato oltre, rischiando il ridicolo e raccogliendo sicuramente fischi e sollazzi. Gli è andata bene, a posteriori.
Penso che per un Manzoni che si è fatto un nome, ce ne sono stati tanti altri come lui che sono rimasti nell'ombra (forse giustamente) e nella merda. Quella vera.
Bisogna avere coraggio e fortuna.

avatarsupporter
inviato il 26 Gennaio 2016 ore 10:25

Si... quel che contava nell'arte concettuale degli anni '50 e '60 era di avere al momento giusto l'idea di mettere la merda in scatola (o tagliare la tela, come Fontana -- che poi il concetto di base dell'arte concettuale - se mi passate il gioco di parole - viene da Duchamp e dal dadaismo)
Rifare le stesse cose al giorno d'oggi non avrebbe molto senso.

Oddio... Jeff Koons (che molti in Italia ricordano in quanto ex marito di Cicciolina) realizza questi enormi palloni che in realtà sono di metallo:



I concetti di realizzare in un materiale duro cose costituite in origine da uno morbido (e viceversa) e dell'ingrandire a dismisura oggetti piccoli sono smaccatamente ripresi da Claes Oldenburg:
lenzospazio.blogspot.it/2012/01/claes-oldenburg.html
Solo che Oldemburg ha cominciato a fare queste cose più di mezzo secolo fa.
Ciò nonostante Koons le sue opere le vende a milioni di dollari. Ma qui forse si entra nel campo dei marketing dei grandi galleristi, di cui so poco o nulla e di cui mi importa poco o nulla...

user71191
avatar
inviato il 26 Gennaio 2016 ore 11:09

Oltre a Koons ce ne sono altri, a mio avviso, buoni solo per la fiera del riciclo. Ma qui si potrebbero chiamare in causa tanti altri campi... vedi alla voce musica, ad esempio. Ma qui rischiamo di andare fuori tema;-)

avatarsenior
inviato il 26 Gennaio 2016 ore 11:55

Quali autori hai seguito per "pescare" e fare paragoni?

avatarsenior
inviato il 26 Gennaio 2016 ore 12:43

si ma la merda d'autore non è un'opera d'arte bensì una provocazione........

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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