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inchiostri dye o a pigmenti


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avatarsenior
inviato il 30 Dicembre 2015 ore 18:40

Mi viene chiesto abbastanza spesso da fotoamatori interessati all'acquisto di una stampante desktop in formato A3+ se sia meglio orientarsi su una tipologia o l'altra degli inchiostri di cui all'oggetto, cioè a base d'acqua o di pigmenti, sicché ho pensato di mettere sul forum quanto in genere vado rispondendo.
Senza scendere nei dettagli tecnici della diversa composizione chimica e ricordato solamente che i primi sono sciolti in un liquido a base prevalente di acqua mentre i secondi sono in sospensione (sicché interagiscono in maniera molto diversa con il supporto su cui vengono spruzzati), mi pare doveroso sottolineare in sintesi che la differenza tra i pigmenti e i dye non sta solo nella longevità della stampa, ma anche nella diversa resa dei colori sui diversi supporti disponibili, nella resa del B&W, nei costi di gestione.
In breve parole quanto alla longevità della stampa va sottolineato che gli inchiostri dye (parlo degli originali) oggi sono decisamente più affidabili di una volta (ad es. solo fino a 10 anni fa bastava un po' di acqua o di saliva e gli inks si scioglievano). Tuttavia, è indubbio che i pigmenti durano di più nel tempo e possono essere esposti anche all'aperto, mentre le stampe con i dye durano a lungo solo se sono conservate negli album o, qualora fossero incorniciate, se sono ben protette dalla luce diretta e trattate con spray, ovvero ricoperte da materiali trasparenti che evitino il contatto con l'aria (ad es. plastificate). Da tenere conto, però, è che una stampa esposta in cornice senza vetro (cioè "al vivo, come ormai si usa in tutte le mostre) rende ben di più quanto a scala tonale e vividezza dei colori.
Quanto alla resa dei colori non vi è dubbio che i dye sono superlativi con le carte lucide ed extra lucide, assicurando con queste colori più saturi e vividi. Ugualmente con le carte opache i dye hanno il vantaggio, ma non sempre, di assicurare neri più profondi. Per contro i pigmenti assicurano in genere scale tonali più ampie e passaggi più graduati, oltre che una fedeltà superiore quanto a saturazione del colore e, in definitiva, un maggiore gamut .
Nel B&W non c'è storia. I pigmenti infatti assicurano una neutralità nettamente migliore sotto i più diversi illuminanti (soffrono molto meno dei dye il fenomeno del metamerismo); sicché rappresentano la scelta migliore per chi predilige il B&W.
Quanto ai costi di gestione le stampanti dye, essendo rivolte agli amatori e non ai professionisti, dispongono sempre di cartucce assai piccole (13 o 14 ml) che costano tantissimo e durano poco. Le stampanti a pigmenti (ma purtroppo non la pixma 10) hanno in genere cartucce più grandi ed un costo per ciascun ml di inchiostro ben minore.
Da ultimo vorrei aggiungere anche che antipatici fenomeni come il bronzing e il gloss differential (inconvenienti che affliggevano le prime stampanti a pigmenti) sono stati quasi del tutto debellati dalla più recente tecnologia (sia degli inchiostri che delle carte).
Ciao a tutti

avatarsenior
inviato il 30 Dicembre 2015 ore 19:03

Io non avrei nemmeno dubbi, infatti non cel'ho avuti quando ho preso la P600, visto l'investimento assurdo in carte ed inks per stampe A3+ non ha senso non andare su pigmenti che hanno resa più naturale e resistenza molto maggiore, cioè proprio non riesco a farmi venire in mente un singolo motivo per scegliere i Dye

avatarsenior
inviato il 30 Dicembre 2015 ore 20:40

I dubbi ci sono così come vi sono le differenze che li originano. Se non fosse così i costruttori non prevederebbero neppure, come invece fanno, la commercializzazione di entrambe le tecnologie. E logicamente ognuno fa le scelte che ritiene più opportune per le sue esigenze. Se qualcuno, ad es., amasse in maniera particolare le stampe lucide o extralucide troverebbe negli inks a base d'acqua quel singolo motivo che Eru non riesce neppure ad immaginare.
Io penso che la macchina ideale e che faccia tutto non esiste e che per sceglierne una occorra essere ben consapevoli delle proprie esigenze; personalmente uso entrambe le tecnologie, a seconda di quel che mi serve.
Del resto, ma magari di questo ne parlerò in altra occasione, anche fatta una scelta (ad es. a favore dei pigmenti), vi sono altri parametri da considerare per trovare all'interno di questa tipologia la soluzione o le soluzioni più oculate.
Ciao

avatarsenior
inviato il 30 Dicembre 2015 ore 21:29

Ci sono stampanti Dye professionali grande formato? tipo plotter?

avatarjunior
inviato il 30 Dicembre 2015 ore 22:09

domanda:
la Canon Pixma PRO 1 usa Dye o pigmenti?

avatarsenior
inviato il 30 Dicembre 2015 ore 22:44

Per Eru:
si, esistono, ma in genere sono a 4 o 6 colori al massimo e sono ormai relegati ad uso ufficio (nel mondo della stampa fotografica professionale i pigmenti vanno di gran lunga per la maggiore, non essendo concepibile consegnare al cliente stampe che, se non utilizzate con tutte le precauzioni che ho già citato, potrebbero deteriorarsi in tempi a volte drammaticamente brevi)
Per Fabio Volpe:
la Canon Pixma Pro 1 è la top di gamma nel formato A3+ ed usa ben 12 inks a pigmenti, di cui ben 5 dedicati al B&W (contro i 4 di Epson) ed 1 trasparente, destinato a dare maggiore lucentezza alle stampe e/o ad ovviare all'inconveniente del gloss differential: in pratica i pigmenti, a differenza dei dye, non si incorporano nella carta ma si sovrappongono ad essa, sicché nelle zone in cui vi è il bianco assoluto non viene sparato inchiostro; e se tali zone confinano con i toni più profondi (si pensi ai rami di un albero che si stagliano su un fondo bianco), in cui invece è stato sparato inchiostro, si crea un piccolissimo gradino ed una differenza di lucidità tra il bianco della carta e la zona inchiostrata, visibile in genere guardando obliquamente la stampa illuminata lateralmente. Il fenomeno risente comunque molto del tipo di carta usata (con le opache non sussiste, con le baritate si verifica più facilmente con alcuni tipi e per nulla con altri, tra cui mi piace ricordare la Harman). Usa cartucce da 36 ml e viene venduta con un facile ma efficace plugin di gestione delle stampe compatibile con Photoshop, Lightroom ed Elements, oltre che con un buon software di creazione dei profili icc, realizzato in collaborazione con x-rite e compatibile con gli strumenti da questa casa prodotti (come ad es. il colormunki). Per di più viene corredata da un set di profili icc realizzati dai tecnici Canon per questa stampante e un vasto numero di carte fine art non Canon (e questo è veramente rimarchevole).
Fabio

avatarjunior
inviato il 03 Gennaio 2016 ore 19:18

A breve uscirà la imageprograf 1000 nuova top di gamma delle stampanti fine art canon per amatori diciamo.
In Italia a febbraio.... oltre al formato A2 é presente la cartuccia di manutenzione ed é stato eliminato il problema dei bordi bianche con carte fine art.
Visto il costo degli inchiostri per chi stampa abbastanza potrebbe essere un ottima alternativa alla Pro 1.

avatarsenior
inviato il 03 Gennaio 2016 ore 20:46

Infatti è nel mio mirino....
Fabio

avatarjunior
inviato il 03 Gennaio 2016 ore 21:40

Pure nel mio..

avatarsenior
inviato il 21 Agosto 2017 ore 13:37

3D interessante, come mai non è andato avanti?

avatarsenior
inviato il 22 Ottobre 2017 ore 11:23

Perché nessuno, qui...stampa! MrGreen

avatarsenior
inviato il 28 Ottobre 2017 ore 19:07

Triste

avatarsenior
inviato il 15 Novembre 2019 ore 14:58

Seguo, ci sono novità? E, orientandosi sui pigmenti, quale stampante preferire tra le Canon? E tra le Epson? La Epson usa testine piezoelettriche, mi risulta, la Canon usa bubble-jet? Meglio Epson o Canon come qualità di stampa? E dal pu to di vista della otturazione degli ugelli meglio Canon o Epson? È più frequente che si otturino ugelli con i pigmenti o con i dye?

avatarsenior
inviato il 15 Novembre 2019 ore 15:35

Si otturano con pigmenti è più facilmente su Epson se non L si usa

avatarsenior
inviato il 16 Novembre 2019 ore 8:24

grazie Gobbo. Tu che stampante hai?

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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