| inviato il 13 Novembre 2015 ore 10:10
Ciao a tutti,
ho visto diversi post sull'argomento, ma no ho ancora trovato una risposta chiara e convincente (o forse sono io che ancora non ho capito  ).
Comunque il dubbio è:
nella fotografia notturna, in particolare alle stelle, la messa a fuoco all'infinito dovrebbe andar sempre bene, considerando un'obiettivo grandangolare (e.g. 14mm) che va in iperfocale a 2,5m. Vi torna? Sembra talmente semplice che sicuramente mi sta sfuggendo qualcosa.....ma cosa? 
Grazieeeeeee |
| inviato il 13 Novembre 2015 ore 10:30
Se fotografi SOLO le stelle va bene mettere a fuoco a infinito, se è "ambientata" meglio in iperfocale.
Parere "a sensazione" senza esperienza. |
| inviato il 13 Novembre 2015 ore 10:36
mmmm......non mi quadra
detto che sono bel lontano dall'essere un PRO e quindi potrei star per scrivere una cavolata enorme, ma l'iperfocale ce l'ha quando metti a fuoco all'infinito. Quello che la governa è l'apertura e la dimensione dell'obiettivo.
Ad esempio con un 14mm e f2.8 se metti a fuoco all'infinito tutto quello che sta dopo 2.32m (distanza di iperfocale) è tutto a fuoco.
Da qui il mio dubbio...... |
| inviato il 13 Novembre 2015 ore 10:51
La definizione esatta dell'iperfocale e' la distanza alla quale devi mettere a fuoco (tenendo fermi il valore di apertura del diaframma e la lunghezza focale prescelta) al fine di ottenere la massima ampiezza di profondita' di campo; ossia ti permette di aver a fuoco sia il primissimo piano sia all'infinito. |
| inviato il 13 Novembre 2015 ore 10:53
Con l'esempio che hai detto te aumentando il valore di diaframma (ad es. f/5.6) vedrai che probabilmente diminuira' il valore minimo della PdC ossia meno di 2.32m....prova con una banalissima app. Un valore di 2.32 in una foto tipo corso d'acqua all'interno di un bosco con un grandangolare e' un valore troppo elevato...avresti il fogliame/acqua/sassi non a fuoco. |
| inviato il 13 Novembre 2015 ore 10:58
La distanza iperfocale è quel valore a cui va messo a fuoco per ottenere una profondità di campo che va dalla metà della distanza iperfocale ad infinito. |
| inviato il 13 Novembre 2015 ore 10:59
“ ma l'iperfocale ce l'ha quando metti a fuoco all'infinito... „
Errato.
it.wikipedia.org/wiki/Distanza_iperfocale
“ Quando la lente mette a fuoco a questa distanza... „
Serve mettere a fuoco oggetti vicini avendo comunque a fuoco in maniera accettabile, grosso modo, quelli lontani fino all'infinito. Si parla "di grosso modo" perchè vale sempre la regola che la zona a fuoco si estende prima e dopo il piano di messa a fuoco (circa 1/3 prima e 2/3 dopo). Se metti a fuoco all'infinito ti sei perso il vantaggio di conoscere la distanza iperfocale. Ovvero non ti interessa mettere nella composizione soggetti in primo piano o intermedi che invece molto spesso fanno bene in una panoramica perchè gli conferiscono profondità.
Se ti interessano solo le stelle non sbagli perchè sono poco luminose e stai dando il massimo. Però la foto se non è finalizzata all'astronomia pura, perde molto in quanto non ambientata. Vero è che in scatti alle stelle puoi anche ricorrere ad esposizioni multiple per altre buone ragioni (esposizione corretta soggetti in primo piano e stelle). |
| inviato il 13 Novembre 2015 ore 11:13
@Ilcentaurorosso
però dalla definizione di wikipedia sembra che devi mettere a fuoco all'infinito...no??
riporto la definizione di seguito:
Definizione 2: La distanza iperfocale è la distanza oltre la quale tutti gli oggetti sono accettabilmente nitidi (limite anteriore di profondità di campo), quando un obiettivo è messo a fuoco all'infinito e chiuso ad un determinato valore di diaframma.
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| inviato il 13 Novembre 2015 ore 11:17
Prendi per buona la prima definizione:
Quando la lente mette a fuoco a questa distanza, tutti gli oggetti che si trovano a una distanza che va da metà della distanza iperfocale fino all'infinito saranno accettabilmente nitidi.
Quindi tu metti a fuoco a 2.3m e hai tutto a fuoco da 1.15m a infinito.
Comunque terminologia a parte, usa questo e non farti altri problemi:
www.dofmaster.com/dofjs.html |
| inviato il 13 Novembre 2015 ore 11:22
ok...quindi tornando al problema principale, se metto a fuoco a distanza iperfocale (D) avrò a fuoco tutto il paesaggio che sta da D/2 in poi...quindi anche le stelle!!!
A questo punto perchè mai dovrei mettere a fuoco all'infinito? Solo per avere un paesaggio in primo piano sfuocato (dal dubbio valore aggiunto)?
Oppure entrano in gioco anche altri fattori...tipo (sparo a caso) nitidezza maggiore contrasto piu elevato....??? |
| inviato il 13 Novembre 2015 ore 11:24
Probabilmente usando l'iperfocale la nitidezza a infinito non è proprio ottima per cui conviene mettere a fuoco un po' più avanti. |
| inviato il 13 Novembre 2015 ore 11:33
Iperfocale sottende al concetto di "ragionevolmente nitido" in quanto la nitidezza assoluta è solo ad una data distanza dal piano focale, l'iperfocale permette di trovare quella condizione che da una percezione di nitidezza, ma percezione vincolata da quanto guardo da vicino (o ci zoommo sopra)... con la pellicola era una manna perché non esisteva lo zoom al 100% e le foto si guardavano in stampa, con il digitale sarebbe bene essere un pò più conservativi... my 2 cents...
Edit, forse per le stelle, essendo il soggetto principale sarebbe bene tenerle a fuoco (anche perché immagino che scatterai a f2.8, quindi il margine di errore è risicato, senza contare che spesso la scala deglo obiettivi moderni è approssimativa)... |
| inviato il 13 Novembre 2015 ore 11:38
@FPiegnae: chiarissimo ed estremamente convincente!!!!
Grazie!
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| inviato il 13 Novembre 2015 ore 11:52
Quoto FPiegnae.
Però aggiungo che date le tolleranze di fabbricazione degli obiettivi, più quelle nel montaggio con il corpo macchina, la messa a fuoco all' infinito non è quasi mai dov' è indicata.
Quindi se possibile conviene cercare di mettere a fuoco guardando dal mirino, cosa a volte molto difficile con gli ultragrandangolari di notte.
In alternativa fai la prova di giorno con un soggetto lontano, ovviamente in manuale, guardi a che punto della scala ti sembra perfettamente a fuoco, e di notte lo riposizioni allo stesso punto della scala.
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