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E si ritorna al discorso dell'etica naturalistica


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avatarsenior
inviato il 10 Ottobre 2015 ore 17:25

Salve amici del forum. Apro questa discussione per sfogarmi con voi di quello che è successo domenica scorsa, mentre ero in appostamento ai cervi nel PNALM (come sempre).
Sono partito alle 5 di mattina per andare a fotografare il bramito ed una volta giunto in montagna (saranno state le 7-8) i cervi si sono accorti accidentalmente della mia presenza e molti hanno deciso di salire in vetta in cerca di un luogo appartato dove poter continuare il corteggiamento e gli scontri. Cautamente li ho dunque seguiti per un'altra ora e mezza e sono arrivato, alla fine, ad avvicinarmi a trenta metri da un harem di 25-30 femmine con 5 bei maschi, dei quali due con i palchi a 16 punte (potete capire la bellezza di un incontro el genere!). Fatto sta che sono rimasto lì mezz'ora sdraiato a terra, con le gambe trafitte dai crampi per la lunga scarpinata a scattare foto senza farmi notare. D'un tratto, però, vedo delle persone (circa 5) in lontananza che si avvicinano e un po' mi preoccupo perché, nonostante sapessi che quella era l'ora dei trekker (11 del mattino), pensavo che avrebbero potuto spaventare i cervi e farli scappare come anche a me era capitato prima, rovinandomi così l'occasione per tirar fuori qualche buono scatto. Tuttavia mi sono detto che non mi sarei dovuto fare troppi film mentali e che, sicuramente, una volta che mi avessero visto insieme ai cervi, anche loro si sarebbero fermati a debita distanza, in silenzio, ad ammirare quello spettacolo della natura. Ebbene le mie preoccupazioni erano fondate perché quegli stupidi non solo urlavano tra di loro anziché parlare a bassa voce ma avevano anche portato un cane a 2000 metri di quota in una zona calda del bramito! Inoltre, come se non bastasse, il cane ha iniziato ad abbaiare ed a rincorrere i cervi, felice come una pasqua, cercando un compagno di giochi. Potete immaginare come l'intero branco sia fuggito poco dopo nella vallata percorrendo circa 400 metri di dislivello in men che non si dica, da quanto erano spaventati. Allora mi sono alzato con un'aria stravolta ed infuriata ho detto loro che era proibito portare i cani nel parco, come da regolamento, e che avevano fatto fuggire tutti i cervi. Al che mi hanno risposto semplicemente " Il cane non è nostro, ci ha seguiti per tutto il percorso". Non sapendo cos'altro dire loro senza far scoppiare una lite (perché un cane si può sempre scacciare anche se non è tuo!!) me ne sono andato da lì cercando altri soggetti da fotografare. Ma attenzione perché non è ancora finita! Infatti, dopo mezzora, hanno anche spaventato un branco di 40 camosci facendoli fuggire. Non sapevo più cosa fare, tanto ero depresso per l'esito finale della giornata che mi sono consolato riguardando qualche buono scatto, mentre quei cre*ini, tutti felici per aver visto gli ungulati urlavano ancora più forte in preda all'entusiasmo. Sono rimasto basito da questo comportamento di certa gente che va in montagna a fare trekking, siccome per loro l'importante non è rispettare gli animali e curare i loro spazi, ma solo arrivare in vetta e vedere anche di sfuggita qualche mammifero, o ancora peggio scattare foto da 2 metri con la compattina, spaventando a morte i poveri soggetti ignari. Il PNALM credo sia uno dei parchi più belli d'Italia ed anche quello con il più alto numero di specie, ma ha anche tanti problemi sul fronte gestionale ed in generale, visto che nel periodo di riproduzione dei cervi non passano mai i guardaparco a controllare che la gente rispetti i confini imposti dagli animali e dato che la tutela dell'ambiente e di alcune specie molto vulnerabili come il camoscio d'Abruzzo non sono molto efficienti sotto alcuni punti di vista. Ditemi la vostra se vi va di esprimervi al riguardo, io ho già detto ciò che dovevo dire e spero che questa riflessione sia un esempio per molti fotoamatori alle prime armi o trekker che magari non sanno bene come comportarsi in situazioni del genere. (anch'io ero così all'inizio, e non c'è niente di male ad ammetterlo, ma almeno sforziamoci di rispettare le specie con cui condividiamo il territorio!)

avatarsenior
inviato il 10 Ottobre 2015 ore 19:09

Mi spiace per le tue arrabbiature, ma purtroppo non credo ci sia nulla da fare.
Io domenica scorsa ero in capanno e gli animali andavano e venivano in continuazione perchè all'esterno c'erano persone che parlavano al cellulare o che si riposavano.
Poi una signora giovane ha avuto la brillante idea di passare "DAVANTI" al capanno Eeeek!!! figurati le mie imprecazioni con mani agitate che uscivano dalle feritoie e lei che i risponde ...."hu...scusi non avevo capito!"...cosa dovevi capire? che quella fosse la casetta di Heidi? o dello zio Tom?
Un'altro in calzoncini corti perchè faceva jogging entra e chiede se fosse un bagno pubblico!! Eeeek!!!
Vabbè le mie sono testimonianze da quattro soldi, ma la dicono comunque lunga sull'educazione ambientale delle persone.
Gp


avatarjunior
inviato il 10 Ottobre 2015 ore 19:30

Capisco l'arrabbiatura ed in effetti il comportamento di queste persone non è stato dei migliori.

Tuttavia penso anche che forse sia un bene che la maggior parte della gente si comporti così.
Un bene per gli animali, magari è più difficile fare scatti oppure osservarli, ma è meglio che mantengano una certa diffidenza nei nostri confronti, devono capire che al primo cenno di odore di uomo devono scappare senza pensarci su, senno i cacciatori faranno piazza pulita del poco che è rimasto nei nostri boschi.

avatarsupporter
inviato il 10 Ottobre 2015 ore 19:35

Avranno pensato che tu fossi un cacciatore che li voleva uccidere e li hanno allontanati per salvarli.
Naturalmente scherzo. Comunque non ci puoi fare nulla.
Pier

avatarjunior
inviato il 10 Ottobre 2015 ore 19:55

so che scatenerò l'inferno con questo commento (non voglio in nessun modo difendere i trekker in questione) però scusa tu stesso hai disturbato la quiete dei cervi visto che la tua presenza li ha spinti a spostarsi in vetta.
il problema è il rispetto per la natura o portare a casa uno scatto decente... perché ai cervi non frega niente di farsi fotografare.

lapidatemi pure!

avatarsenior
inviato il 10 Ottobre 2015 ore 21:22

Esatto, concordo assolutamente con Mauro.
E poi ognuno sfrutta il parco come vuole, all'interno delle normative vigenti.

avatarsenior
inviato il 10 Ottobre 2015 ore 22:52

Il problema è che le normative vietano assolutamente l'ingresso di cani nel parco (perché si evitino appunto problemi come questo) e mi sembra poco credibile che guarda caso un cane con collarino li abbia seguiti per chilometri. Comunque la loro scusa, se anche fosse risultata vera, non giustifica il fatto che avessero contribuito alla fuga di branchi enormi di mammiferi. Sono i rischi del mestiere, se si fanno foto ai cervi, di allertare dei branchi quando si è già a 100 metri di distanza, e questo lo accetto, perché per non disturbarli uno dovrebbe appostarsi lì la sera prima e dormire in tenda, cosa che è anch'essa vietata dalle normative del parco. Tuttavia, se delle persone vedono da grande distanza i cervi, e nonostante ciò, continuano ad urlare come se si fosse alla fiera del paese e a giocare con il cane, allora per me sono solo dei menefreghisti ed arroganti che non si prendono la briga di pensare alle conseguenze delle proprie azioni. Giustamente perché vorrei che si evitassero disturbi del genere alla fauna ho deciso di aprire la discussione, nonché come sfogo personale, ma almeno mi sembra una cosa giusta provare a fare qualcosa nel mio piccolo.

avatarsenior
inviato il 10 Ottobre 2015 ore 23:22

... idem come sopra!!! --- le normative devono essere rispettate (es: niente cani nei parchi) .. ma da qui a pretendere che un escursionista prenda a pietrate un cane x farlo allontanare (ammesso che non fosse il loro) o pensare che fossero preparati ad affrontare un incontro occasionale con ungulati in perfetto silenzio ... mi pare un punto di vista un tantino egoistico - come ti è stato fatto notare, anche Tu hai procurato loro disturbo, anche se in maniera meno chiassosa - mi è capitato di appostarmi in zone frequentate da chi porta a spasso il cane o si fa la corsa sul sentiero ma non posso pretendere che si adeguino alle mie esigenze --- tutela dell'ambiente=totale divieto di accesso ... tutto quello che resta fruibile, lo è x tutti, nel rispetto delle norme e nel buon senso --- che poi sul Gran Paradiso le marmotte ti mangino (sic!) dalle mani, mentre nell'Argentera si allarmino a 200mt di distanza la dice lunga sulle loro abitudini (e sulle nostre)

avatarsenior
inviato il 11 Ottobre 2015 ore 0:12

Idem: ai cervi non interessa se tu sei quello "buono" che vuole fare loro delle foto o un cattivissimo girante della domenica. Entrambi generate disturbo.

avatarjunior
inviato il 11 Ottobre 2015 ore 7:18

ciao Alex,
non volermene ma:
Sono partito alle 5 di mattina per andare a fotografare il bramito ed una volta giunto in montagna (saranno state le 7-8) i cervi si sono accorti accidentalmente della mia presenza e molti hanno deciso di salire in vetta in cerca di un luogo appartato dove poter continuare il corteggiamento e gli scontri.

Nessun pensiero per il povero fotografo che era partito a mezzanotte, era appostato nel capanno mobile dalle 3 e a cui tu hai rovinato la giornata? MrGreen
Senza intento polemico ma solo per sottolineare, come altri hanno fatto prima di me, che i punti di vista possono essere diversi e che non si può pretendere che tutti gli escursionisti sappiano come comportarsi con la fauna selvatica. Se mi fossi arrabbiato ogni volta che i turisti spaventavano gli animali cui facevo "la posta", sarei già morto di ulcera trent'anni fa ;-)
Altro discorso per quanto riguarda i sedicenti "fotografi natualisti", i quali spero - spero! - apprendano come comportarsi anche da discussioni come questa.

user53566
avatar
inviato il 11 Ottobre 2015 ore 7:29

Un giorno un cane mi ha seguito per l'intera escursione! (non era mio) mi ha fatto piacere la sua compagnia!
La montagna è di tutti!

avatarsenior
inviato il 11 Ottobre 2015 ore 8:50

caro Alex, il metro del rispetto e dell'amore per la natura è ben diverso in ognuno di noi. C'è chi si definisce amante della natura perché va negli zoo a vedere animali e chi passa ore in un buco pieno di insetti che ti camminano addosso, coperto da rami o teli mimetici, aspettando l'arrivo di qualche animale per fargli qualche foto (o anche solo guardarlo), e poi aspetta ore affinché se ne vada per poter uscire senza disturbarlo e andare a casa...siamo tutti diversi, purtroppo...o per fortuna...rispetto, secondo me, è saper apprendere (ma anche insegnare) in ogni situazione. Trovo giusti i commenti di chi ti dice che anche tu li hai disturbati, ma avrei trovato anche giusto che tu avessi speso qualche minuto ad insegnare quello che sai su cervi e camosci a quei tizi i quali, con molte probabilità, si ritengono amanti della natura come te ma che, con altrettante probabilità, il prossimo we faranno un altro trek e facilmente disturberanno nuovamente animali e...fotografi! ci vuole pazienza, buona volontà, voglia di dialogare con tranquillità e serenità e, forse, qualcuno capirà e imparerà qualcosa in più e, un domani, lo insegnerà a qualcun altro...per quel che riguarda i cani, ne conosco almeno tre che fanno lo stesso...i loro padroni vivono in una riserva di caccia in cui i cani andrebbero prati al guinzaglio, ma loro li tengono liberi...nessuno gli dice niente...ma se qualche altro cane passa libero in paese o nei boschi e fa qualche danno, son subito pronti a chiamare le guardie o a dirgli di tutto! C'est la vie...non ti stressare....ci vuole tempo ma, il fatto che ci siano giovani come te che hanno già imparato (e continuano) tanto, fa sperare in un futuro migliore. Per i cervi ho scoperto che c'è un momento, verso la fine del bramito ma quando non hanno ancora un harem, in cui sono molto stanchi e esausti. In quel momento sono molto distratti e notano di meno la presenza dell'uomo. Con un po' di buona volontà ci si può avvicinare a pochi metri senza essere visti, fotografarli e, aspettando il momento giusto, allontanarsi senza dar loro disturbo. Buoni appostamenti, spero più sereni e tranquilli!!!Sorriso ciao

avatarsenior
inviato il 11 Ottobre 2015 ore 11:29

Vi ringrazio degli interventi e di aver proposto il vostro punto di vista ed effettivamente concordo con ciò che dice Marco (forse mi sarei dovuto fermare a spiegare loro come comportarsi con gli animali), ma credetemi che se vi foste trovati nella mia stessa situazione, probabilmente l'unica cosa che vi sarebbe venuta in mente sarebbe stata quella di mandare al diavolo quelle persone, così come ho fatto io. Ma sinceramente, da qui a compararci a gente come quella che ho visto quest'anno su in montagna mi sembra esagerato. Ci sono modi e modi di approccio agli animali, alcuni sbagliati, altri meno ed altri ancora, per fortuna, no. Sapevo bene come comportarmi coi cervi ed è così che col telo ed i vestiti mimetici ho accorciato sempre di più la distanza tra loro e me, nonostante all'inizio l'harem avesse percepito da 200 metri di distanza che c'era qualcosa che non andava nella valle ed avesse deciso, quindi, di salire in vetta. Comunque mi sono sentito ribollire il sangue nelle vene quando gli escursionisti, hanno visto i cervi mentre erano inseguiti dal loro cane ed hanno urlato in preda all'estasi "Cervi!! Cervi!!!". Eppure, nonostante avessero visto il mio telo mimetico ben prima di arrivare a quel punto e la mia borsa fotografica con tutti gli obbiettivi, non hanno esitato a fare casino. Alla fine credo che qui l'egoista non sono io, ma loro che non hanno minimamente pensato che forse ero li da molto tempo prima e che ero in mezzo di una sessione fotografica dedicata ad animali che si spaventano facilmente (erano presenti tutti gli indizi per arrivarci!). Se si fossero avvicinati in un altro modo, magari parlando tra loro con un tono di voce normale per non spaventare gli animali, o anche se non si fossero accorti che ero lì da ore assieme ai cervi (con il teleobiettivo avevo visto che ci stavo guardando da quando erano saliti in cresta) forse non mi sarei arrabbiato tanto, ma come ho detto il loro è stato puro menefreghismo nei miei confronti e dei cervi (nonché dei camosci dopo) ed è questa la cosa che più mi ha fatto inquietare. Avete però in parte ragione anche voi che forse dovrei prenderla più alla leggera dato che queste cose succedono tutti i giorni, ma credo che per il bene nostro, e degli animali, ci dovrebbe essere un po' più di educazione ambientale, magari mettendo dei cartelli all'imbocco di un sentiero con un testo informativo sui cervi/orsi/camosci/lupi e chi ne ha più ne metta, e su come comportarsi in caso di un incontro con ognuno di questi animali.

avatarjunior
inviato il 28 Ottobre 2015 ore 9:49

Ho letto e capisco la tua arrabbiatura. Ti rispondo dandoti la mia esperienza. Io vado a fare escursioni in montagna con il mio cane, un incrocio setter. E' sempre legato ad una cintura e non abbaia mai. Sta anche ore in capanno con me senza muoversi. Spesso, mi sente degli animali con congruo anticipo. E' poco etico? Disturba? Forse, ma sicuramente le comitive fanno più casino.
Per quanto riguarda la gente io mi trovo a contare le macchine alla partenza del sentiero per sapere quanto potrei essere disturbato in quota. Mi dà fastidio trovare umani in quota. Non capiscono che andare in montagna é come andare in chiesa. Bisogna rispettare il silenzio e rimanere incantati e BASTA! Mi é capitato fotografando farfalle che un tipo mi chiedessi cosa stessi fotografando. Io gli ho risposto: farfalle e anche rare. E lui: ah io non ho visto niente.
La gente non si accorge della bellezza del creato. Hanno piombo sugli occhi. Più impegnati al coretto abbinamento scarpa maglione, a vedere i tempi di salita e discesa che all'esperienza di stare in mezzo alla natura in se. Quando vedo la gente salire sulle Dolomiti capisco che portano ricchezza alle valli ma anche l'arroganza. Pensano di avere costruito loro le montagne! Salvo poi far partire l'elicottero del suem perché si fanno male.
Pero é anche vero che la montagna é di tutti e noi fotografi detti naturalisti, con la nostra sensibilità, possiamo smuovere le coscienze e l'ignoranza (perché solo di quello trattasi) della gente al fine di sensibilizzare verso un corretto approccio della natura.

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