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Viaggio in Messico, considerazioni dopo il ritorno


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avatarsenior
inviato il 12 Settembre 2015 ore 9:45

Salve a tutti! Basandomi sui thread aperti dal grande Steff, ogni volta che torna da qualche viaggio all'estero e ci descrive la situazione delle arre naturali dello stato che ha visitato, apro anch'io una discussione sul mio paese natale che ho visitato dopo dodici anni d'assenza e dove ho potuto vedere cose belle ed altre meno. Allora, partendo da una linea generale il viaggio è durato circa tre settimane delle quali una è stata dedicata a visitare i parenti a Città del Messico, quindi niente parchi nazionali o biosfere per i primi giorni. Dopo, però, mi sono mosso verso sud entrando nello splendido stato federale di Oaxaca (per chi non lo sapesse la X si pronuncia in questo caso come la H di "hello" in inglese). Qui si respira appieno un'aria coloniale, grazie ai meravigliosi scorci del centro storico della capitale. Qui ho visitato alcune delle foreste sub tropicali più belle che abbia mai visto, tutte presenti nelle varie sierras che circondano la capitale e che arrivano ad avere picchi di oltre 2500 metri. Anche se non ho potuto conoscerla appieno, la vita silvestre domina la foresta. Infatti in queste montagne c'è una vasta gamma di animali partendo dal puma fino ad arrivare ai piccolissimi colibrì e ai cervi dalla coda bianca. Tuttavia nemmeno qui ho avuto l'occasione di farmi un'idea approfondita sulla conservazione della fauna, visto che Oaxaca è stata solo una tappa nel mio viaggio verso la penisola dello Yucatàn. Qui finalmente ho visitato varie biosfere dedicate alla conservazione di determinate specie animali delle quali le più importanti erano sicuramente le tartarughe. Ho quindi avuto modo di assistere alla deposizione delle uova di una tartaruga comune nel cuore della notte, ad uno spettacolare tramonto nella laguna in compagnia dei fenicotteri americani ed infine ho potuto nuotare a mezzo metro da uno squalo balena di 6-7 metri. Insomma esperienze sensazionali e a dir poco uniche. Ora però vi starete chiedendo "e le cose 'meno buone'?", ebbene di queste ce ne sono molte. Infatti, se da una lato il governo messicano si sta impegnando sempre di più per la conservazione di specie animali, soprattutto marine, (mentre ero lì è arrivata la bella notizia che l'esercito messicano pattuglia tutte le notti le coste dello Yucatàn come deterrente al raccoglimento illegale di uova di rettili) c'è anche da dire che manca ancora tanta strada da fare. Innanzitutto riguardo alle tartarughe, queste vanno a depositare le uova in santuari protetti ed amministrati da associazioni di volontari e dal ministero dell'ambiente messicano, ma purtroppo anche in luoghi meno "sicuri" come le spiagge pubbliche di Cancun, dove le piccole vengono messe in nidi artificiali, protetti da recinzioni, e rilasciate in acqua dagli addetti alle spiagge solo durante la notte, quando tutti i turisti se ne sono andati e nel mentre le fanno aspettare anche giornate intere rinchiuse nelle vasche prive d'acqua dei bagni pubblici. Inoltre, altra situazione allarmante nella penisola, è quella del giaguaro che è in serio pericolo d'estinzione e che ogni anno viene cacciato dai contadini che hanno paura quando i felini invadono i villaggi posti in mezzo a ciò che resta della giungla messicana. In questo caso anche le riserve naturali non sono molto efficaci, in quanto questi felini non sono abituati a stare in territori molto piccoli ed hanno areali molto vasti, soprattutto nella stagione riproduttiva. Si calcola dunque che rimangano poco meno di 300 giaguari in tutto il paese. Insomma, credo che al Messico servirebbe un piano di gestione migliore per salvaguardare gli ultimi esemplari di innumerevoli specie animali, partendo dai grossi predatori quali puma, orso nero, lince e giaguaro che sono i più minacciati dall'urbanizzazione. Purtroppo però stiamo sempre di più distruggendo il mondo che abitiamo, ed anche paesi megadiversi come il Messico potrebbero perdere il loro patrimonio faunistico. Dovremo perciò darci una mossa ed incentivare o appoggiare azioni di salvaguardia e conservazione che siano valide, partendo dall'Italia e giungendo magari anche all'estero.

avatarsenior
inviato il 12 Settembre 2015 ore 20:53

Interessante viaggio e interessanti considerazioni senz'altro condivisibili, soprattutto quelle finali. Frequento l'Africa da decenni e da anni ormai osservo un degrado a tutti il livelli ma soprattutto per la deforestazione che inevitabilmente, oltre che rovinare l'ambiente, riduce l'habitat agli animali con alcune specie ormai rare e chissà se riusciranno a sopravvivere.
Penso che fino quando l'uomo non si renderà conto sul serio che è a rischio il pianeta, purtroppo non si andrà lontano e non si potrà che peggiorare. È importante comunque continuare a lottare anche tenendo vive discussioni come questa, documenti da divulgare alle nuove e future generazioni.
P.S.
aspetto i tuoi scatti. ;-) a parer mio sposterei il post nella sezione "viaggi ambiente e natura"

avatarsenior
inviato il 12 Settembre 2015 ore 23:42

E' sempre un piacere ricevere commenti da parte tua PaoloSorriso Purtroppo, come dici la situazione dell'Africa in questi giorni è piuttosto penosa, visti gli sfruttamenti da parte dell'uomo nella regione, ma ti assicuro che in America la situazione, fino a qualche decennio fa, era praticamente la stessa. In Messico l'uomo ha distrutto circa l'80% delle sue foreste tropicali, con il conseguente calo nel numero di specie. E' un orrore pensare poi che questo succeda proprio in un paese dove per millenni le popolazioni dei Maya, dei Toltechi e degli Aztechi hanno venerato quei predatori che ora sono a rischio d'estinzione. Pensa che ancora alla fine del 1800-inizi del 1900 la penisola dello Yucatàn era paragonabile al Mato Grosso brasiliano per biodiversità e presenza di foreste vergini, ora invece lo sfruttamento intensivo dovuto al turismo sta avendo la meglioTriste

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