| inviato il 16 Agosto 2015 ore 15:14
Ciao, ho mille domande e non so da dove partire... Il problema che mi si pone é: ogni volta che lavoro al pc e mi capita anche di stampare, i colori non sono esattamente come li vedo sul mio monitor. So che ci vuole un calibratore monitor per queste cose giusto? Non ne sono sicura di aver sentito bene, esiste anche un calibratore per le stampanti? Lavoro con Photoshop e Camera Raw, cos'é il profilo colori e come si usa? Spero possiate aiutarmi :) |
| inviato il 16 Agosto 2015 ore 15:34
1) Calibrare il monitor sarebbe sempre la cosa migliore, poi... 2) Come hai settato in Photoshop le Impostazioni Colore ? si trovano verso la fine del menu Modifica. 3) Si calibrano anche le stampanti, ma è una operazione abbastanza complessa, che di solito fa chi deve produrre stampe per lavoro. Per un uso amatoriale dovrebbero bastare i primi due passaggi |
| inviato il 16 Agosto 2015 ore 16:19
Devi imparare i rudimenti della gestione colore, non c'è altra strada. Sinteticamente possiamo riassumere così: 1) Il tuo monitor va calibrato, caratterizzato e profilato. Per farlo hai bisogno di un colorimetro o uno spettrofotometro e relativo software; tutta la procedura è molto semplice e quasi automatica. Alla fine del processo il tuo monitor è posto in uno stato noto e descritto da un profilo che tiene conto delle caratteristiche uniche di quella periferica. I programmi come Photoshop e Lightroom, che gestiscono il colore, usano il profilo del monitor per compensare la visualizzazione ed evitare che il monitor induca dominanti. 2) Photoshop deve essere istruito in modo da conservare il profilo colore abbinato dei file provenienti da CameraRAW. Il formato in uscita da CameraRAW deve essere Tiff 16bit ProPhoto. 3) Anche le stampanti devono essere descritte adeguatamente nella catena del colore. Se stampi in proprio puoi affidarti ai profili canned, cioè quelli forniti dal produttore, oppure provvedere a profilare la stampante in proprio. La calibrazione della stampante è molto complessa e solitamente si fa solo se si usa un RIP; in ogni caso per la calibrazione, o la sola profilazione, hai bisogno di uno spettrofotometro o uno spettrocolorimetro. Una volta che tutta la catena del colore è profilata, nei limiti hardware, avrai corrispondenza tra monitor e stampe. |
| inviato il 16 Agosto 2015 ore 17:08
Raamiel: " Il formato in uscita da CameraRAW deve essere Tiff 16bit ProPhoto. " Può essere, non "deve" essere. Il profilo ProPhoto, quello col gamut più esteso, praticamente non può essere visualizzato da nessun monitor e stampato da nessuna stampante inkjet con inchiostri CMYK. Lavorando con immagini che devono essere stampate in tipografia (soprattutto cataloghi di piastrelle) esco da Camera Raw con immagini a 16bit e il profilo AdobeRGB, anche perché ho un monitor LaCie che arriva a quel profilo. Ma se devo consigliare a qualcuno un settaggio per un uso "normale" (stampe in laboratorio o su stampanti inkjet, visualizzazione su monitor standard e pubblicazione nel web), allora non ho dubbi nel consigliare il normale profilo sRGB. Oppure AdobeRGB, ma solo se si sa il perché e se si sa come gestire poi le immagini per pubblicarle nel web o fornirle a qualunque laboratorio per la stampa. Insomma... ProPhoto per uso professionale di alto livello e archiviazione (anche in vista di futuri sviluppi nella visualizzazione del colore), AdobeRGB per uso professionale attuale (sapendo bene cosa sono i profili e perché e dove si usano), sRGB per tutto il resto e per non avere problemi. |
| inviato il 16 Agosto 2015 ore 17:20
Deve essere ProPhoto; perché non c'è altra scelta logica per esportare un RAW, CameraRAW non ti fa scegliere se non tra questi tre profili, e solo il ProPhoto ti garantisce di non fare clipping. AdobeRGB e sRGB sono troppo piccoli per comprendere i gamut di caratterizzazione delle fotocamere e sono altrettanto troppo piccoli da non contenere interamente i gamut di stampa. |
| inviato il 16 Agosto 2015 ore 17:26
Mi inserisco in questa discussione: Avendo un dell 2415 con spazio colore rgb, ha senso esportare in adobe rgb o addirittura prophoto? |
| inviato il 16 Agosto 2015 ore 17:34
Sì, ha senso. Perché la relazione colorimetrica in stampa non passa dal monitor; quando stampi la conversione è da profilo di riferimento della foto --> profilo stampante/carta. Non ha senso esportare da CameraRAW con uno spazio colore che non consente di sfruttare parte, o anche buona parte, del gamut di stampa. In sostanza, esportando in ProPhoto, magari non vedi alcuni colori a monitor, però li puoi stampare. |
| inviato il 16 Agosto 2015 ore 17:39
Grazie per la risposta. Quindi esportando in prophoto potrei avere una stampa con una gamma dinamica maggiore di quanto io veda a schermo? E il fatto che io veda solo la gamma relativa allo spazio rgb, non mi crea problemi in pp? |
| inviato il 16 Agosto 2015 ore 17:50
La gamma dinamica è una delle componenti del gamut, in stampa di solito è inferiore a quella del monitor. Per gamma dinamica si intende il rapporto di contrasto normalizzato sul log2; alcune carte offrono un rapporto tra il bianco nativo e il nero totale più elevato di altre. Il gamut invece è l'insieme di tutti i colori stampabili per la stampante/carta, e di tutti i colori visualizzabili per il monitor. Tu non puoi mai vedere il gamut del file della foto, vedi solo la sua rappresentazione a monitor o in stampa. Quando lavori su Photoshop il gamut del file viene adattato a quello del monitor con un intento relativo, e non è detto che il monitor sia in grado di rappresentarlo tutto. Allo stesso modo quando stampi il gamut del file viene tradotto in quello della stampante/carta, l'intento qui è a scelta. Il concetto è che se vuoi sfruttare al massimo sia monitor che stampante, allora ti serve che lo spazio di riferimento teorico in cui caratterizzi il file, sia sufficientemente ampio da contenere i gamut hardware delle periferiche. |
| inviato il 16 Agosto 2015 ore 18:07
Raamiel: " In sostanza, esportando in ProPhoto, magari non vedi alcuni colori a monitor, però li puoi stampare. " Con quale stampante? Probabilmente con una Epson 4800 che stampa con 9 inchiostri Ultrachrome e costa attorno ai 2000 Euro. Sicuramente non con una normale inkjet che stampa con inchiostri Cyan, Magenta, Giallo e Nero. Il CMYK, anche quello tipografico, è meno esteso anche dell'AdobeRGB, ti puoi immaginare rispetto al ProPhoto.
 Ma la cosa più importante da tenere presente è che stiamo rispondendo a una persona che chiede come mai le stampe che ottiene non corrispondono a quello che vede sul monitor (che non ha mai calibrato). Io direi: un passo alla volta. Consigliare a questo punto di usare ProPhoto rischia di produrre più guai che vantaggi. |
| inviato il 16 Agosto 2015 ore 18:17
Ok... visto che non conosci bene l'argomento ti faccio vedere un esempio:
 In scala di colori AdobeRGB e in rosso la carta Ilford Gold fibre Silk su Epson R3000; come vedi l'AdobeRGB non riesce a coprire tutto il gamut della carta; pertanto alcuni colori che potrebbero essere stampati vengono cassati già all'origine. E la EPSON R3000 è una stampante inkjet... “ Il CMYK è meno esteso anche dell'AdobeRGB, ti puoi immaginare rispetto al ProPhoto. „ Il CMYK è un modo colore, non uno spazio colore; non puoi paragonarlo direttamente a spazi colore del modo RGB. |
| inviato il 16 Agosto 2015 ore 18:34
Tutto vero, tutto bello, tutto corretto, tutto auspicabile nel migliore dei mondi possibili del colore digitale. Ma ti ripeto l'ultima parte della mia ultima risposta: La cosa più importante da tenere presente è che stiamo rispondendo a una persona che chiede come mai le stampe che ottiene non corrispondono a quello che vede sul monitor (che non ha mai calibrato). Io direi: un passo alla volta. Consigliare a questo punto di usare ProPhoto rischia di produrre più guai che vantaggi. |
| inviato il 16 Agosto 2015 ore 18:41
“ Tutto vero, tutto bello, tutto corretto, tutto auspicabile nel migliore dei mondi possibili del colore digitale „ Non è auspicabile è così; semplicemente. “ Io direi: un passo alla volta. Consigliare a questo punto di usare ProPhoto rischia di produrre più guai che vantaggi. „ Potresti matematicamente dimostrare questa affermazione? |
| inviato il 16 Agosto 2015 ore 18:50
Non mi interessa la matematica. In questi casi non sono i diagrammi e i calcoli più perfetti e precisi che possono aiutare chi chiede aiuto per un problema diffusissimo, ovvero far corrispondere (per quanto possibile rispetto all'attrezzatura disponibile) ciò che si vede a monitor con ciò che esce su una stampante che immagino sia una semplice inkjet CMYK. Tornando alla domanda iniziale , chi ha aperto la discussione avrebbe anche dovuto specificare con che attrezzatura sta lavorando. Quale monitor, quale stampante, e soprattutto, come ha settato le Impostazioni Colore di Photoshop , perché spesso è proprio lì il problema. Infatti Photoshop, appena installato per la prima volta viene impostato con il profilo ICC del monitor come settaggio RGB. Una cosa criminale, che però ho verificato essere lo standard in tanti casi, anche in agenzie di pubblicità o tipografie. |
| inviato il 16 Agosto 2015 ore 18:57
La gestione colore è matematica; una conversione tra spazi colore è matematica, non opinioni o filosofia. Su questi argomenti gira troppa ignoranza. |
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