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Resistenza al flare quali sono le lenti migliori secondo voi?


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avatarsenior
inviato il 11 Luglio 2015 ore 16:56

Vorrei sapere quali sono le lenti, che secondo voi in controluce riescono ad avere meno flare.
So che è molto famoso l'antiriflesso della zeiss T* ,qualcuno che li possiede conferma la loro superiorità ?

avatarsenior
inviato il 11 Luglio 2015 ore 17:41

Tra quelle che possiedo/uso non si può non citare il Canon 17-40 divento famoso per questa caratteristica

avatarsenior
inviato il 11 Luglio 2015 ore 22:15

Ogni scarrafone è bello a mamma sua. Le ottiche Pentax con il famoso trattamento SMC multistrato dovrebbero avere un efficace sistema antiriflesso. Ovviamente va usato anche il paraluce.

avatarsenior
inviato il 11 Luglio 2015 ore 23:05

consiglio di guardare le foto di paesaggisti che riprendono notturne con componenti urbane, contenenti lampioni. Oppure quelle di frequentatori di alta montagna con scene innevate e sole alto. Troverai che sono poche, Bruno77 ha citato quella classica. Scarta quelle con focale equiv FF inferiore a 17mm perché hanno, salvo rarissime eccezioni, la lente frontale sporgente e fortemente convessa.
Buon lavoro, e giudica in base a quello che vedi non a quello che ti dicono Sorriso;-) Ciao, Vittorio

avatarsenior
inviato il 11 Luglio 2015 ore 23:05

Per controluce intendo con il sole nell'inquadratura

avatarsenior
inviato il 11 Luglio 2015 ore 23:37

Il Nikkor 20mm f3.5 Ai-S è veramente ottimo in controluce
www.juzaphoto.com/galleria.php?t=1372076&l=it

avatarsenior
inviato il 12 Luglio 2015 ore 1:15

Phsystem: da quello che so il T* e il SMC sono quasi la stessa cosa (forse quello della zeiss è leggermente superiore). In pratica la pentax ha collaborato con la Carl Zeiss ottenendo i brevetti e chiamandolo SMC.

Per contribuire al post so che quelli della Zeiss sono ottimi (e anche molto vecchi, perché è da parecchio che esiste). Il famoso N della nikon non è tutto quello che si vuol far credere e anzi, spesso i vecchi trattamenti sono di molto superiori. Su altre marche non ti so dire

avatarsupporter
inviato il 12 Luglio 2015 ore 2:10

Il Nikkor 20mm f3.5 Ai-S è veramente ottimo in controluce


Ne possiedo uno dal 1980 circa e confermo che si tratta proprio di una peculiarità di questo obiettivo.
La sottolinea anche Bjorn Rorseltt:
www.naturfotograf.com/lens_wide.html
Scrive infatti:
"This tiny lens is extremely well corrected for flare and ghosting; accordingly is the inside tip for nature photographers fond of shooting into the sun (I am one of those). [...]
I tend to bring it with me just for those dramatic shots into the sun and set the aperture to f/22 to obtain a nice star-shaped sun. Otherwise, f/8 gives the sharpest results."
Il modello successivo, il 20mm f/2.8 Ai-s, riprendeva lo stesso schema, ovviamente con lenti maggiorate e, grazie all'adozione del dispositivo CRC, che consisteva nello sdoppiare una lente in due rese flottanti tra di loro, riduceva la tremenda currvatura di campo dell'f/3.5 e migliorava la resa agli angoli. Tuttavia il fatto di avere due passaggi vetro-aria in più ne attenuava la resistenza a ghosting e flare.
Ciò è reso più chiaro dal confronto degli schemi dei Nikkor 20mm f/3.5 e 2.8 allegati a questo articolo di Marco Cavina:
www.marcocavina.com/articoli_fotografici/articolo-Nikkor-20mm-prototip


Phsystem: da quello che so il T* e il SMC sono quasi la stessa cosa (forse quello della zeiss è leggermente superiore). In pratica la pentax ha collaborato con la Carl Zeiss ottenendo i brevetti e chiamandolo SMC.
Per contribuire al post so che quelli della Zeiss sono ottimi (e anche molto vecchi, perché è da parecchio che esiste). Il famoso N della nikon non è tutto quello che si vuol far credere e anzi, spesso i vecchi trattamenti sono di molto superiori. Su altre marche non ti so dire


Il T* (pron. "ti star") multistrato risale agli anni '70 ed è senz'altro uno dei migliori disponibili. Si tratta di un'evoluzione del t (senza "star") monostrato che risale addirittura al 1935 e costituisce il primo efficace trattamento antiriflesso per lenti.
L'eccellenza della Zeiss in questi trattamenti è probabilmente legata al fatto che sono da oltre cent'anni nelle forniture militari: se individui, con il sistema di puntamento di un carro armato, un altro carro in piena controluce e, a causa dei riflessi, perdi dei secondi preziosi per capire se è amico o nemico; e nel frattempo quello (che è nemico) ti tira una cannonata... La cosa è ben più spiacevole che avere una foto rovinata dal flare.

avatarsenior
inviato il 12 Luglio 2015 ore 8:02

il 50L (che ho da poco) mi sembra fare molto bene, sopratutto confrontato al mio amato 35A... che adoro, ma con il flare non va proprio d'accordo...

avatarsenior
inviato il 12 Luglio 2015 ore 8:15

Secondo me è da distinguere in 2 categorie:
- riflessi bianchi e colorati
-perdita generale di contrasto.
Un obiettivo perfetto non presenta alcuno di questi difetti. Da quanto ho visto 17 40 e 16 35 IS sono tra i primi posti. Lenti tipo il 50L tengono il contrasto ma hanno bagliori luminosi. Lenti tipo il Sigma 18-35 hanno "bollini colorati" ma non perdono contrasto. I teleobiettivi invece si comportano maluccio :/

avatarsenior
inviato il 12 Luglio 2015 ore 8:38

"Vorrei sapere quali sono le lenti, che secondo voi in controluce riescono ad avere meno flare."

La "lente" è solo un componente, uno dei tanti, di un'obiettivo e non è unobiettivo.

Comunque, parlando in generale:

- meno lenti ci sono un obiettivo

- più piccole sono le lenti di un'obiettivo

- migliore è il trattamento antiriflesso di ciascuna lente dell'obiettivo

e minore è la quantità di flare e di riflessi generati da quell'obiettivo in presenza di alte luci in campo di vista.

Di conseguenza:

- a parità di tecnologia di trattamento antiriflessi e di range di focale, gli obiettivi a focale fissa, che hanno meno lenti degli zoom, producono meno flare e meno riflessi deglo zoom.

- tra gli obiettivi a focale fissa, le ottiche macro, che hanno poche lenti e le hanno mediamente piccoline, sono quelle che producono meno flare e meno riflessi.


Il trattamento che in assoluto abbatte di più flare e riflessi, è il trattamento ad evaporazione di ossidi metallici ( o minerali): costa assai se fatto bene, ma è quello che abbatte maeglio i riflessi e soprattutto gli abbatte in modo più uniforme, praticamente allo stesso valore su tutte le freuqenze luminose, e dunque l'obiettivo produce immagine cromaticamente neutra e naturale.

I trattamenti a nanocristalli, tipo il trattamento "N" di Nikon, o altri, sono trattamenti dozzinali, ottenuti normalmente sparando un plasma con microcristalli sulla lente, costano molto meno di un trattamento evaporato, sono molto efficienti sulle frequenze lunghe luminose (rossii) perchè il microcristallo, comparato cion la lunghezza d'onda della luce visibile, è grosso, ma sono assai meno efficieni dell'evaporato sulle onde corte, i blu.

Il nanocristallo, grosso, ahimè, non solo leva i riflessi rossastri, ma taglia anche un po' di onde lunghe, di rossi, e dunque l'obiettivo che ha un trattamento a nanocristalli diviene cromaticamente squilibrato, produce immagini "fredde" tendenti al bluastro.

Se vuoi degli obiettivi buoni come tenuta al flatre e riflessi, con immagine neutra e naturale, i migliori, al solito, sono gli obiettivi Leitz, a trattamento evaporato fatto benissimo e molto equilibrato, immagine neutra e naturale


La Leitz è su di un altra galassia rispetto al resto dei produttori di obiettivi, su tutto, e molto dopo la Leitz, come efficienza, ci sono gli Zeiss, che comunque sono fatti in Giappone, e poi gli altri produttori produttori giapponesi, uno vale l'altro, sempre roba fatta dozzinale i giapponesi fanno.

avatarsenior
inviato il 12 Luglio 2015 ore 9:03

Penso che il miglior trattamento antiriflessi sia il T star della Zeiss che ha fatto la fortuna della Zeiss nel campo dell'oculistica.

avatarsenior
inviato il 12 Luglio 2015 ore 10:37

Storia
I primi trattamenti antiriflesso furono introdotti dalla Carl Zeiss ad opera del dottor Alexander Smakula nel 1935. Solo dopo la seconda guerra mondiale fu possibile utilizzare i brevetti ad uso civile, perché considerati di importanza strategica. Il primo obiettivo fotografico commerciale dotato di trattamento antiriflessi fu il Leitz Summitar 50 mm f/2 in montatura rientrante per le Leica a telemetro con innesto a vite 39x1, realizzato nel 1945[senza fonte] . Il trattamento, noto anche come "azzurratura" a causa del colore assunto dalle lenti, consisteva nella vaporizzazione di fluoruro di magnesio sulle lenti poste in una campana sotto vuoto. In seguito venne usato anche il fluoruro di calcio.
Successivamente il procedimento venne perfezionato aggiungendo strati di diverso spessore (multi coated) in modo da assorbire lunghezze d'onda diverse. L'applicazione degli strati antiriflesso permise la costruzione di obiettivi più complessi, visto che in precedenza i riflessi fra le lenti non consentivano di costruire gruppi ottici con più di quattro lenti. Fu così possibile allestire obiettivi che utilizzavano fino a sette o otto lenti, più luminosi e con una migliore correzione delle aberrazioni ottiche. Un deciso passo avanti fu la messa in commercio da parte dell'Asahi Pentax degli obiettivi Super Multi Coated (SMC) che utilizzavano sette strati alternati di ossido di zirconio e fluoruro di magnesio su ogni lente.
Oggi tutti gli obiettivi vengono fabbricati con trattamenti antiriflesso multistrato. Altri sistemi antiriflessi famosi sono il NIC (Nikon Integrated Coating), i Canon SC ed SSC (Spectra Coating e Super Spectra Coating), il Tamron BBAR (Broad Band Anti Reflection), i Fuji EBC e SEBC (Electric Beam Coating e Super Electric Beam Coating).

avatarsenior
inviato il 12 Luglio 2015 ore 11:10

La "lente" è solo un componente, uno dei tanti, di un'obiettivo e non è unobiettivo.

it.wikipedia.org/wiki/Sineddoche
MrGreen

avatarsenior
inviato il 12 Luglio 2015 ore 12:40

" La "lente" è solo un componente, uno dei tanti, di un'obiettivo e non è unobiettivo. "
it.wikipedia.org/wiki/Sineddoche
MrGreen


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