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Il fotografo e l'apparecchio. Chi è il padrone?


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avatarjunior
inviato il 27 Febbraio 2015 ore 9:24

Per capire certe cose bisognerebbe dare la solita attrezzatura a tutti...per quello ho scritto che in fondo è il fotografo coscenzioso e onesto con sé stesso che sa se è stato lui a usare la macchina fotografica o viceversa. D'altra parte il mondo è sempre andato così: in generale chi ha più mezzi risulta "vincente" più spesso di chi ne ha meno. La scaltrezza è più veloce del merito. Facendo un parallelo con la mia professione posso dire che il successo è una cosa, la bravura un'altra. C' è chi per arrivare al successo vende l'anima al diavolo, chi invece sta da una parte. Magari è quello lì in disparte quello bravo e geniale. Ma vallo a spiegare alla massa, assetata di tutto quello che gli dai da bere. E la massa beve tutto o quasi...specialmente con i mezzi di comunicazione di oggi. Mi domando per esempio cosa pensi un fanatico della postproduzione di una fotografia storica dei fratelli Alinari...
Oggi siamo schiavi delle mode, e delle "scimmie " e ci nutriamo di ignoranza.
Un signore che non nomino è stato per anni sovrintendente al teatro alla Scala di Milano. Adesso non lo è più. È stato intervistato in una tv francesee non ha saputo riconoscere tre brani tratti da famosissime opere, che per gli addetti ai lavori le conosce anche il maiale. Ma non capita la stessa cosa nel mondo della fotografia? Siamo sicuri che i professoroni siano in grado di dare un giudizio? O si sono autolaureati?
Fortunatamente sono cose che da fotoamatore mi domando col sorriso, però non penso che siano prive di fondamento.
Saluti

avatarsenior
inviato il 27 Febbraio 2015 ore 9:29

Concordo a pieno con quanto espresso da 66mosse

user39791
avatar
inviato il 27 Febbraio 2015 ore 9:50

D'altra parte il mondo è sempre andato così: in generale chi ha più mezzi risulta "vincente" più spesso di chi ne ha meno.


Se volessimo estremizzare ciò che avevo precedentemte esposto potremmo dire che chi ha mezzi più raffinati è colui che più ha contribuito allo scopo del mezzo di migliorarsi usando l'utilizzatore, quindi è colui che più è schiavo del mezzo e quindi meno padrone in assoluto.

avatarsenior
inviato il 27 Febbraio 2015 ore 10:32

Soft, sicuramente i condizionamenti ci sono e ci sono sempre stati; se non altro il ragionamento che fai tu, dei due cloni, mi fa sperare che il condizionamento non sia tale da non lasciare spazio alle scelte, altrimenti due cloni che partono identici e vengono condizionati nel medesimo modo darebbero la stessa risposta.
Ovviamente io facevo dei casi estremizzando ciascuna situazione; la realtà è che probabilmente ciascuno di noi si trova in qualche situazione intermedia. L'importante è esserne consapevoli e ogni tanto porsi la domanda (magari prima di premere il pulsante di scatto MrGreen)

avatarsenior
inviato il 27 Febbraio 2015 ore 11:24

Discussione veramente romantca anche se un po distaccata dalla realtà. Fa bene parlare di unicità e sono d'accordo.

In ambito forografico ( guardando a questo forum) la dipendenza da prestazione va sopra la voglia di fare foto,
a leggere le discussioni la 7D oggi fa pena se confrontata con la 7DII ma 4 anni fa era la camera dei sogni; questo mi fa molta tenerezza sopra tutto se guardo alle discussioni di molti utenti PRO.

Nella ma esperienza la prima cosa da fare è coprire il marchio della camera sul pentaprisma, cancellare tutti dati sulla propria attrezzatura ( visibili agli altri) e non collegare più il proprio lavoro ( nelle discussioni e nelle presentazioni) alla propria attrezzatura ( lista lenti ecc).
Se possibile smettere di menzionare cosa si è usato e parlare solo dei processi creativi ed eventualmente di sviluppo in PP.

E' veramente difficile entrare in un negozio di Armani e dopo aver comprato una giacca staccare l'eticehtta perché no sia visibile. La vera eleganza è nell'indossare la giacca non nel far vedere agli amici che si hanno i soldi per comprarla; la seconda ipotesi vanifica totalmente l'intento.

avatarsenior
inviato il 27 Febbraio 2015 ore 11:39

Riporto una discussione letta sul forum ma cambierò un po' di cose per evitare che l'autore venga identificato.

" Ho visto alla TV un documentario sul fotografo xy in Siria, sapete dirmi che macchina utilizzava? "

Risposta " Non era in Siria, era in Egitto "

" Ah ok, va bene in Egitto, ma sapete dirmi cosa usava? "

Risposta " usava la macchina xy per gli esterni e la macchina yx per gli interni col flash "

Altro utente " come mai usava il flash, qualcuno lo sa? "

In tutto questo la "fotografia" che era al centro del documentario, queste foto molto forti e dirette che documentano una realtà difficilissima, che smuovono il nostro animo..... manco l'ombra....

A tutti loro interessava sapere che mezzo usava.....

Ora ditemi un po', in un forum come questo, chi è il padrone?

;-)

avatarsenior
inviato il 27 Febbraio 2015 ore 11:47

Sono comunque scelte condizionate

Ok, cerco solo di non farne un dramma e qualche volta provo a metterci qualcosa di mio.
Credo sia anche importante non prendersi troppo sul serio e non farsi ulteriormente condizionare dall'idea di essere già condizionati (sarebbe paranoia).
Poi magari la cronica scarsità di budget mi dà una mano, visto che la mia attrezzatura è "minimalista" per necessità e, anche se volessi, non potrei seguire le follie evolutive del mercato

avatarsenior
inviato il 27 Febbraio 2015 ore 11:50

Ora ditemi un po', in un forum come questo, chi è il padrone?

mi è sfuggita la discussione che hai citato, ma da come la descrivi, il padrone è la paranoia!

avatarsenior
inviato il 27 Febbraio 2015 ore 11:54

Ottimo proposito, un po' come con il kitsch

che poi, alla fine è anche lui una forma di condizionamento

avatarsenior
inviato il 27 Febbraio 2015 ore 14:01

@Soft non so quanto sia utile fare citazioni senza contestualizzarle. Non hai letto il mio esempio pratico di come mi approccio all'idea di condizionamento. Se ci deve essere una critica vorrei fosse tale e non una frase buttata li.

La tua affermazione che senso ha? Abbiamo letto tutti 1984 e l'idea della finta resistenza come trappola ideologica per gli aspiranti ribelli è da adolescenti.

Fin tanto che gli utenti sono orgogliosi di mostrare un marchio bianco/rosso (o giallo che sia) stampato ovunque dopo aver speso pure migliaia di euro non ha senso fare affermazioni ideologiche o con l'intento di smontare le convinzioni altrui.



avatarjunior
inviato il 27 Febbraio 2015 ore 15:28

In rete il padrone è quasi sempre la rete


Scusate se vado fuori tema ma l'affermazione citata è assolutamente sbagliata, la rete non è uno spazio libero, ormai il dibattito sulla questione, nonostante non sia già storia passata ha ormai assodato che per la maggioranza delle persone la rete non è uno spazio libero.

Se a qualcuno interessasse l'argomento potrebbe vedere questo volumetto www.orbooks.com/catalog/cypherpunks/ in italiano penso che il titolo sia "Internet è il nemico" (solita traduzione fatta a caso che mira a spettacolarizzare tutto e non fa capire quale sia veramente l'argomento trattato)

avatarsupporter
inviato il 27 Febbraio 2015 ore 15:52

Rollotom non so che significato hai letto nelle mie parole, ma l'interpretazione giusta è quella che ha inteso Daniele
proprio perché è lei che detta le regole del gioco.

;-)Sorriso

avatarjunior
inviato il 27 Febbraio 2015 ore 16:15

Mi trovo in parte concorde con la prefazione del libro citata nel primo messaggio
La fotografia è l'emblema della pericolosa deriva che rischia di travolgere gli esseri umani: quella di essere schiavi di una tecnica priva di fondamento. Solo attraverso il suo ripensamento l'uomo potrà scongiurare la minaccia di asservimento alle macchine e ridare spazio a quella libertà e a quel senso che l'era postindustriale sembra avere smarrito


Mi trovo in disaccordo nell'investire la fotografia di tale primato. Di contro penso che l'autore abbia ragione quando dice che l'uomo in questa epoca è in qualche modo schiavo delle macchine e della rincorsa alla nuova tecnologia.

Infatti nonostante non sia necessario tutti, qui generalizzo, attendiamo l'uscita della prossima 100 mega pixel, della mirrorles, del tablet di ultima generazione, dell'ultimo super computer o di un aspirapolvere volante.

E una volta uscito in molti corriamo a comprare uno di questi gadget che però alla fine useremo nello stesso modo in cui usavamo il precedente e di cui non saremo quasi mai in grado di sfruttarne a pieno le potenzialità, potenza oltretutto che spesso non ci serve.

In quanti, per esempio, comprano un computer da più di mille € per navigare in internet e fare un po' di video scrittura attività per cui bastava lo scassone che già avevano?
L'ultima macchina o obiettivo uscito migliorano veramente le nostre fotografie? Cambiano forse il nostro modo di fotografare?

Secondo me questa è la schiavitù che intuisco nella prefazione e sicuramente chi insegue i gadget penso si faccia servitore di questi padroni anche in fotografia.



avatarjunior
inviato il 27 Febbraio 2015 ore 16:20

Scusa Caterina se sono pignolo e scusate tutti se vado di nuovo fuori tema ma questo è un argomento delicato e che mi sta a cuore.

proprio perché è lei che detta le regole del gioco.


Anche questa affermazione nei confronti della rete non è corretta la rete non è né libera né anarchica (vedi messaggio sopra) almeno nella parte più di superfice, avventurarsi in quella più profonda (deep web) però non è un'avventura sicura almeno se non si conoscono le regole del gioco.

Saluti

avatarsenior
inviato il 27 Febbraio 2015 ore 16:29

Sono di passaggio, e spero di poter intervenire più tardi... ma voglio dire, caro Rollotom, che nel ragionamento aricolato da cui deriva questa discussione, l'immagine (o meglio, tutte le forme di comunicazione visiva assimilabili per forma e potenziale diffusione), ahimè il primato ce l'hanno, e per ben precisi motivi... Sorriso

Un caro saluto
F

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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