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Il fotografo e l'apparecchio. Chi è il padrone?


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avatarsenior
inviato il 14 Maggio 2019 ore 9:53

Francesco, non metto in dubbio che esercitare la nostra liberta' sia a volte estremamente difficile, ma finche' abbiamo un' opzione siamo, in qualche misura, liberi e quindi responsabili delle nostre azioni.
Giordano Bruno, esempio fra molti altri, lo ha fatto preferendo la morte all'abiura delle proprie idee.
Ognuno e' sempre responsabile per quel che fà, di fronte al mio ininfluente giudizio perlomeno.
La liberta' e' questione di gradi, molto dipende dal momento politico, culturale e perche' no tecnologico in cui si vive, ma molto dipende dall'individuo, dalla sua capacita' di raziocinio e dalla volonta' di affermare se stesso anche in conflitto col pensiero dominante.
"Poi la Germania "poteva" non seguire Hitler"
Se guardi il passato sembra tutto ineluttabile, ma non credo nella predeterminazione, penso piuttosto che il presente/futuro sia frutto del caso misto alle scelte dei singoli; in Germania mi fa piacere pensare che poteva andare diversamente.
Tornando al topic e semplificando molto, direi che piu' opzioni tecniche abbiamo e potenzialmente maggiore e' l'opportunita' di essere liberi; se esserlo o meno per davvero e in che misura poi dipende principalmente da noi.
La mia e' filosofia spicciola e quando ho usato la parola credo l'ho usata come sinonimo di penso, lungi da me la tentazione di abbracciare una fede!
Sono per la razionalita' perche' solo essa e' aperta al dialogo, al confronto, alla sintesi di opinioni diverse...


avatarsenior
inviato il 14 Maggio 2019 ore 10:13

Una macchina nel tempo la riapertura di un topic.. MrGreen
Le risposte devono essere quelle del 2015 o quelle di oggi?
MrGreen
Chissà se sono coincidenti... ;-)

Quoto Claudio Cortesi, anche se debbo dire di aver visto qualche tempo fa delle vecchie DIA naturalistiche, e quelle imperfezioni dei tempi più lenti, di una tecnologia assai più limitata (pur se all'avanguardia nel passato) mi hanno fatto un bell'effetto.
Come ascoltare il caro ed amato vecchio calore del fruscio della puntina.
Erano foto migliori? Non saprei dirlo, non praticando il genere, però mi hanno scaldato di più.






avatarsupporter
inviato il 14 Maggio 2019 ore 10:41

Ma che disastro quegli orizzonti non orizzontali... e la scarsa latitudine di posa ... e i difetti delle stampe Cibachrome ancora più contrastate!
Comunque erano bei tempi... la natura era più in equilibrio e c'erano molti più soggetti da fotografare, fine OT Sorriso

avatarsenior
inviato il 14 Maggio 2019 ore 11:01

Grazie ancora a tutti per gli interventi qui!

@ Mirko
Una macchina nel tempo la riapertura di un topic.. MrGreen
Le risposte devono essere quelle del 2015 o quelle di oggi?

non è in effetti poi sbagliato il ragionamento...
Il topic è datato, e in effetti si inseriva nel contesto delle discussioni del gruppo creato dal Franco-Jeronim, connesso alle quali trovava forse più ragion d'essere Sorriso

E forse per questo, perché in questo periodo ci sono state molte discussioni sul "peso" del mezzo, della tecnologia in antitesi al fotografo, mi pare ci sia allontanati parecchio dal tema del topic (di questo cioè).

Il punto (qui) non era infatti il solito "quanto conta il mezzo e quanto il fotografo", ma un tentativo di osservare un macrofenomeno culturale, e più in generale un certo ruolo della fotografia.

E per farlo bisogna uscire un po' dalle logiche del forum, e pensare la fotografia come fenomeno di comunicazione in senso ampio.
E io credo che non sia un mistero come un certo gusto, un certo modo di vedere le cose, viene fortemente influenzato dalle arti visive.
E che la produzione di queste, la fotografia in particolare, risenta in primis di quello che i mezzi (ovvero le scelte di chi produce) consentono e in seconda battuta dei canali/metodi di diffusione delle immagini stesse, che a loro volta indirizzano la produzione.

avatarsenior
inviato il 14 Maggio 2019 ore 11:29

Ciao Francesco!
Sempre molto interessanti le tue discussioni! ;-) E' da qualche giorno che seguo questa (purtroppo in modo molto superficiale e sbrigativo). Non riesco a leggere tutto... ogni tanto devo anche lavorare MrGreen

Non ho ben capito cosa intendi dire: non si parla di "mezzo" in quanto attrezzatura, ma di "mezzo di comunicazione"? Capisco giusto? Però il titolo... ?

Un saluto, Roberto

avatarsenior
inviato il 14 Maggio 2019 ore 11:54

Ciao Roberto.

Non ho ben capito cosa intendi dire: non si parla di...


Allora... diciamo che questo topic, nato insieme ad altre discussioni all'inizio del gruppo creato da Franco-Jeronim, era dedicato al ruolo dell'apparecchio (collegato anche ai mezzi di diffusione delle immagini), come fattore dominante rispetto al fotografo stesso.
Questo prendendo spunto da uno scritto di Vilém Flusser: "Per una filosofia della fotografia"

Quindi in una chiave un po' differente dall'abituale discorso su quanto serva o meno la tecnologia.
E cioè: l'apparecchio "sfrutta" il fotografo per avere i feedback dal mondo esterno, si migliora in quella direzione e il fotografo si adegua, in una specie di loop senza fine.

Questo, integrato con un'altra idea.
Un fotografo fa delle cose (che non possono per definizione essere "realtà"), altri lo "copiano" e, a furia di vedere quella cosa, ecco che viene percepita come realtà. Facendo diventare ovvio ciò che ovvio non è.

Spero di essere stato sufficienemente chiaro, seppur "risicato".... Cool

avatarsenior
inviato il 14 Maggio 2019 ore 12:09

Per chi non ha letto il libro e non pensa di farlo, qualche nota in più per comprendere i contenuti può essere letta qui (per quanto sempre di sintesi molto parziale si parla...)

www.giusyrandazzo.eu/2012/07/01/per-una-filosofia-della-fotografia/

avatarsenior
inviato il 14 Maggio 2019 ore 12:09

Grazie Francesco! Ora elaboro... con qualcosa sotto i denti ;-)
Buon appetito!

avatarsenior
inviato il 14 Maggio 2019 ore 12:10

Roberto.... leggi il post sopra il tuo ;-)

avatarsenior
inviato il 14 Maggio 2019 ore 12:12

Me lo sono già stampato... Cool
Grazie!

avatarjunior
inviato il 14 Maggio 2019 ore 12:47

Per una doverosa precisazione:

Ritornando or ora su questo topic e riprendendone il "filo" qualche pagina indietro mi accorgo della potenziale equivocabilità di un paio di righe che ho scritto:
Come ripeto sovente, sono diffidente dei topic. Questo, però, è stato così piacevole che, quasi quasi...
Adesso vado a farmi un buon caffè.

Potrebbe interpretarsi all'inverso di come l'avevo intesa io. Per me infatti quel caffè rappresentava una "ciliegina sulla torta" aggiunta al piacere della conversazione. Una "pausa caffè". Non avevo usato una forma retoricamente ironica per dire che mi sarei estraniato da una discussione non gradita. Accidenti, che rischio! L'inframezzare i propri post con altre attività e poi non rileggerli è un errrore: avrei dovuto scindere le due frasi in altrettanti interventi. Esprimo il mio rincrescimento a chi avesse equivocato, nel ripromettermi di essere meno distratto in avvenire.

avatarsenior
inviato il 14 Maggio 2019 ore 12:54

Potrebbe interpretarsi all'inverso di come l'avevo intesa io


Sai bene Alten, anzi tu per primo lo hai sottolineato, che le "interpretazioni" sono inevitabili nel dialogo in rete...
E ci sono a prescindere Cool
Personalmente, forse conoscendoti ormai un po', non credo di aver frainteso.

E aspetto sempre con gioia nuove tue considerazioni Cool

avatarjunior
inviato il 14 Maggio 2019 ore 13:27

Grazie per la rassicurazione. Su questo argomento non avrei altro da aggiungere, di mio.
Più in generale, il problema del "parlare la stessa lingua" si aggrava con l'eventuale articolazione degli argomenti. E, come ben sappiamo, la forma scritta non permette di chiarire meglio quando, illustrando ciascuno le proprie idee, vengono alternati il "grandangolare" ed il "macro"; quando la parte vale o non vale per il tutto, ecc. ecc... . E, prima ancora, la disciplina logica intesa secondo le stesse regole. I dialoghi più ristretti aiuterebbero, ma non sarebbe né bello né giusto in un forum. Ancor di più aiuterebbe la conversazione de visu, nella quale un semplice informare "l'altro" degli elementi a lui con conosciuti è tanto importante quanto il risolvere velocemente l'interpretazione delle sfumature dei termini. Di persona, talora, basta un gesto. So bene che tu nei molto consapevole, cosa che peraltro si evince dal tuo modo di scrivere. Poi, meritoriamente, affronti tutti gli inconvenienti pur di scambiare idee e di stimolare approfondimenti.
Io non so se ne ho la forza, in bilico fra queste considerazioni e l'indubbio piacere di ravvicinarsi culturalmente e quello ancor maggiore di ravvicinarsi umanamente. Vedrò volta per volta, anche in subordine alle mie vicende personali.

Um saluto cordiale.

avatarjunior
inviato il 14 Maggio 2019 ore 13:28

Minch.. non ho riletto! Di nuovo...
(Sono perennemente diviso fra gli appetiti della mente e quelli della panza)

avatarsenior
inviato il 14 Maggio 2019 ore 13:41

La tecnologia potrebbe limitare le capacita' creative dell'individuo e c'è chi distingue perfino l'utilizzo della logica dalla parte,istintiva.
La tecnologia è preponderante fino al punto di limitare le capacità individuali in modo tale che risulta un tuttuno quasi indistingubile.Le macchine sono una parte fondamentale nel lavoro dell'uomo e perfino il tempo libero è vissuto attraverso gli strumenti tecnologici, che facilitano lo svago.I viaggi e le vacanze oggi,sono pensati per la fotografia e tutti i momenti sono scanditi dalle immagini.Per estensione molte di queste immagini sono caricate in rete in un flusso continuo di dati ed indiciazzati, tramite le parole chiave in un motore di ricerca,fino a comporre una mappatura globale.
L'espansione e l'indicizzazione delle immagini è stata ampliata da motori di ricerca come google street view o google Earth,con una copertura globale dall'alto e dal basso per arrivare a tracciare informazioni precise e sempre piu' mirate.Quando qualche visionario ipotizza l'incedere incessante della tecnologia,al punto tale che non è piu' distingubile dall'individuo,è messo in atto una sorta di meccanismo di autodifesa,perchè il supporto tecnologico è divenuto imprescindibile per "il risultato finale".


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