| inviato il 15 Febbraio 2015 ore 14:48
Mi piacerebbe capire come mai le foto che risultano più accattivanti, a mio parere, non corrispondono alla realtà e cioè hanno un contrasto e una saturazione eccessivi. Quindi a parte la confusione che posso avere innescato credevo che per fatografia naturalistica si intendesse uno scatto vicino alla realtà e non interpretato. C'è un'anima buona che mi, risolve questo dubbio? Ciao, Moreno! |
user28347 | inviato il 15 Febbraio 2015 ore 16:25
saNMOR,per quel che ho notato io nelle mie foto in raw sono tutte senza contrasto dng il file e devo sempre contrastare il soggetto centrale di avifauna per renderlo naturale ,forse qualcuno esagera nel contrasto oppure scattano in jpg contrastato troppo che anche a me non piace ,oppure qualcuno sta imparando con photoshop e rende la foto peggio dell'originale ,anch'io preferisco il piu naturale possibile e meno tagliato possibile ma non è facile ciao |
user53566 | inviato il 16 Febbraio 2015 ore 19:30
Purtroppo con l'avvento del digitale la fotografia si è ammalata, con la diapositiva questo non succedeva! Se una foto (raw) va elaborata, bisognerebbe farlo con criterio, ma ricordarsi come era il paesaggio dopo alcune ore, è difficile, per questo io scatto in jpg e cerco di fare subito la foto ideale! Ciao |
| inviato il 16 Febbraio 2015 ore 22:09
“ con la diapositiva questo non succedeva! „ Francamente ricordo certe Kodachrome (già notoriamente più sature e contrastate del normale) che se scivolavi un po' sul polarizzatore finivano per somigliare parecchio a certi HDR malriusciti attuali. Poi è vero che se uno strumento va in mano a tutti (vedi, ora come ora, un qualunque software di elaborazione), la maggior parte degli utenti tenderà a strafare; in particolar modo se non hai più alcuna spesa ulteriore per ogni foto che sforni. Diciamo che nell'era della pellicola c'era meno voglia di improvvisare soprattutto perché ogni scatto era un costo aggiuntivo; adesso se il risultato non ti piace riparti dal RAW nudo e crudo a costo 0. Questo è il punto di forza e insieme la debolezza del digitale. Non a caso si nota generalmente un atteggiamento differente tra chi proviene dalla pellicola e chi ha iniziato già col digitale. Curiosamente, col B&W succede quasi il contrario: le foto ipercontrastate erano all'ordine del giorno nell'era della pellicola, soprattutto se ritraevano ambienti naturali (vedi Ansel Adams, ma anche certe immagini di Edward Weston ecc.) |
| inviato il 17 Febbraio 2015 ore 17:44
Comunque dipende molto anche dal trend del momento, come d'altronde per molte altre caratteristiche; ad esempio, negli anni "70 andava di moda il B&W con una grana molto evidente, per cui si usavano pellicole da 400 ASA magari tirate a 800 o anche a 1600 e sviluppate di conseguenza. In ogni caso, è "normale" che le immagini più accattivanti siano quelle con maggior incisività, quelle più contrastate ecc., a meno che non si vada su settori specifici, che però richiedono anche collocazioni altrettanto specifiche; qui sul forum le collocazioni rimangono relativamente generiche (ad es. "fauna" anziché "fotografia naturalistica"), questo consente di dare spazio ad un maggior numero di utenti (e di intenti), ma indubbiamente mette un po' in difficoltà quando ci si trova a confrontare una foto spiccatamente naturalistica con una eseguita palesemente (ma non dichiaratamente) con intenti unicamente estetici |
| inviato il 17 Febbraio 2015 ore 21:30
......Grazie Daniele, Daprato e Sapf. Avete dato conferma ai miei pensieri. Ciao, Moreno! |
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