| inviato il 10 Febbraio 2015 ore 8:23
Osservando i dati di scatto di alcune foto, ho notato che qualcuno utilizza diaframmi molto chiusi con conseguenti tempi molto lenti anche senza esigenze di movimento e lunghe esposizioni (es. F22 con t=0,5 sec, iso 100). Qual è il vantaggio di fare ciò? Io personalmente scatto tra TA (f1.8) e f8 e comunque mai oltre f 11 perché ho sempre saputo che oltre subentra la diffrazione e la qualità dell'immagine cala ed aumenta il rischio di mosso e perciò mi chiedevo se ci fosse qualcosa che mi sfugge. |
| inviato il 10 Febbraio 2015 ore 8:51
Diframmi chiusi=tanta PDC. Molto probabilmente il motivo è questo. Quella tripletta di scatto è tipica delle macro, ad esempio. |
| inviato il 10 Febbraio 2015 ore 8:59
“ Diframmi chiusi=tanta PDC „ E oltre questo, chiudere i diaframmi può essere utile, quando non si hanno con sé i filtri, per alzare i tempi di scatto e ricreare effetti simili a una LE. Va da sé che è una soluzione un po' approssimata e non sempre efficace, ma in casi di emergenza può tornare utile. |
| inviato il 10 Febbraio 2015 ore 10:36
Io,facendo molti paesaggi,uso spesso i diaframmi chiusi,diciamo uno stop in meno del valore massimo,solitamente,ma se mi serve una vasta area messa a fuoco,non esito ad andarci vicino.Ho fatto fatica in passato con la pellicola,a ASA/ISO fissi,ma oggi con la libertà di variare gli Iso,chiudo.La foto della copertina della pagina con il mio nome,è scattata a f20,pur in presenza di una focale di 14mm,equivalente ad un 23 circa su FF,ma ho a fuoco tutta la scena,o quasi.Anche quando scattavo in Macro con i tubi ed il 50mm f1,8,usavo sempre f22,che diventava un f44 con i tubi,ma tanto c'era il flash,ed ovviavo alla mancanza di un vero vetro Macro.La questione della diffrazione è stata trattata qui molto esaurientemente,con tanto di spiegazioni matematiche. Ph.AQ/ Diffrazione e Megapixel | Ph.Me copia. |
| inviato il 10 Febbraio 2015 ore 11:28
Si è vero che "diaframmi chiusi = tanta PDC" però con un 24mm su FF a f11 già siamo con un'iperfocale a m 2.1 quindi focheggiando a 3.5 m è tutto a fuoco da 1.15 m ad infinito. Per contro basta leggere gli MTF di una qualsiasi lente per vedere che dopo f 11 si ha una nitidezza in qualche caso molto inferiore, specialmente al centro, anche a quella a TA (es. Sigma 35 art su dpreview). Ovviamente ho escluso il caso di cercare lunghe esposizioni o mosso creativo (in emergenza) e non parlo di macro di cui non ho esperienza. Però sui paesaggi la cosa continua a lasciarmi alquanto perplesso. |
| inviato il 10 Febbraio 2015 ore 11:33
Profondità di campo (specie in macro), ricerca di tempi lunghi, stella sui punti luce. Saluti Roberto |
| inviato il 10 Febbraio 2015 ore 11:55
“ E oltre questo, chiudere i diaframmi può essere utile, quando non si hanno con sé i filtri, per alzare i tempi di scatto e ricreare effetti simili a una LE. Va da sé che è una soluzione un po' approssimata e non sempre efficace, ma in casi di emergenza può tornare utile. „ Si, ma l'autore ha esordito con "senza esigenze di movimento e lunghe esposizioni" “ Si è vero che "diaframmi chiusi = tanta PDC" però con un 24mm su FF a f11 già siamo con un'iperfocale a m 2.1 quindi focheggiando a 3.5 m è tutto a fuoco da 1.15 m ad infinito. Per contro basta leggere gli MTF di una qualsiasi lente per vedere che dopo f 11 si ha una nitidezza in qualche caso molto inferiore, specialmente al centro, anche a quella a TA (es. Sigma 35 art su dpreview). Ovviamente ho escluso il caso di cercare lunghe esposizioni o mosso creativo (in emergenza) e non parlo di macro di cui non ho esperienza. Però sui paesaggi la cosa continua a lasciarmi alquanto perplesso. „ Semplice: non sempre quella pdc è sufficiente, e magari si vuole avere un minimo di margine. Nell'esempio che hai fatto te, non è che da infinito a 1,15m hai tutto nitido allo stesso livello mentre a 1,14m hai sfocato. La transizione è graduale, e magari usando l'iperfocale "al millimetro" l'immagine non è poi così a fuoco, specie agli estremi... quindi meglio chiudere di uno stop in più e chissene della diffrazione. In secondo luogo i calcoli fatti non sono esatti, perchè si dovrebbe tenere conto di parecchi fattori per un certo circolo di confusione, cosa che siti come dofmaster non fanno, perchè dovrebbero avere una voce per ogni singolo sensore, o anche solo per ogni singola densità di sensore. In macro hai una pdc ridicola a causa delle brevissime distanze, quindi devi chiudere, e tanto, per avere tutto il soggetto a fuoco... soggetto che si cerca di tenere il più possibile parallelo al piano sensore, ma non basta. |
| inviato il 10 Febbraio 2015 ore 12:31
“ basta leggere gli MTF di una qualsiasi lente per vedere che dopo f 11 si ha una nitidezza in qualche caso molto inferiore, specialmente al centro, anche a quella a TA (es. Sigma 35 art su dpreview). „ Anche da questo semplic grafico, si vede che la nitidezza ai bordi a f/11 è solo marginalmente superiore rispetto a f/1.4; mentre la nitidezza al centro è decisamente minore, rispetto a TA: www.photozone.de/canon_eos_ff/848-sigma35f14eosff?start=1 Ciò nonostante, se si tratta di un paesaggio, hai ancora ottimi motivi per scattare a f/11. Hai zone più ampie che appaiono a fuoco. Inoltre, la maggiore profondità di campo fa apparire i colori più saturi. |
| inviato il 10 Febbraio 2015 ore 12:37
Io ci faccio le stelline con i punti luce :-) |
| inviato il 10 Febbraio 2015 ore 14:21
@ Gabriele67 Infatti io talvolta arrivo anche a f11 ma non oltre. Se vedi gli MFT di dpreview che arrivano fino a f16 noterai un crollo di nitidezza tra f11 e f16 che a mio avviso può solo ridurre la qualità del risultato finale. |
| inviato il 10 Febbraio 2015 ore 15:08
Non so spiegarmelo. Scattando su cavalletto, prendo sempre qualche scatto in più con diaframmi diversi. Sulle foto di paesaggio, non mi capita mai di notare quel crollo; anzi, mi capita spesso di preferire la versione a f/16. Forse sui ritratti, con riferimenti (quali ciglia, porosità della pelle, capelli, etc.) concentrati in una zona circoscritta, è più facile avveritre il calo di nitidezza. Ma su foto in cui vuoi tutto a fuoco il più possibile, il calo di nitidezza dovuto alla diffrazione sarà meno visibile del maggiore dettaglio guadagnato con la profondità di campo. |
| inviato il 10 Febbraio 2015 ore 15:19
Ricordate che con lenti professionali (tipo la serie L di Canon) il fenomeno diffrazione è meno marcato anche con diaframmi chiusi.. ho fatto diverse prove con il mio 16-35F4IS e su molte foto ad F16 sono meglio di F11. |
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