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Cari amici, inizio il 2015 con un foto-racconto che vi illustra la mia ultima gita del 2014. So di avervi triturato le p...e per mesi e mesi e magari speravate che il 2015 avrebbe fatto scemare la mia vena fotografica. Mi spiace deludervi
Scherzi a parte, il 2014 e stato un anno non proprio dei più felici... e anzi, io non posso certo lamentarmi. Le tragedie della vita sono altre e purtroppo ce ne sono davvero troppe in giro per il mondo, ma penso che tutti (chi più, chi meno) viviamo i nostri momenti negativi, di tristezza, di difficoltà. Spero davvero che il nuovo anno dia a tutti noi la forza di essere più positivi e propositivi, anche nelle situazioni più nere e sconfortanti. Che Dio ci illumini tutti, ne abbiamo davvero bisogno.
Come vi dicevo questa è stata l'ultima uscita dell'anno e l'ho percepita come 'rivelatrice'. Il freddo anomalo di questi giorni, che ha portato la neve anche su alcune nostre coste, non mi ha frenata...anzi, da tempo aspettavo condizioni climatiche simili. Le condizioni che abbiamo trovato erano davvero rigide, ma quelle tormente di neve, il vento gelido che sferzava il viso, i fiocchi di neve che in alcuni punti riparati cadevano lentamente nel silenzio, gli sprazzi di luce ovattata che illuminavano le meravigliose sculture di neve modellate dal vento...tutti questi attimi magici li ho percepiti come la chiusura di un anno orrendo da una parte e un nuovo inizio dall'altra.
Una chiusura purificatrice però, perché aria più pulita di quella gelida d'alta montagna non ne esiste; il candore della neve fresca e morbida sa di celestiale; la forza maestosa del vento che spazza via tutto, comprese le nefandezze dell'essere umano. Ecco, quelle che ad un osservatore 'normale' potrebbero sembrare condizioni 'da lupi', io le ho trovate magiche e desidero condividere con voi, come di consueto, queste sensazioni.
La colonna sonora di oggi è questa :
La giornata, tra l'altro, è stata particolarmente 'movimentata' per via di alcune vicissitudini di cui vi parlerò.
In compagnia della nostra mitica guida, Giovanni Giusa (un vero guru dell'Etna!), ci mettiamo in auto e saliamo sull'Etna. Già a bassa quota compare la neve e iniziamo a riscaldare le nostre macchine fotografiche:
Sono consapevole che quella di oggi sarà giornata di laurea per la mia piccola E-M10: si prevedono temperature basse e vento forte in quota. Dopo alcune foto risaliamo in auto e proseguiamo...e il termometro scende.
Ora, per molti di voi queste sono temperature ridicole ma per noi terroni sono quasi proibitive Man mano che proseguiamo ci accorgiamo che l'auto invece di andare avanti procede all'indietro. Inizia il ghiaccio ed è giunto il momento di mettere le catene...un'impresa per chi è abituato all'estate perenne Le catene, mai usate, non sembrano di grande qualità e il mio brutto presentimento si rivelerà azzeccato. Una volta inserite queste benedette catene, che non ne volevano sapere di abbracciare appassionatamente i copertoni, proseguiamo. Rumorini sinistri provenienti dalle ruote accompagnano la nostra salita. Pezzi di catene rimasti misteriosamente in più sbattono sul passaruota, proseguiamo adagio e il tempo nel frattempo si copre e entriamo in pieno clima Nord 100%
Finalmente arriviamo a destinazione, ci fermiamo, scendiamo, cominciamo ad imbottirci per bene e manco finisco di sistemarmi che, abbassando lo sguardo, noto gli effetti istantanei della temperatura sotto zero:
Le 'stalattiti' si formano alla velocità della luce. Poco importa, siamo troppo motivati per demordere Aggancio la E-M10 sulla BlackRapid e via. Comincio a fotografare particolari lungo il percorso. Vedere la dolcezza delle forme prodotte dalla neve soffice che si posa dappertutto mi affascina:
Le betulle spoglie e tutti i pini sono ricoperti da tanta neve e le folate di vento cominciano ad intensificarsi:
Gli spunti fotografici sono innumerevoli. Non è facilissimo perché ora il vento tira forte ed è gelido.
Dopo un po' arriviamo vicino ad un albero bellissimo che conosco bene e che si è presentato proprio come mi aspettavo: di un fascino unico e difatti siamo andati tutti a fotografarlo:
Il mio 'bimbo' ripreso dalla nostra guida Giovanni:
Qui invece sono io a riprendere Giovanni mentre ammira il 'suo' albero:
Simpaticamente ci dice che lui ha il copyright su quella pianta Ormai sono in preda ad una sorta di 'crisi' mistica e decido di andare oltre, voglio salire sui coni vulcanici che ho di fronte. Sorprendentemente la mia E-M10, nonostante il gelo, non fa una piega. Sempre pronta, scatta senza mai dare segni di cedimento. Man mano che mi avvicino alla vetta, fotografo:
Adesso le condizioni sono al limite perché sono completamente esposta agli elementi, ma gli scenari che mi si schiudono davanti mi piacciono troppo per mollare:
Il naso gocciola, gli occhi mi lacrimano come se stessi piangendo. Il vento gelido quando colpisce il mio viso da la sensazione di una lametta sulla mia pelle. Faccio fatica a vedere nitidamente le immagini nel mirino...ma riesco lo stesso a fotografare 'immaginado' un po' l'inquadratura:
Devo tornare giù altrimenti congelo. Scorgo altri 'pazzi' che si sono avventurati come noi:
Arrivata più in basso le folate di vento gelido fortunatamente vengono smorzate dai coni vulcanici. Questi scenari innevati, a cui non sono abituata, mi piacciono tantissimo e continuo a scattare:
Dopo aver fatto lavorare per bene gli otturatori delle nostre macchine fotografiche, decidiamo di tornare all'auto per spostarci in un altro punto. Lungo la strada del ritorno continuo a riprendere qualche particolare:
Arrivati all'auto ci accorgiamo che la catena di destra si è spostata e il cavetto di acciaio presenta segni d'usura perché è finito a contatto con l'asfalto:
Adesso inizia il bello Il mio ragazzo capisce che quella catena va tolta ed eventualmente riposizionata. Problema: si è messa così in tensione che non la si può più sbloccare. Ci hanno provato in tutti i modi, ma niente...complice anche l'infima manifattura della suddetta (il fermo che serra la catena non si sbloccava). Lento pede facciamo un tratto di strada, ma per evitare di fare danni all'auto il mio ragazzo decide di adottare le maniere forti: sguinzaglia il suo Leatherman e recide la stringa in gomma e facciamo mollare una prima parte della catena. Purtroppo la giunzione che unisce i due lembi del cavo di acciaio, sbattendo sull'asfalto, si è schiacciata e quindi non si riesce a sfilarla. Sempre con il Leatherman pian piano rompono i fili che compongono il cavetto di acciaio e alla fine riescono a sfilare quella terribile maglia metallica. Vi lascio immaginare la scena con quel freddo. Si sono dovuti levare anche i guanti e lavorare a mani nude perché lo spazio tra il copertone e il passaruota era insufficiente. Ma non finisce qui: liberata la ruota, procediamo con una sola catena. Abbiamo una fame da lupi e quindi decidiamo di mangiare i panini che ci siamo portati. Ci dirigiamo verso uno slargo per consumare il nostro pranzetto in tranquillità. Appena la macchina si avvicina al ciglio della strada, sentiamo che in modo sinistro ed ineluttabile l'auto scivola sulla destra e si affossa in un avvallamento profondissimo che non potevamo vedere per via della neve che lo ricopriva. Bloccati. Il mitico Giovanni non perde la calma e ci esorta ad attendere perché, a detta sua, sull'Etna ci sono sempre fuoristrada attrezzati che possono spuntare. Manco passano 5 minuti e vediamo materializzarsi un Pajero. Non ho mai amato i fuoristrada come in quella circostanza Il mio ragazzo scende e chiede soccorso. Veniamo aiutati da una persona disponibilissima e gentilissima...un angelo. Tira fuori dal fuoristrada una bella fune da traino che infiliamo nel gancio posteriore dell'auto. Con quella bella trazione ci ha disincagliato in un attimo. Peccato che in quei momenti non mi è venuto di fotografare, vi avrei fatto vedere la fase delle imprecazioni e della liberazione, angelo custode compreso
Consapevoli che non dovevamo allontanarci dal centro strada, troviamo un posticino appartato e mangiamo. Nel mentre si aprono degli spiragli tra le nubi e quindi giù di nuovo a fotografare. Adesso la luce più radente da nuovi spunti. I fianchi dell'Etna e i suoi coni innevati sono bellissimi, non smetto più di riprenderli da ogni angolazione:
Comincia a farsi tardi e quindi decidiamo che può bastare. Lungo il tragitto un rifugio in pietra lavica presenta delle simpatiche stalattiti che pendono dalle tegole:
Non mi resta che ringraziare Olympus perché personalmente sono strasoddisfatta di questo sistema. Non mi pagano per fargli pubblicità, ma gliela faccio volentieri perché se la meritano Ho tenuto tutto il tempo la macchina al mio fianco, esposta alla tormenta, al vento gelido, con la neve che gli cadeva di sopra e, pur non essendo tropicalizzata, non ha dato segni di 'affaticamento'. Tutto ciò denota cura e amore nella costruzione.
Bene, anche questo racconto finisce qui. Ma un anno nuovo è iniziato Grazie a tutti coloro i quali dedicano sempre un po' del loro tempo per leggere i miei racconti strampalati
Eccomi ragazzi, sono tornata dalla prima uscita del 2015. Dovevo augurarvi un buon inizio anno con una foto degna Tenetevi forte perché io e la Luce ci siamo incontrati oggi Presto vi farò vedere il risultato di questo incontro.
Ringraziamenti doverosi:
Jordano74 Mi fa piacere siano state di tuo gradimento
Mauro Assomigliano un po' ai tuoi in questo periodo
Marco_one67 Grazie, come sempre
Fabrizio Ruggieri La più esaltata direi Troppo gentile comunque. Per il bianco e nero ci aveva pensato ma le cromie ottenute quel giorno mi piacciono tanto. Ciò non toglie che in futuro potrei farne una versione BN
Ah ah ah... I complimenti da Claudio sono un vero onore Grazie anche a te
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