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Immagini diverse viste dentro LR5 e fuori


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avatarjunior
inviato il 08 Dicembre 2014 ore 21:24

Ciao Ho un monitor Samsung led full HD SA300/SA350 21,5" (16:9) 1920 x 1080 Luminosità 250 cd/m² Colori supportati 16,7 M
Ho fatto caso che i colori , luminosità e contrasto che hanno le immagini viste all'interno di LR5 non sono le stesse che la di fuori viste dentro windows ad es salvate come jpeg per sfondo del desktop.
La calibrazione del monitor l'ho fatta diciamo ad occhio con Calibrize, ma il problema non penso sia quello dato che se cambio la taratura del monitor cambia sia dentro che fuori.
Come mai la stessa immagine vista dentro e fuori LR5 è diversa , soprattutto nei colori ? Ci sono dei settaggi che mi sono sfuggiti ?
Mi potete aiutare ?
Grazie
Guido

avatarsenior
inviato il 08 Dicembre 2014 ore 23:07

Calibrazione a occhio??? con 250 cd/m2.... un pannello per abbronzature più che un monitor.

La calibrazione a occhio non si fa, come non puoi certo fare a occhio la caratterizzazione dello schermo.
Devi imparare le fondamenta della gestione colore, necessariamente.

Per prima cosa procurati un colorimetro, calibra il monitor e caratterizzalo. Poi, per visualizzare le foto, usa SOLO software che onora la gestione colore su standard icc.

Questo tutorial ti spiega come funziona il tutto :
www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=894536

Attrezzati con pazienza e citrosodina Sorriso benvenuto nel mondo del colore.


avatarjunior
inviato il 09 Dicembre 2014 ore 20:23

Ciao Ramiel
La calibrazione ad occhio so che non è valida, ma per il momento non volevo affrontare anche quella spesa , ma ho l'impressione che dovrò farlo.
Mi potresti spiegare tecnicamente perchè dici
Calibrazione a occhio??? con 250 cd/m2.... un pannello per abbronzature più che un monitor.


e cosa intendi per
caratterizzazione dello schermo
?

Proprio perchè sono nuovo vorrei capire bene. Vedrò di fare senza citrosodina e sinceramente un po' rimpiango le mie vecchie diapositive .

avatarjunior
inviato il 09 Dicembre 2014 ore 20:44

Ho appena dato un occhio dove dicevi alla faccia del tutorial !Eeeek!!!
Quello è un trattato vero e proprio ! Complimenti, ! Lo leggerò anche se non so quanto capirò . A proposito te lo hanno già chiesto, ma non si può in qualche modo consultarlo off-line trasformandolo in qualche modo ?
Cpsì me lo potrei leggere nelle pause di lavoro.Sorriso

avatarsenior
inviato il 09 Dicembre 2014 ore 22:46

Aprendolo a tutto schermo c'è l'icona per scaricarlo, è un comune pdf Sorriso

I valori di calibrazione dello schermo per il fotoritocco tipici sono : D65, gamma 2.2 e 100/120 cd/m2
Per questo dico che sembra un pannello per abbronzarsi con 250 cd/m2; è veramente troppo elevato come valore. Se poi stampi non avrai mai una corrispondenza; rischi che le stampe risultino troppo scure perché il monitor ti inganna.

Per avere una corretta gestione del colore ogni periferica della catena deve essere conformata allo standard; il monitor deve essere calibrato ad uno stato noto e poi caratterizzato.
La caratterizzazione è una mappa che descrive il tuo monitor nello stato in cui è stato posto dalla calibrazione; tramite questa mappa i programmi che usi per editare le foto sanno come il tuo monitor può riprodurre il colore.
Ovviamente una corretta calibrazione si esegue solo con uno strumento apposito, la seguente caratterizzazione in assenza di un colorimetro o spettrofotometro è proprio impossibile.

avatarjunior
inviato il 10 Dicembre 2014 ore 1:34

adobe lightroom lavora con uno standard diverso da quello del monitor, è per questo che vedi e vedrai sempre i colori diversi

avatarsenior
inviato il 10 Dicembre 2014 ore 11:46

adobe lightroom lavora con uno standard diverso da quello del monitor, è per questo che vedi e vedrai sempre i colori diversi


Ecco.. questo significa ignorare completamente cosa sia la gestione del colore.

avatarsenior
inviato il 10 Dicembre 2014 ore 12:01

Guido, dai retta, leggi con attenzione il trattato di Raamiel. La materia è ostica non c'è dubbio, ma seguendo i suoi consigli io ho aggiustato al meglio tutta la mia catena e ora non ho più nessuno dei problemi che tu lamenti.
Uno spettrofotometro non costa un'esagerazione e qualunque monitor, anche il più "scacioso", ne trae comunque beneficio.
Poi, non voglio dire una caxxata (io uso solo mac), ma mi pare che il visualizzatore di immagini di windows non onori i profili .icc e quindi è per quello che non trovi corrispondenza tra ciò che vedi in LR e ciò che vedi lì. Se però crei un profilo .icc usando una sonda, credo che anche sotto windows le immagini visualizzate ad esempio come sfondo del desktop onorino il profilo.

In ogni caso, la teoria, come detto, è spinosa, ma all'atto pratico, con una buona sonda e i suoi software di gestione, il tutto si riduce a poche e semplici operazioni, alla portata di chiunque abbia anche solo compreso i rudimenti della materia.

Quando poi deciderai di stampare, allora, riprenderemo il discorso...

avatarsenior
inviato il 10 Dicembre 2014 ore 12:09

Esattamente come ha detto Sub74, una volta compreso il meccanismo la faccenda è molto più semplice a farsi che a dirsi.

Il visualizzatore immagini di windows è una chiavica, opera solo una trasformazione TRC. Nello sfondo windows non opera nessuna gestione del colore, come del resto in nessuna parte della sua interfaccia; al contrario nel MAC tutto passa da ColorSync, anche i pulsanti delle barre dei menu.

Per visualizzare le foto su Windows consiglio ACDSee, che incorpora il LittleCMS, uno dei migliori motori del colore a disposizione.

avatarsenior
inviato il 10 Dicembre 2014 ore 12:10

Inoltre se dico una caxxata raamiel mi banna...controlla tutti le impostazioni di salvataggio. Se tratti e salvi il file in adobe rgb e apri il file con i visualizzatori di windows....verrà visualizzato on sRGB... Che come spazio colore é più limitato e quindi i colori vengono reinterpretati. Raamiel pieta...sono un mortale e con gli spazi colore ci faccio a pugni.

@ ràamiel...vista la tua conoscenza avrei una domanda da poterti fare se possibile...qui o in privato...
Stefano

avatarsenior
inviato il 10 Dicembre 2014 ore 12:14

Ciao Raamiel, la materia è veramente ostica, specialmente se nVidia gestisce con il sistema Optimus due schede grafiche a suo piacere ed i monitor sono due: PC ed esterno. Sto uscendo pazzo. Hai notizie di come comportarsi con questi sistemi? Ora ho trovato la sequenza di operazioni per impedire che Windows resetti il profilo .icc caricato ed ho trovato il modo (forse) di decidere io quali programmi far girare sotto nVidia e quali no ma cmq mi resta un po' ostile la comprensione dell'intera catena.

avatarsenior
inviato il 10 Dicembre 2014 ore 12:38

@Taranis fammela pure qui la domanda, almeno se non sono in grado di risponderti magari qualcun'altro lo potrà fare.

@Ste77 che io sappia Windows gestisce il colore in modo coerente solo per uno schermo.

avatarsenior
inviato il 10 Dicembre 2014 ore 14:10

Grazie mille per la disponibilità Raamiel...
Il quesito è questo...Ho stampato ultimamente un fotolibro con Blurp ed utilizzando indesign come programma di impaginazione ho creato il PDF e l'ho inviato in stampa.
Quando mi è arrivato il libro a casa ho subito notato che, a differenza dei precedenti creati inviando dei file jpeg (su altri siti), questo libro è cromaticamente fedele a quanto inviato.
Premetto che ho utilizzato diversi siti per questo genere di servizio con tutte le varianti del caso, come carte, inchiostri, plotter e quant'altro...quindi un confronto è pressoché impossibile, ma a differenza di altre volte in cui apparivano strane dominanti e corrispondenze cromatiche "aleatorie". La domanda è: ha inciso al fine della fedeltà cromatica l'aver inviato un file pdf al posto di uno jpeg? Se si perché?
Ti ringrazio eventualmente per la risposta
Stefano

avatarsenior
inviato il 10 Dicembre 2014 ore 14:54

Grazie mille per la disponibilità Raamiel...

Figurati

ha inciso al fine della fedeltà cromatica l'aver inviato un file pdf al posto di uno jpeg? Se si perché?


La risposta semplice è No.

In modo più esteso: Il pdf dalla sua versione 1.3 implementa e onora contenuti con associato profilo .icc, le specifiche colore nel pdf sono in totale 4.

colore device dipendent, dipendente dalla periferica
colore specificato con riferimento ad un profilo PostScript
colore specificato con riferimento ad un profilo ICC
colore per utilizzi particolari

Quando crei un pdf inserendo diverse immagini ognuna di esse conserva il proprio profilo .icc, è sufficiente quindi che questo pdf venga poi stampato in una catena del colore coerente.

Le differenze che hai notato possono essere di molteplici origini, provo a ipotizzare...

I service di stampa non hanno onorato la gestione colore in modo corretto.
Il tuo monitor non era correttamente calibrato e profilato, inducendo così degli errori.
Un fuori gamut troppo grande da poter essere corretto.

La terza ipotesi merita un piccolo approfondimento: la gestione colore teoricamente consente la riproducibilità esatta delle cromie di periferica in periferica; ma ci sono dei limiti.
Il primo è lo scostamento strumentale (l'errore insito in ogni strumento di misura, sia esso colorimetro o spettrofotometro, oppure il deterioramento di un target). Il secondo è la deriva del dispositivo (cioè la variazione nel tempo di una periferica). Il terzo è il limite fisico di un certo apparato di poter riprodurre (o catturare in modo coerente) una gamma di colori.

Se la foto da stampare ha un proprio gamut (inteso come insieme delle cromie effettivamente presenti nel file) che è morfologicamente molto diverso da quello di destinazione (stampante/carta) l'intento di rendering (solitamente percettivo nei casi difficili) comprimerà il gamut della foto in quello di destinazione, ma non può superare i limiti fisici della periferica. Se lo scostamento supera un certo DeltaE finale la cosa sarà percettivamente evidente; non perché la gestione colore abbia fallito il suo compito, ma perché tra i due gamut sussiste una differenza non colmabile.

A questo punto si ricade in una sotto-branca della gestione colore; la costanza del colore. Senza dilungarci troppo in un argomento assai vasto, possiamo maccheronicamente sintetizzare così : se voglio vedere a monitor e in stampa gli stessi colori, senza sottoporli a nessun adattamento, si deve trovare tra i due gamut di periferica un minimo comune denominatore; ossia un terzo gamut che abbia come caratteristica di contenere solo e soltanto coordinate colorimetriche comuni ai due gamut primari.

In grafica :




La regione in comune tra il gamut di quella carta e di quel monitor realizza le condizioni per la costanza del colore; ovviamente la cosa si paga parecchio in termini di volume e quindi di possibili colori rappresentabili.

avatarjunior
inviato il 10 Dicembre 2014 ore 21:00

Ringrazio in particolare Ramiel per le spiegazioni, ma anche tutti gli altri che coi loro interventi hanno posto quesiti interessanti eanche un po' ostici per me , ma prometto di studiare.
Ho capito che non posso fare a meno di un colorimetro tipo ColorMunki Display,i1Basic Pro 2,i1Display Pro o siimili per tarare il monitor, quello che non capito però è se devo buttare via il mio monitor, e non posso proprio farlo, che ha neanche un anno o posso tenerlo e tararlo con uno strumento adatto.
A questo proposito ho letto che alcuni colorimetri non arrivano ai 250 cd/m2 che ha il mio monitor , ma posso usarli lo stesso per tararlo ai valori che diceva Ramiel di D65, gamma 2.2 e 100/120 cd/m2 , o no ?
Nel frattempo ho utilizzato sempre andando ad occhio , non vogliatemene, il pannelo di windows di calibrazione del monitor ed il profilo che è saltato fuori non è male , ora le differenze sono molto poche , quindi immagino con una calibrazione ad hoc.
Se ci sono consigli su colorimetri, non professionali, ovvio , anche se siamo un po' OT, sono bene accetti

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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