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Etica naturalistica ... questa sconosciuta :(


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avatarmoderator
inviato il 30 Settembre 2014 ore 13:06

x Luca: sono passati alle nostre spalle in zona coperta (micro boschetto) se poi eseguendo un largo giro ti attraversano l'arena recintata tagliandola parallela a te e a 150 metri di distanza , sapendo che il nostro appostamento copriva quella zona, guardando più volte verso le nostre postazioni e aggiungendo un sorrisetto di tanto in tanto, non puoi uscire tu stesso dalla tua postazione e metterti richiamarli per non creare tu stesso un ulteriore disturbo alla fauna/avifauna . Stesso problema con la fotografa che inseguiva i cervi . Se avessi avuto la possibilitá di incontrali successivamente non preoccuparti che avrei tentato di spiegargli, con un certo autocontrollo, le regole basilari per cimentarsi nella fotografia naturalistica . Rischio di ripetermi ma prima ci si informa su come approcciarsi e poi si opera .... non l'incontrario ... e se non si è timidi o "sotuttoio", si chiede qualche dritta ad altri fotografi, al corpo forestale, alle guide, ai locali ... il buon senso prima di tutto ;-) . (imho) . ciao Elleemme

user27894
avatar
inviato il 30 Settembre 2014 ore 13:13

Ciao Giorgio per risponderti velocemente credo che la passione sia qualcosa che si coltivi piano piano, prima di arrivare al punto in cui ti travolge e ti porti poi,come dici tu a leggere mille libri...x questo giustifico in parte gli ormai famosi cip e ciop che " a questo punto immagino con la loro nuova reflex hanno erroneamente creduto che x fotografare fauna, basti passeggiare nei boschi....
X rispondere poi alla tua provocazione ; ) gli unici a cui avrei seriamente sparato, sono i cacciatori, ma qui si sfocia in un odio personale su cui si potrebbe dibattere x delle ere....

avatarmoderator
inviato il 30 Settembre 2014 ore 13:17

x GiorgioF : quoto il tuo pensiero ... si assimilano all'inizio più informazioni possibili e internet aiuta ora tantissimo , poi si procede con lo shooting. In una Riserva naturale o altre location naturalistiche non esiste l'accesso esclusivo ai fotografi quindi bisogna accettare questi accavallamenti di pescatori, turisti, scolaresche, bikers, raccoglitori di funghi etc.. Ma come esistono le regole scritte e non scritte tra i pescatori , i bikers etc.. esistono anche per le categorie come quella dei fotografi. Ogni categoria si autoregola e ogni collega può intervenire suggerendoti un corretto approccio , offrendoti gratuitamente il suo aiuto ;-) .. se trovi l'arrogante seriale cerchi di essere più incisivo Cool .

user27894
avatar
inviato il 30 Settembre 2014 ore 13:19

Ok, questo cambia leggermente la mia opinione. ... non avevo capito che si stessero rendendo conto di danneggiarvi e di essersene fregati.... in questo caso non ci sono scusanti.
avevo capito che non si fossero accorti dei cervi e che si fossero trovati nella radura senza rendersi conto di quello che stava succedendo.

avatarsenior
inviato il 30 Settembre 2014 ore 13:31

Lauro, naturalmente condivido quanto dici in merito ai problemi che gli umani (fotografi e non) creano alla natura.
Però ripeto..... non è un problema etico.
Per definizione non si può tacciare di mancanza di etica chi non conosce, ma solo chi sa e se ne frega, lì vi è mancanza di etica. Un comportamento etico è un comportamento determinato dalla consapevolezza di saper discernere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato.

Chi se ne frega altamente dell'etica naturalistica sono quelli di cui hai parlato tu, quelli che utilizzano le tecniche invasive di cui si è discusso ampiamente (soprattutto quando vogliono farle passare per comportamenti innocenti) quelli che approvano falconeria ecc.) ed inoltre anche di quelli che osannano questo tipo di foto fatte contro qualunque etica naturalistica.
Ciao

avatarmoderator
inviato il 30 Settembre 2014 ore 13:44

Comprendo la tua posizzione l'oggettoindistruttibile ma non posso condividerla , entrambe le categorie mancano di coscienza etica , chi completamente perchè è all'avventura e chi l'abbraccia parzialmente sicuro che il richiamo non danneggia, sicuro che se alza le reti mimetiche (installate dai volontari in un osservatorio) per avere una visuale libera , gli animali non si allontanino , senza chiedersi il perchè qualcuno ha speso 200-300 euro all'anno per dotare gli osservatori/capanni di tale accessorio ... qui entriamo nell'ottica del non rispetto delle regole (molte volte esposte) e del scatto a tutti i costi ... peccato che per omertá o timidezza alcuni fotografi presenti non intervengano Triste

avatarjunior
inviato il 30 Settembre 2014 ore 14:15

Interessantissimo questo post! Strano che solo in cosi pochi dicano la loro...provo a portare il mio contributo senza pretendere di avere ragione nel pieno rispetto delle idee altrui.
Io ho la fortuna di abitare in montagna e di frequentarla quotidianamente da quando sono nato questo mi permette di interagire con questo ambiente maniera costante, spesso soprattutto nel periodo del bramito mi capita di incontrare orde di fotografi provenienti da ogni dove italia francia..che avendo letto su internet (su forum e siti di settore) che la tal zona è ricca di cervi si precipitano con la loro attrezzatura spaziale alla ricerca di uno scatto.
Spesso non conoscendo bene la zona creano disturbo sia agli animali che agli altri fotografi.
La premessa serve a capire se il problema è la loro scarsa preparazione sulle tecniche di avvicinamento mimetizzazione etc.. o la eccessiva pubblicizzazione delle zone
"calde"?
Indipendentemente dalla preparazione dei singoli quando il carico di fotografi (mettiamo pure che siano tutti dei profeti di mimetismo e strategia) in una zona è eccessivo gli animali sono sottoposti a forte stress!!
Nel momento in cui uno dice c' e troppa gente deve ricordarsi che anche lui fa parte della "troppa gente"per qualcun' altro.
Per concludere vorrei far notare che spesso in questo campo ci si sente arrivati perche si fanno delle belle immagini nei parchi e negli ambienti controllati e allora si pensa che le stesse condizioni e le stesse strategie si possono trovare nel libero ma non è cosi.
Probabilmente spesso e volentieri manca l'umiltà di rinunciare a un' immagine per non arrecare disturbo!

avatarsenior
inviato il 30 Settembre 2014 ore 14:24

Lauro la mia non è una posizione è semplicemente la rappresentazione della parola etica.
Forse non mi sono fatto capire. Faccio un altro esempio più estremo per far comprendere che la mancanza di etica non può essere addebitabile a chi non conosce. Potresti mai dire che non ha un comportamento etico un indigeno africano che con la sua lancia uccide un animale protetto.... che ne so una cicogna?
Quindi caro Lauro io non sto a difendere le categorie di quelli che hai menzionato me ne guarderei bene.....anche se forse sarebbe opportuno per chi organizza capanni serrare un po' i controlli ed anche attaccare cartelli informativi su come si deve stare nel capanno (così l'informazione è data e non si può accampare scuse sulla mancata conoscenza....allora sì che diventa per loro un problema di mancanza di etica).
E questo vale anche per tutto il resto informare chi si approccia alla natura e da parte dello Stato serrare i controlli..........(succede con forestale, guardiaparchi ecc.? io dalle mie parti non ne vedo troppi in giro).
Per quanto riguarda l'episodio in cui sei incappato, a me è capitato spesso di incontrare pastori, cacciatori, raccoglitori di funghi, curiosi, coppiette.....anche fedifraghiMrGreen. Che ci possiamo fare?
Meglio non farsi vedere che se ti vedono poi gli devi pure spiegare perché sei lì.

avatarsenior
inviato il 30 Settembre 2014 ore 14:25

Interessante e condivisibile intervento Michele. Ma umanamente trovo difficile che ci sia questa autocritica e autocontrollo.

avatarsupporter
inviato il 30 Settembre 2014 ore 17:55

Buona sera, interessantissima discussione alla quale non posso partecipare per mancanza di esperienza. Mi piace aver letto le diverse opinioni, sempre nel rispetto di entrambe le opinioni che poi non sono tanto lontane. Possiamo parlare di divergenze parallele? Un saluto. FB-

avatarjunior
inviato il 02 Ottobre 2014 ore 8:40

Confermo e sottoscrivo quanto detto da lauro. Soprattutto è frustrante passare qualche ora al freddo immobile nell'attesa di un po di fortuna, per poi vedere tali personaggi che dopo averti guardato bene e capito dove stai aspettando la tua preda, si dirigono dritti dritti in quella direzione.... Grrrr.... Ma che ci sto a fare io li, fermo ore e ore al freddooooo???? Secondo me in queste persone non si parla di ignoranza ma semplicemente di noncuranza. È come se andassi allo stadio per fotografare la partita e mi disponessi di fianco alla panchina facendo poi su e giù, fregandomene dei regolamenti della lega e dello Stuart che mi impone di spostarmi. Anche in natura esistono dei regolamenti, con la differenza che non hai la sicurezza che ti butta fuori a calci!! A volte basta un po di buonsenso per farti fare le scelte giuste. Mi domando: che cosa avrà pensato la simpatica fotografa quando , visti i fotografi piazzati, ha ben deciso di salire il prato che stavano tenendo sotto tiro? Speriamo fosse davvero inconsapevole di quello che faceva, però vista la sua attrezzatura mimetica non sembrava proprio una sprovveduta alle prime armi . al contrario proprio lo stesso giorno è passato prima un altro fotografo che non appena si è accorto della nostra presenza ha fatto il possibile per non dare fastidio anche solo nell'attraversare il sentiero, abbassandosi e cercando di liberare la traiettoria in fretta. Questo lo chiamo buonsenso e rispetto.

avatarsenior
inviato il 02 Ottobre 2014 ore 9:26

Caro Lauro, è la logica del condomino.. quando si è in tanti ci sarà sempre qualcuno che fuma e ti scrolla la cenere sui panni stesi, oppure passa l'aspirapolvere quando stai riposando. Invece di indignarsi, l'unico deterrente efficace è l'azione mirata e consapevole. Quindi bussare educatamente e regalare un posacenere ai fumatori. A rischio di sembrare folli, offrirsi di persona per passare l'aspirapolvere ad un certo orario piuttosto che un altro.
Nel tuo caso, avendo preso atto che l'occasione fotografica era comunque persa, si poteva invitare i maldestri avventori nel capanno, offrigli un liquorino e spiegargli le tecniche migliori per riprendere gli animali in natura.
(imho) ;-)

avatarmoderator
inviato il 02 Ottobre 2014 ore 12:16

Le coperture mimetiche sono singole Wildvideo ...non capanni in legno e non ti metti ad urlare o correre nella prateria arrecando un sicuro disturbo alla fauna locale ... rimani coperto, stai zitto, imprechi sottovoce e assisti inerme all'azione irresponsabile.... dovresti saperlo se fai fotografia naturalistica full-immersion .... non è questione di un semplice stillicidio tra condomini ma di un comportamento che arreca stress alla fauna e arreca disturbo a chi ha un'etica fotografica e naturalistica Cool . Non ti preoccupare che se si ha l'occasione di incrociare detti personaggi, cercando di mantenere un certo autocontrollo, non mi tiro indietro ad "illuminarli" .... l'importante è che topic come questo possano in qualche maniera sensibilizzare chi non ha esperienza e chi pur avendola non si ferma davanti a niente e nessuno pur di portarsi a casa quella foto Cool ciao, lauro

avatarjunior
inviato il 02 Ottobre 2014 ore 13:18

E' successo di nuovo, martedi' mattina!
Me ne stavo appostato in un minicapanno con rete mimetica di copertura, sul limitare del campo da golf del Cansiglio; mi ero svegliato alle 3:30 ed ero salito fin lassu' con mio fratello, che era anche lui appostato tra gli ultimi alberi del bosco.
Una mezza dozzina di fotografi sono saliti alle 6:15; un paio si sono messi a chiacchierare allo scoperto su una panchina, uno ad un certo punto e' uscito sul prato, in mimetica (senza pile bianco!) a fumarsi una cicca, un altro girovagava per il campo da golf imbracciando il tele. Vi lascio immaginare gli effetti di tutto cio' sul branco di cervi che stazionava in zona...
Abbiamo sbaraccato tutto e ce ne siamo andati; non ho avuto neanche la voglia di cercare di "illuminarli", come dice Lauro, quando li ho incrociati piu' tardi fuori dal bar-rifugio. Di solito non perdo l'occasione di spiegare ai fotografi che sbagliano come rimediare ai propri errori, ma ieri l'altro ero troppo "smonato"!



avatarmoderator
inviato il 02 Ottobre 2014 ore 13:46

Ti comprendo Blackgrouse ... dopo 7 ore di appostamento il giorno prima e 14 ore di appostamento l'ultimo giorno ... senza considerare il viaggio e la sveglia alle 4 ..... o rimani immobile e disarmato ad assistere alla scena, o vorresti avere il tricorder di start trek e chiedere a Spock di trasferirli al quadrante Beta, o li svii mandandoli tutti al "bus de la lum" (buco della luce), non distante dal tuo luogo di appostamento, così si ritrovavano al lago di Santa Croce in 20 secondi MrGreen . Intanto qui è stato aperto un topic interessante che offre spunti per una corretta ripresa dei bramiti ;-). ciao, lauro

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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