| inviato il 06 Novembre 2025 ore 14:54
Danilo, per quello che so io, dí novità è che i cinesi lavorano a un nastro di stoccaggio dati basato su dna. Adesso non ricordo più perché e qualche mese fa che avevo sentito ma sembra che 100 metri di nastro con dna che alla fine sarà come una classica audio casetta potrà immagazzinare qualcosa del tipo 100.000 (se ricordo bene) brani musicali. |
| inviato il 06 Novembre 2025 ore 15:56
“ per quello che so io, dí novità è che i cinesi lavorano a un nastro di stoccaggio dati basato su dna „ Avevo letto di questi esperimenti, ma ne giravano anche altri con il vetro, magneti molecolari, laser vari, ecc. ma non si vede mai qualcosa di nuovo in produzione, attendiamo sempre fiduciosi, ma al massimo vedo aggiungere piatti dentro lo stesso chassis A me andrebbe bene un laser e un vetro con stipaggio di Tera e Tera in sola lettura, proprio in ottica di backup semi inditruttibile (per come dicono), poi per le foto recenti bastano gli SSD e i meccanici attuali. Chi vivrà vedrà |
| inviato il 06 Novembre 2025 ore 16:22
Mah, non credo il problema posto dall'opener fosse la capacità di immagazzinare dati. Non c'è dubbio che sia i dischi magnetici (se esisteranno ancora) che quelli a stato solido saranno in futuro in grado di immagazzinare enormi quantità di immagini. Non c'è pure dubbio che un giorno esisteranno dispositivi e tecnologie di archiviazione ancora più densi. Ma il problema è se, da un lato, stiamo parlando di supporti durevoli nel lungo periodo (immagino significhi sopra i 20/25 anni) e, dall'altro, se saremo (saranno?) allora in grado di accedere ai dati conservati su questi supporti. Giustamente si è già notato che gli M-Disk "millenari" avranno bisogno di un lettore altrettanto millenario. Non solo, ma anche di un software in grado di leggere i dati in esso contenuti. Già oggi ci sono formati raw "antichi", in particolare di vecchie bridge, che potrebbero non essere più leggibili per mancanza di apposito programma e relativi driver. Mi immagino tra 50 o 100 anni. Formati più aperti, come tiff, bmp e jpg dovrebbero restare leggibili, ma bisogna vedere se l'hardware "antico" riuscirà a interfacciarsi con i computer e S.O. futuri. sia dal punto di vista software che da quello hardware. Se parliamo di poche decine di anni direi di sì' (ho documenti digitali archiviati nel 1982 e ancora usabili). Oltre ho qualche dubbio in più. |
| inviato il 06 Novembre 2025 ore 16:45
Ma è proprio per questi motivi che non ha senso pensare a supporti particolarmente durevoli: 5-8 anni sono più che sufficienti, anche perché dovremo molto probabilmente convertire i dati in formati che siano di volta in volta leggibili dagli strumenti disponibili in futuro. A me preoccupa di più il rischio che nel trasferimento da un supporto ad un altro i dati vengano corrotti. |
| inviato il 06 Novembre 2025 ore 16:54
“ Mah, non credo il problema posto dall'opener fosse la capacità di immagazzinare dati. „ Esatto, ma il tema è stato affrontato e la risposta è arrivata, non ne esistono... Quindi spezzo una lancia a favore dell'OT, perché sta portando informazioni Interessanti sulle memorie, trovo |
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