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Recensione Fujifilm XF 16-55mm f/2.8 R LM WR II


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Recensione Fujifilm XF 16-55mm f/2.8 R LM WR II, testo e foto by Juza. Pubblicato il 18 Settembre 2025; 8 risposte, 3419 visite.


Il Fujifilm XF 16-55mm f/2.8 R LM WR II è la seconda versione dello zoom standard top di gamma Fuji: rispetto al modello precedente c'è stata un'enorme riduzione di peso oltre a dimensioni più compatte e un nuovo schema ottico. Dopo averlo testato per paesaggio, reportage e ritratto, vi racconto le mie impressioni!






Costruzione e funzionalità

Come anticipato, la prima cosa che si nota nel 16-55 II è il peso: con 410 grammi, è ben più leggero rispetto ai 655 della prima versione; anche le dimensioni sono state ridotte, passando da 83 x 106 mm a 78 x 95 mm. La qualità costruttiva è quella che ci si può aspettare da un obiettivo nella fascia più alta della gamma Fujifilm: solido, professionale e tropicalizzato.

Sul barilotto dell'obiettivo troviamo tre ghiere: la ghiera fisica dei diaframmi, quella dello zoom (che è esterno, cosa inevitabile per avere dimensioni così compatte) e infine una ghiera per la messa a fuoco manuale. L'unico selettore presente è per click/de-click della ghiera dei diaframmi; non è presente nessun controllo per passare da AF a MF, operazione che è demandata al corpo macchina.



Fujifilm X-E5, Fujifilm XF 16-55mm f/2.8 R LM WR II a 44mm, 1/1600 f/2.8, ISO 1600, mano libera.

Al corpo macchina si affida anche la stabilizzazione: non è presente OIS, quindi sarà preferibile abbinare l'ottica a corpi con stabilizzatore sul sensore (fortunatamente questa funzionalità è presente su buona parte delle Fuji recenti). Lo stabilizzatore della X-E5 che ho utilizzato in queste settimane si è dimostrato ottimo, e mi ha permesso di avere foto nitide anche con tempi molto lenti, attorno a 1/10s anche alle focali lunghe (ovviamente dipende anche da quanto si ha la mano ferma, ed è sempre preferibile mantenere un ampio margine di sicurezza, ma se non ci sono alternative, lo stabilizzatore in-camera è un enorme aiuto).

L'autofocus, tramite motore lineare, è silenzioso e veloce; l'unica situazione in cui ho avuto difficoltà a mettere a fuoco è stata in una stanza molto buia, in questo caso non per colpa del motore AF ma per la scarsità di luce e gli inevitabili limiti del diaframma f/2.8 (nella stessa situazione, il 56 F1.2 non ha avuto problemi ad agganciare il soggetto).

La gamma di focali corrisponde a un 24-85mm su fullframe, e la profondità di campo è pressappoco pari a quella di un f/4; sostanzialmente è, nella gamma Fuji, l'obiettivo che più si avvicina ai 24-105 f/4 per FF, ottiche che ho sempre apprezzato tantissimo per versatilità, qualità e portabilità: per gli stessi motivi ho apprezzato il Fujifilm XF 16-55mm f/2.8 R LM WR II, in cui ho ritrovato queste caratteristiche.

Se non avete bisogno del diaframma luminoso, il Fujifilm XF 16-50mm f/2.8-4.8 R LM WR è un'interessante alternativa: con 240 grammi è veramente un peso piuma, copre una gamma di focali simile ha una qualità molto soddisfacente; l'ho utilizzato come ottica principale nel mio viaggio in Thailandia.



Fujifilm X-E5, Fujifilm XF 16-55mm f/2.8 R LM WR II a 55mm, 1/300 f/2.8, ISO 1000, mano libera. Modella: Sara Bietti



Qualità d'immagine

Ho testato il Fujifilm XF 16-55mm f/2.8 R LM WR II sul sensore APS-C da 40 megapixel della Fujifilm X-E5, il sensore a risoluzione più alta che esista in questo formato. Ho testato l'obiettivo scattando alle focali principali (16mm, 23mm, 35mm e 55mm) e ai due diaframmi che considero più significativi su un'ottica del genere: f/2.8, importante per l'utilizzo in poca luce o in ambito street e ritratto, e f/8, il diaframma che utilizzo di più nella fotografia paesaggistica su APS-C o in altri ambiti dove serve un'estesa profondità di campo, dato che offre un'ottima combinazione tra profondità di campo e nitidezza (da f/11 in poi sui sensori APS-C si comincia a notare la perdita dovuta alla diffrazione). Vediamo come sempre i ritagli al 100% dal file RAW; cominciamo dalla resa a 16mm (equivalente a 24mm in formato FF).




Al centro la resa raggiunge già la perfezione assoluta a tutta apertura; gli angoli invece non brillano per nitidezza a f/2.8, e migliorano un poco a f/8; in questo caso si vedono i limiti della correzione distorsione via software, che andando a "stirare" molto gli angoli ne riduce la nitidezza.

Proseguiamo ora con la focale 23mm (equivalente a 35mm in formato FF):




A 23mm il centro è perfetto già a tutta apertura; anche gli angoli sono molto buoni, già a f/2.8, e chiudere il diaframma non porta miglioramenti significativi.


Vediamo ora la focale 35mm (equivalente a 50mm in formato FF):




Ancora una volta il centro è perfetto già a f/2.8; gli angoli sono discreti a f/2.8, mentre chiudendo il diaframma migliorano visibilmente, diventando ottimi.


Vediamo ora la focale 55mm (equivalente a 80mm in formato FF):




Il centro è sempre perfetto; gli angoli sono poco nitidi a f/2.8, ma diventano ottimi a diaframmi più chiuso.

Nel complesso, nell'uso pratico la nitidezza sarà quasi sempre molto soddisfacente, salvo quando si abbia necessità di avere la perfezione sull'intero fotogramma già a f/2.8 (ad esempio nei paesaggi notturni; mentre in ambiti come fotografia ritrattistica, dove gli angoli corrispondono spesso a zone fuori fuoco, si apprezzerà l'ottima nitidezza al centro mentre i limiti negli negli angoli non saranno percettibili).

Come su tutte le ottiche moderne, distorsione e vignettatura sono molto marcate e sono pensate per essere corrette automaticamente via software; attivando le correzioni automatiche, come è lo standard per quasi tutte le ottiche mirrorless, distorsione, vignettatura e aberrazione cromatica diventano quasi totalmente assenti.



Fujifilm X-E5, Fujifilm XF 16-55mm f/2.8 R LM WR II a 23mm, 20 sec f/8.0, ISO 125, treppiede.




Sul campo

Il 16-55 F2.8 è stato, assieme al 56 F1.2, l'obiettivo che ho utilizzato di più nel corso del mio ultimo viaggio: la versatilità di questa gamma di focali lo rende un tuttofare ideale. Il diaframma f/2.8, anche se non dà lo stacco tra i piani di un fisso superluminoso, permette comunque di avere un bel bokeh (specialmente alle focali più lunghe) che lo rende adatto anche all'utilizzo nei ritratti.



Fujifilm X-E5, Fujifilm XF 16-55mm f/2.8 R LM WR II a 17mm, 1/3000 f/2.8, ISO 500, mano libera.

Un altro vantaggio da considerare è che questo diaframma permette di compensare, almeno in parte, alla differenza nella tenuta agli alti ISO tra APS-C e fullframe: dato che sul formato più piccolo il diaframma f/2.8 corrisponde circa a un f/4 su fullframe in termini di profondità di campo, possiamo scattare a f/2.8 dove su FF avremmo necessità di un f/4, e tenere gli ISO più bassi di uno stop a parità di tempo di scatto.

Ovviamente, se invece cercate il massimo stacco tra i piani, il FF manterrà il suo vantaggio; ciascuno deve valutare i pro e contro dei due formati in modo da scegliere quello più adatto per le proprie esigenze. Anche se attualmente preferisco il FF, devo dire che in questo viaggio l'abbinata tra il sensore da 40 megapixel della X-E5, il Fujifilm 16-55 F2.8 e i moderni software di denoise AI non mi ha fatto rimpiangere il formato più grande.



Fujifilm X-E5, Fujifilm XF 16-55mm f/2.8 R LM WR II a 47mm, 1/250 f/5.6, ISO 400, mano libera.

Ho scattato quasi sempre a mano libera, sfruttando l'ottima stabilizzazione della X-E5; come previsto, i limiti che sono emersi in studio sulla nitidezza negli angoli non sono stati rilevanti sul campo, perlomeno per l'uso che ne ho fatto. In ambito reportagistico ho scattato spessissimo a f/2.8, ma in questi casi gli angoli sono quasi sempre zone fuori fuoco; viceversa, quando ho scattato paesaggi su treppiede, come per la foto seguente, ho potuto chiudere al diaframma ottimale e ottenere una nitidezza perfetta da angolo ad angolo.



Fujifilm X-E5, Fujifilm XF 16-55mm f/2.8 R LM WR II a 23mm, 1/2 f/8.0, ISO 125, treppiede.

Infine, la costruzione robusta e tropicalizzata di questo obiettivo mi ha permesso di scattare in totale tranquillità anche quando mi sono trovato sotto la pioggia: nel complesso direi un zoom di fascia alta che mantiene le promesse.



Conclusione

Il Fujifilm XF 16-55mm f/2.8 R LM WR II è senza dubbio il migliore zoom standard nella gamma Fuifilm X: pur con qualche pecca negli angoli, nel complesso dà una qualità molto soddisfacente; ha tutti i punti di forza del predecessore ma ne migliora nettamente la portabilità, rendendolo una scelta interessante sia per chi sta scegliendo il suo primo zoom in questa categoria che come possibile upgrade per chi possiede già il 16-55 F2.8 di prima generazione, o per chi vuole di più rispetto al 16-50mm f/2.8-4.8.

Il Fujifilm XF 16-55mm f/2.8 R LM WR II è disponibile a circa 1400 euro su Amazon.it.


(JuzaPhoto è affiliato Amazon e riceve una piccola commissione che contribuisce a sostenere il sito, se l'obiettivo viene acquistato tramite questi link: vi ringrazio!)



Fujifilm X-E5, Fujifilm XF 16-55mm f/2.8 R LM WR II a 47mm, 1/200 f/5.6, ISO 125, mano libera.






Risposte e commenti


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avatarjunior
inviato il 19 Settembre 2025 ore 7:14

Rispetto al sigma 17 40 1.8?

avataradmin
inviato il 19 Settembre 2025 ore 7:34

Sono entrambi ottime scelte; come qualità d'immagine il Fuji 16-55 F2.8 II ha un leggero vantaggio (entrambi sono ottimi al centro ed entrambi perdono negli angoli, ma sul Sigma la perdita negli angoli a tutta apertura è più marcata).

Il Fuji 16-55 ovviamente vince per versatilità, mentre il Sigma ha uno stacco tra i piani molto maggiore e un vantaggio in termini di tempi di scatto e AF in luce scarsa.

avatarsenior
inviato il 19 Settembre 2025 ore 8:09

@Juza, vedo che sei stato a Pizzighettone ! ;-)

avatarsenior
inviato il 19 Settembre 2025 ore 8:50

Mi sembra una bella lente, forse solo un po' troppo grande sulla X E5.

@Juza PS c'è possibilità che in uno dei tuoi viaggi tu possa collaudare la nuova Olympus OM-5 mark II?


avatarjunior
inviato il 19 Settembre 2025 ore 10:24

Ho questo obiettivo da circa 6 mesi, mi sono trovato molto bene.
Montata sulla XT-50 mi trovo benissimo e non lo stacco mai (ovviamente solo uso amatoriale).
Purtroppo adesso è in assistenza in quanto la ghiera dei diaframmi fa le bizze: Alle volte portandola a fondo scala mi da 2.8 mentre alle volte 3.2. Devo dare il colpo secco per portarla a 2.8.
Fatta spedire da RCE Foto verso le prime settimane di agosto, spero rientri presto!

avatarsenior
inviato il 19 Settembre 2025 ore 12:36

entrambi sono ottimi al centro ed entrambi perdono negli angoli, ma sul Sigma la perdita negli angoli a tutta apertura è più marcata


A tutta apertura (assoluta) può essere, cioè 1.8 vs 2.8 ma il sigma chiuso a 2.8 è perfettamente in linea con i prime chiusi a 2.8, dubito che il Fuji a 2.8 possa essere corretto quanto il Sigma chiuso a più di uno stop.

Secondo me tra i due tutto fare la differenza riguarda più che altro peso ed ingombro ma dal punto di vista prettamente del progetto ottico Fuji non ha fatto altro che rimanere conservatrice e "limare" qualcosina.

Però Sigma ha dimostrato che l'1.8 è realizzabile quindi questo progetto di Fuji mi sembra veramente poco lungimirante perchè è preferibile solo per un pubblico di nicchia.

Il pro che vuole la lente generica unica (foto/video) preferisce di gran lunga l'apertura ad 1.8 (già ottimi) rispetto ai 15mm in più in un range dove non ti fanno la differenza. Uno si compra una lente a 950 euro ed è coperto su tutto e sei tranquillamente disposto anche a portarti quel minimo di peso/ingombro maggiore.

L'amatore che fa street, come hai scritto giustamente, può anche preferire soluzioni meno aperte ma più leggere.

Quindi il Fuji rimane un opzione "preferibile" ad un prezzo di 1/3 più alto solo per i paesaggisti.

Per me dal punto di vista delle ottiche o inizia ad "osare" oppure la vedo fare grossi passi indietro.

Vero è che se avesse fatto una lente come quella di Sigma si sarebbe massacrata da sola il mercato delle sue prime dal 18 al 33.

Il mio dubbio rimane... scelta voluta oppure Fuji è realmente indietro nel comparto lenti?







avatarsenior
inviato il 19 Settembre 2025 ore 13:32

E' Sigma che ultimamente sta sfornando delle robe (17-40mm f1.8, 14mm f1.4,20-200mm, 300-600mm f4. 135mm f1.4, 35mm f1.2, 200mm f2...) che i produttori principali non hanno.

avatarsenior
inviato il 19 Settembre 2025 ore 14:54

Lasciato una mia opinione nuovo zoom Fujifilm, per me eccellente e vince anche rispetto versione precedente a parte distorsione, vignettatura.
Comunque ottimo da parte Fujifilm per nuovi zoom 16-50/16-55.
Se si vuole la perfezione assoluta allora Fujifilm propone fissi 18 1.4/23 1.4WR sono davvero impressionanti per alcune fotografie a tutta apertura ma trovo il zoom 16-55 MK2 molto più flessibile se si scatta a focali dove da il meglio tra 18/23mm ai voglia trovare qualche differenza tra fissi/zoom 16-55MK2, luminosità?, resta senza dubbio fissi sono più luminosi ma per staccare meglio il prima piano addirittura forse da preferire f1.2 esempio Viltrox 27 1.2 ma questo fisso diventa molto impegnativo, dimensioni, pesi, non da poco.
Sigma fa un ottimo lavoro, arrivato anche nuovo APS-c 12 1.4 per astro, ottica compatta che prenderò in considerazione quando disponibile.





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