| inviato il 25 Agosto 2025 ore 17:26
“ Secondo me molta roba di Martin Paar è proprio “così così” senza sapere chi è e cosa fa o vedere il progetto di cui fa parte. E non vedo il motivo perché una foto dovrebbe stare in piedi da sola „ Mah, di Parr ce ne sono un sacco che sono diventate iconiche anche estrapolate: la spiaggia con la ruspa, la torre di Pisa, il gabbiano con le patatine ecc. Comunque de gustibus. Era solo per fare un esempio, in effetti ha uno stile a volte apparentemente "sghembo" ma comunque riconoscibilissimo, di un fotografo spesso citato fra quelli "street" mediamente più impegnato nel "sociale" di altri. Insomma mi sembrava rappresentativo... Vero che ha fatto un sacco di raccolte e meglio vederle accorpate... Sul fatto che una foto debba stare in piedi da sola... per come la vedo io è parte della definizione di street. Ma è un metodo di catalogazione che mi sono dato io... mermelstein non so chi sia. Adesso vado a vedere... |
| inviato il 25 Agosto 2025 ore 18:19
Ho l'impressione che la maggior parte delle foto di Martin Parr siano studi sociali. In molti casi le persone sanno di essere fotografate, alcune guardano direttamente nella fotocamera. Le scene non sono messe in posa, ma lui non fa attenzione a non farsi scoprire. www.martinparr.com/ |
| inviato il 25 Agosto 2025 ore 18:59
Anche perché un pennellone con la Canon reflex, lo zoom e il flash con lambency lo noti per forza |
| inviato il 25 Agosto 2025 ore 19:04
“ Poi come si diceva sopra foto belle/brutte si possono fare per ogni genere. La street è forse più insidiosa in quanto se fotografo "male" il monte Fuji o una top model, la foto sarà di poco conto ma il soggetto darà comunque una "motivazione" allo scatto. Almeno agli occhi della massa....Se fotografo invece un tizio anonimo seduto sulla panchina senza metterci del mio, senza metterci qualche minimo "significato" si rischia davvero di fare una foto "senza senso"... „ Mi piace questa fotografia della street, spiega secondo me molto bene la domanda iniziale (c'è una legge che protegge chi è bombardato da street inguardabili?) Ora rimane solo da definire cos'è un significato, come lo si procura, quanto costa (dico questo perché ne vedo tanti, troppi, costruiti ad arte). |
| inviato il 25 Agosto 2025 ore 19:09
“ Anche perché un pennellone con la Canon reflex, lo zoom e il flash con lambency lo noti per forza „ Si tratta però solo di aspetti esteriori che non modificano in modo significativo il contenuto. |
| inviato il 25 Agosto 2025 ore 19:20
Ma non serve non farsi notare, piuttosto è preferibile farli abituare alla presenza e farla vedere come non aggressiva |
| inviato il 25 Agosto 2025 ore 19:50
Sì, è così che si fa anche alle feste di famiglia. Quando le persone smettono di sorridere alla macchina e dimenticano che qualcuno sta scattando, si ottengono foto che mostrano la realtà o che almeno si avvicinano alla realtà. |
| inviato il 26 Agosto 2025 ore 9:57
“ Ma non serve non farsi notare, piuttosto è preferibile farli abituare alla presenza e farla vedere come non aggressiva „ Mah, boh... dipende da cosa si vuole ottenere e dal proprio modi di scattare. Per Cartier Besson il fotografo doveva essere "invisibile" al di fuori della scena e non poteva modificare nulla (non solo la post ma proprio nemmeno spostare una cartaccia da terra). William Klein è quasi all'opposto e interagisce pesantemente con i soggetti. sl.bing.net/nlZOPTqfQq Bruce Gilden è spesso criticato per essere toppo aggressivo con i soggetti (si avvicina e all'ultimo momento gli spara il flash in faccia). sl.bing.net/ivw6BQW4nTM Detto questo, anche se divago, mi sembra interessante l'aforisma (credo di Avedon ma potrei sbagliarmi) che "un ritratto è una persona che sa di essere fotografata". Ovvero lo scatto è il risultato dall'interazione "attiva" tra soggetto e fotografo. Definizione che se presa alla lettera andrebbe a escludere le foto riprese "di nascosto". Ovviamente si può non essere d'accordo ma fa comunque riflettere... Credo sia sempre di Avedon fosse l'accorgimento di tenere il soggetto in lunghe sessioni in modo da sfiancarlo per riuscire a ottenere pose meno "impostate". sl.bing.net/gLXj3muMw1c |
| inviato il 26 Agosto 2025 ore 10:07
Infatti tutto dipende da quel che vuoi fare. Per questo sarebbe utile svincolarsi dalle definizioni e classificazioni |
| inviato il 26 Agosto 2025 ore 14:49
Ora che la chiacchierata sta per finire ho caricato una mia foto un po' vecchiotta ma esemplificativa di come io intendo il genere, ma anche no, nel senso che poi bisogna pur evolversi in qualche modo. Credo però che rimanga importante il cercare di raccontare una storia, anche e soprattutto con una singola immagine. Ringrazio tutti. |
| inviato il 27 Agosto 2025 ore 7:56
La pagina non è ancora completa. “ Credo però che rimanga importante il cercare di raccontare una storia „ Trovo che la storia sia molto breve: Sulla spiaggia Mi sembra inoltre che la foto presenti tracce di un'elaborazione eccessiva. Può piacere, ma la maggior parte delle fotografie di questo tipo vogliono mostrare nei dettagli ciò che c'era da vedere in quella scena. |
| inviato il 27 Agosto 2025 ore 8:14
“. Credo però che rimanga importante il cercare di raccontare una storia, anche e soprattutto con una singola immagine.” Concordo, o comunque emozionare. Tuttavia in questa foto vedo solo il classico quadretto familiare di mare con donna al sole su sdraio e uomo all'ombra che legge. Il tutto in salsa chiaro-scuro sparato (un po) ruffianesco. Al di là di questo, che ci può stare, non mi arriva dritta al cuore. Per me, si ferma lì. |
| inviato il 27 Agosto 2025 ore 9:16
Per me non deve dire molto, basta dire qualcosa. Nella foto della spiaggia non c'è niente di “eccezionale”. Per me però c'è una situazione classica e comica: la moglie che prende il sole, rilassata, e il marito, magari annoiato, che legge per tenersi occupato, nell'ombra. Un classico, appunto. Un po' come guardare una puntata di casa vianello. Secondo me è una foto con un concept che regge. Poi può piacere o meno la realizzazione/pp ma secondo me funziona. |
| inviato il 27 Agosto 2025 ore 10:26
Per me la foto è molti bella in se, non mi piace l'eccesso di contrasto, un normale bianco e nero, sempre secondo me, le renderebbe giustizia. Magari è anche un tantino stretta di inquadratura ma le due diverse posture funzionano. Bella, ma normalizza i contrasti, la foto vive di suo al naturale, non ha bisogno di espedienti |
| inviato il 27 Agosto 2025 ore 11:54
Credo molto intensamente che parlare di "fotografia di strada" sia scorretto, oggi. Di fatto, i grandi Maestri che sono stati citati precedentemente, eseguivano un buon mix di sperimentazione, tratto artistico e reportage. -Sperimentazione per il semplice fatto che, fortunati loro, si sono trovati a lavorare in un contesto storico dove la fotografia era una "fresca novità" -Arte, molti di loro arrivavano da altri contesti artistici, come la pittura ad esempio, e usavano lastre e poi pellicole per veicolare tale senso artistico in nuove espressioni -Reportage, e qui secondo me c'è il concetto principale, ovvero la condivisione di informazioni e spaccati di società in contesti storici dove non era presente la comunicazione massiva e costante che abbiamo oggi, di ogni piu insignificante aspetto della nostra esistenza. Oggi qualsiasi ebete può comprare una camera, andare davanti al Colosseo a "rubare scatti", un po di bianco e nero "et voilà"! Sono un fotografo! Vara che bel! Poi, se gli dici che alzare il pancione dal divano di sabato pomeriggio e andare a fotografare fighette in piazza è fotografia spicciola, si infuriano, perché l'arte non ha giudizio se non quello personale e "a me piace cosi"... Cerco, ben sapendo di non riuscirci, di non essere offensivo; ma c'è da dire che il mondo non ha piu capacità di giudizio e senso di autoanalisi, tutti possono fare tutto e allo stesso tempo non accettare la critica, in nome della libertà e dell'arte, ed ecco che ci troviamo i server pieni di foto di piccioni che andrebbero solo cestinate, gente che non può proprio evitare di fotografare quel vecchietto con il giornale, meravigliosi scatti di basiliche riflesse nelle pozze d'acqua... e tutto questo vale per la street, per il ritratto, per il "nudo artistico" (questo mi manda fuori di testa piu di tutto) ecc. ecc. Cercando di usare una metafora semplice, e come se fossimo tutti dei pizzaioli. Dovessi cucinare una pizza, prima imparerei da un maestro, a fare una buona margherita, perché la base deve essere solida, cucinando mille margherite e assaggiandole da solo perché mai e poi mai darei in pasto ad altri le mie schifezze se non fossi sicuro. Solo dopo questo lungo percorso, inizierei ad aggiungere il tocco personale, qualche ingrediente, e poi avanti tutta, esprimendomi sempre di piu, sempre al meglio, ma sempre con delle "papille gustative allenate" Scusate il pippone, forse era una via di mezzo tra la considerazione personale e lo sfogo Abbiate pazienza Buon luce a tutti |
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