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Io non vedo un decadimento qualitativo della foto in se, ma concettualmente si fanno scatti differenti. E è proprio il contrario, si hanno foto bellissime e iconiche, ma paradossalmente raccontano meno la realtà ripresa e parlano di più a noi cercando di solleticare certe corde. Quindi il problema è proprio questo che viene valorizzata maggiormente la foto universale e tendenzialmente molto bella più che un lavoro certosino di documentazione "pura"
Questa immagine è di Pellegrin, scattata a gaza nel 2012 (btw può essere utile a qualcuno per capire che il casino non è iniziato il 7/10/23)
è una versione sul campo della foto premiata quest'anno, o viceversa, quella di quest'anno potrebbe essere una versione in studio di questa.
è meno "costruita", ma secondo me più "bella" (mi vergogno a usare questa parola per questa immagine) di quella di quest'anno
per decadimento qualitativo io intendo questo, un maggiore scollamento dalla realtà.
nb nel 2012 Pellegrin poteva fare foto a Gaza, oggi probabilmente sarebbe stato ammazzato (come tanti altri suoi colleghI) dalle bombe dell' "unica democrazia del MO". il fatto che oggi si fotografi fuori da lì è dovuto anche a questo, ma non solo.
questa è una foto di Abed Zagout, fotografo palestinese residente a Gaza, che secondo me racconta (da dentro) che cosa significa - per i civili - subire un assedio del genere (notare che la foto è scattata a Rafah, stare a gaza significa davvero rischiare la vita, soprattutto se documenti quello che sta succedendo).
“ A child drinks water from a dirty plastic bottle as Palestinians who fled from Israeli attacks and took refuge in Rafah city continue their daily lives in makeshift tents with limited means and under difficult conditions in Gaza on February 19, 2024. by @abed_zagout „
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