| inviato il 13 Giugno 2025 ore 9:22
“ Adesso io mi chiedo, un laboratorio non ufficiale, come riesce a procurarsi dei ricambi originali? Poi un pezzo come la scheda madre, dubito sia cosi facilmente reperibile. „
I pezzi si trovano, poi i ricambi delle fotocamere sono tutti originali, non parliamo di automobili dove puoi prendere un ricambio di terze parti, solo canon produce le componenti delle fotocamere canon.
In sostanza trovano da qualsiasi fornitore che fattura, magari online, quello che serve.
Infatti basta una ricerca di un secondo per scoprire che il pezzo in questione, scheda madre per R62, chiamato "CY3-1998" si può reperire più o meno tranquillamente (in ogni caso ogni centro assistenza ha anche i suoi canali privati, accesso a siti che tramite login procurano e fatturano quello che c'è da comprare).
Con quella fattura fanno poi il prezzo finale comprensivo di ricarico del pezzo e costo del servizio di riparazione.
“ Quando torna quell'oggetto, avrà in qualche modo un minimo di certificazione sul lavoro effettuato? Rispetterà ancora le specifiche originali? „
Si, la certificazione del centro assistenza in questione non ufficiale. Che deve garantire che il prodotto arrivi al cliente funzionante come in origine e che lo stesso difetto non si ripresenti nuovamente entro poco tempo: dopo 2-3 volte, se non erro, che c'è sempre lo stesso difetto si può richiedere al negozio la sostituzione con un nuovo oggetto (se non erro, c'è da vedere con un legale, non ricordo cosa dice il codice del consumo a riguardo). Quest'ultima info prendetela come da verificare.
In sostanza funziona così per l'elettronica: per la legge puoi vendere quello che vuoi purché sia merce legale (non armi, dispositivi di disturbo ecc).
Che siano import senza garanzia ufficiale della casa madre all'italia non gliene frega niente, purché non sia merce contraffatta.
L'importante è che il negozio, per due anni, ti garantisca che tu abbia un oggetto funzionante.
Il venditore si può appoggiare a chi vuole (che possa fatturare il servizio di riparazione) purché la riparazione avvenga.
Le grandi catene, per tranquillità e per determinati accordi con la casa madre, prediligono il non-import perché non hanno sbatti di "andare a cercare" e di "fidarsi" del piccolo centro di riparazione non autorizzato.
Quindi vendono ciò che può riparare la casa madre, che fornisce la sua lista di riparatori autorizzati, così lagrande ditta può rivalersi anche legalmente in caso di problemi, conscia che la spunterà.
Rivalersi su un piccolo riparatore potrebbe voler dire perdere soldi, parecchi, e dover sostituire prodotti perdendo la merce rotta, di cui deve pagare anche lo smaltimento.
I negozi che vendono l'import, invece, devono avventurarsi in questo mondo delle riparazioni non ufficiali.
Sono scelte del commerciante, da ponderare in principio, considerando il caso limite: se proprio non posso ripararlo, quanto ci perderò sostituendo il prodotto a X persone? Ci guadagno comunque di più che vendendo il non-import, o il gioco non vale la candela?
Magari un commerciante ha un riparatore di fiducia, sa che è molto bravo, con esperienza di anni non ha mai avuto problemi e si affida a questo per la riparazione di determinata merce.
Alcune volte capita il contrario, si affida ad un riparatore che fa casini, e lì iniziano i problemi soprattutto per il cliente finale.
In sostanza ci possono essere molte casistiche particolari da osservare con attenzione, come questa, non sappiamo cosa sia successo e non penso lo sapremo mai. |
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