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eh ma anche quel nikkor ha il diaframma a comando meccanico, non c'è nessun cavo verso il diaframma...
Canon usa un micromotore a 4 contatti, più un sensore per la posizione zero, altri 4 contatti; e 8 micro saldature direttamente sui terminali dei componenti occupano molto meno spazio di un un connettore (che deve avere una sua basetta...); non dimentichiamoci che il diaframma deve muoversi zoomando ed è nella parte più interna dell'obiettivo, lo spazio è per forza di cose limitato e sempre di più vengono chiesti obiettivi sempre più piccoli e leggeri.
QUanto a cambiare solo il cavo, saldarlo sul componente nuovo è semplice, meno semplice dissaldare il vecchio senza rovinare i contatti, basta esitare un secondo in più col saldatore per rischiare di rovinare per es. il sensore, pur usando saldatore a bassissima potenza e punta extrafine e ben pulita.
“ eh ma anche quel nikkor ha il diaframma a comando meccanico, non c'è nessun cavo verso il diaframma... „
hai ragione. Ho cercato lo Z ma ho trovato quel video e non ho neanche letto il titolo. Quello che posto adesso deve essere lo Z. La piattina per il diaframma, longitudinale rispetto al corpo, c'è ed è messa in modo un po' più furbo, cioè non è piegata di 180 gradi. Perché i furbi della Canon piegano la loro, mettono un nastro di rinforzo sulla parte che si estende ma non rinforzano dove è ripiegata di 180 gradi e ovviamente tende a rompersi òì perché tutta la forza è scaricata lì.
Che disastro quest'obiettivo. La tecnica di segnare gli allineamenti con il pennarello come fanno i meccanici con la cinghia di distribuzione mi piace pochissimo.
Due riflessioni: 1. è un bene che esistano delle buone plastiche e non sia tutto di metallo. 2. in alcune di quelle parti ci va del grasso, pochissimo, ben scelto ma non possono andare a secco. Io metterei una punta di quello al teflon visto che ci sono parti di metallo e parti di plastica e non si muovono molto rapidamente.
comunque mi è venuta voglia di fare qualche riparazione. Dai su chi mi porta il suo zoom da aprire??
La mia esperienza con 24-70 II. Utilizzato per circa 8 anni e per ben 2 volte portato in assistenza per lo stesso propblema. Ora passato alla versione rf nella speranza sia stato risolto.
Imp, anche quel Nikkor Z ha la piattina del diaframma piegata a 180 gradi, si vede quando al minuto 3.30 divide i barilotti interni e si vede bene la piegatura al minuto 7.50 quando smonta il diaframma (che ha una corta piattina che lo collega a quella lunga e piegata.
“ La tecnica di segnare gli allineamenti con il pennarello come fanno i meccanici con la cinghia di distribuzione mi piace pochissimo „
Si può anche fare senza, basta avere a disposizione un banco ottico per fare tranquillamente la taratura! Segnando la posizione e orientamento degli elementi di taratura hai un buon 80/90% di regolazione mantenuta.
Sì, è fattibile anche in casa, qualche ora di tempo per lavorare con calma, un buon set di cacciaviti di precisione, meglio se standard JIS, saldatore a bassissima potenza o a temperatura regolabile e punta finissima, necessario per la pulizia delle lenti. Con la dovuta pazienza e attenzione ( non come si vede nei video ) impari qualcosa di utile e ti ritrovi l'obiettivo funzionante spendendo 30€ (più altri 40 se devi attrezzarti) e qualche ora del tuo tempo libero; e capisci che un tecnico, che paga tasse, contributi ecc, alla fin dei conti non chiede poi così tanto. Poi facci sapere com'è andata
per curiosità ho controllato e negli ultimi 10 anni ho cambiato flessibili a 2 EF 24-105 mk.II, 3 EF 24-70/2.8 mk. I photos.app.goo.gl/RsJHyi8h3fps2b58A , 6 EFs 17-85, 7 EFS 18-55 e nessun 24-70/2.8 mk. II . Di Nikon invece una decina di 18-55 con le guide piegate (nei primi modelli soprattutto sono lunghe e sembrano fatte di burro) , e diversi fra 18-105, 55/200, 55-300 e 17-35 con problemi al motore.
i pochissimi Tamron e Sigma che ho avuto per le mani per lo più problemi meccanici, dovuti alla costruzione più debole e leggera e ad un uso forse troppo "disinvolto"
“ La tecnica di segnare gli allineamenti con il pennarello come fanno i meccanici con la cinghia di distribuzione mi piace pochissimo. „
Più che altro è una tecnica che utilizzano dei meccanici non molto competenti, dato che per mettere in fase un motore esistono delle procedure specifiche, indicate sul manuale di officina, e possono essere necessarie delle attrezzature particolari (per bloccare gli alberi a camme e l'albero motore in posizione, ad esempio).
Inoltre, se qualcuno ha messo le mani precedentemente sul motore, regolando la fase in modo non corretto, seguendo i segni con il pennarello ci si porterà dietro tale problema.
Anche per le ottiche esistono dei manuali tecnici, che andrebbero seguiti per fare un lavoro a regola d'arte. Il costo della lavorazione è dovuto anche a questo: un 24-70 f2.8 non nasce per essere economico da gestire, comunque, quanto per fornire prestazioni di un certo tipo.
Come per le auto, anche se il valore commerciale cala nel tempo, i costi di gestione rimangono quelli di un prodotto di quella fascia, riparazioni incluse. Tempo fa ho acquistato una Canon c100 mark II usata, pagandola 800 euro, contro gli oltre 5000 euro del prezzo di lancio. Tuttavia, una semplice manutenzione di una macchina del genere, che viene offerta a costo forfettario (pulizia ventole, sensore e sostituzione di alcune parti soggette a usura) costa circa 300 euro.
Tornando all'ottica, se l'apertura di f2,8 non è indispensabile io valuterei seriamente un ef 24-70 f4 L is usm: è meno costoso, pesante e ingombrante della versione f2.8 II, ha uno stabilizzatore e una funzione macro. E' un'ottica a mio avviso ottima, che non ho acquistato semplicemente perché per il mio utilizzo è molto meglio un 24-105.
“ Più che altro è una tecnica che utilizzano dei meccanici non molto competenti, dato che per mettere in fase un motore esistono delle procedure specifiche, indicate sul manuale di officina, e possono essere necessarie delle attrezzature particolari (per bloccare gli alberi a camme e l'albero motore in posizione, ad esempio). „
ma certo ma è per questo che non mi piace. Se quel sistema è approssimativo e pericoloso sui motori che invece richiedono i blocchi fatti dal costruttore del motore a maggior ragione non mi piace sulle ottiche.
comunque ci sono le guide delle viti in questo caso che "quantizzano" le ppsizioni possibili.
grazie ho pensato anch'io all' f/4... per il 16-35 va benissimo e ne sono felice ma per focali intorno allo standard potessi avere anche f/2 sarei felice se no non si riesce a giocare con la pdc neanche un po'
“ Imp, anche quel Nikkor Z ha la piattina del diaframma piegata a 180 gradi, si vede quando al minuto 3.30 divide i barilotti interni e si vede bene la piegatura al minuto 7.50 quando smonta il diaframma (che ha una corta piattina che lo collega a quella lunga e piegata „
vista anche se il punto in cui si piega non èa cavallo della parete e questo evita che si spacchi, cioè è schiacciato tra i due cilindri e la parte terminale esce dal cilindro da una fessura.
E' piegato perchè i cilindri si muovono reciprocamente e il cavetto ad ogni zoomata muove la piegatura su e giù, proprio come nel Canon; per chi non l'ha presente si muove più o meno come il cavo che si vede in certe fotocopiatrici/scanner, il fatto che sia più schiacciato e stretto fra i due cilindri gli fa fare una piega più stretta e quindi potrebbe stressare di più il materiale. Naturalmente si romperà prima o poi anche in ragione dell'uso (quanto giochi con lo zoom, della temperatura, dell'ampiezza del movimento dipendente dal progetto ottico ecc.) per questo, anche se alcuni obiettivi ne soffrono tendenzialmente più di altri, in molti non hanno avuto problemi in tanti anni di utilizzo
ok ok insomma il problema piattina è inevitabile se si vuole uno zoom. va bene. abbiamo trovato anche il ricambio. ma non vogliamo mica fare morire il thread fino a che non lo compro vero?
seriamente: per il momento sto cercando di sfruttare la mia 6dII...macchina di transizione che comprai per gli eccessivi costi - per il mio uso - della 5d mk IV ma che non mi ha mai emozionato sia perché piccola per le mie mani - abituato a corpi 3 e 5 - sia per il rumore nelle ombre e tuttavia riguardando le poche foto che ho fatto ha degli aspetti gradevoli soprattutto sulle alte luci.
Prevedo di passare alla futura R6III O alla prima R5.
Sono indeciso se valga la pena spendere 1200 euro per un'ottica che dovrò usare con l'adattatore che ovviamente introduce un punto in più di debolezza.
Ho ancora una eos 3 che vorrei usare e tutte le altre ottiche sono ef.
oltre a questo zoom l'unico obiettivo che vorrei è un 85 luminoso da ritratto.
sicuramente per un bel po' mi terrò i miei ef, 16-35 L f/4 is, 70-300L, 100 f/2 e 50 1.4
il vantaggio di prendere ancora ottiche ef è che posso usarle anche con mirrorless non Canon. Lo svantaggio è perdere l'a maggiore correzione che le ottiche R hanno sfruttando lo spazio prima occupato dallo specchio, e la stabilità e robustezza dell'attacco unico. Tuttavia le ottiche R sono eccessivamente onerose. Sicuramente non le comprerei nuove
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