| inviato il 16 Ottobre 2024 ore 13:10
“ un povero che fa gli interessi dei ricchi è un cogli-1. „
Più che un testicolo è un venduto. |
| inviato il 16 Ottobre 2024 ore 13:19
Direi entrambi... così non si fanno torti... ne sbagli ...... |
| inviato il 16 Ottobre 2024 ore 19:02
“ “ un povero che fa gli interessi dei ricchi è un cogli-1. ? „
Chi è il povero?
Categoria indefinita. |
| inviato il 16 Ottobre 2024 ore 23:05
“ Chi è il povero? „
E' un concetto relativo, diversamente declinabile nel tempo e nello spazio.
Ma basta fissare uno spartiacque (tra ricchi e poveri) nel dato momento storico e nella data regione geografica. Puoi farlo tu: io mi fido.
Mettici dentro anche i poveri di spirito.
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| inviato il 16 Ottobre 2024 ore 23:47
Allora da immensa si fa infinita la lista ... |
| inviato il 18 Ottobre 2024 ore 7:56
Comunque, tornando a noi.
Può essere che il mondo sia sempre stato un inferno (magari per via di Eva), e che siamo noi, invecchiando, a cambiare percezione, ovvero aumenti la nostra "cognizione del dolore".
Quel che sicuramente cambia, per via della Tecnica, sono gli strumenti, la "capacità di distruggere" (che oramai supera enormemente la capacità di immaginare la distruzione, direbbe Gunther Anders).
Quel che sicuramente cambia è la stupidità dell'Uomo, e sempre per via della Tecnica: la creazione di "paradisi artificiali" (internet) dove solitamente ci si esprime a like o grugniti non favorisce la speculazione filosofica o, più in generale, lo "sviluppo neuronale".
Questa "fuga dalla realtà" (e pertanto dalla "responsabilità") rende anche più cattivi, abbrutisce.
Io non so se questo sia un processo voluto, perseguito (in fondo si tratta del sogno di Goebbels finalmente realizzato) visto che nessuno, nemmeno i tiranni, sfugge al virus dell'istupidimento. Certo è che avere popolazioni di coglioni incattiviti (odia il prossimo tuo) ma servili verso i potenti (i "tengo famiglia") rende molto più facile governare.
Qualcuno, qualche pagina fa, come a giustificare una sorta di familismo amorale mascherato da nonviolenza (la nonviolenza è lotta, ma i profani di entrambi i fronti spesso la scambiano per ignavia), citava Camus.
Camus ci dice che la Rivolta è doverosa anche/soprattutto come antidoto esistenziale e antindividualistico al nichilismo e al suicidio.
Un Cartesio moderno: mi ribello, dunque siamo.
Potrebbe essere la risposta.
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P.S. Siccome ho certe capacità divinatorie, precedo le possibile repliche che verranno:
Angor,
la Rivolta è auspicabile sia nonviolenta (così la intendo e credo la potesse intendere Camus, che anzi la vedeva più nell'Arte che nella Storia) o, per dirla con la mano sinistra di Hegel, solo un Dissenso (Antitesi) espresso con forza contro le Tesi del Potere può portare ad un Progresso (Sintesi).
La Storia, come dici, la fanno i vincitori. Ed anche la Legge.
Quindi, ad una legge ingiusta è giusto disobbedire (da Antigone a don Milani) per ottenerne di più giuste.
Ove si ammetta un diritto naturale che preceda quello positivo.
Andrea Festa,
se chiami la maestra, quella ci mette tutti in castigo!
Daniele Giovanardi,
posso accedere a indicatori precisi, da fonti privilegiate, sul tasso di stupidità umana.
Oltretutto, io parlavo di "bruti" e non di "brutti" (come fai tu) che, per quanto lombrosianamente declinabili, sono altra cosa.
Daniele Ferrari,
la democrazia è un'utopia, un miraggio che tra l'altro si allontana, in un'epoca dove il potere di orientamento dei social è ben più alto di quello delle "adunate oceaniche" del Ventennio. Non c'è un "conoscere per deliberare" anche perché non c'è nemmeno più un "conoscere" (il relativismo, cosa fondamentale, ha portato alle post-verità, cosa devastante), e così via.
Nella distopia che prefiguri come possibile degenerazione dei sistemi pseudodemocratici, a mio avviso, ci siamo già dentro fino al collo.
Per iI resto (dei tuoi appunti) ho già risposto ad Angor.
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| inviato il 18 Ottobre 2024 ore 8:46
a me va anche bene, però appunto deve valere per tutti....è giusto devastare un capanno di caccia perchè si ritiene di doverlo fare? va bene, ma però poi non condanni il cacciatore se gli spara o se li aspettano e gli danno una mano di botte, o gli distruggono la macchina o gli incendiano la casa.
e se giustifichi superare i limiti della legge per amore della "ribellione", quale limite pensi di poter poi dare?
dove ci si ferma? dov'è il limite del danno che si fa oltre il quale si rinuncia ai propri "sogni" ?
O ci sono "sogni" che hanno diritto di essere portati avanti "costi quel che costi" e altri no?
Ovviamente, noi ricordiamo con gratitudine tutte le rivoluzioni riuscite, sia perchè da quelle siamo sostanzialmente nati noi, ma anche perchè la storia la scrivono i vincitori...i quali di solito stanno ben attenti a "dimenticare" alcuni passaggi delle loro eroiche vittorie. |
| inviato il 18 Ottobre 2024 ore 9:39
Segnalato ai Moderatori il post di Angor. |
| inviato il 18 Ottobre 2024 ore 9:59
doppio |
| inviato il 18 Ottobre 2024 ore 9:59
"Quel che sicuramente cambia è la stupidità dell'Uomo"
Come fai ad affermare che prima di internet la gente era mediamente meno stupida? Come fai a dire che ci siamo abbruttiti rispetto al passato? Mi piacerebbe ragionare su dei numeri e non su aneddoti. |
| inviato il 18 Ottobre 2024 ore 10:55
Non sono sempre d'accordo con Angor, ma c'è un'idea sensata dietro al suo ragionamento.
Un sistema che fosse realmente democratico non potrebbe fondarsi sulla rivolta perché, di fatto, vorrebbe dire imporre con la forza la volontà di una sola parte, cosa che renderebbe immediatamente legittimo il ricorso alla violenza anche dall'altra parte, se non altro per il valore che, in democrazia, assume la parola "diritto".
D'altra parte, se per questo si abbandona la democrazia, allora non c'è più nulla che possa giustificare il ricorso alla violenza da una sola parte e non anche dall'altra: quale sarebbe il corretto metro di giudizio?
Ognuno agirebbe in base unicamente al "proprio" giudizio, cioè vivremmo in una società pienamente individualistica, oppure agirebbe in base all'idea di un "capo", cioè di una persona che erge il proprio pensiero al di sopra del pensiero di chiunque altro: un tiranno. Purtroppo, difficilmente può esistere un unico individuo con tendenza alla tirannide, quindi si ricadrebbe nello scontro violento tra fazioni opposte, entrambe "legittimate" a quel comportamento; in aggiunta, la società sarebbe viziata dall'individualismo dei soli capi, mentre la massa non sarebbe nemmeno in grado di avere un pensiero individuale, o comunque di proporlo.
Purtroppo oggi viviamo in uno di quei momenti storici in cui le due tendenze si mescolano, come sempre accade quando la democrazia entra in una situazione di stallo che ne precede la caduta o, comunque, una sua radicale trasformazione. |
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