| inviato il 15 Novembre 2022 ore 20:33
“ Affinity è più facile, PS più completo ma più astruso „
Mah... sarà che uso PS dalla versione 3.0 per Windows 3.1, ma Affinity certe volte riesce ad esser di un astruso e lambiccato che non so dove siano andati a prendere le procedure! 
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| inviato il 15 Novembre 2022 ore 20:37
Ma per chi utilizza il software solo per convertire i raw e magari applicare qualche preset cosa è meglio usare? |
| inviato il 15 Novembre 2022 ore 21:04
“ Ma per chi utilizza il software solo per convertire i raw e magari applicare qualche preset cosa è meglio usare? „
Lightroom o DXO Photolab |
| inviato il 15 Novembre 2022 ore 21:17
“Lightroom o DXO Photolab”
Sicuramente, come anche C1, Silkypix, Luminar, Tawtherapee, Darktable ecc
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| inviato il 15 Novembre 2022 ore 21:25
Ma dove trovo su Affinity i preset da applicare alle foto?
Grazie |
| inviato il 15 Novembre 2022 ore 21:30
non ce ne sono, si possono memorizzare (in Persona Sviluppo) dei gruppetti di regolazioni nel pannello a dx |
| inviato il 15 Novembre 2022 ore 21:32
Qualcuno ha provato a stampare con ap2?
Se riesco ci provo questa sera |
| inviato il 15 Novembre 2022 ore 22:31
“ Mah... sarà che uso PS dalla versione 3.0 per Windows 3.1, ma Affinity certe volte riesce ad esser di un astruso e lambiccato che non so dove siano andati a prendere le procedure! „
Concordo con te, ma credo sia questione soggettiva.
Io PS lo uso quotidianamente da tanti anni, dalla versione 2.5 e l'ho corredato di parecchi plugin, tra i quali TK8 e TM8.
Sicchè ci lavoro ad occhi chiusi, anche con le scorciatoie di tastiera. Tuttavia ho cercato di svincolarmi dall'abbonamento imposto da Adobe ai suoi clienti (anche se ad un prezzo che da anni è rimasto invariato) e ho sperato di poter trovare in Affinity, che ho dalla sua primissima versione, una valida alternativa. Anche io, forse perché abituato a certi comandi di PS, ho faticato non poco ad apprenderne l'utilizzo che, se è semplice per quanto riguarda gli strumenti essenziali (curve, valori tonali, saturazione, livelli ecc.), è piuttosto complicato quando si vuole fare ritocco avanzato, utilizzando maschere, canali e selezioni complesse. Sono rimasto sconcertato, poi, quando ho realizzato che certe operazioni sulle maschere di grande utilità (come rifinirle ad es. con le curve o con un gradiente, piuttosto che col solito pennello), che in PS si effettuano in un attimo, in APv1 e v2 sono del tutto impossibili oppure pretendono una serie di 14 passaggi. Basti pensare a come si crea dal nulla una maschera di luminosità con PS e come lo si fa con AP per capire quanto ad essere astruso sia quest'ultimo e non il primo.
D'altra parte ci sono alcuni aspetti in cui AP se la cava altrettanto bene rispetto a PS e forse anche meglio. Naturalmente così come con PS anche con AP bisogna impegnarsi molto e studiare, per poi saperne trarre vantaggio.
Poi dipende molto da quelle che sono le esigenze dell'utente. |
| inviato il 15 Novembre 2022 ore 22:49
La gestione delle maschere di opacità è stata una delle cose che mi stava facendo mollare Affinity... In PS basta prendere una bitmap e hai la maschera, mentre in Affinity bisogna continuamente rasterizzarla, sganciarla, riagganciarla e via così. Inoltre nelle prime release della 1 spesso cercavi di cliccare sulla maschera, ma la selezione non voleva saperne di svincolarsi dalla bitmap sovrastante sotto cui era agganciata: un delirio!
Poi, sembra una sciocchezza, il fatto che se fai "salva con nome" puoi salvare solo il file in formato proprietario, mentre per tutto il resto devi esportare: ma mettete tutto sotto "salva", no? A che pro tenere 2 voci di menù per fare praticamente la stessa identica cosa, solo con estensione diversa? Un po' come Gimp, insomma. |
| inviato il 15 Novembre 2022 ore 22:51
l' "esporta come" ha fatto impazzire anche me all'inizio
ora ci ho fatto l'abitudine e non me ne accorgo più |
| inviato il 15 Novembre 2022 ore 22:54
Bah, questioni di lana caprina: le maschere nella nuova versione le ho fatte in meno di 10 secondi (tipo 2 o 3, un paio per luminosità e una per range di colore). Le voci di menu poi sono questione anch'esse di abitudine. |
| inviato il 15 Novembre 2022 ore 23:42
@TheBlackbird
Io parlavo della creazione delle cosiddette maschere di luminosità, cioè di quelle che si trovano sul web come macro da mettere nella libreria e che servono a creare delle selezioni sulle quali, in un secondo momento, si fa intervenire un livello di regolazione, come ad es. le curve, in modo tale che dalla selezione si crea una maschera che descrive il campo di operatività delle curve.
Io so come si creano e ti posso assicurare che è affare lungo, noioso e complicato!
Nel menu selezione, poi, Affinity consente di creare selezioni delle ombre, delle luci, dei mezzitoni, un po' pochino ed approssimativo rispetto alle macro di cui sopra.
Quelle introdotte nella v2, che si fanno in pochi secondi, non sono maschere di luminosità, ma maschere di livello , cioè operano su un livello già preesistente a cui aggiungono una maschera che può essere basata sulla tonalità o sulla luminosità. Si trovano non nel menu Selezione, ma in quello Livelli.
E' vero che con entrambe si può arrivare a risultati molto simili, ma in molte situazioni la differenza può essere rilevante. |
| inviato il 16 Novembre 2022 ore 7:22
Maschere di livello che agiscono in base alla luminosità, giustappunto: lana caprina, non c'è alcuna differenza dalle altre. Lo so bene anche io perché ho diverse action sia in AP2 che in AP1 per fare le maschere di luminosità e si arriva sempre e comunque agli stessi identici risultati. 
Fra l'altro sono comunque dinamiche, poi puoi aggiungere filtri live e tutte le regolazioni dinamiche al livello (nonché il metodo di applicazione, sia del livello che della maschera) che ti pare.
E dove non arrivi con una, il ctrl + j è tuo amico..
Ci sono un sacco di gradi di libertà. |
| inviato il 16 Novembre 2022 ore 9:12
Senza contare che l'uso previo di un software di sviluppo raw adeguato rende quasi marginale l'uso di questi strumenti a livello di fotoritocco successivo (o almeno questo è ciò che riscontro dopo due anni di uso intensivo di Photolab).
Per cui, mah, ripeto, per me - per me - sono quisquilie (mi rendo conto che "lana caprina" non è la locuzione adatta, scusate).
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