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Avevo già letto l'articolo, e per quanto lo ritenga interessante mi sembra un po' parziale. Ad esempio non si parla della stampa e tutti sappiamo che la naturale conclusione del processo analogico è la stampa. Premesso che per me il processo analogico per me deve essere tale dall'inizio alla fine, nell'articolo si parla di acquisizione con scanner, ma che senso ha scannerizzare se poi non si archiviano le scansioni digitali?
Amo la pellicola e la uso tutt'oggi affiancata al digitale, ma i costi dell'analogico sono superiori, considerando anche la stampa, difficile dimostrare il contrario.
Secondo il blogger Daniele Imperi , dal punto di vista narrativo il titolo di un post riveste una sua importanza perché: • rappresenta un collegamento diretto fra noi e l'informazione che stiamo cercando, permettendoci di capire in pochi attimi se vale la pena leggere quel post o meno; • stimola la curiosità, spingendoci a proseguire la lettura, poiché riassume l'argomento del post in poche parole. Perché quindi un post-blog riceva più letture-interventi occorre che il Titolo sia sintetico ma contemporaneamente esaustivo-comunicativo. pennablu.it/come-scrivere-titolo-post/
Aggiornerei quindi il titolo in uno più immediato: Costi: fotografia analogica vs digitale
“ Premesso che per me il processo analogico per me deve essere tale dall'inizio alla fine ... „
Visione forse un po' ortodossa, visto che oggi la condivisione è preponderante, ma cmq potenzialmente corretta. Così come a volte irrinunciabili le potenzialità della scansione, del sw e la pp dgt che permette facilmente la correzione altrimenti complicata, di eventuali "difetti" del neg.
In ogni caso il "vantaggio" della pellicola è quello di avere cmq un supporto fisico che potrà prendere due strade... o entrambe, scansione e/o stampa da ingranditore (senza dimenticare le dia).
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