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 |  | inviato il 11 Dicembre 2021 ore 13:09 
 In toscana ce ne sono quanti ne vuoi. A me sembrano un po' bruttini.....
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 |  | inviato il 11 Dicembre 2021 ore 13:11 
 
 “ ">www.today.it/animali/carne-di-coccodrillo.html#_ga=2.202860305.1046385 Fra un po' di tempo ci troveremo anche queste specie aliene nelle nostre campagne?  „ 
 Questa si che è una bella cassata
   
 Anche perchè un coccodrillo non si accontenta di certo di un'insalata, quindi in ogni caso devi comunque macellare pollame, suini e bovini per sfamarlo non facendo cambiare un bel niente dal punto di vista dell'impronta ambientale.
 
 Comunque è impossibile che i coccodrilli potranno riprodursi nel nostro habitat fuori da allevamenti visto che non abbiamo molte zone paludose, la lucertola ocellata è già più probabile che possa riprodursi nel nostro habitat tranquillamente però rischierebbe di dimezzare la popolazione nostrana di ramarri e podarcis.
 
 Specialmente quella della Sicilia e Sardegna dove ci sono delle specie di podarcis uniche di queste due isole
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 |  | inviato il 11 Dicembre 2021 ore 21:45 
 In Laguna di Venezia e zone limitrofe è pieno di Ibis sacri.
 Io sapevo che erano di provenienza per lo più francese: li avevano importati in Camargue, poi si sono accorti che facevano danni ed hanno cominciato a sterminarli.
 Credo che non sia una buona cosa la loro presenza in laguna, dove vanno a sovrapporsi ad altre specie come nicchia ecologica e dove potrebbero essere dei predatori di nidiacei dello stesso habitat, con conseguente diminuzione di specie da sempre presenti nell'ecosistema lagunare ma in difficoltà.
 Penso che il paragone con l'Airone guardabuoi non sia molto congruo, se non altro perché il Guardabuoi non è stato importato.
 Io li ho visti spesso predare granchi, come i Chiurli (il becco è simile in effetti).
 
 www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=3585732
 
 Quanto ad altre specie alloctone il coccodrillo mi sembra impegnativo, magari qualche piccolo caimano potrebbe diminuire la presenza delle Nutrie...
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 |  | inviato il 04 Gennaio 2022 ore 13:48 
 All'oasi Celestina a campagnola in provincia di Reggio Emilia ce ne sono a decine
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 |  | inviato il 04 Gennaio 2022 ore 14:54 
 Si tratta di una specie opportunista, carnivora ma con una
 tendenza all'onnivoria, la cui dieta comprende insetti e altri invertebrati (es. molluschi, gamberi,
 ...) che vengono catturati sia nelle acque basse delle zone paludose, sia sul terreno. Si nutre
 inoltre di alimenti vegetali, nonché di piccoli vertebrati come pesci, anfibi, uova e pulcini di altre
 specie di uccelli (ma anche carogne e rifiuti lasciati dall'uomo). Alcuni individui si possono
 specializzare come predatori di colonie di uccelli marini.
 
 Quali sono i danni ambientali (habitat, altre specie, genetica etc) e sociali (patologie,
 rischio fisico, etc) provocati da questa specie? La specie, quando molto abbondante, può
 causare danni alla vegetazione e al suolo nei siti di alimentazione e riproduzione, rispettivamente
 tramite calpestio e accumulo delle deiezioni. La specie è predatrice di insetti acquatici (es.
 libellule, molluschi, crostacei), pesci, anfibi e piccoli roditori sulle cui popolazioni può avere
 effetti negativi. Un impatto rilevante può riguardare la predazione di uova e pulcini di altre
 specie di uccelli autoctoni, in particolare sterne ma anche anatidi, ardeidi e uccelli marini e
 trampolieri. L'entità di questo impatto è molto differente a seconda delle aree e sembra essere
 rilevante solo quando altre risorse trofiche (es. invertebrati) sono scarse. Quando in grossi
 numeri, la specie può inoltre competere con alcuni ardeidi (es. Bubulcus ibis, Egretta garzetta) per i
 siti di riproduzione.
 
 Qui l'articolo intero:
 www.naturachevale.it/wp-content/uploads/2019/02/Threskiornis-aethiopic
 Biodiversità Regione Lombardia art.2020
 
 Ministero dell'Ambiente: Piano di gestione Nazionale dell'Ibis Sacro (art.di Gennaio2020) :
 www.mite.gov.it/sites/default/files/archivio/allegati/biodiversita/pia
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 |  | inviato il 05 Gennaio 2022 ore 17:51 
 “Penso che il paragone con l'Airone guardabuoi non sia molto congruo, se non altro perché il Guardabuoi non è stato importato. “
 
 Sei sicuro? Mi sembrava di aver letto da qualche parte che non fosse specie autoctona.
 
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 |  | inviato il 05 Gennaio 2022 ore 18:51 
 Forse non è stato importato ma è arrivato da solo...
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 |  | inviato il 05 Gennaio 2022 ore 19:07 
 Ho verificato: avete perfettamente ragione, è arrivato a partire dalla metà degli anni 80 spontaneamente.
 Grazie!
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