| inviato il 12 Novembre 2020 ore 17:11
Complimenti vivissimi per questa serie di articoli, molti una vera sorpresa per me che ho pure una certa età e fra l' altro abito in una via dove la prima confluenza è dedicata a A. Makarenko ... sapevo che era un pedagogo famoso, ma non sapevo il resto. Poi Che FED derivasse da quelle iniziali e chi è che lo sa! Una osservazione con la quale non so se concordi: mi pare che queste prime FED uscite da Karchov almeno da quello che si vede, siano molto meglio rifinite delle successive del dopoguerra, quasi con delle finiture uguali alla vera Leica. Quelle che mi è capitato di vedere in seguito col nome Zorki sono molto approssimative e pure la meccanica non mi pare un gran che valida. Ho in un cassetto una Zorki semplificata (otturatore con solo tempi brevi) marchiata MIR che ha sempre avuto problemi di trascinamento. Stranamente monta una ottica di rilievo, pur in modesto alluminio, lo Jupiter 8 50 f2. Grazie, grazie ancora del bellissimo racconto. P.s. Possiedo da tempo una Leica IIIa del 1935 ... ebbene quando la uso ogni tanto o semplicemente la prendo in mano, provo sempre un filo di emozione pensando ai tristi momenti che quegli operai, quei tecnici che l'hanno prodotta di lì a poco dovevano precipitarsi e coinvolgere il mondo nella tragedia che è stata. |
| inviato il 12 Novembre 2020 ore 18:08
@ Robermaga ringrazio io te per la visita che mi fa estremamente piacere. Considerazioni, le tue, legittime per quello che riguarda le Fed anteguerra ... sono ben rifinite nella loro semplicità costruttiva. Continuo a chiedermi (lo ritengo un autentico miracolo) come fecero, nel giro di pochi anni, a copiare e sfornare decine di migliaia di copie comunque complesse per l'epoca. Se poi si pensa al tipo di maestranze che operò sulla linea produttiva... rimane un mistero. Generalmente, ma con le soviet tutto è altamente aleatorio, le prime Zorki sono di fatto delle Fed ... la qualità (o la non qualità, dipende dai punti di vista) è la medesima; ma a partire dalla Zorki 3, poi 3M 3C, ma soprattutto 4 e 4K, le Zorki superarono decisamente le Fed. Queste ultime furono valide sino alla 3 ma poi gli ultimi modelli (Fed 4 e le varie versioni della 5) persero un po' della già balbettante qualità. Sarebbe buona cosa che togliessi dal cassetto la bella Mir; almeno per fargli prendere aria !!! Fu una fotocamera molto ben costruita ... la versione economica della sorprendente Zorki 4 (gli mancano solo i tempi lenti e le selezioni del syncro-flash) ... E' una tra le mie preferite ed esteticamente l'incisione del suo nome sul frontale è tra i più iconici . Normalmente un problema di trascinamento delle tendine si risolve con spesa irrisoria da qualsiasi riparatore che accetti le soviet. Di solito si tratta solo di pulirla e lubrificarla. Con la mia ci ho fatto buone cose e come la tua ha attaccato il sottovalutato Jupiter 8 ... le foto che inserisco sono relative all'accoppiata Mir/Jupiter 8.


 Rimani collegato che parleremo della Mir e di tante altre cenerentole sovietiche. |
| inviato il 14 Novembre 2020 ore 15:31
Rimango di sicuro collegato. Tirata fuori dal cassetto, la tendina funziona, solo che il 1/30 balbetta e la posa B è quasi ferma. Ma è 20, forse 30 anni che non è in uso (colpevolmente). L'ottica invece è stranamente è durissima nella MAF, ma togliendola risulta meno dura. Va un po a scatti come se ci fosse qualcosa nel sistema di MAF, i diaframmi ruotano liberi e lo scattino si sente appena; poi ha una leggera fitta nel porta filtri (aggiustabile). Il telemetro (a spanne) sembra funzionare. Il corpo nell'insieme mi pare ottimo, mentre l'ottica un po' meno. |
| inviato il 14 Novembre 2020 ore 15:46
Non vorrei annoiare, ma ricordo che presi in un negozietto di roba usata (non solo foto) questa fotocamera per "iniziare" alla foto mio figlio allora ragazzino di 10/12 anni e erano i primi anni 80. La ritenevo (e lo ritengo ancora) l'ideale per capire la didattica della macchina fotografica, il telemetro per la distanza accoppiato, il rapporto dei tempi coi diaframmi, il comportamento della tendina e il suo rilascio con quel semplice meccanismo "a vista" ecc ecc. Ma mio figlio non si "iniziò" e solo ora fa qualche scatto col telefonino . Poi nel poco uso che ne facemmo venne fuori che una parte dei fotogrammi dopo il 20.mo si sovrapponevano (quello intendevo per trascinamento, quello della pellicola). L'insieme di cose e il fatto che avevo (e ho) altre 3 analogiche, una compatta e due reflex digitali, hanno fatto si che questa andasse nel dimenticatoio. La colpa maggiore negli anni 90 è della mia vecchia Leica IIIa che mi portavo appresso addirittura in un marsupietto mentre andavo a correre per le colline. Purtroppo devo dire che gli preferivo quella, perfettamente (tuttora) funzionante. Ma un passettino la vecchia MIR l'ha fatto ... vedremo. |
| inviato il 14 Novembre 2020 ore 16:55
@Robermaga qui nella riserva indiana "Madre Russia" non si annoia nessuno !! Già il nome Mir la pone tra le mie preferite ... ha un doppio significato : Pace o Mondo. Mi piace pensare che si riferisca al primo (Pace) ... e ne sono quasi sicuro. Essendo stata prodotta dal '59 al '61, quando al potere nell'Unione Sovietica c'era Nikita Sergeevič Chruščëv, più che una speranza credo sia una certezza. La Mir (è assodato) certamente rientra nelle fotocamere più affidabili prodotte in USSR, questo perchè è figlia della già notevole Zorki 4 a cui vennero tolte le complicanze e relativi meccanismi dei tempi lenti e della sincronizzazione su tutte le velocità. Se c'è una fotocamera falce e martello che rientra perfettamente nella filosofia costruttiva sovietica ("Quello che non c'è non si rompe") è proprio la Mir !!! I difetti che lamenta sono banalissimi e superabili ... Non hai indicato quale sia l'ottica che monta, ma nel 99% dei casi (qualunque essa sia) tutto è da riferirsi al lubrificante rinsecchito dalla lunga giacenza in un cassetto. Molto probabilmente potresti risolvere da solo con micro gocce di benzina rettificata (tipo Zippo) ... lo stesso lubrificante indurito è probabilmente la causa del difetto dell'otturatore sulla posa B e ad 1/30. Qui però probabilmente servirà l'intervento di un fotoriparatore che dovrà pulire le molle all'interno dei rulli che avvolgono e svolgono le tendine (non conosco quale sia la tua eventuale abilità nella riparazione fai da te). Operazione da pochi € ... i.postimg.cc/7hT7CzyY/rulli.jpg Dopo questa banale revisione la tua Mir sarà pronta per scattare per altri 50 anni ... magari facendogli prendere aria ogni tanto ... a scapito della IIIa che è più vecchiotta e magari necessita di riposo. |
| inviato il 22 Agosto 2021 ore 21:03
Buonasera a tutti sono nuovo del forum e guardando un pò in giro ho trovato questa discussione e siccome ho "ereditato" un paio di macchine fotografiche tra cui una Fed ma non riesco a postare le foto per chiedervi informazioni in merito. Se eventualmente mi può dare una mano qualcuno per caricare le immagini lo ringrazio. |
| inviato il 22 Agosto 2021 ore 22:46
@Carlovic ... puoi usare uno dei tanti servizi gratuiti di hosting ... Postimages ad esempio. Carichi la foto nell'hosting che hai scelto e poi copi l'indirizzo per il collegamento diretto per forum |
| inviato il 23 Agosto 2021 ore 1:08
Grazie mille, ci provo.
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| inviato il 23 Agosto 2021 ore 1:09
Noto che è venuta a bassissima risoluzione. |
| inviato il 23 Agosto 2021 ore 2:27
È una bella Fed 4 seconda versione (1969 / 1980) con il suo valido Industar 61. Ben completa dei tempi lenti e con il curioso sistema di riavvolgimento. Si differenzia dalla prima versione per la presenza della leva rapida di avanzamento e carica ; la versione antecedente aveva il classico pomello. Fu la prima Fed provvista di esposimetro al selenio (molto facile che sia defunto). Fu molto importata in Italia e potrebbe essere che abbia il bollino FOS sul fondello. |
| inviato il 23 Agosto 2021 ore 7:17
Grazie mille per le informazioni, sul bollino sinceramente non ci ho fatto caso, oggi ci do un'occhiata. Metto per curiosità altre due foto. postimg.cc/fJZcN93w postimg.cc/Sjc63rxT |
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