user39791 | inviato il 11 Aprile 2019 ore 14:17
Grazie per il tuo apprezzamento. Ritengo che per certi generi uno sfocato controllato sia indispensabile per ottenere dei risultati soddisfacenti. Lo sfocato inutile non serve a nulla. |
user170782 | inviato il 11 Aprile 2019 ore 14:34
Anche per me lo sfocato è quasi sempre indispensabile, ma non bisogna quasi mai estremizzarlo, pena appunto una resa noiosa; il tuo modo di scattare rappresenta al meglio quanto ritengo valido, lo sfocato c'è, il soggetto o i soggetti sono correttamente isolati ma l'armoniosità della fotografia resta interessante, anche perché non solo di soggetto vive una foto interessante. |
| inviato il 11 Aprile 2019 ore 21:32
Lo sfocato e' nato con la fotografia e non riproduce per nulla quella che e' la visione dell'occhio.
Se vogliamo con la fotografia riprodurre la naturalezza della realta' (non e' di certo il mio caso) si dovrebbe cercare un'immagine tutta nitida. |
| inviato il 11 Aprile 2019 ore 22:21
neanche questo è esatto.
è sufficente guardare una matita a 30cm dagli occhi per vedere sfocato uno sfondo a 4 metri. |
| inviato il 12 Aprile 2019 ore 8:35
Lo sfocato morbido ed uniforme delle foto non lo trovo per nulla simile a quello che sta attorno ad un soggetto fissato a 30 cm, si ha un visione laterale gravata da sdoppiatura dell immagine semmai.... |
| inviato il 12 Aprile 2019 ore 10:12
non può essere simile per diversi motivi:
1. se guardi la matita metti a fuoco quella e non puoi puntare sulle cose non a fuoco perchè automaticamente le metteresti a fuoco, invece in una fotografia l'occhio è libero da questo automatismo e può iperscrutare le aree fuori fuoco.
2. se usi entrambi gli occhi hai uno sdoppiamento dello sfondo, quindi devi usarne uno solo.
3. come ho già detto il 10 Aprile 2019 ore 16:54 a pag. 3 La premessa è che nessun essere umano può sfocare come è possibile con le attuali ottiche sul 24x36, neanche stando in midriasi da farmaci, e questo ci dice già che è possibile sfocare fotograficamente oltre l'umano vedere.
tuttavia l'occhio umano non è svincolato dalle leggi dell'ottica.
un esempio facile facile.
guarda con un occhio solo un oggetto lontano e metti un dito davanti a 10cm.
il dito è a fuoco? |
| inviato il 12 Aprile 2019 ore 10:28
Secondo me, se non su un piano accademico, il paragone con l'occhio ha senso, ma non ha molta utilità.
L'occhio sceglie e cambia costantemente l'oggetto del suo fuoco in modo dinamico e continuo, nell'osservare istanti immediatamente passati appena vissuti, laddove l'immagine statica è invece stabilmente fissata e l'osservazione dello stesso istante può essere, anzi è, prolungata e meditata.
Nella musica riprodotta è l'inganno tecnico che serve, di solito, a ricreare per la mente una sensazione di maggiore verità: dal vivo, per esempio, la collocazione dei musicisti la vediamo comunque con gli occhi e il buon tecnico, per riprodurla nell'incisione, usa artifici per restituire una collocazione spaziale laddove l'occhio non può più farlo.
Credo si possa dire analogamente che, in fotografia, l'artificio abbia un compito non dissimile, ovvero ingannare la mente affinché possa ricavare una sensazione di veridicità o venga spinta verso una qualche reazione emozionale.
E probabilmente è il bello della sua natura... |
user12181 | inviato il 12 Aprile 2019 ore 10:30
E' strano che nessuno abbia fatto riferimento alle foto di fiori, dove forse è più estremo il contrasto tra i cultori del tutto a fuoco, oggi possibile con lo stacking, e quelli dello sfocato (possibile nelle forme più diverse, comprese alcune popolarissime, da alcuni considerate addirittura obbligatorie, ma solitamente inesistenti nei generi di cui si è parlato finora). Io, per me, ho scoperto la funzione dello sfocato nei close-up da poco più di un anno. Ha sostanzialmente due vantaggi principali: attenua, se non risolve del tutto, il problema del sensore sporco, e mette definitamente in pace la coscienza di chi ha cominciato a rompersi le scatole con il procedimento di stacking. Poi ovviamente produce nell'animo una sorta di accalmia, che non fa mai male al portatore di cardiopatia complessa, e neppure ai pochissimi particolari a fuoco, soprattutto se si fotografa con poca luce e c'è brezza.
P.S. Direi di finirla con il tirare in ballo in quel modo il povero Manzoni, si fa solo una figura di m..., reale e banale, non d'artista. |
| inviato il 12 Aprile 2019 ore 10:31
“ L'occhio sceglie e cambia costantemente l'oggetto del suo fuoco in modo dinamico e continuo, nell'osservare istanti immediatamente passati appena vissuti, laddove l'immagine statica è invece stabilmente fissata e l'osservazione dello stesso istante può essere, anzi è, prolungata e meditata. „ verissimo, perchè noi guardiamo anche con il cervello. |
| inviato il 12 Aprile 2019 ore 10:34
“ verissimo, perchè noi guardiamo anche con il cervello. „
Infatti. E questa è probailmente la vera chiave di lettura di tutta la faccenda.
Che poi aprirebbe ad altri ragionamenti non poco rilevanti, ma credo andrebbero piuttosto ot  |
| inviato il 12 Aprile 2019 ore 13:54
Post interessante. Lo sfocato spesso per il fotoamatore è un feticcio,e talvolta la sua esibizione è anche il fine stesso della foto.
Per il professionista è solo un elemento da gestire, nella miriade di cose da controllare per ottenere ciò che il cliente necessita.
Personalmente a me piace, ma non deve essere l'unico elemento estetico a cui dare importanza, nella foto.
Spesso vedo foto fatte con obiettivi esoterici, in cui la luce o lo sfondo non sono stati curati minimamente. Ecco, questo è un peccato. |
user39791 | inviato il 12 Aprile 2019 ore 13:56
Ogni cosa può essere fatta bene o male. Può piacere o non piacere. Lo sfocato rientra in queste regole. La cosa fondamentale secondo me è che non sia fine a se stesso. |
user1036 | inviato il 12 Aprile 2019 ore 14:10
Di solito lo sfocato estremo si abbina bene alla foto ricordo con mamma, papà e/o figli, dove il primo occhio è perfetto e tutto il resto lo devi immaginare. Se fai una foto commerciale o per riviste il prodotto conta più del/della modello/a! Quindi scattare a F/1,2 non avrebbe senso, anche con l'aiuto di flash molto potenti, si lavora a diaframmi molto più chiusi, da F/8 a salire. Inoltre, nessun pro si sognerebbe di sbagliare un lavoro, per l'apertura eccessiva del diaframma. Lo stacco, se necessita, si ottiene in quei casi utilizzando teleobiettivi un pò più spinti, ma quasi mai a massima apertura. |
user39791 | inviato il 12 Aprile 2019 ore 14:14
Hai preso un esempio che calza poco. È evidente che lo sfocato non serve per tutto. Anche se fai un ritratto in studio con un fondo uniforme non serve a nulla. |
| inviato il 12 Aprile 2019 ore 15:02
“ Lo stacco, se necessita, si ottiene in quei casi utilizzando teleobiettivi un pò più spinti, ma quasi mai a massima apertura. „ Il tele io lo uso soprattutto per avere proporzioni più gradevoli e corrette, chiudendo e usando luci. Insomma, lo sfocato è un effetto secondario  |
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