| inviato il 15 Maggio 2018 ore 23:24
Come vi siete trovati? Differenze rispetto a ebay? |
| inviato il 02 Giugno 2018 ore 19:18
Ho acquistato tempo fa del materiale HiFi vintage su Catawiki. E' una piattaforma che si rivolge principalmente ai collezionisti e per quello che ho potuto osservare chi vende in genere è un operatore professionale o comunque abituale. Ogni inserzione viene controllata prima di andare online da un "esperto" (non so come vengano selezionati) che verifica che l'oggetto sia rispondente alla politica di qualità della piattaforma (non mettono in vendita cinesate ecc.) e che il prezzo di riserva, se presente, sia adeguato al valore medio dell'oggetto sul mercato. Gli esperti non controllano l'esemplare ma lo valutano esclusivamente sulla base della descrizione e delle fotografie; se sono incerti su qualcosa chiedono ulteriori info al venditore e foto aggiuntive. Il venditore non riceve il pagamento direttamente ma attraverso la piattaforma che garantisce il blocco del pagamento se sorgono problemi entro alcuni giorni (occhio che non sono tanti). Ho fatto dei discreti "affarucci" acquisendo apparati in ottime condizioni che su ebay in genere raggiungevano quotazioni più elevate, ma credo solo perché non è ancora una piattaforma conosciuta. Non avendo avuto problemi non posso giudicare il servizio clienti. |
| inviato il 05 Novembre 2018 ore 11:47
La mia esperienza con catawiki - esclusivamente nell'ambito fotografico - non è entusiasmante. Gli oggetti fotografici ivi presenti sono vieppiù ripetitivi e di scarso valore (es. vecchi obiettivi standard tolti alle macchine analogiche, macchine analogiche a vagonate), quelli veramente interessanti sono rari e spesso finiscono per avvicinarsi alle quotazioni di ebay. Forse le aste sono diventate troppo affollate per lasciar emergere vere occasioni. Comunque, se si hanno quattrini per comprare "a caso" e tempo da perdere per seguire le aste, si riesce ad aggiudicarsi qualche vecchia lente a prezzi migliori rispetto ad ebay (mai però al punto da rendere conveniente l'acquisto per rivendere). Punto forte di catawiki è la dettagliata organizzazione tematica delle aste, ed è agevole crearsi una personale lista di lotti da seguire in tempo reale anche via app. Veniamo alle "ombre". Innanzitutto i costi di spedizione (non calmierati come fa ebay) sono mediamente elevati, e - sommati alla fee - ridimensionano l'"affare" dell'acquirente. Ma soprattutto non è remota l'eventualità che arrivi materiale fallato o non corrispondente alle descrizioni (mi è successo finora con un paio di lenti) o addirittura fake (nel mio caso improbabili pellicole di plastica spacciate per filtri Lee), e le procedure di contestazione sono lunghe e farraginose, oltre al fatto che si devono aprire spiacevoli dispute con venditori talora aggressivi: niente a che vedere con i resi di amazon (amazon tutela l'acquirente, catawiki tutela se stesso, visto che guadagna l'enorme percentuale del 19% su ogni transazione andata in porto). In caso di problemi il servizio clienti dà un supporto scarso e costringe a scendere a patti con i venditori (il rimborso pare non contemplato anche quando è evidente la ragione dell'acquirente: al più viene proposto un buono sconto e viene sempre obiettato che le foto fanno testo, anche quando in realtà non paiono dirimenti). In definitiva, considero catawiki una fonte di un qualche interesse per acquisti occasionali ad uso personale di oggetti per lo più vintage, al prezzo però di una enorme perdita di tempo (l'aqgiornamento continuo della lista dei lotti, il countdown e il gioco dei rilanci con gli altri contendenti creano dipendenza, ma questo riguarda tutte le aste) e soprattutto con la possibilità di beccarsi qualche "sola" a proprio rischio e pericolo. E finché si tratta di poche decine di euro, il danno è più al fegato che al portafoglio, ma se si pagano cifre importanti cosa si deve fare per avere indietro i soldi, una rogatoria internazionale? Per limitare i rischi, riducendo però le opportunità, ci si può limitare ad acquistare da venditori con feedback ampio ed immacolato, oppure dei quali si è già testata la serietà. A meno che non si faccia collezionismo massivo, acquistando "a strascico" e mettendo in conto come fisiologica una percentuale di fregature. Lato vendita ho provato a mettere all'asta tramite loro un corredo analogico medio formato, ma mi hanno richiesto di abbassare troppo (a mio avviso) il prezzo di riserva e ho rinunciato. Magari va meglio ai venditori che hanno necessità di liquidare ad ogni costo o di sbarazzarsi di oggetti di modesto valore: pompano un po' le spese di spedizione, non mettono alcun prezzo di riserva e quello che viene viene, aste deserte non ce ne sono mai, anche se non sempre gli aggiudicatari pagano assolvendo all'impegno che si sono assunti. In conclusione: con catawiki se va bene si spunta qualche piccolo affare, se va male (oggetti fallati/diversi) è una rogna e in tutti i casi è una GRANDE perdita di tempo. Insomma, ci si può giocare, ma è da prendere con le pinze. |
| inviato il 08 Novembre 2018 ore 21:00
Io non ci ho mai trovato grandi affari. Soprattutto, rispetto ad ebay le spese sono tutte ribaltate sull'acquirente. Quindi capisco l'interesse dei venditori a vendere su catawiki mentre se si deve comprare, meglio ebay. |
| inviato il 19 Dicembre 2025 ore 20:57
Salve a tutti! Riprendo questa discussione per chiedere se qualcuno di voi ha recentemente fatto acquisti su Catawiki con spedizione da un paese dell'Unione Europea. Quali costi avete sostenuto? Ho letto le info sul sito, ma non sono sicuro di aver capito bene... Oltre al costo dell'oggetto aggiudicato e alle spese di spedizione c'è il diritto d'asta, attualmente al 9%, più 3€ fissi. Non mi è chiaro però se, a chi, quando quanto, come e su quale importo (oggetto+spedizione?) siano eventualmente da pagare l'IVA, dazi o oneri di importazione. Gentilmente, potreste descrivere com'è andata con il vostro ultimo acquisto su Catawiki da paese UE? |
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