| inviato il 12 Ottobre 2017 ore 9:59
Tecnicamente parlando, ciò che rende uniche queste foto, al di là di medio formato e "desaturazione", è la composizione, oltre che la coerenza emotiva dell'intera serie, dal primo all'ultimo scatto. |
| inviato il 12 Ottobre 2017 ore 10:00
giusta osservazione Labirint, anche se personalmente vedo somiglianze che vanno al di là della scelta cromatica: l'uso del grande formato (che comporta un approccio compositivo ben preciso), la scelta di soggetti da futuro distopico, la contestualizzazione dei ritratti non tramite la scelta del ritratto ambientato ma tramite l'inserimento della foto in una serie; tutto questo mi fa anche venire in mente chi forse è stato il capostipite di questo "trend": Alec Soth con "Sleeping by the Mississippi". it.pinterest.com/search/pins/?rs=ac&len=2&q=alec%20soth%20sleeping%20b =alec%20soth%20sleeping%20by%20the%20mississippi%7Cautocomplete%7Cundefined Molto diverso all'apparenza, ma molto simile nella struttura. Tra l'altro colgo l'occasione per dire che il libro di cui sopra è appena stato riedito ed è su amazon a poche decine di euri invece dei 700-1000 che chiedono per l'edizione originale!!! Scusate l'OT. Mi piacerebbe sapere se Kronental ha pubblicato un libro, in quanto in quest'ottica sarebbe molto indovinato credo (e mi piacerebbe prenderlo...), ne sapete forse qualcosa? Nel documentario non viene menzionato. Vedendo il documentario l'intervistatore mi ha anche ricordato dove l'avevo visto... sul Washington Post! Bello che lavori di questo tipo riescano ancora a "sfondare", se non altro anche per la storia, come reportage fotografico. |
| inviato il 12 Ottobre 2017 ore 11:29
bravo Labirint... molto interessante. mi piacciono molto i suoi scatti ambientati e le foto architettoniche. i semplici ritratti mi sembrano un pò banalotti |
| inviato il 12 Ottobre 2017 ore 11:36
secondo me devono essere così i ritratti, devono avere la stessa distanza che c'è nella rappresentazione dell'architettura altrimenti non sarebbe coerente il lavoro |
| inviato il 12 Ottobre 2017 ore 12:09
Perché diversi fotografi desaturano e rendono chiare le loro foto, come ha scritto anche labirint ? Come mai questa scelta stilistica? Per dare più forza alla composizione e ricreare una certa atmosfera? |
| inviato il 12 Ottobre 2017 ore 12:17
secondo me da subito na certa atmosfera e si pone in uno specifico stile, è come nella musica dove ci sono diversi generi e tendenze, idem la pittura, quando apparso espressionismo astratto molti pittori hanno abbracciato quel modo di dipingere pur declinandolo con la propria creatività e messaggio. Io penso che in fotografia sia lo stesso, ci sono movimenti e modi di proporre le foto, ci sono stati in passato e ci sono anche attualmente |
| inviato il 12 Ottobre 2017 ore 20:36
Grazie Labirint, ma credo che quella scelta stilistica non stia lì tanto per, ma abbia un senso, come ad esempio desaturare per dare forza alla composizione e trasmettere un certo stato d'animo... E potrebbero esserci tanti altri motivi che al momento mi sfuggono. |
| inviato il 12 Ottobre 2017 ore 21:07
Grazie per la condivisione, non lo conoscevo, molto bravo. |
| inviato il 12 Ottobre 2017 ore 23:10
Veramente bellissime, grazie per averle condivise e avermele ricordate. Avevo scoperto per caso tempo fa la il suo lavoro sugli anziani inquilini dei grands ensembles parigini seguendo un link su un sito di architettura e mi avevano lasciato a bocca aperta... se non ricordo male l'articolo specificava che erano tutte state scattate all'alba, momento in cui spesso si vedono in giro solo gli anziani, insonni loro malgrado. |
| inviato il 13 Ottobre 2017 ore 7:59
Bellissime foto, rigore compositivo e molte raffinate nella loro semplicità. Ciao Ivan |
| inviato il 13 Ottobre 2017 ore 9:58
Credo che Seeker abbia ragione: la desaturazione tendenzialmente toglie "elementi di disturbo” ed è coerente con una composizione più minimalista |
| inviato il 13 Ottobre 2017 ore 10:02
non ho detto che la scelta è per modo, ho solo detto che autori che hanno questo stile ultimamente vengono apprezzati e si vedono in giro diversi lavori con stili leggermente diversi, ma con alcune caratteristiche comuni |
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