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Il valore di una foto






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avatarsenior
inviato il 08 Agosto 2017 ore 1:10





Non trovate somiglianza?
Humphrey Lloyd Hime The prairie, on the banks of Red River, looking south [Assiniboine and Saskatchewan Exploring Expedition] 1858. Print, type uncertain

avatarsenior
inviato il 08 Agosto 2017 ore 11:50

Non esiste alcuna correlazione fra il valore artistico, vero o presunto non ha alcuna importanza, di una fotografia (così come anche di un quadro) e il prezzo al quale la stessa sarà venduta.
Le cifre astronomiche che si pagano alle aste sono il mezzo più semplice e immediato col quale riciclare soldi di dubbia provenienza, e il vantaggio (per tutte le parti a vario titolo coinvolte) si basa sul fatto che qualsivoglia sia la somma pagata per un'opera d'Arte ebbene la stessa costituirà SOLO LA BASE d'ASTA alla quale la stessa opera sarà, trascorso il tempo opportuno chiaramente, rimessa all'asta!

avatarsenior
inviato il 08 Agosto 2017 ore 11:52

In altre parole quei prezzi sono solo una squallida speculazione ... né più né meno.

avatarjunior
inviato il 30 Agosto 2017 ore 15:02

I fotografi del nostro tempo che, con parola equivoca, si dicono moderni, non hanno vita facile.
Il più delle volte sono oggetto di rampogna, quando non di derisione e disprezzo.
Quale la loro colpa? Quella di non aver prodotto un capolavoro. Rimprovero ingiusto perchè l'addebito andrebbe fatto, se mai, alla storia e sarebbe sciocco perchè alla storia non si fanno processi.

Ma poichè nel cielo dell'estetica c'è poco da scrutare, abbassiamoci sul terreno della pratica e vediamo come i fatti si svolgono.

Il fotografo nasce, ma quando non è nato il suo posto viene occupato dal suo surrogato, l'esperto, il saputo, quello che dove mette le mani là esce la fotografia. Mancata la divina grazia della fotografia, rimane la scaltrezza, la perizia, la raffinatezza.

I fotografi del nostro tempo, che con parola equivoca si dicono moderni, ebbero il gran dono di riuscire a fotografare con eleganza quando non avevano niente da dire. Diventarono complicati e difficili e si ritrassero in solitudine. E si inventò la favoletta dell'estetica antiborghese.

Non conobbero l'eroismo e la stupenda sicurezza dei grandi che seppero sfidare avversioni e rancori a difesa della propria personalità; nè conobbero la sublime indifferenza di E.Weston che fotografava solo per se stesso
Alla prova del fuoco dell'impopolarità non seppero resistere. Rivoluzionari a vent'anni, a cinquanta divennero codini.
Dopo l'oscurità, la faciloneria, in mancanza di ispirazione si vagheggiò l'artigianato.

Un disagio indicibile invade il mondo della fotografia. Tutto diventa vecchio subito mentre si attende il nuovo che non arriva mai. E il fotografo si consuma nell'attesa, divorando il proprio cuore.


franco santi




avatarsenior
inviato il 30 Agosto 2017 ore 15:10

Seguo con interesse...

Nel frattempo, se qualcuno volesse qualche mia foto, si faccia vivo, che gliela regalo ;-)

Ciao, Roberto

avatarjunior
inviato il 30 Agosto 2017 ore 15:13

A proposito, la stampa di Hime di cui sopra è, come quasi tutte le sue, una albumina (anche se gli "esperti" non ne sono del tutto sicuri)

franco santi

avatarsenior
inviato il 31 Agosto 2017 ore 8:51

Grazie del gradito intervento Franco Santi, l'ironia dalle mie parti è sempre gradita Sorriso

avatarsenior
inviato il 31 Agosto 2017 ore 9:20

Io penso che il prezzo quasi sempre non sia proporzionale al valore dell'opera.

Il prezzo è legato a fenomeni vari che, volendo rimanere nel campo del lecito, sono spesso indice di pratiche speculative o di investimento in moneta e in "immagine" (scusate il gioco di parole). Comunque alla fine dice solo quanto qualcuno ha deciso di sborsare e, nel campo del non indispensabile (come è l'arte), segue logiche diverse da quelle generali.

Il valore di un opera invece può essere quantificato ma... con calma, attenzione, cultura, esperienza, prudenza, tempo....

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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