| inviato il 14 Settembre 2015 ore 17:46
Mica tutti... alcuni service si semplificano la vita imponendo l'sRGB.
Ma non è una gestione oculata del colore.
Il concetto è che ogni volta che una foto deve essere visualizzata, il suo gamut deve essere adattato a quello della periferica che la riproduce, sia essa un monitor, un proiettore o una stampante.
Ogni periferica reale ha un suo spazio colore, un gamut, che rappresenta tutta la gamma cromatica che quella periferica è in grado di esprimere. Un gamut è tridimensionale e varia sia in morfologia che in volume da periferica a periferica.
Gli spazi di riferimento standard sono di classe display, cioè sono in pratica dei monitor ideali del modo colore RGB.
Questi spazi servono per avere un termine di rapporto fisso su cui caratterizzare le coordinate grezze RGB, che altrimenti sarebbero visualizzate diverse da monitor a monitor e di stampante in stampante.
La fotocamera (tranne quelle monocromatiche) è anch'essa una periferica RGB, come i monitor. Quando si scatta in RAW i dati in esso contenuti sono device dipendent, cioè hanno senso per quel dispositivo e solo per quello.
Quando il RAW viene tradotto in un formato raster, come Jpg o Tiff, i dati divengono device indipendent, perché sono adesso correlati a uno spazio teorico standard, il significato dei dati è adesso universale e certo.
In questa traduzione si passa anche da un gamut di periferica, e nel caso delle fotocamere dallo spazio di caratterizzazione, a quello di riferimento teorico.
La cosa importante è che lo spazio di destinazione sia abbastanza ampio, altrimenti alcuni colori catturati dalla fotocamera non potranno essere conservati.
Se ad esempio traduciamo un RAW in sRGB, molto probabilmente ci troveremmo nella situazione di dover inzeppare un gamut più grande in uno più piccolo.... e non è una bella idea.
Per questo esistono gli spazi wide-gamut, come il ProPhoto, ma non è il solo.
ProPhoto ci consente quindi di non perdere (con buona probabilità) nessun colore che era presente nel RAW.
Quindi in uscita dalla conversione potremmo avere un Tiff 16bit in ProPhoto che contiene dati device indipendent.
Ora dobbiamo visualizzare l'immagine.... quando la vediamo a monitor, con una applicazione che gestisce il colore come Photoshop, il gamut del file viene adattato nel gamut del monitor. Photoshop lo fa con un intento, il relativo.
Se nel file ci sono colori tutti visualizzabili, cioè compresi nel gamut del monitor, noi vedremo "tutto" il file; se invece c'è qualcosa che non riesce a trovarci posto, allora l'intento relativo adatterà le coordinate in eccesso.
Noi non vedremo quei colori sul monitor, ma essi sono presenti nel file.
La stessa cosa succede nella stampa, ma in genere si hanno a disposizione più intenti e si può scegliere alla bisogna.
Le stampanti odierne hanno gamut piuttosto estesi (e morfologicamente non sovrapponibili a un monitor). Se la nostra foto la castriamo in sRGB prima della stampa, molto probabilmente abbiamo scartato dei colori che sarebbero potuti essere stampati. |
| inviato il 14 Settembre 2015 ore 18:02
Un amico certificato adobe mi disse che in stampa si perdono un sacco di "dati", per lui addirittura si poteva scattare in jpeg a patto di non aprire e salvare più volte lo stesso file. Sinceramente parlava troppo tecnico e ci ho capito poco. |
| inviato il 14 Settembre 2015 ore 18:33
“ Un amico certificato adobe mi disse che in stampa si perdono un sacco di "dati", per lui addirittura si poteva scattare in jpeg a patto di non aprire e salvare più volte lo stesso file. Sinceramente parlava troppo tecnico e ci ho capito poco. „
Credo che ci abbia capito di meno lui.... |
| inviato il 24 Gennaio 2016 ore 20:19
Qualcuno sa come mai se scatto una foto in RAW quindi .CR2 nel mio caso e la vado ad aprire con anteprima vedo che gli è stato assegnato un profilo colore? Considerando che “ Se scatti in RAW non conta come hai settato il profilo colore in macchina „ ? Cosi come per i PPI che sono settati a 72..
Non capisco..
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| inviato il 24 Gennaio 2016 ore 21:08
Il visualizzatore RAW, per farti vedere cosa ha dentro, deve per forza elaborare i dati al suo interno; quindi deve linearizzare i dati, demosaicizzarli, bilanciarli sul bianco e caratterizzarli, alla fine di tutto questo la foto deve per forza avere uno spazio colore di riferimento per essere visualizzata in modo corretto.
Quindi è perfettamente normale.
I PPI a 72 sono settati solo per consuetudine. |
| inviato il 24 Gennaio 2016 ore 23:16
Grazie Raamiel,
Quindi è tutto opera di anteprima su mac?
Quello che non capisco però è come mai anche i file .dng (raw convertiti con lightroom), anteprima me li apre con spazio colore adobe 1998 invece che prophoto che in teoria è l'unico spazio colore che usa lightroom.. |
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