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Perché vendere lo Zeiss 21 ??


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avatarsenior
inviato il 17 Marzo 2014 ore 23:17

Roberto,non sono gli obiettivi soltanto ma soprattutto la macchina.....

avatarsenior
inviato il 17 Marzo 2014 ore 23:23

vero Giuliano, prima c'era la pellicola in accoppiata con l'ottica adesso c'è il sensore. la differenza è che con la pellicola era impossibile peggiorare l'ottica, anche la pellicola più scarsa esaltava l'ottica. lo stesso non si può dire per il sensore. anche se è vero che a pari sensore la differenza tra i tedeschi e i giapponesi rimane.

user15476
avatar
inviato il 17 Marzo 2014 ore 23:26

Ma questa "naturalezza" secondo voi non è raggiungibile con una sapiente post produzione?

avatarsenior
inviato il 17 Marzo 2014 ore 23:26

Roberto,
le ottiche M, per questioni di tiraggio non si possono montare su Canon FF (e su nessun'altra reflex, comunque).
Ma si possono montare sulle nuove Sony FF, le A7/7R mirrorless con un tiraggio cortissimo che permette loro di usare quasi tutte le ottiche per reflex, nuove o vintage...oltre alle ottiche per fotocamere a telemetro (tipo Leica M), con qualche limitazione,in quest'ultimo caso, con i grandangolari, per la resa problematica agli angoli del fotogramma.

avatarsenior
inviato il 17 Marzo 2014 ore 23:33

Marameo,
con un'ottima PP si può fare molto, ma non si può aggiungere per esempio il microcontrasto che una ottima lente restituisce.
Anche la resa "plasticosa o porcellanata" di certi volti digitali sono difficilissimi da correggeee (e secondo me anche corretti non assomiglierebbero alla resa analogica di una ottima pellicola come la Kodachrome 25 o Velvia 50....)

avatarsenior
inviato il 17 Marzo 2014 ore 23:41

Razius in effetti un ottica M su reflex si può usare solo in macro. nello specifico il 35mm ha un punto di messa a fuoco a qualche cm e il 90mm a 20/30cm ( indicativo )

Marameo, aggiungo a quanto detto giustamente da Razius che la naturalezza la si può anche raggiungere ma non è mai come con la pellicola.

avatarsenior
inviato il 18 Marzo 2014 ore 9:10





Fidatevi.....meglio della vecchia s5 pro della Fuji per il momento non c'è nulla( nel digitale ovviamente).
Con 3-400 euro vi togliete lo sfizio

Tamron 60 2,0 macro a Ta su Fuji s5 pro

avatarsenior
inviato il 18 Marzo 2014 ore 9:11

Mi intrometto nel' off topic e faccio una domanda, per ottenere quello "stile leica" su quale corpo è meglio adattare quelle ottiche? Su di un Fuji con i suoi colori,o su sony a7 sfruttando il sensore ff ?

avatarsenior
inviato il 18 Marzo 2014 ore 9:14

Battere i colori canon è abbastanza facile ...già un Olympus ha colori migliori

avatarsenior
inviato il 18 Marzo 2014 ore 9:16





Olympus om-d + leica apo-macro 100 2,8r
F.4,0

avatarsenior
inviato il 18 Marzo 2014 ore 9:18





Ottima anche la 6D + 100 apo-macro 2,8R
F.4,0

avatarsenior
inviato il 18 Marzo 2014 ore 9:20





Fuji s5+ Voigt.125 2,5
F.4,0

avatarsenior
inviato il 18 Marzo 2014 ore 9:23

Ognuno è anche figlio dei propri tempi e il gusto non è scientifico ma soggettivo. La fruizione del digitale passa attraverso file compressi via web a 8bit, questo non aiuta. Ho vissuto nell'ultima parte di vita delle kodakchrome ma ho fatto in tempo a goderne visivamente, son cresciuto guardando foto e riviste anni 80-90 e i miei gusti son belle che vecchietti. Parlando con un giovanissimo fotografo durante una esposizione non mi son stupito di averlo trovato poco entusiasta della resa "che fu" e molto più orientato agli attuali canoni estetici. Chi può giudicare? Nessuno. Qui si parla troppo per assoluti. Tornando a bomba sugli zeiss zf e zf2 rimpiango la resa del 85 che nonostante fosse meno crispy del nikkor e con problemi di focus shift mi ha regalato grandi emozioni digitali, il 35 f1.4 ottimo per paesaggi meno a mano libera.. io tra il 21 e il 18 se potessi sceglirei il 15 :)

avatarsenior
inviato il 18 Marzo 2014 ore 9:50

Io l'ho vissuto il periodo chimico e le diaproiezioni. Poi il digitale.
Mi dispiace ma non sono completamente d'accordo con Giuliano.

Ogni produzione è figlia dei tempi e ci sono certi tipi di fotografi in ogni generazione presente e passata.
Ricordo, limpidamente come fosse ieri (in realtà erano circa vent'anni fa), diaproiezioni fatte con la Fuji Velvia 50, dove il fotografo sottoesponeva volutamente in modo tale da arrivare ad una estrema saturazione dei colori. Trovavi paesaggi con cieli che erano di un blu talmente saturo da risultare irreali, così come rossi talmente pronunciati da fare rabbrividire (e non per la gioia).

Dov'era la naturalezza allora? Nei cieli "bluquasinero" o nei campi di lavanda viola shocking?
(nessun riferimento alla lavanda postata da Gliuliano, che invece è piuttosto naturale).

La tendenza alla spettacolarità io l'ho sempre vista in fotografia, col digitale è solo maggiormente evidente.

Con le diapositive, tu scattavi e portavi tutto in laboratorio (ho conosciuto pochissimi che se le sviluppavano da sè) e il tuo risultato dipendeva anche da altri e il tuo lavoro era finito lì. Oggi col digitale, per ottenere risultati equivalenti, bisogna sbattersi in post-produzione e non poco.
Il mondo è pieno di fotografi che post-producono male o in maniera solo parziale, mettendoci pochissimo senso critico, ignorando, non vedendo o accettando dominanti verdi come in alcune foto di ritratto postate più in alto, per magari occuparsi di ricercare una spettacolarità fine a sé stessa e di nessuna utilità da un punto di vista fotografico.
Non tanto diverso da come qualcuno in passato faceva con i cieli e con la Velvia.


user15476
avatar
inviato il 18 Marzo 2014 ore 12:47

Ad esempio in ambito professionale, tipo Beauty , Glamour etc...la naturalezza dei colori, dell'incarnato e il microcontrasto che senso hanno se ogni foto finisce in pasto a Portraiture , skin retouch effetti Dragan e simili?

(Naturalmente ci sono altri settori come fotogiornalismo etc dove la "naturalezza" trova il suo posto, oppure il semplice "amatoriale")

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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