| inviato il 30 Maggio 2025 ore 0:33
"Il taglio di un raggio di sole", foto di Adam Diston del 1886
 |
| inviato il 30 Maggio 2025 ore 22:34
Una foto straordinaria questa. Le infinite possibilità immaginifiche della fanciullezza |
| inviato il 31 Maggio 2025 ore 10:46
McCauley mi ricorda Keisot |
| inviato il 03 Giugno 2025 ore 14:14
Ballen imperdibile , non mancherò. Ho già visto una sua mostra alla Sozzani di Milano. Grandissimo. Grazie della segnalazione Mauro |
| inviato il 08 Giugno 2025 ore 1:23
Aggiungo qui una piccola riflessione a seguito dell'ennesimo (e prevedibile) thread chiuso: Ma voi, se foste un medico nutrizionista e aveste un paziente super obeso, cerchereste di fare in modo che questo cambi abitudini e si metta seriamente in discussione o gli direste "continua pure così, continua a mangiare cibo spazzatura, l'importante è che tu ti diverta e provi piacere"? Perché, per tanti versi, il discorso sul degrado socio-culturale che a tanta utenza su questo forum dà fastidio, è molto analogo. Qua non è che arrivi un pincopalla qualunque col suo ego smisurato a dettare legge su un forum di analfabeti perché "io so io e voi non siete un càzzo", come evidentemente alcuni credono; il punto è prendere atto di quello che siamo ed alimentiamo su tutti i piani della nostra vita. E non c'è altro modo per cercare di rimanere svegli se non mantenendo sempre un forte spirito critico. Se uno crede davvero che questa società abbia ulteriore bisogno di edonismo visivo depensante, evidentemente si è già rassegnato dentro e ha deciso di adeguarsi perché crede che così avrà meno grattacapi visto che la vita quotidiana "è già piena di problemi". Non vorrei deviare troppo la natura di questo thread ma tanto, dopo che pure Lastprince ha deciso di darci un taglio con Juzaphoto, non so quanto andrà ancora avanti questa saga. |
| inviato il 08 Giugno 2025 ore 8:46
Rombro tu fai bene a battere il ferro ed a rimarcare quanto sarebbe opportuno affilare i propri strumenti critici per ciascuno di noi. Però vale anche il famoso detto che "il medium è il messaggio", uno super obeso non va alla sagra di paese pensando di risolvere lì i propri problemi alimentari, come tu hai scritto deve andare dal nutrizionista e probabilmente non basta deve pure andare da qualcuno che lo aiuti a risolvere l'atteggiamento compulsivo ed edonista verso il cibo; ma la precondizione per queste mosse è che il superobeso abbia consapevolezza di avere un problema e decida di risolverlo, altrimenti continuerà a frequentare sagre di paese fino a scoppiare. Mi sembra che la tua metafora sia parecchio calzante. Cosa succede alla sagra di paese se qualcuno va in giro con un megafono apostrofando gli obesi che incontra e dicendo loro " che cavolo fai ciccione, ti mangi un altro piatto di salsicce e patatine fritte? Vuoi superare i 200 kg mangiando quella merd4? Prendi invece un bel piatto vegetariano poco condito"? La vera questione è domandarsi come mai ci siano in giro 80% di obesi sul totale della popolazione. |
| inviato il 08 Giugno 2025 ore 9:07
Buongiorno. Rombro cercherò di rispondere a più livelli, perché i meccanismi sociali si innestano su quelle individuali. Nessun obeso andrà spontaneamente dal nutrizionista salvo i casi di giustificato pericolo fisico o per spinta esterna determinata dal miglioramento. Può essere una realizzazione epifanica o per nuova relazione. Questo avviene prima o dopo in relazione al contesto famigliare ( essere tra altri normopeso o obesi vuol dire accettazione ) o sociale. In un paese culturalmente inclusivo verso il grasso sarà premiato un tipo di atteggiamento. Veniamo ora alla tua idiosincrasia visiva, perché è così che la vedono qui. È più facile giudicare l'attitudine che alzare il proprio livello analitico. È rassicurante non emergere e ancora di più abbassare le aspettative. Perché costa davvero fatica alimentarsi BENE, implica preparazione, ricerca e metabolizzazione. Bisogna mettersi in discussione e alle volte, trovarsi mediocri o peggio, implica rinunciare all'adattamento. Non c'è nulla di male ad atrofizzare lo spirito critico, il problema è voler denigrare chi tenta o riesce a scalare il monte analogo dell'esistenza consapevole. Si può essere senza talento ma apprezzare le opere artistiche? Certamente, anche molto. Più difficoltoso ma rende la vita degna di essere vissuta. Si deve? Si se ci si considera parte di una evoluzione etica. No se la funzione vitale è individuale egocentrica. Si può criticare chi tenta? Stessa risposta di sopra. Bisogna riempire la scatola della Vita di cose interessanti se si vuole ritrovarsi alla fine con la consapevolezza di aver vissuto Veramente. |
| inviato il 08 Giugno 2025 ore 10:45
Si è preso l'obesità come paragone, per parlare di un atteggiamento se è giusto intervenire o meno per correggere le abitudini di altre persone o meglio correggere un atteggiamento o comunque uno stato personale di altre persone. Ora quello che sfugge, e non solo qui ma ovunque è un concetto molto semplice, da dopo l'invenzione dello specchio l'uomo è cambiato. Prima vedeva solo gli altri quindi aveva una visione esteriore non influenzata da un atteggiamento che deriva dal paragone con se stessi. Da quando è comparso lo specchio quindi ci confrontiamo con gli altri. Strada facendo il vedere gli altri è sempre caratterizzato dallo stato culturale e sociale di chi guarda. Arrivando ai giorni nostri in una società che diventa sempre più complessa si tende a semplificare e non sintetizzare. Durante questa strada di complessità si son generate le classi sociali e così via fino a dividere in due sole classi un pensiero, ovvero giusto o sbagliato. Questo modo di pensare taglia drasticamente ogni riflessione e si pensa ovviamente sempre di essere dalla parte del giusto. Per concludere: se torniamo all'obeso, nessuno pensa al perchè uno potrebbe essere obeso, ma lo vede obeso e siccome l'obesità è considerata una cosa sbagliata o comunque dannosa riteniamo che dobbiamo fare qualcosa. Bene, la causa dell'obesità è il cibo che si mangia, e quindi noi siamo quello che mangiamo. La cosa che non viene vista è che si da tutti contro l'obeso, ma si dovrebbe prima eliminare le cause dell'obesità, quindi si dovrebbe puntare il dito su chi produce gli alimenti che rendono obesi. Altra cosa in alcuni casi l'obesità è generata da fattori fisici in cui si cura una certa forma di anomalia e si deve ricorrere agli ormoni e generano cambiamenti fisici, in questo caso l'obeso soffre due volte. Quindi il discorso andrebbe preso in un modo meno semplicistico sia per l'obesità che sugli atteggiamenti altrui. Alla fine lo psicologo in fotografia con la fotografia non ha nulla a che fare, ma ha a che fare con chi fa fotografia e con chi la guarda e crede di osservarla, quindi sulla persona e non sull'attività del fotografo che tra l'altro non si conosce di persona. Se poi si parla di fotografia d'Arte allora il discorso diventa ancora più complesso. Buona luce a tutti... |
| inviato il 08 Giugno 2025 ore 14:25
Il discorso sull'obesità lo trovo un po' stiracchiato e tirato per i capelli. È vero che in qualunque attività umana metterci tutto l'impegno possibile è giusto, ma la fotografia per me non ha un unica valenza e NON è solo arte: può servire per avere dei sacrosanti ricordi della famiglia, può servire per un architetto per fermare delle opere da ricordare e di archivio o di semplice piacere per il bello, per le forme, o per documentare il proprio lavoro, può avere un significato consolatorio per un lavoro frustrante rifugiandosi in luoghi e attività rilassanti. Può nascere dalla esaltazione del proprio amore per la natura, per gli animali che popolano il nostro mondo, senza reinterpretarli, ma solo descrivendo mondi, paesaggi persone esattamente come sono. O cercare di ricordare quella che è stata la nostra vita in certi periodi. Ed è tutto lecito, tutto lecito. E quindi, se si può aver pudore nel postare le foto della propria famiglia o del proprio gatto, non vedo problemi nel vedere un'aquila in volo o un aspetto buffo della vita umana.Così come puoi fermare una tua impressione su carta farla leggere, senza necessariamente fare lo scrittore. Non ho mai avuto la sensazione che Juza sia un sito di arte. Scendiamo con i piedi per terra. La foto è tutto questo e sltro ancora e può anche mutare negli anni a seconda delle esigenze e delle tappe della nostra vita Normale che da giovane possa puntellare i sogni ( spesso più fantasie che sogni) o le tue esigenze interiori ( che spesso non trovano poi un futuro concreto) normale che un po' più in là nella vita possa avere un valore fondamentale il ricordo. E, quindi la fotografia dei ricordi. Conosco tanti paesaggisti che per amore della natura non snaturerebbero mai in post un loro scatto. Molti, poi, criticano gli altri dicendogli cosa dovrebbero fare o cosa dovrebbero essere, e poi rimproverano gli altri di offendersi, salvo poi tranquillamente offendersi a loro volta se li si critica. E a quel punto trasformano una critica generica in critica personale e , regolarmente, offensiva. I social fanno questo ed altro, lo sappiamo. Io penso che ognuno possa utilizzare a suo modo la fotografia, sia come documentazione, sia per offrire servizi ( mia figlia la usa per far pubblicità ad enti, bar, ristoranti, io lo faccio anche sforzandomi di rendere accattivanti B&B, in passato per fotografare anomalie dell'intestino, più spesso oggi per fissare atteggiamenti buffi curiosi del nostro mondo sempre con partecipazione ed enpatia), altri faranno cose diverse, anche sforzandosi di dare messaggi, di permeare le loro foto dei loro sogni, delle loro aspettative, delle loro ansie e delle loro nevrosi. Magari trovando ispirazione in quella che è la loro vita o nelle loro letture. Infine, la visione torbida del mondo la condivido, ma solo in parte: trovo che diventi così torbida quando si è troppo concentrati su sé stessi e non ci si adoperi per gli altri. Ma qui è la mia opinione dettata dal mio mondo e che non voglio certo imporre. Infine, un apprezzzmento comunque per Il club dei fotografi che leggo spesso, più che per i commenti ( pochi) soprattutto per le tante proposte |
| inviato il 08 Giugno 2025 ore 15:16
Ragazzi, mi pareva ovvio che l'analogia con l'obesità fosse striminzita all'osso per rendere un attimo più "figurativamente" l'idea del discorso sul degrado che viene puntualmente frainteso e preso a male. È chiaro che la catena causale che ha portato un obeso a quella condizione può avere origini più remote e complesse del semplice "magni troppa merda", che è poi solo il risultato. Quello che trovo sempre sconcertante è che ci sia proprio una specie di negazionismo sul fatto che tutta questa metaforica obesità (leggasi edonismo) non esista, che sia solo una distorsione radical chic di qualche narcisista spocchioso che giudica gli altri per far vedere quanto lui sia figo ed elevato, ecc. ecc. Cioè, noto che la reazione a questo discorso ricade principalmente sulla rivendicazione di fare individualmente quello che si vuole perché, nel caso della fotografia, come ribadisce ogni volta Santoro, gli usi che se ne fanno sono molteplici, ecc. come se questa fosse una facile scorciatoia per liquidare il tutto dicendo "il problema del degrado non esiste, siete solo voi criticoni&giudiconi che siete pessimisti e avete una visione del mondo troppo negativa e vorreste che tutti la vedessero come voi". Ma qui, e lo ripeto per la milionesima volta, non si tratta di circoscrivere la fotografia in un compartimento stagno, come se questa fosse una cosa che con la vita non c'entri nulla, e cavarsela semplicemente dicendo "ci sono diversi modi di viverla". Come possiamo negare che gran parte della cultura di massa, specialmente nella nostra epoca internettiana, si basa sull'immagine e sui valori che questa contribuisce a proliferare? Il modo in cui ci approcciamo all'immagine, la supportiamo e la produciamo, soprattutto da "liberi amatori", è solo il risultato di quella catena causale che ci ha portato ad essere collettivamente "obesi". Ma siamo talmente atrofizzati ed accomodati che nemmeno ci rendiamo conto di esserlo. Anzi, la cosa assurda è che pensiamo pure di essere liberi di fare quello che vogliamo... Spero di essermi spiegato meglio. |
| inviato il 08 Giugno 2025 ore 15:29
Rombro, io ti do ragione per molti versi e non sono contento per tanti versi delle capacità intellettive del mio mondo ( basta guardare cosa succede in USA in questo periodo chiedendosi anche cosa passi per la mente della gente che vota). Ma questo "martellamento" ossessivo, ripetitivo, unilaterale, al limite del .patologico lo trovo sconcertante. Lo hai detto, ti fa schifo il mondo e la gente, non hai stima né empatia per chi ti sta intorno, sopporti solo chi ti da ragione. Va bene, lo abbiamo capito. Sono tutti decerebrati, appisolati, addormentati senza saperlo e incolti. La tua teoria la conosciamo purtroppo a memoria.Ora, concentrati sulle foto, non ripetere all'infinito la tua visione del mondo, fatti le tue foto e chiudila una volta per tutte. Non ci importa cosa sei e fai, guarderemo le tue foto e basta. La tua, unica e martellante teoria l'abbiamo recepita. Oppure, se sei capace di insegnare qualcosa ( e non solo asserire), passa ai fatti, spiega cosa pensi di una foto, dici cosa faresti tu. E basta. Qui nessuno si offende con te...al limite si scoccia, si annoia della tua ripetitività. Ti prego, fai un salto di qualità spiega cosa ti piace, cosa ti suscita una foto: se la cosa interessa, bene, altrimenti verrai ignorato. Ma sentire sempre la stessa cosa alla quale ti risponderanno sempre nello stesso modo, dai...sono da paranoia ( scusa la diagnosi impropria ma qui davvero c'è da fare una diagnosi). Discutiamo tra amici, anche di qualcos'altro . E la mia diventa quasi una preghiera...amichevole. |
| inviato il 08 Giugno 2025 ore 15:44
Santoro, ma fai sul serio? Primo: trovami un solo post in cui io asserisco una cosa del genere "Lo hai detto, ti fa schifo il mondo e la gente, non hai stima né empatia per chi ti sta intorno, sopporti solo chi ti da ragione." Se mi hai preso per uno che passa le giornate a schifare il mondo, non hai capito un càzzo. Secondo: ti ho già detto che non ho nessuna intenzione di insegnare niente a nessuno, infatti non mi sogno mai di aprire dei thread, tanto meno in merito a questo discorso, perché sarebbe un suicidio. Al massimo intervengo o faccio coro a chi, di tanto in tanto, ha un barlume di lucidità rispetto a quello che vede. Non sono e non faccio il maestrino di nessuno. Terzo: dici che ti scoccia questo discorso "ripetitivo" però ogni volta lo fraintendi e finisci per rispondere cose che hai dedotto da solo. Quarto ed ultimo: abbiamo appurato più volte che abbiamo attitudini talmente distanti da non riuscire nemmeno a capirci...chi te la fa fare a rispondermi, con tutto quello che hai da fare, da buon altruista? Ti invito comunque, dal momento che lavori anche nella sanità, ad andarci piano col termine "patologico". Se mi credi un disagiato che delira, puoi tranquillamente ignorarmi, non vado certo in cerca di gloria ed attenzione. |
|

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |