| inviato il 23 Maggio 2025 ore 17:36
“ Comunque parlando di luce dura, a me non può che venire in mente la produzione di Cheyco Leidmann degli anni '80. All'epoca era un punto di riferimento assoluto… Cool „ Se riferito a questo 3D dove il sole è perpendicolare, questo esempio non è che calza molto, basta guardare la lunghezza delle ombre delle sue foto. Il resto è contrasto e densità non sono foto scattate a mezzogiorno. Quindi frutto di uno studio di pellicola(anni 80) e di sviluppi che ha uno stile e sono foto testate e pensate per la densità tipo diapositiva e colori fluorescenti. La sua post produzione era lunga e mai stata divulgata si sono fatte delle ipotesi, ma il come sviluppasse le sue pellicole e quali usasse non sono state diffuse. in teoria potrebbe essere un cross process con un tipo di pellicola e uno sviluppo particolare per avere i colori fluorescenti ed i contrasti molto alti. Tutto un altro mondo rispetto ad oggi. Con la luce dura di mezzo giorno non ci sono tante possibilità di intervento e sono già state ampiamente spiegate. |
| inviato il 26 Maggio 2025 ore 9:57
@Lou mi sa che non sai cosa sia la doppia esposizione, perchè mi sembra che tu la confonda con l'HDR da come parli. Io i RAW di stasera posso anche caricarli, ma il risultato che voglio ottenere è "qualcosa di gradevole agli occhi" e non un qualcosa di definito. Se no non sarei qui a chiedere. Quello che ho visto che funziona bene è scaldare un po' l'immagine, virare lievemente i verdi sul giallo. Ridurre le cromie a poche dominanti in fase di scatto. Eventualmente rendere le immagini più chiare. Altre persone mi hanno dato altri consigli, e infatti quello che volevo era raccogliere un po' di "sensi estetici" anche di altre persone. Quando so a cosa voglio arrivare, in postproduzione e in fase di scatto, semplicemente ci arrivo. La fotografia, a livello puramente tecnico è un'arte molto facile sia in fase di lettura della luce che di editing. Agire per arginare la luce o valorizzarla va praticato. Quello che reputo più difficile è il saper comunicare qualcosa "all'interlocutore", qualcosa che sia univoco e di ampia comprensione (e a mio parere questo è ciò che distingue i grandi da noi). Comunque questo weekend ho scattato una Gran Fondo ed ero in due spot veramente terrificanti. Bosco in ombra e cielo luminoso la mattina, controluce completo il pomeriggio. Gli scatti sono in JPEG, quindi si tenta di portare a casa il miglior risultato possibile. Esporre per la pelle, e piuttosto bruciare i cieli, è dato per scontato. Ieri ho impostato la cattura RAW sulla seconda scheda quindi magari mi butto nell'edit di qualcosa, giusto per provare. Ultimo appunto sulle gite con amici: ho venduto foto scattate in gita con amici, ho vinto concorsi con foto scattate in gite con amici, ho pubblicato foto su guide di arrampicata e su The Pill con foto scattate in gite con amici e ho ottenuto lavori grazie a portfoli composti esclusivamente di foto delle gite con amici. Se vado al Monte Schifo a fare la corsetta chiaramente non mi porto nemmeno la macchina fotografica, ma se la gita con amici passa sulle seraccate del Rosa, sui satelliti del Bianco o similari.. vi giuro che ne vale la pena di portarsi il famigerato chilo e mezzo non si sa mai cosa salta fuori, nella vita è meglio tenere sempre le antenne dritte “ Con la luce dura di mezzo giorno non ci sono tante possibilità di intervento e sono già state ampiamente spiegate. „ Direi che Ivo ha sintetizzato PERFETTAMENTE il topic. |
| inviato il 26 Maggio 2025 ore 17:09
“ non si sa mai cosa salta fuori, nella vita è meglio tenere sempre le antenne dritte „ Parole sagge… |
| inviato il 27 Maggio 2025 ore 0:04
facciamo che mi accomodo e leggo come va a finire |
| inviato il 27 Maggio 2025 ore 7:56
Giunti che fummo, si evince che il "problema" non è la luce ma le aspettative che, contrariamente a quanto il termine suggerisce, non aspettano. |
| inviato il 27 Maggio 2025 ore 10:22
Perazzata ti ricordo che ha vinto dei premi, quindi qualcosa dovrebbe saperne, non è assolutamente alle prime armi anzi è pure affermata a suo dire.. e quello che vuole realizzare sa come farlo ed anche semplicemente |
| inviato il 27 Maggio 2025 ore 10:45
Caro Lou, ti sento polemico. Ti dirò, i premi li può vincere chiunque, basta partecipare con cognizione alle call giuste. Magari vinci il premio pecora sarda III edizione, sono sempre quei 2-300 euro che fanno piacere e questo certamente non fa di me una fotografa affermata. Quelli bravi davvero sono altri. "A suo dire"... non è a mio dire, tutto ciò che "dico" posso anche provarlo, è documentato in internet o su carta. Posso provare di avere foto pubblicate su guide di arrampicata e su The Pill Magazine, posso provare di essere stata invitata a un podcast, posso provare di aver messo su una mostra itinerante su un progetto di una scalatrice bergamasca, posso provare di aver lavorato e di star lavorando come fotografa. Questo fa di me una persona di successo? Non direi proprio , al massimo qualche scalatore in giro per i monti mi riconosce Sicuramente non sono alle prime armi ma questo non fa certamente di me una Salgado italiana. Come dicevo sopra, quelli bravi sono altri. Ma nel mondo ci sono le sfumature, c'è l'umiltà di riconoscere i propri limiti e chiedere opinioni, consigli, pareri. L'unica cosa che proprio non reggo è l'arroganza. E devo dire che in questo forum, per fortuna, se ne incontra raramente. |
| inviato il 27 Maggio 2025 ore 11:20
Se posso permettermi, anche io leggendo il post precedente ero rimasto un po' colpito da quelle frasi. Perché non aggiungevano valore al tuo discorso e sembravano un po' autocelebrative. Questo per dire che, con lo scritto è sempre difficile capire il tono se non ci si conosce, e quindi bisogna accettare che certe cose vengano fraintese o esagerate. |
| inviato il 27 Maggio 2025 ore 11:58
Ma no, era per dire semplicemente che dalle gite con gli amici si tirano fuori delle cose assolutamente utilizzabili (magari non a mezzogiorno) ed escludere la fotografia dalle attività ricreative mi sembra una scelta molto forte! Poi effettivamente nel momento in cui ho scritto quella roba ero scocciatissima e non ho tanto moderato il fastidio (non correlato a questo thread), è diventato un mezzo sfogo. Scusate. Personalmente mi sono avvicinata alla fotografia come conseguenza dell'alpinismo e se dovessi andare a vedere una partita di calcio non mi fregherebbe certo di scattare delle foto, mentre mi sento quasi azzoppata se in montagna non ho la fotocamera :) Poi, banalmente, per fare un portfolio - se non sei già professionista - mi sa che è la soluzione più facile e immediata scattare i propri amici! |
| inviato il 27 Maggio 2025 ore 12:11
“ escludere la fotografia dalle attività ricreative mi sembra una scelta molto forte! „ Su questo si potrebbe aprire un thread a parte! Da quando ho trovato un mio "obiettivo" (in senso lato), faccio una fatica tremenda a scattare cose interessanti quando sono rilassato o durante attività puramente ricreative. Mi rendo conto che in quei momenti non trovo stimoli: mi manca quella tensione che ti accende lo sguardo. E per tornare al tema: quando sono su un campo gara, non mi preoccupo affatto se è mezzogiorno o se la luce è dura. La domanda che mi faccio è: come posso sfruttare al meglio le condizioni che ho davanti? Guardo il sole, immagino come si muoverà, dove cadranno le ombre... e agisco. Ma non sono mai preoccupato del risultato, sono dentro alla scena, tutto il resto viene da sé. |
| inviato il 27 Maggio 2025 ore 12:36
“ quando sono su un campo gara, non mi preoccupo affatto se è mezzogiorno o se la luce è dura. La domanda che mi faccio è: come posso sfruttare al meglio le condizioni che ho davanti? „ sì, condivido! poi non so se tu lavori "a reportage" o se devi vendere le foto agli atleti... io ricado nella seconda casistica e il margine creativo è zero, magari sei nello stesso punto per 6-8 ore e il meteo fa quello che vuole, però devo dire che le aspettative non sono stellari ("se hai un problema che non puoi risolvere non hai un problema"). Con i reportage sei un po' più libero e hai più "competizione" quindi secondo me puoi/devi anche ingegnarti un po' di più. Invece quando scatto per me ci tengo a produrre immagini che mi soddisfino, che comunichino quello che abbiamo dentro in quegli spazi che io per prima definisco "sacri" e devo dire che è difficile comunicare la sacralità del piccolo uomo di fronte alla parete immensa se è tutto slavato da una luce terrificante e avvolto nella foschia atmosferica ma immagino che a quel punto ti rassegni e, come molti hanno suggerito, fai la foto ricordo e adieu “ Mi rendo conto che in quei momenti non trovo stimoli: mi manca quella tensione che ti accende lo sguardo. „ questa è una ""problematica"" che leggo spesso sul forum, spero che non sia strettamente correlato al professionismo |
| inviato il 27 Maggio 2025 ore 12:53
Guarda, io fortunatamente fotografo ancora prevalentemente per me stesso. Se poi capita di vendere qualcosa, bene… altrimenti amen. Questo mi lascia ancora un po' di margine creativo. Certo, sei sempre in bilico tra il fare foto a più persone possibile per aumentare la copertura e il concentrarti su qualcosa di particolare, ma fa parte del gioco. Condivido pienamente il principio del "se hai un problema che non puoi risolvere, allora non è un problema". “ Invece quando scatto per me „ Forse è proprio qui il punto. Mi sta piacendo così tanto scattare per gli altri, che la fotografia per me ha perso un po' di valore. Non voglio farla troppo drammatica, però credo sia davvero così. Infatti sto lavorando su me stesso per ritrovare quel tipo di stimolo personale. “ questa è una ""problematica"" che leggo spesso sul forum, spero che non sia strettamente correlato al professionismo „ No no, assolutamente. Non è legata al professionismo. È più una questione di avere un obiettivo chiaro, una direzione precisa — cosa che hai durante un evento. Poi magari il weekend dopo esci per conto tuo e ti chiedi: “Ok, e adesso qual è l'obiettivo?”. E lì inizio a fare fatica a trovare una quadra. Anche se, a essere onesti, è un po' più complicato di così. Se ci penso bene, è anche una questione di luoghi e orari: nei weekend di relax difficilmente ho voglia di sbattermi per raggiungere posti assurdi, quelli che magari mi stimolerebbero davvero. Quindi alla fine, un po', quella scarsa motivazione me la cerco da solo. |
| inviato il 27 Maggio 2025 ore 13:38
Incuriosito dalla discussione sono andato a visitare il sito dell'Ardita e le immagini si presentano come ci si aspetta siano, una piacevole documentazione di luoghi, fatti e/o persone. Non mi meraviglia possano esser state oggetto di apprezzamenti da parte degli introdotti nel settore ma ....... credo siano prive -ora userò una parola grossa- di ciò che forse cerca l'autrice, mancano di " epica ". Al di la del gesto atletico, del momento conviviale, della bella gita in bei luoghi, non si nota quella tensione che renderebbe irripetibile lo scatto. Tutto pulito ed ordinato, nulla che faccia presagire una crepa in quello che appare fin troppo ordinario. |
| inviato il 27 Maggio 2025 ore 14:19
E quindi? |
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