| inviato il 14 Febbraio 2025 ore 21:54
Scusate... anch'io ho pensato per molti anni che era meglio non diaframmare il 200-600 oltre f/8. Poi ho cominciato a usare l'1.4x (f/9) e finalmente ho chiuso di uno stop (f/13). Ecco il risultato ( guardate l'hd):
 Mi sfugge qualcosa? La diffrazione non dovrebbe peggiorare lo scatto? |
| inviato il 14 Febbraio 2025 ore 22:01
Perchè uno zoomone moltiplicato ha aberrazioni residue che migliorano chiudendo Anche in macro si va a F16 e più, a volte è meglio chiudere nonostante la diffrazione, poi si recupera in post |
| inviato il 14 Febbraio 2025 ore 22:17
Grazie per le risposte |
| inviato il 15 Febbraio 2025 ore 11:46
@Valgrassi Certamente corretto quanto affermi, sia dal punto di vista tecnico che del "buon senso" (dipende da quel che si deve fare). Per chi non lo sapesse hai conoscenze di alto livello sulla FT-IR, dove FT sta per le famigerate trasformate di Fourier. E' grazie a queste che semplici utilizzatori come me si ritrovano uno spettro IR bello e pronto. Ora, per scopi tecnico-scientifici, quelli che potremmo chiamare "dettagli" possono essere importanti. In fotografia ci sarebbero vari aspetti da discutere, non solo la fase di acquisizione dell'immagine ma anche quella di riproduzione ed infine quella di fruizione. Piu' tardi se riesco posto qualcosa sulla d2h, oggi relegata dai pro al banco fototessere Ipotesi: interpretazione classica della fotografia in cui la foto viene vista sempre e solo nella sua interezza. Tesi, un po' forzata: una fotocamera da soli 4mpx puo' dare dettagli fotograficamente sufficienti. Certo che le foto di @ Claudio Cortesi, sarebbero molto molto difficili da fare, non ci fosse stata l'evoluzione dei sensori (e dei sistemi AF). |
| inviato il 15 Febbraio 2025 ore 12:37
Su questo forum si parla ancora tanto di obiettivi. Chi fa caccia fotografica continua a spendere cifre importanti nei supertele senza considerare che i progressi sono sui sensori e suoi software ai. Oggi conviene avere una sony a1 e/o un computer con 32 giga di ram più che un 600 mm f:4 o un 400 f:2.8 Parlo naturalmente per chi scatta immagini d'azione come me. Per chi fotografa panorami o modelle la tecnologia reflex è già sovrabbondante. |
| inviato il 15 Febbraio 2025 ore 14:40
Tornando in topic... mi sembra di capire che la diffrazione non dipenda dalla lunghezza focale. Mi sono spinto fino a f/14 proprio pensando che a 840 mm la diffrazione si facesse presente a diaframmi molto chiusi, a f/22 ad esempio. Gli scatti ottenuti sembrano darmi ragione. Ma è realmente così? |
| inviato il 15 Febbraio 2025 ore 14:43
Anch'io ho capito così, dipende unicamente dal numero f. |
| inviato il 15 Febbraio 2025 ore 14:44
“ In fotografia ci sarebbero vari aspetti da discutere, non solo la fase di acquisizione dell'immagine ma anche quella di riproduzione ed infine quella di fruizione. „ Il collo di bottiglia sono i supporti di visione, monitor 4K o carta stampata che siano |
| inviato il 15 Febbraio 2025 ore 14:47
Poi: quali sono specificamente le correzioni software alla diffrazione? |
| inviato il 15 Febbraio 2025 ore 15:47
Non esistono, la diffrazione te la tieni |
| inviato il 15 Febbraio 2025 ore 15:58
Beh. . La diffrazione forma un velo che potrebbe essere attenuato da un aumento di contrasto.... o da altre grandezze presenti in acr che aumentano la nitidezza. O no? |
| inviato il 15 Febbraio 2025 ore 16:15
In Lightroom conviene tenere il valore del cursore nitidezza Fattore attorno a trenta o a quaranta, portare il raggio a valori molto bassi, 0,5 o 0,6 e poi spostare il cursore dell'intervento Dettagli a valori superiori ad 80. |
| inviato il 15 Febbraio 2025 ore 16:24
@Claudio, Simone si parte da "la diffrazione si vede bene da f/22 in su". Nikon J5, 20 Mpx Sony BSI, 10 fps. Tamron 70-300 a 300 mm. Focale equivalente ~ 810 mm. Cavalletto. Da sx ISO 160, ISO 400, ISO 1600 per f/5.6, f/13, f/22. Profilo Std. Cobalt. Denoise ACR 17.2 a 50. Auto ACR.
 La J5 ha un sensel di 2.37 µm contro i 4.15 µm della A1. Per portare le due macchine alla stessa risoluzione equivalente la J5 dovrebbe essere chiusa a f/13.4 invece che f/13 della A1. Come dire che allo stesso diaframma f/13 la J5 ha una MTF un filo migliore della A1. Naturalmente F=300 mm offre più pdc di un vero F=800 mm, un vantaggio in alcuni casi (messa a fuoco percepita), uno svantaggo in altri (stacco dei piani). Ma allora perché si predica che un sensore piccolo è più svantaggiato dalla diffrazione? Perché a parità di formato di stampa il fattore di ingrandimento di un 1" deve essere 2.7 volte maggiore. Anche: che per mettere giù sulla stampa lo stesso numero di dettagli l'obiettivo di un 1" dovrebbe avere 2.7 volte più risolvenza a parità di MTF. Il riferimento a sensori da 1" non è casuale perché ormai i telefonini più prestanti montano questi sensori. PS distanza dell'ordine dei 40 metri, davanti all'estintore c'è un vetro, presenza di riflessioni parassite. |
| inviato il 15 Febbraio 2025 ore 16:44
Certo, si può mascherare, ma non si può di fatto correggere, come ad esempio la distorsione o la vignettatura. |
| inviato il 15 Febbraio 2025 ore 17:41
Grazie per le vostre precise risposte. Rimane la mia perplessità davanti a questo scatto, parte di una sequenza di 30, in cui anche a pieno formato non è presente alcuna opacizzazione.
 In altri scatti invece l'opacizzazione e' ben visibile e malgrado le correzioni in pp riduce la qualità dello scatto:
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