| inviato il 22 Novembre 2024 ore 6:49
premesso che a me del riscaldamento globale non frega nulla, anzi potendo scegliere lo voglio globalmente malgrado le paure dell'uomo la natura ne trarrebbe beneficio, perche all'aumentare della temperature la biodiversita é sempre aumentata, infatti le estinzioni di massa si sono sempre verificate nelle glaciazioni, al contrario l'esplosione della vita si é avuta con temperature piu alte di adesso, lo dicono i paleontologi con i resti fossili, quindi voi che credete nella scienza dovreste conoscerla in toto, e soprattutto valutare pro e contro, invece di farvi condizionare dall'allarmismo che non ha nulla di scientifico, ma ha finalita sociologiche infatti se é vero che all'aumentare delle temperature aumentera la siccita in alcune aree, di contro si avranno vastissime aree che usciranno dai lunghissimi geli dell'inverno artico, basti pensare a tutte le terre oltre il 45esimo parallelo come canada e siberia, le terre coltivabili paradossalmente aumenteranno, giusto per smontare una delle paranoie che non ci sará abbastanza cibo per tutti quindi tirando le somme se aumentano le temperature si dovrebbe avete maggiore biodiversita e terre coltivabili, di contro aumenteranno gli eventi estremi meteo, niente che non possiamo controllare, basta prepararsi con infrastrutture adeguate |
| inviato il 22 Novembre 2024 ore 7:32
Andrei volentieri al mare in Italia a dicembre. Non vedo problemi da un eventuale riscaldamento medio globale, e se mai qualche mini isola nel pacifico dovesse avere difficoltà per un innalzamento delle acque l'incomodo sarebbe più che compensato dalla fruibilità di nuove aree oggi troppo fredde |
user257478 | inviato il 22 Novembre 2024 ore 7:56
C'è un piccolo problemino il 40% della popolazione umana sulla terra abita sulle coste. |
| inviato il 22 Novembre 2024 ore 8:11
Ho una casa a Rimini. Il mio quartiere, San giuliano, per secoli si è sempre allagato (era detto la Barafonda perché in area depressa) sino a quando il fiume marecchia è stato deviato e sono state fatte opere idrauliche. Il mare Adriatico di quanto si dovrebbe alzare nel 2050 e nel 2100 secondo i climatologi? E nel resto del mondo? Da quello che a suo tempo ho letto a parte qualche isoletta nel pacifico non ci sarebbero problemi reali, ammesso e non concesso che l' innalzamento delle acque ci sia realmente. |
| inviato il 22 Novembre 2024 ore 8:16
Rocco che problema c'è, si sposteranno tutti qui, mi sembra pure giusto essere sostituito visto che non facciamo più figli sicuramente più fattibile di invertire le temperature di un pianeta, questo si fuori portata umana |
user257478 | inviato il 22 Novembre 2024 ore 8:21
Sono d'accordo che il danno è già stato fatto indietro non si può tornare che sia colpa nostra o no. |
| inviato il 22 Novembre 2024 ore 8:43
“ infatti le estinzioni di massa si sono sempre verificate nelle glaciazioni, „ Non è proprio così; la glaciazione tra la fine del Carbonifero e l'inizio del Permiano fu più intensa e lunga di qualunque altro periodo di raffreddamento che abbia interessato il Carbonifero, il Permiano e il successivo Trias, ma non provocò un'estinzione di massa paragonabile a quella al limite Permo-Trias (che avvenne in almeno due fasi non caratterizzate da glaciazioni). Anche la successiva estinzione avvenuta durante il Trias (nel Carnico) non fu legata a una glaciazione, ma ad un periodo caratterizzato da un forte aumento delle piogge che colse impreparata la maggior parte delle specie animali e vegetali che invece erano adattate a climi aridi. Sul fatto, invece, che “ basta prepararsi con infrastrutture adeguate „ sono perfettamente d'accordo, ma occorre comunque cambiare alcuni paradigmi del nostro sistema economico, urbanistico e di pianificazione del territorio, con inevitabili ripercussioni sul tessuto sociale che andranno ugualmente monitorate e controllate; ad esempio spostandosi le fasce climatiche si spostano di conseguenza anche molte specie coltivabili e i relativi metodi di coltivazione, stoccaggio ecc., ma non è detto che le preferenze alimentari delle popolazioni di quelle aree si adegueranno di conseguenza, quindi anche i sistemi di commercializzazione dei prodotti agricoli andranno adeguati. Oppure, chi lo va a dire a quelli che negli ultimi 30 anni si sono costruiti la casa lungo gli argini dei fiumi, perché i Piani Regolatori avevano dichiarato quelle, e non altre, come zone edificabili, che ora dovranno andare da qualche altra parte? O ancora: se invece di mandare via la gente che vive vicino ai fiumi si decidesse di deviare il corso di questi ultimi, chi li affronterà i contadini inferociti per la perdita dei terreni agricoli su cui deviare i fiumi? Tutto questo avrebbe richiesto, già da decenni, un consenso unanime, dei mass media e dalla comunità scientifica, nonostante le divergenze sulle cause del cambiamento in atto (se il cambiamento è reale, discutere sulle cause è una cosa, pararsi il culo dal cambiamento stesso è un'altra), invece si è avuta una fase lunga decenni in cui una buona fetta dell'opinione pubblica è stata letteralmente "indirizzata" a credere che non ci fosse nessun riscaldamento globale in atto, e anche ora che ai negazionisti tocca ammettere a denti stretti (ecco il perché delle "h" e delle "k": non è facile parlare a denti stretti) che, indipendentemente dalle cause, il cambiamento c'è e sta creando disastri molto più numerosi e ravvicinati che in passato, la sola cosa che sanno dire è che “ non c'è nessun problema „ Come fai a pianificare un adeguamento strutturale di questa portata se una larga parte dell'opinione pubblica sta ancora a sentire queste, che sono le vere "scemenze"? Poi, però quella stessa opinione pubblica è quella che mette in croce amministratori locali e apparato statale se gli arriva l'acqua in casa: ovvio che la colpa non è del cittadino comune (cioè dell'opinione pubblica), ma qualcuno che va dicendo che il problema non esiste dovrebbe essere obbligato ad andare a spalare fango ogni volta che quel problema inesistente si ripresenta. |
| inviato il 22 Novembre 2024 ore 8:56
“ Il mare Adriatico di quanto si dovrebbe alzare nel 2050 e nel 2100 secondo i climatologi? E nel resto del mondo? Da quello che a suo tempo ho letto a parte qualche isoletta nel pacifico non ci sarebbero problemi reali, ammesso e non concesso che l' innalzamento delle acque ci sia realmente. „ Dipenderà da quanti ghiacciai su terraferma si scioglieranno (quelli "marini" come al Polo Nord o "attorno" al continente antartico, anche sciogliendosi non porterebbero alcun innalzamento, mentre quelli "sul" continente antartico, cioè sulla parte di terra emersa, vanno conteggiati), in ogni caso potrebbero esserci variazioni nell'innalzamento da zona a zona, come accade anche per le normali maree. Non si tratterà di svariati metri come si vede nei film, anche perché il grosso dell'accumulo dell'ultima glaciazione si è già sciolto negli ultimi 12000 anni, ma in qualche area costiera si avranno comunque problemi. Quanto alle isole del Pacifico che hanno problemi, questo dipende anche dalla costituzione degli atolli che sono naturalmente interessati da una continua, lenta subsidenza (altrimenti gli atolli non si formerebbero) ed è indubbio che un innalzamento del livello marino, anche di pochi centimetri, velocizza il problema in quelle isole. |
| inviato il 22 Novembre 2024 ore 9:00
Lomo: "la natura ne trarrebbe beneficio": Mi posti un articolo scientifico (anche semi), che ti permette di fare tale affermazione? Voglio capire su quali DATI si ragiona visto che quelli forniti da IPCC non piacciono. Ad esempio: chi ha detto che le terre coltivabili aumentano? Dove hai letto questo dato? Chi ha detto che la biodiversità aumenta? Dove hai letto questo dato? Garcia: "Non vedo problemi da un eventuale riscaldamento medio globale" e se lo dici tu, siamo tutti più tranquilli. Sulle premesse bisogna mettersi d'accordo perchè poi su quelle si ragiona su cosa conviene fare economicamente. Se in un thread intitolato "climatologia" si commenta che il problema non esiste perché così si va al mare a Dicembre o perché a voi qualche grado in più non guasta, non fate una gran figura eh. |
| inviato il 22 Novembre 2024 ore 9:13
nessun articolo verrà mai pubblicato che ha una visione ottimista del riscaldamento climatico, perché esiste una censura preventiva, infatti la comunità scientifica epura qualsiasi voce dissonante, è in assoluto la meno democratica delle istituzioni ma basta logica, se in epoche passate l'aumento delle temperature ha portato a maggiore biodiversità, non si vede il motivo per cui questa volta dovrebbe essere il contrario per le maggiori terre coltivabili vale lo stesso principio, insomma devo spiegarti l'abc, sforzati ad usare la logica, se la siberia avesse temperature che impediscono di formarsi il permaflost le terre diverrebbero arabili e di conseguenza coltivabili queste due ovvietà sono verità silenti, non si possono dire perché vorrai mica dire che ci sono pure lati positivi al riscaldamento climatico, ma svegliatevi, nessun cambiamento porta solo lati negativi, vi sono sempre pro e contro, ma la comunità scientifica racconta solo i contro, e voi boccaloni pensate di conseguenza che ci siano solo quelli |
user257478 | inviato il 22 Novembre 2024 ore 9:13
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| inviato il 22 Novembre 2024 ore 9:17
“ l'esplosione della vita si é avuta con temperature piu alte di adesso „ Infatti, parlando di vertebrati, le terre emerse furono abitate prima da anfibi (quando faceva caldo umido), poi fu l'era dei rettili (quando si passò ad un clima sempre caldo, ma asciutto e semidesertico come nel Permiano). Noi però siamo mammiferi, una classe di vertebrati che si è sviluppata come adattamento a climi più temperati, né troppo caldi, né troppo freddi; per noi il riscaldamento potrebbe non essere proprio così positivo, anche perché gli scienziati ne parlano comunque in termini prudenziali (1-3 gradi), ma se dovesse accadere come dopo la glaciazione tra Carbonifero e Permiano, il riscaldamento continuerebbe fino a temperature ben più elevate. |
| inviato il 22 Novembre 2024 ore 9:23
Daniele chi ha detto che le temperature aumenteranno più del carbonifero, sono gli stessi che negli 80 dicevano che nel 2050 le calotte polari si sarebbero sciolte completamente con tanto di grafici ,gli stessi a cui noi oggi date tanto credito |
| inviato il 22 Novembre 2024 ore 9:24
L'immagine postata da Rocco mostra qualcosa che non si era mai verificato da quando è comparso l'uomo: il ghiaccio artico sta sparendo. E' una cosa che assomiglia in modo preoccupante ad un ritorno a climi proibitivi per la nostra specie, a meno di diventare una specie ad attività notturna come i pipistrelli. Tra l'altro, ci sono zone in cui piove sui deserti, ma altre in cui non piove più sulle aree coltivabili. Siamo probabilmente in una fase di "preparazione" ad un vero cambiamento climatico e non sappiamo se alla fine prevarrà un ambiente più umido come nel Carbonifero, o più desertico come nel successivo Permiano. |
user257478 | inviato il 22 Novembre 2024 ore 9:24
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