| inviato il 15 Ottobre 2024 ore 12:24
“ Preferisco il colore verde piuttosto che fare una distesa in grigio. Non voglio dire che non si possa fare „ Sono scelte individuali, nessuna delle due è quella sbagliata e nessuna delle due è quella giusta. Ognuno sceglie la chiave espressiva che più gli è propria con la libertà di variarla e interpretarla come e quando vuole. |
| inviato il 15 Ottobre 2024 ore 13:19
“ @Tykos macché paraculaggine. stai semplicemente usando la matrice a colori per decidere poi come regolarti la risposta e quindi la conversione. Per comodità, convenienza, per salvare le foto insipide, per quello che ti pare. ......... „ Avere troppe possibilità facili da raggiungere, non sempre è un bene, si potrebbe finire con l'adeguarsi alla "modifica a post eriori" piuttosto che effettuare scelte a priori. |
| inviato il 15 Ottobre 2024 ore 13:39
la storia che "con le limitazioni si impara di più" è molto affascinante ma manca sempre della postilla "basta che si abbia voglia di imparare, sennò non serve a nulla". Io posso previsualizzare tranquillamente scattando a colori e convertendo dopo, l'eventuale confusione dei troppi strumenti è solo un problema che sta tra le orecchie del fotografo, non c'entra con il mezzo. D'altronde con la pellicola si guarda una roba a colori e la rispondenza della curva tonale ce l'hai approssimativa in testa e nemmeno sempre, mica lo sai di preciso. Se hai un po' di tecnica sai dove piazzare i toni e come sviluppare, ti immagini cosa possono fare i filtri, se proprio scatti tanto sai che quella pellicola ti da' il verde un po' più scuro ma non sai esattamente quanto. questo però non c'entra col topic, che era la ricerca di un VERO-VERISSIMO bianco nero. |
| inviato il 15 Ottobre 2024 ore 15:26
Quando fotografo in bianco e nero, non vedo valori tonali, ma forme e strutture. Mi piace anche fotografare su pellicola B&N e non fotografo nulla che viva solo di colori. Quando scatto in digitale, converto in B&N se i colori non hanno un ruolo importante, di solito lo so quando scatto, a volte solo in post-elaborazione. E poi prendo una delle preset che ho creato e che va bene al 99% delle volte. Non penso troppo a quanto sia chiaro o scuro il verde, ma se è necessario, ci sono controlli con cui posso regolare la luminosità dei singoli colori finché mi piace. Ho visitato la mostra “Sebastião Salgado AMAZÔNIA” a Trieste e penso che molti qui non sarebbero d'accordo con il modo in cui le foto sono state elaborate. Soprattutto le foto della giungla. Ma a me sono piaciute e ammiro la coerente conversione in bianco e nero, soprattutto nelle foto degli indiani che si dipingono con i colori. (Per quanto ne so, Salgado non è rimasto fedele alla pellicola, ma è passato al digitale.) Sembra che non ci siano regole generalmente applicabili. salgadoamazonia.it/ |
| inviato il 15 Ottobre 2024 ore 15:42
“ @Tykos la storia che "con le limitazioni si impara di più" è molto affascinante ma manca sempre della postilla "basta che si abbia voglia di imparare, sennò non serve a nulla". „ Trasformare le "scelte" in "limitazioni" è lo sport più gettonato nell'attuale "mondo liquido" dove non esistono ne blocchi di partenza e nemmeno linee di arrivo. Fluttuiamo nell'incertezza confondendola con la libertà. |
| inviato il 15 Ottobre 2024 ore 15:50
......."...... hasselblad non prevede il profilo b&n......" "Noi di Hasselblad pensiamo che i fotografi non debbano lottare con la scelta dei profili o preoccuparsi di sacrificare alcuni colori per catturarne altri perfettamente (...) Con HNCS, la necessità di scegliere un profilo colore specifico per catturare colori accurati è scomparsa e gli utenti possono manipolare e giocare con i colori per una vasta libertà creativa. (...) Hasselblad Natural Colour Solution (...) offre una resa cromatica affidabile e accurata e libera i fotografi dai complicati profili colore preimpostati" www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=4762230 Un saluto ! |
| inviato il 17 Ottobre 2024 ore 13:34
“ @Blade hai ragione, dopo aver desquamato una matrice Bayer è opportuna una demosaicizzazione ad hoc, anche se quella standard dà luogo ad artefatti poco visibili. „ @Valgrassi: premesso che la mia competenza in materia è alquanto superficiale, in assenza di demosaicizzazione dedicata non vedo grossi vantaggi nel rimuovere la matrice di bayer rispetto ad una conversione software in post. Forse aumenta leggermente la sensibilità del sensore. |
| inviato il 17 Ottobre 2024 ore 15:23
La mia opinione è uguale a quella di Pollastrini. Non serve una macchina monocromatica per aver un B/N che ci aggrada. Si può partire benissimo dal colore e sapendo come agire ottenere un proprio risultato di conseguenza. Metto qui una foto scattata con D70 da 6 Mpixel a colori e la mia conversione in B/N:
 qui la sua conversione in b/n
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| inviato il 18 Ottobre 2024 ore 3:13
“ Questo perché il profilo di conversione colore - B&N lo sceglie il costruttore della fotocamera e tu non lo puoi più cambiare. „ Un sensore monocromatico rileva solo la luminanza totale nello spettro del visibile, fornisce una lettura in bianco e nero pura (e "vera", nel senso che rileva valori di luminanza effettivi e non stime ottenute tramite algoritmi di interpolazione). Quindi non viene stabilito un profilo di conversione colore - B&N, non può esistere un tale profilo in un sensore monocromatico, si ragiona solo di luminanza. “ Occhio che l'aggiunta di filtri colorati davanti all'obiettivo di una Monochrom NON cambia il profilo di conversione da colore a B&N, cambia solo i colori del mondo. „ I filtri colorati davanti all'obiettivo sono l'unico modo di ottenere un profilo di conversione colore - B&N in una monochrome. Il sensore monocromatico rileva solo la luminanza, il filtro colorato altera la luminanza in funzione della lunghezza d'onda (quindi del colore della luce), è proprio così che puoi introdurre una modifica della rappresentazione della luce in funzione del colore. Avere a disposizione l'informazione cromatica permette di intervenire in postproduzione sulla foto in modo selettivo rispetto ad elementi di colore diverso con una libertà enormemente maggiore rispetto all'utilizzo di filtri colore davanti all'obiettivo, e questo è certamente vero. Detto ciò, la libertà di intervento sui colori è tanto più rilevante in presenza di due condizioni: banalmente quando si vuole una foto a colori (ma stiamo parlando di bianco e nero) e in presenza di interpolazioni nella determinazione dei valori dei pixel (problema intrinseco dei sensori a colori, assente "alla base" in un sensore monocromatico). Dall'altro lato, un sensore monocromatico cattura più luce (migliore gamma dinamica, miglior SNR) e si evita tutti i problemi legati alla demosaicizzazione (miglior contrasto, miglior definizione, maggiore fedeltà di luminanza ovvero minore rumore di luminanza, minori/molto minori artefatti). Chi la vince? Secondo me non si può generalizzare, e la scelta cade comunque sotto valutazioni e preferenze artistiche non se ne può fare solo una questione di competenze o bravura. Per foto in bianco e nero che vogliono essere più fedeli alla realtà il sensore monocromatico vince a mani basse, laddove si vuole giocare con la luminanza dei soggetti in base al loro differente colore reale allora partire da un sensore con matrice a colori con tutti i suoi difetti e compromessi permette sicuramente molta più libertà e molta più semplicità di utilizzo per tale fine (i filtri da porre davanti all'obiettivo sono più complicati da ponderare e molto più limitanti). Sostenere che l'aspetto fondamentale nell'ottenimento di una foto in bianco e nero sia l'alterazione della luminanza dei colori (questi tanto citati profili di conversione) mi sembra un atteggiamento piuttosto ottuso. |
| inviato il 18 Ottobre 2024 ore 7:14
“ La mia opinione è uguale a quella di Pollastrini. Non serve una macchina monocromatica per aver un B/N che ci aggrada. Si può partire benissimo dal colore e sapendo come agire ottenere un proprio risultato di conseguenza. Metto qui una foto scattata con D70 da 6 Mpixel a colori e la mia conversione in B/N: „ anche io la vedo così anzi, sono convinto che sia spesso molto meglio partire da un raw a colori per poi "svilupparlo" in BN con calma sul computer con un buon software. Con questa procedura ho i seguenti vantaggi: - posso schiarire o inscurire i singoli colori senza variare i loro complementari. Questo è un vantaggio enorme perchè, nella conversione in postproduzione in BN, quando ad esempio inscurisco il cielo (blu-ciano) non mi vengono le tegole dei tetti chiare ed il verde dei prati scuri. Con un sensore monocromatico devo intervenire in fase di ripresa e, usando un filtro rosso, avrò inevitabilmente le tegole (in cotto) troppo chiare e l'erba scura. Chi ha scattato in BN con la pellicola conosce bene queste problematiche. - posso sempre, all'occorrenza, tornare indietro e sviluppare il mio RAW a colori. L'unico vantaggio del sensore monocromatico (a parità di pixel) è il maggior dettaglio, ma in pratica serve? Se scatto con un sensore attuale di dettaglio ne ho a iosa, poi basta guardare l'esempio di Bergat per capire che anche con 7mp si ottiene davvero molto, figuriamoci con i sensori attuali che partono da 24mp fino a 60 ed oltre. |
| inviato il 18 Ottobre 2024 ore 7:31
Concordo che poter virare i colori a piacere è un gran vantaggio. Non discuto la qualità delle Monochrome,non le conosco per niente,ma il classico rosso su verde o giallo su blu ,credo lo si possa risolvere solo con i filtri fisici co perdita di luce. |
| inviato il 18 Ottobre 2024 ore 8:30
Cito Gian Carlo F:“ ma in pratica serve? „ Secondo me no, perché l'osservazione dei singoli pixel non fa parte della pratica. |
| inviato il 18 Ottobre 2024 ore 8:36
“ Per poi "svilupparlo" in BN con calma sul computer con un buon software. „ Ecco, questa è la vera chiave di volta. |
| inviato il 18 Ottobre 2024 ore 8:37
"Quindi l'unica vera monocromatica è quella di una camera leica.Una delle Q mi pare... Il problema me lo pongo perché fare tutto dopo con i vari programmi e' facilissimo. Ma... Non e' fotografia quella... Secondo me e' GRAFICA! La grafica dovrebbe farla SOLO il grafico... E' prendere in giro le persone, secondo me, fare una foto a colori, poi toglierli e sapete che i grigi sono slavati, non servono a nulla". Appurato che esiste anche la monocromatica Pentax, In dieci pagine di discussione alla fine cosa abbiamo deciso? È grafica o è fotografia? È B/N digitale vero o è finto? È abbastanza contrastato per essere B/N vero ? P.F. fatemi sapere quando abbiamo emesso il verdetto. |
| inviato il 18 Ottobre 2024 ore 8:39
“ foto in bianco e nero che vogliono essere più fedeli alla realtà „ a scuola mi hanno insegnato che questa roba qui è un ossimoro. Siamo dalle parti di voler costruire un pianoforte intonatissimo ma completamente silenzioso. |
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