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Viste le alte temperature estive e il sole cocente degli ultimi anni ho condotto approfonditi studi termodinamiconeuronali per vedere gli effetti sul neurone. I risultati delle osservazioni, confortati da sperimentazione, sono i seguenti: 1) 39 °C neurone alla coque 2) 40 °C neurone sodo 3) oltre 41 °C neurone scrambled/fried
Beh, il topo o qualcosa di simile è stato il mammifero che è sopravvissuto all'estinzione dei dinosauri che per altro fanno parte dei Sauropsidi dai quali discendono uccelli, tartarughe, ecc. Insomma, una faccenda contorta e complicata.
“ Estratto dell'articolo di Nino Amadore per “il Sole 24 Ore”
Sono lì da almeno 2400 anni, costruiti dai greci, e ancora oggi portano acqua nel cuore di Siracusa. Basta visitare il parco archeologico aretuseo per averne prova e vedere acqua in abbondanza che sembra un miracolo in questo anno di grande siccità: proprio sopra il Teatro Greco, alla grotta del Ninfeo, sgorga l'acqua trasportata fin qui dall'acquedotto. Sono almeno tre, dei sette di cui risultano notizie, gli acquedotti costruiti dai greci (forse con il contributo non irrilevante di quel genio che fu Archimede) ancora funzionanti. Almeno in un caso portano acqua fino alla città: non acqua potabile ma almeno utile per irrigare i campi.
Si tratta dell'acquedotto Galermi, costruito da Gelone nel 480 Ac, scavato nella roccia corre per una trentina di chilometri a partire dalle campagne di Sortino, sempre in provincia di Siracusa, per arrivare fino in città, dopo aver captato l'acqua del torrente Calcinara, il maggiore affluente dell'Anapo: aveva una capacità, si legge in un cartello, di 500 litri al secondo. Ma la verità, dolorosa per chi in questi giorni patisce la sete, è che l'acqua trasportata da questi acquedotti il più delle volte finisce sprecata, spesso a mare.
«L'acqua - spiega Nino Di Guardo, ingegnere idraulico che da anni si dedica allo studio dei sistemi idraulici siracusani e non solo - viene dirottata a mare perché non ha un uso civile. Gran parte dell'acqua del canale Galermi si perde soprattutto nella parte finale che poi è quella più vicina alla città».
Basterebbe, in fondo, un potabilizzatore. Ma se anche quell'acqua portata dalle infrastrutture costruite dai greci finisse nella rete cittadina non servirebbe a nulla visto che a Siracusa si perde (secondo l'Istat) il 65,2% di acqua trasportata dalle reti cittadine ma qualcuno fa riferimento a un dato di Utilitalia che parla, nel capoluogo aretuseo, di una perdita del 67,6 per cento.
E insieme a quello delle perdite c'è il tema della qualità dell'acqua “contaminata” dal sale a causa dell'eccessivo sfruttamento negli anni delle sorgenti. Sulle bollette c'è l'avvertenza che l'acqua è sconsigliata ai malati di cuore e ipertesi e per tutti coloro che presentano patologie legate al contenimento del cloruro di sodio. „
Lunico riscaldamento provocato dall'uomo sono quello che interessa le sue meningi.
“ Finché i comportamenti antropici saranno tollerati si andrà avanti, nel momento in cui saremo troppi la natura ci affamerà, asseterà (o annegherà) e ci farà morire di malattie riportandoci al giusto numero. Probabilmente questo processo sta cominciando e noi non ci possiamo fare niente perché è giusto cosi. „
Altra previsone catastrofica che,come quelle precedenti sarà smentita dalla realtà.
“ La verità è che la realtà sul clima è molto più complessa di quanto catastrofisti e “gretini” non dicano. Come spiegava tempo fa in una nota diplomatica James Hansen, astrofisico e climatologo statunitense di fama mondiale, professore presso la Columbia University e noto per le sue ricerche sul riscaldamento globale, sul clima c'è un elemento quasi paradossale che emerge da uno studio autorevole: l'inquinamento prodotto da Cina e India, in particolare, starebbe rallentando il riscaldamento globale. “L'idea che l'inquinamento asiatico ci stia proteggendo dagli effetti peggiori del riscaldamento globale può esser controintuitiva, ma è possibile che sia proprio così” osserva Hansen. Lo studio pubblicato su Geophysical Research Letters (Climate Impacts From a Removal of Anthropogenic Aerosol Emissions) asserisce infatti che “le emissioni di solfato, specialmente da India e Cina, potrebbero star ritardando il riscaldamento da gas serra”. Un serio dibattito scientifico e accademico dovrebbe tenere conto – anche – di studi autorevoli come questo. Le profezie eco-apocalittiche smentite dalla storia
Nei mesi scorsi il think tank Competitive Enterprise Institute con sede a Washington Dc, ha pubblicato un articolo, ben documentato, con tutte le previsioni apocalittiche più disparate in tema di cambiamenti climatici che si sono susseguite negli ultimi 50 anni e che sono state tutte smentite. “Il problema con tutte le questioni ambientali” dichiara Paul R. Ehrlich, biologo, sul New York Times del 10 agosto 1969, “è che mentre aspettiamo di avere abbastanza prove per convincere la gente, moriremo. Dobbiamo renderci conto che, a meno di essere estremamente fortunati, spariremo tutti in una nuvola di vapore blu entro 20 anni”.
Il Boston Globe del 16 aprile 1970 sottolinea come gli scienziati fossero convinti dell'arrivo di una nuova, imminente, era glaciale. “L'inquinamento dell'aria può oscurare il sole e provocare una nuova era glaciale nei primi 30 anni del prossimo secolo” si legge. Fino alla previsione-bufala di Al Gore, che nel 2008 spiegò che, entro il 2013, la calotta polare artica sarebbe scomparsa del tutto. Senza dimenticare il Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente, che nel 1989 aveva avvertito che avremmo avuto a malapena 10 anni di tempo per salvare il mondo, fino al 2000… „
Personalmente, credo che il catastrofismo climatico, pur ammantato da apparentemente rigoroso supporto scientifico, non sia dissimile da quando nel medioevo si annunciava la fine del mondo, stranamente legata ad eventi, date o numeri precisi; l'anno Mille, l'apparizione di comete e via così.
Giusto, l'aver citato le bufale di Al Gore (con le quali, detto per inciso, ha messo da parte un bel gruzzoletto per la vecchiaia) e pochi invero, che l'abbiano preso a pernacchie come avrebbe meritato.
La nemmeno simpatica Greta Thunberg ed il suo Skolstreik før Klimatet evoluto nel movimento del "Fridays for Future" (mica sciocca, la ragazza: scioperava di venerdì, così si faceva il weekend lungo ...), anche lei col sacro fuoco dei predicatori, mancava solo che lanciasse il " Pentitevi, che l'ora è vicina! ".
Fino al già più volte rammentato "97% degli scienziati" (bufala provata, su come sia stato costruito), che ricorda le percentuali con le quali la Bulgaria pre 1989, votava i decreti del Politburo...
Da ragazzino, ero alle medie, 1970 o 1971, fummo portati ad una conferenza a Roma (abitavo a Civitavecchia), dove uno scienziato, evidentemente un antropologo, spiegò con dovizia di dettagli e serissima documentazione che qualora la popolazione terrestre avesse superato i sei miliardi di esseri umani, sarebbe iniziata una catena di eventi catastrofici e carestie che avrebbero coinvolto anche Europa ed America. Sette miliardi di esseri umani, avrebbero innescato la definitiva estinzione della razza umana. Se non sbaglio, attualmente siamo attorno agli otto miliardi e nemmeno troppo messi male.
In Sicilia -per restare in argomento- il problema, ripetiamolo alla noia, non è la siccità, ma l'immensa quantità d'acqua che laggiù va perduta o non viene sfruttata a scopi civili o agricoli, in una rete idrica che definire penosa è un eufemismo.
Non è quello studioso sbagliava di tanto, vedi I vari eventi che stanno succedendo e come è messo il pianeta. Di sicuro a farne le spese saranno i più poveri come sempre. Concordo con te sulla mala gestione idrica, ma se non piove anche se non hai perdite sulla rete o sprechi, devi fare qualcosa.
“ In Sicilia -per restare in argomento- il problema, ripetiamolo alla noia, non è la siccità, ma l'immensa quantità d'acqua che laggiù va perduta o non viene sfruttata a scopi civili o agricoli, in una rete idrica che definire penosa è un eufemismo. „
Diciamo che in mappa di acqua salata ne vedo tanta ma di dolce molto poca,
due esempi agli estremi: la distanza che c'è tra Marsala e Catania è la stessa che c'è tra il Lago d'Orta e Valdagno, ora non dico di trasformare la Sicilia in Lombardia ma sacrificare qualche valle sperduta per farci qualche laghetto sarebbe il minimo sindacale.
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