| inviato il 07 Febbraio 2024 ore 13:19
+1 per Claudio Come spesso accade, spunta sempre l'unico che conosce la "strada maestra della verità e della luce" e tutto il resto è da scartare a prescindere. Che poi unico non è, ma è destinato a scontrarsi con tutti gli altri che detengono la loro verità. Da frequentatore di altri forum, su altri argomenti, devo dire che questi atteggiamenti messianici sono particolarmente presenti presso i "fotoamatori". |
| inviato il 07 Febbraio 2024 ore 13:36
SPIEGAZIONE C'è stata una deviazione dal tema proposto dall'autore del post perché si parlava delle diluizioni dell'Hydrophen e Schyter dichiarava di non amare molto questo sviluppo. @Edobette ha postato una sua foto proveniente da un negativo 400 ISO sviluppato proprio con Hydrophen Bellini in diluiziine 1:15 . Il negativo scansionato ha prodotto una foto ( postata) con scarsa nitidezza e Edobette chiedeva se la cosa potesse essere imputabile al tipo di sviluppo ( chiedeva lumi a Schyter) o ad altro: verosimilmente la scansione. Qui si sono collegate le cose perche gentilmente gli abbiamo risposto |
| inviato il 07 Febbraio 2024 ore 13:41
Ne conosco 3 o 4 di Messia su altro forum di fotografia. fanno più danni loro ai giovani che si avvicinano all'analogico, che uno sciame di cavallette in un campo coltivato... |
| inviato il 07 Febbraio 2024 ore 13:48
Va bene non è successo niente di grave: si discuteva per valutare dove si poteva migliorare, se sul negativo ( e le sue diluizioni) o sulla scansione. In definitiva, quale diluizione è la più consigliabile per l'Hydrophen? Io non l'ho mai usato ai miei tempi. È valido più su pellicole da 400 iso o su pellicole meno sensibili? |
| inviato il 07 Febbraio 2024 ore 13:50
A monte di sviluppo e scansione esistono altri fattori: tipo di illuminazione (diffusa o diretta), tempo di esposizione (micromosso), messa a fuoco(leggero sfocato), diaframma usato (scarsa PdC), ISO impostati (magari per errore diversi da 400) e altro. Tutti elementi che possono aver inciso sul riultato, ancor prima dell'Hydrophen, della scansione e che dalla stessa non è dato rilevare. |
| inviato il 07 Febbraio 2024 ore 13:56
Perciò si consigliava di visionare direttamente, magari con lentino, il negativo. L'ideale, secondo me sarebbe mettere a confronto le stampe ottenute con i due metodi. Ma penso che, purtroppo, non ci sia da farsi illusioni con uno scanner del tipo proposto da Edobette. Ma l'autore del post si proponeva di allestire una propria camera oscura...cosa che senz'altro approvo, mi piace: se non altro, per il piacere di un'attività nuova dal sapore artigianale |
| inviato il 07 Febbraio 2024 ore 14:36
“ @Claudio Santoro Perciò si consigliava di visionare direttamente, magari con lentino, il negativo. L'ideale, secondo me sarebbe mettere a confronto le stampe ottenute con i due metodi. „ Son d'accordo, però il confronto andrebbe fatto dal vero e non per via numerica. Il perchè è presto detto, per poter proporre una stampa su carta, ottenuta direttamente dal negativo, si dovrebbe riprodurre la stessa con mezzi digitali annullando quindi un ipotetico vantaggio qualitativo. Per un "duello" alla pari servirebbe, una volta ottenuta una stampa da negativo scansionato, riprodurla (scanner o fotocamera fa instes) e poi pubblicarne il risultato. |
| inviato il 07 Febbraio 2024 ore 20:42
sana invidia per il pendolino |
| inviato il 07 Febbraio 2024 ore 20:52
O santo cielo! Chiedo scusa. Inavvertitamente ho fatto deragliare l'argomento della discussione. È che chiaccherando si è finiti da un altra parte, ovvero a parlare di scansioni. |
| inviato il 07 Febbraio 2024 ore 21:02
Quindi Ettore, se ho ben capito, tu fotografi le stampe? |
| inviato il 07 Febbraio 2024 ore 21:14
@EttorePerazzetta: tu fotografi le stampe per il web? Ma hai mai provato a far stampare il file che hai ottenuto? Che qualità hanno le stampe ottenute fotografando digitalmente una stampa chimica? Meglio della scansione di un negativo o è solo una scorciatoia per il web? |
| inviato il 07 Febbraio 2024 ore 22:12
“ @Enrico Chiambalero @Claudio Santoro „ Un pittore che voglia pubblicare sul web quello deve fare. Ciò che vale è l'opera tangibile. Lo so, oggigiorno si suol dire: "quel che conta è l'idea che sta alla base" oppure " è il risultato ciò che conta"- ma vengo dal passato dove i fatti contano più delle frasi "fatte". |
| inviato il 08 Febbraio 2024 ore 9:30
Ettore, no, non chiedevo niente di quanto contenuto nella tua risposta, non so da dove tu abbia desunto il mio pensiero. Ti chiedevo, appunto, tangibilmente e per curiosità, se ci fosse un abisso tra la stampa in c.o. e la stampa ottenuta rifotografando in digitale le foto chimiche e se questo metodo tu lo consideravi migliore della scansione dei negativi o solo il più semplice e rapido.per pubblicare sul web. Quindi, chiedevo se potevi darmi delucidazioni "pratiche", non certo frasi fatte. È fin troppo ovvio che in ogni passaggio si perda qualità, ma meglio per te rifitigrafare la stampa? Ti ringrazio in anticipo |
| inviato il 08 Febbraio 2024 ore 10:01
Claudio, senza aver fatto la prova che dici credo di poter rispondere in parte alla tua domanda e cioè se la stampa ottenuta ri-fotografando in digitale le foto chimiche è migliore della scansione dei negativi: sarà migliore la digitalizzazione della pellicola (dando per scontato di farla con strumenti almeno decenti), poiché la stampa, a meno di non farla di dimensioni abnormi, non potrà riportare tutti i particolari minuti che sono sulla pellicola. Riguardo alla prima domanda, meglio la stampa in CO o la stampa ottenuta dal file ottenuto fotografando la stampa in CO, la risposta credo in questo caso sia scontata: sarà migliore ( per "migliore" credo tu intenda in termini di nitidezza e dettaglio, perché è ovvio che se andiamo a parlare di altri aspetti che sono migliorabili in PP digitale, le variabili e i risultati sono infiniti) la stampa originale, poiché la stampa della copia non potrà certo essere migliore, come la fotocopia di una fotocopia non potrà essere migliore dell'originale e neanche della prima fotocopia. |
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