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Liberatoria alternativa e quando serve?


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avatarsenior
inviato il 15 Agosto 2023 ore 21:03

"Continuo a leggere sui media che la signora Soumahoro mi avrebbe denunciato per avere diffuso sue fotografie senza veli, da me scattate,"... questo è ciò che ha dichiarato il fotografo in merito, si parla di pubblicazione di "foto senza veli" con tanto di nome è cognome del soggetto immortalato, nulla a che vedere con semplici foto amatoriali per un tipo di utilizzo non scopi commerciali ne che tocchi la dignità della persona.

avatarjunior
inviato il 15 Agosto 2023 ore 21:16

@Vincenzo Virus, visto che vuole avere ragione per forza,se la prenda
Io mi fermo qui. Non ho voglia di sterili polemiche.
Buone foto a tutti

avatarsenior
inviato il 15 Agosto 2023 ore 23:57

@Vincenzo Virus hai titolo o qualifica al pari di @Alberto74H che da quel che scrive mi sembra molto preparato e se non ho capito male lavora proprio in questo ambito.

Anziché ringraziare chi ci offre consigli in maniera gratuita si cerca di contestare quanto dice... fatico a capire

avatarsenior
inviato il 16 Agosto 2023 ore 6:10

Alberto, Ai, la liberatoria per quanto riguarda un certo tipo di pubblicazioni e immagini è necessaria, in altri casi diciamo che non si potrebbe ma se le foto non creano danni alla persona, non sono a scopo di lucro può esser chiesta la rimozione (per essere precisi, non è sufficiente doverla rimuovere perché il soggetto segnali di riconoscersi, la legge dice altro) cosa che in genere si fa per questioni di buonsenso è chiuderla li (risarcimento economico lo si può chiedere documentando eventuali danni subiti per la pubblicazione, non è nostro interesse creare danni alle persone immortalate). L'articolo pubblicato da Alberto si riferisce a fotografie "intime", "senza veli". Se fosse realmente così la liberatoria è obbligatoria a prescindere amatore o professionista. Quell'articolo conferma ciò che ho scritto in precedenza. Per quanto riguarda il mio titolo è 0, scrivo per esperienze personali da fotoamatore (se però può esserti utile ho lavorato da professionista con le immagini fino al 2001) Argomentare sulla privacy/liberatoria con molti fotoamatori è davvero difficile perché fanno confusione. Tutto ciò che scrivo è in base alla mia esperienza personale, non è un invito a sottovalutare la legge ma ad imparare a saper valutare quando davvero si rischia a dover risarcire qualcuno o alla semplice rimozione (può capitare). Fino ad inizio anno ho avuto un sito web personale che trattava la fotografia di strada, grazie ad Istagram ma anche ad alcuni magazine di fotografia che ne hanno parlato bene il sito aveva le sue modeste visualizzazioni .Nessuna foto era provvista di liberatoria (anche perché era impossibile). Sarò fortunato?...probabile ,chi lo sa ma questa è la mia esperienza.


user109536
avatar
inviato il 16 Agosto 2023 ore 9:58

Alberto l'esempio che hai citato è estremo ( foto osé di un personaggio pubblico) e mi sorprende il fatto che il fotografo in questione si sia comportato in questo modo. Ingenuità? Forse pensava allo scoop che avrebbe trasformato la sua carriera?
Sapeva che le liberatoria non l'avrebbe mai avuta?
Io mi muovo in tutt'altro contesto e nel caso della esposizione all'aperto con tanto di consenso scritto.

avatarsenior
inviato il 16 Agosto 2023 ore 11:23

Vincenzo il tuo punto di vista è "legittimo" ma non "legale", dal punto di vista "Legale" Alberto ci ha gentilmente semplificato la LETTURA di questa assurda normativa finalizzata ad un lodevole risultato ma redatta con i piedi.

Di fatto nel momento stesso in cui PUBBLICHI ciò che non potresti stai già commettendo il REATO, il fatto che poi a seconda dell'inquadramento dell'ambito di utilizzo si arrivi o meno ad una condanna per RISARCIMENTO CIVILE è di secondaria importanza.

Se trovi quello "storto" e trovi magari il giudice "dritto" comunque, a norma di legge come ti dice Alberto, potresti realmente avere dei problemi dal punto di vista penale prima ancora che civile.

Il fatto che poi siamo in Italia e che le leggi si fanno ma non si applicano rende anche la tua testimonianza importante al pari di quella di Alberto.

In pratica lui ci dice come DOVREBBERO essere le cose mentre tu come POTREBBERO essere.

Sai quante foto mi sono state "rubate" e riutilizzate a fini commerciali? Una valanga... e sai quante volte sono riuscito ad arrivare ad un risarcimento? ZERO!!!

Questo non perchè non ci fossero gli estremi legali per poter VINCERE ma semplicemente perchè magari la valutazione "costi/benefici" mi ha sempre consigliato di desistere nel volerci arrivare in fondo.

Ciò non toglie che se ci volessi arrivare in fondo, per un fatto di principio a costo di perderci dei soldi, sicuramente ci potrei arrivare.

Quindi questa interessante discussione ha evidenziato le cose poi ad ognuno, caso per caso, spetta la scelta consapevole di ciò che pubblica.

Però la Legge è Legge, non l'ha fatta Alberto, ci ha solo semplificato un pò la sua comprensione ed il fatto che online non si riescano a reperire sentenze non significa che mai ci siano stati dei "danni" risolti magari in sede extragiudiziale.

In Italia la People Street in cui i volti sono riconoscibili è praticamente vietata. Non resta che arrangiarci in fase di compo o di post, oppure accettare i rischi.

Io comunque vi ringrazio entrambi per aver proposto i due punti di vista.





avatarjunior
inviato il 16 Agosto 2023 ore 12:27

Cerco di spiegarmi per l'ultima volta.

1) nel caso di offesa alla reputazione altrui interviene l'articolo 595 CDP ( reato di diffamazione ): Chiunque, comunicando con più persone, offende l'altrui reputazione, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a milletrentadue euro... Se l'offesa è recata col mezzo della stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità, ovvero in atto pubblico, la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni o della multa non inferiore a cinquecentosedici euro.
E' un istituto giuridico non sempre semplice da provare. Meno della metà delle denuncie per diffamazione portano a condanna.

2) poi c'è il reato di diffusione di dati illecita : Colui che decide di pubblicare una foto altrui, senza il dovuto consenso e/o per fini di lucro è punito ai sensi dell'art. 167 D. Lgs n. 196/2003 per il reato di trattamento illecito di dati con la reclusione da sei mesi fino a tre anni
Questo è un genere di reato molto semplice da provare: hai la liberatoria? Sì, il fatto non è reato. No? Il fatto è reato. Indipendentemente che la foto abbia una finalità di lucro. Come mi hanno più volte detto avvocati che si occupano di privacy, con l'art. 167 si va sul sicuro perchè non c'è interpretazione, come invece avviene per il reato di diffamazione in merito alla lesione della reputazione altrui.

Sono entrambi reati, quindi soggetti al giudizio penale, ma sono due fattispecie diverse che, però, guardacaso, prevedono la stessa pena.

Perchè ho postato l'esempio della signora Liliane Murekatete?
1) gli scatti sono avvenuti nel 2012 quando la signora in questione non aveva neanche un barlume di notorietà. Quindi: fotografo una persona oggi, che ne so se tra 10 o 15 anni può diventare famosa e risentirsi per degli scatti che invece all'epoca le erano piaciuti?
2) il fotografo ha messo gli scatti sul suo blog personale. Nessuna protesta, nessuna richiesta di rimozione. Per anni. Quindi il fotografo poteva pensare di crogiolarsi sugli allori. La foto era pubblicata lì da tanto tempo. Se aveva qualcosa da dire la signora lo avrebbe dovuto dire. La legge invece tutela il fotografato che può far valere i suoi diritti in ogni momento, anche a distanza di anni.
3) con la notorietà della signora in questione, scatta la necessità di difesa, per tutelare la sua immagine pubblica. Non potendo avvalersi della diffamazione (il presunto reato si sarebbe estinto anni fa), gli avvocati hanno pensato di avvalersi dell'istituto del reato di diffusione dei dati illecita.

Per esperienza vi dico che nessun giudice in sede civile, di fronte a una condanna penale, rifiuterà un risarcimento. Il tema sarà solo il quantum.

Cercando di aprire un po' la mente, andando oltre le particolarità del caso in questione, è possibile asserire che in mancanza di liberatoria si è passibili di querela anche a distanza di anni dalla pubblicazione di una certa foto. All'epoca la persona poteva aver dato il suo assenso verbale o informale, un cambio delle circostanze di vita possono cambiare anche l'atteggiamento del fotografato, con tutte le conseguenze del caso.

Il regolamento UE 679/2016 è stato un game changer anche in ambito fotografico perchè al fotografato non serve più dimostrare un danno perchè il danno è intrinsecamente provato con la diffusione della sua immagine senza liberatoria , poichè questo comportamento è un reato penale con una pena al pari della diffamazione a mezzo stampa. E al danno corrisponde un risarcimento.
Con un provvedimento di simil portata c'è stata la necessità di un adattamento per tutti e i primi anni sono stati di studio. Poi, con la pausa Covid, tutto si è congelato per un paio d'anni. Ora sta riprendendo anche grazie a corsi sempre più esaustivi sul GDPR e la nascita di studi legali specializzati sul trattamento dei dati personali.

Una liberatoria informale, via Whatsapp o simili, è sufficiente? A rigor di regolamento UE 679/2016 la risposta è un NO . E' possibile che, per foto e diffusioni vecchie, per qualche tempo valga il principio della buonafede e quindi i giudici chiudano un occhio anche se la liberatoria è informale. Poi temo, come su altre questioni, ci sarà un giro di vite. E' una deduzione basata su quanto avvenuto proprio nel mondo dei siti web dove per un po' è valso tutto, in termini di "termini di utilizzo e privacy", nonchè gestione dei cookie. Oggi non c'è sito, anche senza fine di lucro, che non abbia i modelli ben redatti a norma di legge e i cookie sistemati come prescrive la norma.

Conclusioni
Non voglio essere allarmista ma semplicemente far presente a tutti un trend già in atto, iniziato proprio con l'emanazione del regolamento UE 679/2016.
I ritrattisti, anche amatoriali, dovranno attrezzarsi obbligatoriamente con liberatoria/privacy a norma di legge. Gli street potranno utilizzare cautele e accorgimenti perchè i soggetti non siano riconoscibili, dal che la non necessità di liberatoria, altrimenti dovendola chiedere anche loro per evitare brutte sorprese, magari a distanza di molti anni.

Con questo credo di essere stato fin troppo prolisso, per cui mi eclisso da questa discussione. Rinnovo le buone foto a tutti

avatarsenior
inviato il 16 Agosto 2023 ore 12:56

Io direi perfetto!!! Grazie mille.

Ovviamente poi sti "...." che sono addetti alla redazione delle normative si troveranno dinnanzi ad un bel casino.

Già oggi con gli smart phone 1 ragazzo su 1 commette minimo un reato al giorno... quindi la vedo dura che la normativa possa rimanere invariata.

Per loro è "normale" pubblicare qualsiasi cosa... e se i giudici dovessero fare il loro mestiere nel giro di un anno non ci sarebbe più nessuno a piede libero.

Ma ad oggi la legge è chiara e certa ed è esattamente quella da te riportata.

Ps. anch'io spero sempre che mi vadano sempre bene le pubblicazioni passate, presenti e... future... Però già oggi ci sto un attimo più attento.

Unico dubbio è sui termini di prescrizione... non ci sono proprio?

user109536
avatar
inviato il 16 Agosto 2023 ore 13:09

Una domanda: i gestori dei siti che responsabilità hanno ? Anche se mettono la solita frase in cui responsabilizzano chi pubblica sono in regola o possono essere considerati corresponsabili ?

avatarsenior
inviato il 16 Agosto 2023 ore 13:46

Con la pubblicazione si "garantiscono" solo il diritto di rivalsa. Ma sono corresponsabili in solido.

Poi, ovviamente, in caso di contestazioni accettate e a seguito di eventuali risarcimenti si possono rivalere.

La dichiarazione, eventuale, che uno rilascia in fase di pubblicazione o iscrizione ha la finalità di dimostrare eventualmente l'elemento psicologico/soggettivo. Ma non sarà mai una deresponsabilizzazione formale e legale.

Anche in questi casi chi fornisce lo "spazio" di pubblicazione accetta i rischi consapevolmente.

Anche se facessi un'autenticazione a 2 fattori non potresti essere certo al 100% dell'identità dell'iscritto.

O chiedi un documento ecc... oppure come sempre incroci un pò le dita.

Ti faccio un esempio banale. Sono in possesso di un'email falsa o non rintracciabile, mi iscrivo e poi posto cose che non vanno bene... nel frattempo il danneggiato vede il tutto e "cristallizza" (anche qui non è semplice la procedura, prevede delle spese, non bastano degli screenshot) dopo di che intenta il procedimento nei confronti del responsabile del sito che deve essere giuridicamente individuabile.

Il responsabile del sito se la smazza tutta e poi viene a cercarmi e non mi trova...

Fine dei giochi.

Purtroppo la legge è assurda ed in caso di vero casino è difficile saltarci fuori. Solo che il 99,9% delle volte va tutto bene e quindi la nostra percezione è che il problema non esista.

avatarsenior
inviato il 16 Agosto 2023 ore 14:29

@Istoria: non ho mai scritto che il mio punto di vista sia legale, ho sempre specificato che il mio intervento non è un invito a trasgredire le leggi ma chiamiamole delle considerazioni in base all'esperienza personale. La legge è uguale ovunque grosso modo, cambia qualcosina in alcuni paesi per cui se andiamo ad analizzare realmente come stanno le cose non esistono casi di risarcimento danni per una semplice foto "illegale", al massimo una richiesta di rimozione. Questo a patto che il fotografo usi il buonsenso. Se parliamo di leggi è legalità nel campo delle pubblicazioni immagini in maniera precisa è fiscale ebbene sapere che non esiste solo il problema della privacy per cui il 99%delle fotografie risulterebbero non a norma. Se davvero si vuol essere in regola la miglior cosa è non fotografare, non pubblicare. Le strade da prendere son poche: pubblicare foto dal contenuto inutili è banali, non pubblicare. Tutto questo è per quanto riguarda il settore della fotografia amatoriale. Spero di esser stato un pochino più chiaro.;-)

avatarsenior
inviato il 16 Agosto 2023 ore 14:52

@Alberto74H Grazie 1000 per il tempo speso

E vorrei aggiungere che i rompi tanto per ogni tanto esistono, e non sai mai quando arrivano
Un esempio inerente al mio lavoro

www.avantgrade.com/digital-marketing/email-federico-leva-cosa-fare

avatarsenior
inviato il 16 Agosto 2023 ore 15:10

Lo so Vincenzo non ho scritto che lo hai detto tu... sei stato chiarissimo anche tu, però nel tuo ragionamento dai per scontato che non sia successo (non lo puoi sapere nemmeno se online non trovi nulla) e che difficilmente possa succedere se sei in un contesto amatoriale mentre Alberto ti ha specificato che, invece, potrebbe già essere successo oppure che potrà succedere in futuro, salvo che non cambino la normativa.

Sulla tua conclusione finale non posso che concordare, ci stanno delimitando come in una riserva in cui il piacere della "condivisione" rappresenta un rischio. Per me cosa assurda nel momento stesso in cui, come dici tu... quell'immagine non potrebbe far danno a nessuno (salvo a te che l'hai pubblicata).

Tu giustamente porti la tua esperienza di vita concreta e posso portare anche la mia perchè è capitato anche a me qualche pubblicazione borderline però ultimamente le metto e le tolgo subito quando ci ripenso dal momento che il rischio raramente vale la candela.

Bravo AI sto qua ha devastato gli zebedei a tutt'Europa, me compreso e sai che c'è??? Aveva pure ragione... e se ti si attacca un gatto del genere alle palle... è una bella scocciatura.

Eppure tutti davano per scontato che non sarebbe successo...

avatarsenior
inviato il 16 Agosto 2023 ore 15:28

"è capitato anche a me qualche pubblicazione borderline però ultimamente le metto e le tolgo subito quando ci ripenso dal momento che il rischio raramente vale la candela."... l'importante da un mio vista è fare le cose assumendosi le proprie responsabilità consapevoli di possibili conseguenze, l'importante è non fare mai le cose da sprovveduti. Non do mai nulla per scontato, valuto sempre prima di pubblicare, se ho dubbi sento pareri (amici che lavorano nel settore) ma la cosa più importante è l'essere consapevoli è responsabili delle nostre scelte.

avatarsenior
inviato il 16 Agosto 2023 ore 15:59

Certo Vincenzo ma capisci bene che è una bella menata dai...

La legge è troppo distante dal mondo reale, ma ormai non mi stupisco più di nulla.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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